mercoledì 28 luglio 2021

Il Festival Pontino di Musica nella suggestiva cornice del Chiostro quattrocentesco di Sant’Oliva a Cori il 29 luglio per il concerto dei talenti dell’Istituto di Musica Antica della Civica Scuola “Claudio Abbado” di Milano.

Una nuova collaborazione segna l’edizione di quest’anno del Festival Pontino di Musica, ancora una volta mirata alla promozione di nuovi talenti: è quella con la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano che per il concerto nel Chiostro di Sant’Oliva a Cori, splendido esempio di scultura quattrocentesca con il suo ciclo di 27 capitelli marmorei, giovedì 29 luglio (ore 21.30) presenta alcuni dei suoi migliori studenti provenienti dall’Istituto di Musica Antica della scuola. Sono Luca Bossi (flauto traversiere), Norma Torti (viola da gamba), l’indonesiano Punto Bawono (tiorba) e la tedesca Amelie Held (clavicembalo). Quattro interpreti, con una già solida formazione e una avviata carriera concertistica, che presso l’istituto milanese si stanno specializzando in musica antica, approfondendo le prassi esecutive con strumenti d’epoca medievali, rinascimentali, barocchi e classici.

Il programma della serata presenta alcune Sonate e Concerti di Georg Philipp Telemann, Giuseppe Sammartini e Georg Friedrich Händel, fra i principali e più celebri compositori attivi in Europa nella prima metà del Settecento.

In occasione del concerto, dalle ore 19 sarà possibile visitare presso il Museo della Città e del Territorio di Cori la mostra dei rami originali delle Antichità di Cora incise da Giovambattista Piranesi e concessi in prestito dall’Istituto Centrale per la Grafica per il 300° anniversario della nascita del maestro veneziano (1720-1778). Le matrici fanno parte della monografia che il Maestro ha dedicato ai monumenti della Città, visitata tra il 1761 e il 1763, riconoscendo in essi l’espressione di quella originalità architettonica della romanità classica – da lui definita “etrusca” - che solo due secoli dopo le scienze dell’archeologia hanno sancito. La mostra, con la supervisione scientifica del Prof. Domenico Palombi (Sapienza - Università di Roma) e l’allestimento dell’arch. Paolo Sellaroli, offre un percorso eccezionale lungo il quale si possono ammirare contestualmente i rami originali, le relative stampe e i monumenti immortalati dal Maestro ed ancora intatti nella Città (informazioni e prenotazioni per la visita alla mostra, tel. 338-6001235).

Il 57° Festival Pontino è sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo

(nella foto, Beatrice Pomarico)

martedì 27 luglio 2021

Enrico Dindo sarà il nuovo Direttore Artistico dell’Accademia Filarmonica Romana. Il suo incarico inizierà dal 1° gennaio 2022.


Su proposta del Presidente dell’Accademia Filarmonica Romana Paolo Baratta, il Consiglio Direttivo della Filarmonica ha votato all’unanimità la nomina di Enrico Dindo a nuovo Direttore Artistico dell’Istituzione a partire dal 1° gennaio 2022. Dindo succederà ad Andrea Lucchesini che, come da statuto, concluderà il suo mandato triennale in quella data. Il Maestro Lucchesini sarà ancora in carica, pertanto, quando la Filarmonica celebrerà con un concerto straordinario il duecentesimo anniversario dalla sua fondazione, il 4 dicembre prossimo. In attesa di quella data il Consiglio ha voluto comunque già esprimere a Lucchesini tutta la gratitudine per la grande qualità dell’impegno profuso in questi anni, in tutte le componenti del programma dell’Accademia.

