sabato 29 aprile 2023

CORRADO AUGIAS, LA MUSICA, LA STORIA - Mahler e la Vienna “Fin de siècle” al Parco della Musica

Nuovo appuntamento da non perdere domenica 30 aprile ore 18 (Auditorium Parco della Musica, Teatro Studio Borgna) con Corrado Augias che terrà una lezione sul compositore Gustav Mahler, direttore dell’Opera Imperiale di Vienna dal 1897 al 1907 e sulla Vienna fin de siècle, vera culla della cultura mitteleuropea con artisti quali Schönberg, Klimt, Schiele, Kokoschka, Schnitzler, Musil, Hofmannsthal, Freud e molti altri.  Tutto questo, e molto di più, vi verrà narrato da Corrado Augias, che accompagnerà il pubblico in un viaggio avvincente nell’allora capitale imperiale. Il racconto di Augias sarà inframmezzato da musiche dal vivo, eseguite al pianoforte da Aurelio Canonici, e da brevi filmati. Il prossimo appuntamento con Corrado Augias è previsto per il 14 maggio alle ore 18 (Šostakovič).
 
Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio Borgna
domenica 30 aprile ore 18
 
Mahler e la Vienna “Fin de siècle”
Conduce Corrado Augias
pianoforte Aurelio Canonici
 
Biglietti: € 12 intero; abbonati e under 30 € 10

AL TEATRO COSTANZI “LA FILLE MAL GARDÉE” NELLA GIOIOSA VERSIONE DI FREDERICK ASHTON - Dal 2 al 9 maggio all’Opera di Roma con Daniil Simkin e i danzatori romani

 Prove La fille mal gardée_Rebecca Bianchi (Lise), Alessio Rezza (Colas)_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023
 
È uno dei balletti più antichi pervenuti ai nostri giorni, La fille mal gardée in programma al Teatro dell’Opera di Roma dal 2 al 9 maggio. Al Costanzi va in scena già nel 1881, novantadue anni dopo la prima rappresentazione assoluta del 1789 al Grand Théâtre di Bordeaux. Data fondamentale per la rinascita del balletto è il 1960, quando alla Royal Opera House di Londra Frederick Ashton firma la sua edizione, ispirata al suo amore per le campagne del Suffolk. Nato nel 1904 in Ecuador, Ashton, uno dei padri fondatori del balletto inglese, è una delle figure più rappresentative della danza del XX secolo.
“Presto o tardi ogni artista rende omaggio alla natura – ha dichiarato il coreografo – La mia Fille mal gardée è una ‘Sinfonia Pastorale dei poveri’, perché durante tutta la preparazione dello spettacolo è a questa sinfonia di Beethoven che pensavo”.
Le musiche, adattate da John Lanchbery, partono da quelle originali di Ferdinand Hérold integrando melodie popolari e citazioni operistiche. Per la prima volta sul podio capitolino Philip Ellis, nominato miglior direttore al “Taglioni European Ballet Award”.
La virtuosistica coreografia di Ashton, attraverso energici passi a due, racconta la passione di due giovani, uniti dall’amore ma separati dalle differenze di classe: Lise ama il contadino Colas, ma sua madre vuole darla in sposa al figlio di un ricco fattore, l’ingenuo Alain. Tra feste campestri e danze di contadini, gli amanti riusciranno a convolare alle sperate nozze.
 
Le étoiles Rebecca Bianchi e Susanna Salvi e la solista Federica Maine si alterneranno nel ruolo di Lise. Grande attesa per il ritorno di Daniil Simkin che sarà Colas, insieme all’étoile Alessio Rezza, al primo ballerino Claudio Cocino e al solista Simone Agrò.
 
