martedì 29 ottobre 2024

LIRICA JESI / Dopo 205 anni di assenza dal Teatro Pergolesi, torna "IL TURCO IN ITALIA" di Rossini, venerdì 8 e domenica 10 novembre

 

Un grande ritorno al Teatro Pergolesi di Jesi per la 57esima Stagione Lirica di Tradizione curata dalla Fondazione Pergolesi Spontini. Torna, dopo 205 anni di assenza dal palcoscenico jesino, “Il turco in Italia” di Gioachino Rossini, dramma buffo in tre atti su libretto di Felice Romani, composto nel 1814 per il Teatro alla Scala di Milano.
L’opera va in scena venerdì 8 novembre ore 20,30 e domenica 10 novembre ore 16, con anteprima giovani giovedì 7 novembre ore 16, quale secondo titolo del cartellone.
Al “Pergolesi”, il dramma buffo “Il turco in Italia” fu rappresentato solo una volta, nel 1819, cinque anni dopo il debutto scaligero, e nell’ambito di un cartellone tutto rossiniano, con “L’inganno felice” quale secondo titolo della tradizionale stagione di Carnevale. Ora torna in una nuova produzione coprodotta da una cordata di teatri nazionali, con il Teatro Sociale di Rovigo capofila, e con Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro Amintore Galli di Rimini, Fondazione Teatro Coccia di Novara, Fondazione Teatro Verdi di Pisa. L’edizione critica è a cura di Margaret Bent per Edizioni Ricordi.


Al centro dell’interpretazione del regista Roberto Catalano c’è un vero e proprio “consumismo amoroso”: con la sua collezione d’amanti, Donna Fiorilla, interpretata da Elena Galitskaia, incarna pienamente la frenesia dell’accumulo e il poeta Prodoscimo, ovvero Bruno Taddia (08/11) e Daniele Terenzi (10/11), è a caccia di una storia da raccontare e promuove e vende i sentimenti come merci. Maharram Huseynov è il principe Selim, il turco del titolo che sbarca a Napoli e si invaghisce di Fiorilla al punto tale da proporne l’acquisto al marito Don Geronio (Fabio Capitanucci), mentre Francisco Brito è Don Narciso, gelosissimo amante di Fiorilla, e Francesca Cucuzza è Zaida, un tempo favorita del principe e salvata dalla rovina per intervento dell’amico Albazar, interpretato da Antonio Garés.
Sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini c’è Hossein Pishkar, già allievo di Riccardo Muti nella sua Accademia dell’opera italiana. Il Coro Lirico Veneto è preparato da Flavia Bernardi. Guido Buganza firma le scene, Ilaria Ariemme cura i costumi e Oscar Frosio le luci, la coreografia è di Marco Caudera. Maestro al fortepiano è Gerardo Felisatti.
 
“Attraversando il libretto di Felice Romani, ci si imbatte di continuo in situazioni che sono espressione di un desiderio spinto ai limiti della necessità di acquistare qualcosa che ancora non si possiede – spiega il regista Roberto Catalano – Proprio Fiorilla, il personaggio che sembra non accontentarsi di ciò che ha, è colei che desidera tutto ciò che sa essere desiderabile per gli altri. In questa storia l’amore si vende e si compra esattamente come il vino e il caffè e gli esseri umani, proprio come accade alle cose, si vendono e si comprano a vicenda. Una serie di umani-prodotti che vivono in un mondo dove la pubblicità è talmente diffusa e infiltrata nel quotidiano da rendere equivoca la distinzione tra realtà e sogno, con la mente costantemente offuscata dalla potente e rassicurante luce di spot confezionati come promesse di futuro e felicità”.
 
L’opera è affiancata dalla performance teatrale “Operadinner” al Circolo Cittadino, un insolito invito a cena per scoprire trama e personaggi, da guide all’opera in streaming e in presenza con il Direttore artistico Cristian Carrara, da ouverture open air per le vie del centro di Jesi, e da percorsi didattici e di ascolto dedicati agli studenti con il progetto “Musicadentro” che, dopo gli incontri nelle scuole, porta a teatro i ragazzi in occasione dell’anteprima giovani.


(foto di Valentina Zanaga)

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