Fanno parte del consiglio direttivo Lucia Bocca Montefoschi, Sandro Cappelletto, Marco Chiarion Casoni, Michele dall’Ongaro, Giampietro Nattino, Andrea Posi, Andrea Pugliese, Mauro Tosti Croce, e i vicepresidenti Matteo D’Amico e Marcello Panni.
 La nomina di Enrico Dindo è stata salutata da Paolo Baratta con queste parole: «Un altro grande solista! Un musicista stimato e apprezzato in Italia e nel mondo, già impegnato anche nell’insegnamento con generosa dedizione verso le nuove generazioni, che lo rende ancor più affine agli indirizzi e allo spirito che anima l’Accademia Filarmonica».
Enrico Dindo, appresa la nomina, ha così commentato: «Ringrazio l’Accademia Filarmonica dell’invito, sono molto orgoglioso e felice di poter dare il mio contributo e la mia esperienza a un’Istituzione così antica e così prestigiosa, in un momento tanto importante come quello del bicentenario. Sono contento di essere il successore di un grande artista e amico come è Andrea Lucchesini. Spero di poter mettere al frutto al meglio la mia esperienza maturata fino ad ora».
 Enrico Dindo nasce a Torino da una famiglia di musicisti. Nel 1997 conquista il Primo Premio al
Concorso “Rostropovich” di Parigi, da quel momento inizia un’attività da solista che lo porta ad esibirsi in moltissimi paesi, con orchestre prestigiose, al fianco di importanti direttori tra i quali Riccardo Chailly, Gianandrea Noseda, Myung-Whun Chung, Paavo Järvj, Valerij Gergiev, Riccardo Muti e lo stesso Mstislav Rostropovich
È ospite in numerosi festival prestigiosi e sale da concerto di tutto il mondo; ha partecipato allo Spring Festival di Budapest, alle Settimane Musicali di Stresa, al Festival delle Notti Bianche di San Pietroburgo.
Ospite regolare dell’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nel 2010 e nel 2013 è stato in tournée con la Leipziger Gewandhaus Orchester, diretta da Riccardo Chailly con concerti a Lipsia, Parigi, Londra e Vienna, ottenendo un notevole successo personale.
Tra gli autori che hanno creato musiche a lui dedicate, troviamo Giulio Castagnoli, Carlo Boccadoro, Carlo Galante, Roberto Molinelli, Jorge Bosso e Fabio Vacchi.
Con la fondazione dell’ensemble I Solisti di Pavia, nel 2001, Enrico Dindo inizia un percorso di avvicinamento alla direzione d’orchestra che lo ha portato a collaborare con l’Orchestra Giovanile Italiana, l’Orchestra della Svizzera Italiana, con la Filarmonica della Scala e con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Dal 2015 al 2021 è stato Direttore musicale e principale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Zagabria.
Insegna presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, presso la Pavia Cello Academy e al Garda Lake Music Master.
Nel 2012 è stato nominato Accademico di Santa Cecilia.
Nel 2012 la Chandos ha pubblicato i concerti di Shostakovich, incisi con la Danish National Orchestra, diretta da Gianandrea Noseda, riscuotendo un immediato consenso della critica internazionale.
Enrico Dindo suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.

La Fondazione Pergolesi Spontini sul progetto di recupero e valorizzazione dell’ex Cascamificio di Jesi


Una delle più importanti strutture archeologiche industriali jesine, oggi abbandonata, diverrà un centro culturale multifunzionale che metterà a disposizione della comunità un luogo di lavoro, di formazione, di contaminazione culturale, di ispirazione, di aggregazione e di memoria.

Tutto questo grazie al Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili che finanzierà il progetto di riqualificazione urbana presentato dai Comuni di Jesi, Maiolati Spontini, Monte Roberto e Castelbellino, per il tramite della Regione Marche, e di cui la Fondazione Pergolesi Spontini è partner privato.

Il progetto coinvolge, infatti, anche il recupero e la valorizzazione dell’ex Cascamificio di Jesi, immobile - con una superficie totale di circa 18000 m2, di cui quasi 10.000 coperti - acquistato all’asta dalla Fondazione che sarà destinato ad ospitare i magazzini di scene e costumi di repertorio e le attività del laboratorio di scenografia e sartoria. Ma non solo, l’immobile, una volta ristrutturato diverrà uno spazio multifunzionale con sala di montaggio, sala di posa, sala prova, spazi performativi, espositivi e sala conferenze, oltre a unità abitative, spazi per servizi di prossimità, attività sociali per l’inclusione e la lotta al disagio giovanile.