Ultimo balletto di Frederick Ashton, La fille mal gardée è una creazione costruita sul canovaccio di Dauberval. Ha riscosso da subito un enorme successo rimanendo uno dei balletti più amati del repertorio del Royal Ballet e uno tra i più rappresentati nel mondo. Ed è proprio la versione coreografica in due atti di Ashton, ripresa dallo specialista Jean-Christophe Lesage, nel colorato allestimento della Bayerische Staatsoper di Monaco quella che il pubblico dell’Opera potrà ammirare, con le scene e i costumi di Osbert Lancaster, gli stessi della prima londinese.
 Dopo la “prima” di martedì 2 maggio (ore 20), La fille mal gardée sarà replicata mercoledì 3 (ore 20), giovedì 4 (ore 11 scuole e ore 20), sabato 6 (ore 15 e ore 20), domenica 7 (ore 16.30), martedì 9 (ore 20).
 
Per gli Incontri con la danza, sabato 29 aprile alle ore 16 è previsto l’appuntamento con Elisa Vaccarino che affronterà un’analisi del balletto.
 
Biglietti in vendita sul sito operaroma.it e al botteghino.

30 aprile ore 18, serata dell'inaugurazione lirica del Festival con Don Giovanni e inaugurazione di un percorso fotografico in onore di Zeffirelli


 Il 30 aprile 2023 alle ore 18, con la prima dell’opera Don Giovanni,  di Wolfgang Amadeus Mozart prende avvio il calendario lirico dell’85esima edizione del Festival del Maggio. Sul podio il maestro Zubin Mehta, direttore emerito a vita del Maggio. L’allestimento del Festival di Spoleto riadattato per Firenze è firmato per la regia da Giorgio Ferrara (ripresa da Stefania Grazioli), le scene sono di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, i costumi di Maurizio Galante, le luci di Fiammetta Baldiserri. Un cast di grandi interpreti che “sono anche grandi attori” come ha dichiarato Zubin Mehta presentando l’opera: Luca Micheletti nella parte del protagonista, Don Giovanni; Markus Werba nei panni del suo servitore, Leporello; Jessica Pratt nel ruolo di Donna Anna; Ruzil Gatin come Don Ottavio; Anastasia Bartoli come Donna Elvira; Benedetta Torre interpreta la parte di Zerlina; Eduardo Martinez come Masetto e Adriano Gramigni nella parte del Commendatore. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini. Don Giovanni torna in cartellone al Maggio a dieci anni dall’ultima volta, quando andò in scena con la regia di Lorenzo Mariani nel febbraio 2013, sempre diretta da Zubin Mehta. È stata messa in scena complessivamente 10 volte nelle stagioni del Teatro, ed è stata diretta, e incisa in disco, a più riprese dal maestro Mehta nella sua carriera; in tre occasioni di queste con il Maggio alla testa della ‘sua’ Orchestra: memorabile l’edizione del 1990 al Teatro della Pergola, andata in scena con la storica regia di Jonathan Miller.
 
Durante l’intervallo dello spettacolo verrà inaugurata dal commissario Onofrio Cutaia e da Pippo Corsi Zeffirelli e con alcuni degli ospiti presenti in sala, una serie di pannelli decorativi dedicati a Franco Zeffirelli. Un ulteriore doveroso omaggio al grande regista e scenografo che segue il convegno internazionale “E per castelli in aria” organizzato dal Maggio e dalla Fondazione Franco Zeffirelli l’11 febbraio del 2023 proprio alla vigilia del compleanno del Maestro. Così come nel convegno si parlò del 'dialogo' tra Zeffirelli e il Maggio, aperto nel 1949, quando giovanissimo firmò le scenografie del Troilo e Cressida di Visconti, giungendo sino al 2009 con la messinscena di Pagliacci, ultimo spettacolo per il Comunale, il percorso fotografico ripercorre i 60 anni  di collaborazione- discontinua ma caratterizzata comunque da pietre miliari artistiche - tra Zeffirelli e il nostro teatro.  L’esibizione, allestita nel corridoio di platea, quello più vicino alla saletta dedicata al Maestro espone bozzetti (sia delle scenografie che dei personaggi), foto e manifesti di: Troilo e Cressida (1949) regia di Luchino Visconti e Zeffirelli ha firmato le scenografie, Euridice (1960), Romeo e Giulietta (Shakespeare, Giancarlo Giannini e Annamaria Guarnieri 1965), Traviata (1984 diretta da Carlos Kleiber con Cecilia Gasdia) e Pagliacci (2009). Nel percorso è riprodotta una foto di Zeffirelli con Anna Magnani sul palco della Pergola in occasione della rappresentazione della Lupa (1965).
 
Tra gli ospiti presenti in sala per il Don Giovanni, la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra; in rappresentanza del Sindaco di Firenze, l’assessore Giovanni Bettarini, e inoltre l’assessora Titta Meucci; l’ambasciatrice australiana Margaret Twomey; il neo presidente del Festival Pucciniano di Torre del Lago Luigi Ficacci; il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti; la presidente del Conservatorio Cherubini di Firenze Rosa Maria De Giorgi; Mauro Campus e Valdo Spini, membri dell’ex consiglio d’Indirizzo del Maggio; Mario Curia, presidente dell’Accademia del Maggio Fiorentino; l’attore Umberto Orsini e la sovrintendente della Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia e Pippo Corsi Zeffirelli con Caterina D’Amico.

La Massimo Youth Orchestra in concerto al Teatro Massimo domenica 30 aprile alle 20:30 con un omaggio a Paganini. A dirigerla il maestro Giulio Plotino nella doppia veste di solista e direttore.


In programma il concerto in Mi bemolle maggiore per tromba e orchestra, composto da Johann Nepomuk Hummel nel 1837, che vede solista alla tromba Emanuele Lo Buglio, e rivela tutto il talento del compositore e la sua particolare attenzione alla parte del solista.  A seguire l’omaggio a Paganini, eccezionale virtuoso del violino, celebre in tutta Europa, che ebbe con Palermo un legame personale. Anche qui suscitò il consueto delirio del pubblico per il suo virtuosismo e la sua maestria ma proprio a Palermo nacque nel 1825 il suo unico amatissimo figlio, Achille, riconosciuto dal violinista alcuni anni dopo la nascita. La Massimo Youth Orchestra eseguirà Le streghe, di Paganini, le virtuosistiche variazioni su un tema, tratte da un balletto di Franz Xaver Süssmayr, l’allievo di Mozart che ne completò il Requiem. 
Chiude il concerto l’esecuzione della Settima sinfonia di Beethoven. Definita da Richard Wagner “l’apoteosi della danza”,  la Settima di Beethoven è una delle più celebri tra le nove sinfonie da lui composte; in modo particolare il secondo movimento, l’Allegretto, con il suo tema che si va sviluppando e crescendo in maestosità. 

Sul podio della Massimo Youth Orchestra, Giulio Plotino (nella foto), dal 2018 professore di violino presso il Conservatorio Scarlatti di Palermo. Dopo un lunga carriera come violino di spalla del Teatro La Fenice e della West Australian Orchestra, è stato primo violino ospite presso: London Philharmonic Orchestra, Teatro alla Scala, Barcelona Symphony Orchestra, Orchestra RAI, Malaysian Philharmonic Orchestra etc., sotto la direzione di Maazel, Prêtre, Masur, Chailly, Gatti, Gardiner, Sir Colin Davis, Harding, Chung, Jurowsky, Marriner, Kitajenko. È stato inoltre Visiting Violin Professor presso la University of Western Australia e lo Yon Siew Toh Conservatory of Music di Singapore. Da sempre impegnato nel repertorio contemporaneo, ha collaborato con Berio, Vacchi, Sciarrino, Bussotti, Benjamin e molti altri. 
Biglietti da 10 a 25,0 euro

I concerti delle formazioni giovanili del Teatro Massimo di Palermo sono realizzati grazie alla collaborazione di Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.