ALBERTO MALAZZI DIRIGE IL SUO ULTIMO CONCERTO DA MAESTRO DEL CORO DEL TCBO

Alberto Malazzi saluta il pubblico di Bologna e del Teatro di Largo Respighi con un ultimo concerto nella veste di Maestro del Coro, incarico che ricopre dal 2019 e che si concluderà il prossimo agosto 2021 al termine delle recite della Bohème: mercoledì 28 luglio alle 20 salirà sul podio del Coro del Comunale di Bologna per l’appuntamento de “L’Estate del Bibiena” dal titolo “Ya viene la noche”. La serata prevede musiche per coro, soli e chitarra di compositori che hanno reso omaggio alle poesie di Federico García Lorca, nome tra i più influenti del Novecento spagnolo. Protagonisti sul palco il chitarrista napoletano Edoardo Catemario, presente anche come compositore, che si è esibito in sale prestigiose come la Philharmonie di Berlino, il Musikverein di Vienna e la Carnegie Hall di New York, e le voci del soprano Roberta Pozzer, del contralto Lucia Michelazzo, del basso Raffaele Costantini – artisti del Coro del Teatro Comunale – e del tenore Carlos Natale.

In apertura di concerto “Juegos”, quattro poesie per coro a cappella intitolate Ya viene la noche, A Irene García, Despedida e Ribereños di Fernando Remacha. Si prosegue con due pagine di Manuel de Falla: la raccolta “Cantares de Nochebuena” per coro e chitarra, ovvero nove canti tradizionali scritti per la vigilia di Natale (Pastores venir, Maravilla nunca vista, Esta noche ha de nacer, Un pastor lleva un pavo, Venga la bota, En el portal de Belén, Por la calle abajito, La leche de viejas, Un zapatero aburrío) e il malinconico Homenaje para “Le Tombeau de Debussy” per chitarra, composto nel 1920 e commissionato dalla rivista francese «La Revue musicale», che incaricò dieci compositori, tra i quali anche Stravinskij, Satie e Ravel, di comporre brevi brani per ricordare Claude Debussy, scomparso due anni prima.

È invece eseguito in prima assoluta Verde, que te quiero verde di Edoardo Catemario: un omaggio al virtuoso della chitarra flamenca spagnola Mario Escudero, sempre su testo di Federico García Lorca, scritto appositamente per il Coro del Teatro Comunale di Bologna. Chiude la serata Romancero Gitano op. 152 per coro e chitarra di Mario Castelnuovo-Tedesco con i canti Baladilla de los tres rios, La Guitarra, Puñal, Procesion (1. Procesion; 2. Paso; 3. Saeta), Memento, Baile, Crótalo, i cui testi appartengono al Poema del Cante Jondo di García Lorca del 1921.

I biglietti per il concerto, al prezzo unico di 10 euro, sono in vendita sia online tramite Vivaticket sia presso la biglietteria del Teatro Comunale (ingresso da Piazza Verdi). Per l’acquisto potrà essere utilizzato il voucher emesso per spettacoli e concerti del Teatro Comunale di Bologna annullati causa Covid-19 nel corso della Stagione 2020.

La rassegna “L’Estate del Bibiena” è realizzata grazie al sostegno di Gruppo Hera.

L’accesso agli eventi in programma al Teatro Comunale di Bologna avverrà in ottemperanza alle normative anti Covid-19 e nel rispetto delle misure di sicurezza previste.