A LUCCA CLASSICA È LA DOMENICA DELLE VARIAZIONI GOLDBERG, DEL FISICO SOCIAL VINCENZO SCHETTINI E DEL SILENT WIFI CONCERT IN SAN MICHELE


Musica dai campanili e nei luoghi più iconici della città, il silent wifi concert e l'emozione di ascoltare dal vivo uno dei capolavori assoluti di Bach. Lucca Classica giunge domani (domenica 30 aprile) alla sua quinta giornata di festival e propone, fin dal mattino, appassionanti appuntamenti con la musica e non solo. Il complesso di San Micheletto ospiterà, alle 10:30, una conferenza della musicologa Gabriella Biagi Ravenni sulla presenza a Lucca del “giacobino Paganini”; seguiranno un intervento di Roberta Martinelli sulla figura di Elisa Bonaparte e il concerto di Alberto Bologni (violino, nella foto) e di Giampaolo Bandini (chitarra) su una Sonata del celebre genovese. Al termine, intorno alle 12, è prevista una visita guidata della mostra Le lettere di Elisa: così governava la principessa di Lucca a cura dell'associazione Napoleone ed Elisa, da Parigi alla Toscana.

Il flauto dolce sarà protagonista alle 10:30 nella Sala del Teatro del Real Collegio, quando il maestro Filippo Rogai (nella foto) proporrà all'ascolto brani di Marais, Mercadante e Parrucci. A seguire si esibiranno i giovani flautisti del Conservatorio Boccherini: Davide Del Freo, Maria Gioia Musumano e Natalia Ulloa. Alle 12, nella Sala del Capitolo sempre al Real Collegio, sarà possibile assistere alla prova aperta del concerto del Quintetto Lucensis su arie di Giacomo Puccini, con la voce del soprano di Silvana Froli e il tenore Davide Piaggio.
Tre diversi punti della città saranno avvolti da un tripudio di musica dal vivo alle 11: il fascino delle campane suonate a corde dall'Associazione campanari lucchesi si irradierà dal campanile della chiesa di San Tommaso in Pelleria, mentre gli ottoni del Boccherini saluteranno la passeggiata di via Fillungo da Palazzo Sani. Da Besame mucho a La bamba: i ritmi latini, eseguiti dal Quartetto Lunae, animeranno infine Palazzo Pfanner.
Nel cortile Carrara di Palazzo Ducale torna l'appuntamento con le bande. Il primo è in programma alle 11, con la Filarmonica Giacomo Puccini di Segromigno in Monte. Alle 16:30 sarà invece la volta della banda ufficiale del Comune di Lucca, la Filarmonica Giacomo Puccini di Nozzano.

Molto atteso l'incontro nella chiesa di San Francesco con il popolarissimo professore social Vincenzo Schettini (nella foto), in programma per le 15, che condurrà una lezione sul rapporto tra la fisica e il suono. Parteciperà anche l'Ensemble di trombe e percussioni del Conservatorio Boccherini, diretto da Donato De Sena.
Alla stessa ora il naturopata Marco Pardini guiderà una passeggiata botanico-musicale alla sortita San Colombano, sotto l'omonimo baluardo. L'itinerario sarà impreziosito da momenti pucciniani interpretati dal Quintetto Lucensis, Silvana Froli e Davide Piaggio. In caso di pioggia l’appuntamento si terrà alla casermetta di San Regolo.
Corposo il programma pomeridiano del Real Collegio. Si parte alle 14:15 con l'esecuzione dell'Ottetto per strumenti a fiato di Stravinskij, concerto degli allievi del Boccherini diretti dal maestro Remo Pieri nella Sala del Teatro. Alle 15, nella Sala del Capitolo, il giovane pianista Pierpaolo Buggiani si cimenterà con una Sonata di Beethoven e una Ballata di Chopin. Nella Sala del Teatro alle 15:30 Angelo Foletto dialogherà con il violinista Marco Rizzi, il violista Simonide Braconi e il violoncellista Enrico Bronzi sull'interpretazione delle Variazioni Goldberg di Bach che i tre musicisti eseguiranno alle 21:15 nell'auditorium del Conservatorio Boccherini. Alle 16:30, sempre nella Sala del Teatro, Oreste Bossini converserà con uno dei maggiori clarinettisti della scena internazionale: Alessandro Carbonare. Nella stessa sala il Trio Synchordia – flauto, viola e arpa – condurrà gli ascoltatori, alle 17:15, in un percorso sonoro da Schumann a Ravel e Debussy fino alla prima esecuzione assoluta di un brano del compositore contemporaneo Alessandro Solbiati. 

L'ultimo incontro in programma al Real Collegio è alle 18:15, quando Oreste Bossini incontrerà il grande violista Danilo Rossi (nella foto) nella Sala del Teatro. Ogni appuntamento prevede un biglietto di 2 euro.Oltre le Mura, al Museo di Celle dei Puccini, alle 16:30 si terrà il concerto del chitarrista Alessandro Dominguez e del soprano Aurora Martini. A seguire i partecipanti potranno visitare la residenza del maestro.
Alle 19 l'attenzione di Lucca Classica sarà tutta su piazza San Michele e sul pianoforte di Andrea Vizzini per il ritorno dell'apprezzato silent wifi concert. Una performance dal vivo che ciascuno potrà ascoltare nell'esperienza immersiva della propria cuffia, ognuno libero di muoversi nel raggio di cinquecento metri dall'artista. In programma musiche di Bach, Chopin, Debussy e Puccini.
Biglietti, con consegna di cuffia: intero 10 euro e ridotto 8 euro. In caso di pioggia il concerto si terrà all’interno della chiesa.
La penultima giornata di Lucca Classica si chiuderà nell'auditorium del Conservatorio Boccherini con il grande concerto di Marco Rizzi, Simonide Braconi ed Enrico Bronzi che interpreteranno le Variazioni Goldberg di Bach, il più grande viaggio musicale nel mondo della simmetria. Introdurrà l'opera e gli artisti il critico musicale Angelo Foletto. Biglietti: intero 10 euro e ridotto 8 euro.

Domani, 30 aprile, i vincitori di Attraverso i Suoni arrivano nella stagione “Careggi in Musica” - In concerto il pianista Leonardo Ruggiero

 

(c) foto di Lorenzo Desiati

Aula Magna del Nuovo Ingresso dell'Ospedale di Careggi
(Padiglione 3, Largo Brambilla 3)
DOMENICA 30 APRILE, ore 10.30
ATTRAVERSO I SUONI
Leonardo Ruggiero, pianoforte
Musiche di Beethoven, Chopin, Schumann
INGRESSO LIBERO

Domenica 30 aprile, ore 10.30, all’Aula Magna del Nuovo Ingresso dell’Ospedale di Careggi (Largo Brambilla 3, Firenze, ingresso libero), A.Gi.Mus. Firenze ospita in concerto il giovane pianista Leonardo Ruggiero, tra i vincitori della seconda edizione di Attraverso i Suoni.
Il programma prevede l’esecuzione della Sonata per pianoforte n. 32 in do minore, op. 111 di Beethoven, del Notturno op. 62 n.1 di Chopin e degli Studi in forma di variazione su un tema di Beethoven di Schumann.
 
Attraverso i Suoni è un progetto promosso da A.Gi.Mus. Firenze, A.Gi.Mus. Grosseto, A.Gi.Mus. Arezzo e Fondazione CR Firenze che torna per la sua seconda edizione e che ha selezionato, tra numerosi partecipanti toscani, 12 formazioni o solisti, nel corso delle audizioni che si sono svolte a Firenze lo scorso 31 marzo e 1 aprile.
I vincitori beneficiano di un contratto di un anno che offre loro numerosi concerti, tra cui quello nella stagione “Careggi in Musica”, ma anche la possibilità di ottenere aiuti utili alla costruzione delle loro carriere, come la possibilità di realizzare un book fotografico professionale, masterclasses e un corso di formazione di un anno per migliorare le abilità di comunicazione e auto-imprenditorialità.
 