 

Il 29 luglio all'Accademia di Santa Cecilia Wayne Marshall in 'A Gershwin Night'

 

Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Giovedì 29 luglio ore 21 – Cavea Auditorium Parco della Musica, Roma

WAYNE MARSHALL - “A GERSHWIN NIGHT “

A Gershwin night è il titolo della serata interamente dedicata al compositore americano George Gershwin, che giovedì 29 luglio alle ore 21 nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma vedrà protagonisti l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Wayne Marshall, fresco di successo alla Waldbühne di Berlino dove è salito sul podio dei Berliner Philharmoniker, e torna a Santa Cecilia in veste di direttore e pianista. Il programma prevede l’esecuzione del capolavoro jazz-sinfonico Rhapsody in Blue nella sua versione originale per jazz band, le Broadway Overtures & Songs e si completa con i brani più noti tratti dall’opera Porgy and Bess eseguiti dal soprano Jeanine De Bique e dal baritono Simon Shibambu.

Aprirà la serata Rhapsody in Blue - a tutt’oggi forse la pagina più nota dell’autore - una straordinaria sintesi di musica popolare e colta, un caleidoscopio di generi che rappresenta la molteplicità delle culture che convivevano nelle metropoli americane degli anni Venti. Gershwin la compose quando aveva solo 26 anni, tra il 1923 e il 1924, inizialmente per due pianoforti, e in seguito il brano fu orchestrato da Ferde Grofé, direttore dell’orchestra jazz di New York. La versione per pianoforte e orchestra jazz, eseguita il 12 febbraio 1924 alla Aeolian Hall di New York con lo stesso compositore al pianoforte e l’orchestra di Paul Whiteman, riscosse un enorme successo e il brano fu applaudito anche da musicisti come Igor Stravinsky, Jascha Heifetz e Sergej Rachmaninov. Il tema di Rhapsody in blue è famoso anche al grande pubblico perché è stato utilizzato come incipit di due film molto fortunati: Fantasia 2000 della Disney e Manhattan di Woody Allen. Il concerto prosegue con le Broadway Overtures & Songs (da Strike up the band e Girl Crazy) per concludersi con i brani più noti tratti dall’opera Porgy and Bess. Dopo l’Ouverture ascolteremo, dal primo atto, la celeberrima Summertime, la ninna nanna che una delle donne della comunità canta al suo bambino, e ancora He’s gone, gone, gone dalla scena in cui Crown, violento compagno di Bess, uccide il malcapitato Robbins. Arriviamo poi alla chiusura dell’atto con The promise’ lan’ un grido di fede e dolore che accompagna la cerimonia funebre. All’inizio del secondo atto dell’opera Porgy manifesta la propria raggiunta felicità con I got plenty o’nuttin, e insieme a Bess canta un duetto appassionato Bess, you is my woman now. La parodia di un sermone It ain’t necessarily so durante una festa è affidata a Sporting Life, il quale poi seduce Bess promettendole una vita lussuosa a New York (There’s a boat dat’s leaving soon for New York). L’ultimo numero dell’opera vede il protagonista Porgy dirigersi verso la grande città col suo carrettino, sperando di ritrovare ancora l’amata (I’m on my way to a Heav’nly Lan).

 

 

 

BLACK AIDA - Una fiaba africana. Una rilettura dell’opera verdiana in chiave Griot

dal 29 luglio al 2 agosto debutta al Macerata Opera Festival, e poi in tournée a Como, Roma, Arcevia e Parma

BLACK AIDA - Una fiaba africana.
Una rilettura dell’opera verdiana in chiave Griot


drammaturgia Simone Guerro
elaborazione musicale dell’Aida di Giuseppe Verdi Gianfranco Stortoni
attrice/cantante Bintou Outtara
soprano Fiammetta Tofoni
attore/musicista Petit Solo Diabatè
regia Simone Guerro e Filippo Ughi
Coproduzione Associazione Arena Sferisterio e Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata
in collaborazione con Piccoli Idilli
Prima assoluta: 29 Luglio 2021 h 19:00 c/o il Cortile Palazzo Buonaccorsi di Macerata, all'interno del Macerata Opera Festival  
 

Debutta il 29 luglio ore 19 nel Cortile di palazzo Buonaccorsi di Macerata, nell'ambito della "Notte dell'Opera" del Macerata Opera Festival, lo spettacolo "Black Aida", coproduzione Associazione Arena Sferisterio e Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, in collaborazione con Piccoli Idilli, drammaturgia a cura di Simone Guerro che ne firma la regia insieme a Filippo Ughi. Dopo il debutto, l'opera sarà in tournée in varie città d'Italia, tra cui Como, Roma e Parma. 