LEONARDO RUGGIERO studia al Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze con Giovanna Prestia e Giampaolo Nuti, conseguendo il diploma accademico di II livello con il massimo dei voti, lode e menzione d'onore. Attualmente amplia la sua formazione frequentando il Biennio di Musica da Camera con la professoressa Daniela De Santis. Segue masterclass con musicisti di fama internazionale. Dal 2018 realizza, in collaborazione con il Comune di San Casciano V.P., una stagione a cadenza annuale di lezioni-concerto per la divulgazione musicale. Nel 2021 è vincitore della borsa di studio “Erik Torricelli”. Nell'A.A. 2021/2022 viene ammesso come studente Erasmus alla HMT “Felix Mendelssohn Bartholdy” di Lipsia nella classe di Alexander Meinel.
 
La stagione concertistica “Careggi in Musica”, aperta ai degenti dell’ospedale e al pubblico esterno, è promossa dai A.Gi.Mus e Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi. E’ realizzata con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze e vede la collaborazione anche della Fondazione Careggi.
Dal 2023, tutti i concerti all’Aula Magna del NIC sono trasmessi in streaming tramite il canale YouTube di A.Gi.Mus. Firenze e veicolati nei reparti dell’ospedale, per raggiungere anche i degenti che non possono lasciare le loro stanze.

Quatuor pour la Fin du Temps di Messiaen : quattro grandissimi artisti insieme per quello che è l'appuntamento di DOMUS ARTIUM

 

domenica 30 aprile 2023 - ore 19.00
Sala d'Ercole di Palazzo Farnese
Palazzo Farnese, piazza Farnese 67, Roma

Renaud Capuçon, violino
Kian Soltani, violoncello
Pascal Moraguès, clarinetto
Hélène Mercier, pianoforte

Olivier MESSIAEN    Quatuor pour la Fin du Temps
I Liturgie de cristal
Vocalise, pour l'Ange qui annonce la fin du Temps
Abîme des Oiseaux
Intermède
Louange à l'Éternité de Jésus
Danse de la fureur pour les sept trompettes
Fouillis d'arcs-en-ciel, pour l'Ange qui annonce la fin du Temps
II Louange à l'Immortalité de Jésus

Composto tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, dove Messiaen era stato internato, il Quartetto per la Fine del Tempo è tra le pagine musicali che maggiormente portano incisi i segni del dramma vissuto proprio nella fase del concepimento dell'opera, nel pieno non solo della Seconda Guerra Mondiale ma in uno dei momenti più bui e drammatici della storia. La stessa prima esecuzione assoluta avviene all'interno dello stesso campo di concentramento dove Messiaen ha incontrato altri tre musicisti con i quali, per quanto in condizioni disumane, fa musica insieme, unica forma di sopravvivenza spirituale, e non solo. Il Quartetto, suonato per la prima volta in una gelida serata d'inverno in un piazzale coperto di neve, dai quattro musicisti con strumenti di fortuna (e lo stesso Messiaen al pianoforte) per un pubblico di 5000 prigionieri intirizziti e per le stesse sentinelle naziste del campo, desta un'attenzione muta e un'emozione infinita che si scioglie in un lunghissimo applauso. Qualche mese dopo Messiaen e i tre musicisti saranno liberati. Un'opera che oltre che essere una testimonianza preziosa e commovente, un documento musicale della più aberrante prigionia, è anche una composizione di altissima levatura artistica, magistrale, sintesi di riflessioni profonde di carattere filosofico e teologico sul tempo. Oliver Messiaen scrive “La mia prima preoccupazione consisteva nell’abolizione del tempo stesso, qualcosa di infinitamente misterioso ed incomprensibile alla maggior parte dei filosofi, da Platone a Bergson.” Oltre ad essere frutto della tragica esperienza vissuta nel campo di concentramento, la musica esprime anche il suo forte sentimento religioso percepibile nel profondo respiro mistico che connota l'intera opera.
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Alle 19.00 prima del concerto un piccolo cocktail di benvenuto, al termine del concerto si terrà invece una cena nel giardino con una selezione di vini Castello ColleMassari durante la quale il pubblico potrà incontrare gli artisti e condividere l'esperienza della musica in una atmosfera conviviale e in una cornice di grande bellezza.
 