Una fiaba africana, una rilettura per ragazzi, bambini e famiglie dell'Aida, celebre opera di Giuseppe Verdi a 150 anni dal suo debutto (Cairo, 1871). Non un adattamento, ma una vera e propria rilettura di una delle opere più amate del repertorio che prende in considerazione tutta la vicenda dal punto di vista della principessa africana. Una storia che diventa fiaba archetipica, in cui l'amore e la guerra si fondono insieme per dare senso alla vita e al mondo. Il pubblico dell'opera è abituato a vedere l'Aida ambientata nell’Egitto trionfante. Questa versione invece guarda alla storia dal punto di vista etiope, uno sguardo nascosto, tribale, che rilegge anche la musica in questa chiave. Le arie e le note verdiane sono riprese in uno spirito musicale ancestrale e collettivo (elaborazione musicale del Maestro Giovanni Stortoni), proprio come insegnano i Griot, cantori africani che hanno il compito di tramandare la tradizione orale. La musica è interpretata dai principali strumenti della musica etnica africana, misti al canto lirico, che chiamerà anche al coinvolgimento del pubblico in un rito collettivo che richiama tutti a celebrare la bellezza del teatro e della musica.

In scena la griot Bintou Outtara, attrice originaria del Burkina Faso, dal portamento regale, racconterà un’antica storia africana, quella di Aida, principessa prigioniera. Accanto a lei  Soulemayn Diabaté, in arte “Petit Solo”, giovane percussionista di spicco del Burkina Faso, tra i principali virtuosi del Balafon, e la soprano Fiammetta Tofoni, diplomata in Canto Lirico presso il Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila.

Aida non è solo una vicenda, ma un archetipo di una figura femminile ostaggio dell’umanità ancora troppo maschilista, un archetipo oltretutto interculturale.
L’idea parte dall'esperienza dei narratori della tradizione africana, meglio conosciuti come griot, aedi africani, depositari di tradizioni e racconti antichi, di un'arte del tutto oratoria, scomparsa nella contemporaneità occidentale.                                      
I bambini non pensano che invece dietro la figura della principessa esiste sempre un re o una regina che la coinvolgono in un destino che non le appartiene. Così Aida sarà prigioniera, divisa tra la possibilità della fuga e la celebrazione del suo grande amore.

Qui link alle info per il Macerata Opera Festival
www.sferisterio.it/macerata-festival-off/black-aida

qui tutte le date estive:
29 luglio 2021 Macerata (Cortile Palazzo Buonaccorsi) ore 19.00
30 luglio 2021 Monte S. Giusto (Cortile Palazzo Bonafede) ore 18.30
31 luglio 2021 Pievebovigliana (località Fornace - Parco Varnelli) ore 11.00
31 luglio 2021 Sarnano (Piazzale Scuole Medie) ore 18.30
01 agosto 2021 Urbisaglia (Abbazia di Fiastra) ore 11.00
01 agosto 2021 Pollenza (Piazza Ricci) ore 18.30
02 agosto Monte S. Giusto (Frazione Villa S. Filippo - Parco Montana) ore 18.30
07 agosto 2021 Como ( Villa Olmo) ore 18.00
12 settembre - Villa Pamphili - Roma
19 settembre Arcevia Parco della Rimembranza (ore 16 e ore 18.30)
26 settembre 2021 Parma (Parco della Cittadella) ore 16.00
6 ottobre 2021 Parma (Parco Testoni) ore 17.00