GLI ARTISTI
 
Il violinista francese Renaud Capuçon è affermato a livello internazionale come solista, concertista e musicista da camera. Collabora con le orchestre, gli artisti, le sedi e i festival più prestigiosi del mondo. Si esibisce con le più importanti orchestre come i Berliner Philharmoniker, la Boston Symphony, la Chamber Orchestra of Europe, la Filarmonica della Scala, la London Symphony Orchestra, la New York Philharmonic, la Filarmonica di Vienna, l'Orchestre de Paris, l'Orchestre National de France e l'Orchestre Philharmonique de Radio France. Tra i direttori d'orchestra con cui ha collaborato si contano Barenboim, Bychkov, Dénève, Dohnanyi, Dudamel, Dutoit, Eschenbach, Gergiev, Haitink, Harding, Long Yu, Paavo Järvi, Nelsons, Nézet-Seguin, Roth, Shani, Ticciati, van Zweden. Capuçon ha inoltre rappresentato la Francia in alcuni dei più prestigiosi eventi internazionali: si è esibito con YoYo Ma sotto l'Arco di Trionfo per la commemorazione ufficiale della Giornata dell'Armistizio alla presenza di oltre 80 capi di Stato e ha suonato per i leader mondiali al Vertice G7 di Biarritz. Suona il Guarneri del Gesù "Panette" (1737), appartenuto a Isaac Stern. Nel giugno 2011 è stato nominato "Chevalier de l'Ordre National du Mérite" e nel marzo 2016 "Chevalier de la Légion d'honneur" dal governo francese.
 
Nato a Bregenz, in Austria, nel 1992 da una famiglia di musicisti persiani, Kian Soltani ha iniziato a suonare il violoncello all'età di quattro anni e aveva solo dodici anni quando è entrato a far parte della classe di Ivan Monighetti all'Accademia musicale di Basilea. Acclamato dal Times come "violoncellista straordinario" e descritto da Gramophone come "pura perfezione", Kian Soltani è oggi invitato dalle più importanti orchestre e direttori d'orchestra del mondo, il che lo ha trasformato da astro nascente in uno dei violoncellisti più richiesti del momento. Kian Soltani suona il violoncello Antonio Stradivari "The London, ex Boccherini".
 

Pascal Moraguès
è primo clarinetto dell'Orchestre de Paris dal 1981, professore al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi dal 1995, professore ospite al College of Music di Osaka (Giappone) dal 2002 e professore alla Scuola Superiore di Musica di Losanna. Svolge un'intensa carriera sia come solista che come musicista da camera. Tra i direttori con cui si è esibito come solista figurano Daniel Barenboim, Pierre Boulez, Semyon Bychkov, Carlo Maria Giulini, Zubin Metha, Wolfgang Sawallisch. È membro del Quintette Moragues, dell'Ensemble Viktoria Mullova, dell'Ensemble of Katia and Marielle Labèque ed è regolarmente invitato come membro della Chamber Orchestra of Europe.
Pascal Moraguès si esibisce frequentemente in prestigiose sale musicali internazionali come la Wigmore Hall di Londra, il Musikverein di Vienna, la Konzerthaus di Vienna e Berlino, la Carnegie Hall di New York, il Lincoln Center di Washington, il Festival di Jérusalem, il Festival di Lucerna, il Théâtre des Champs Elysées e il Théâtre du Châtelet di Parigi.
 
Nata a Montréal, Hélène Mercier inizia gli studi di pianoforte all'età di sei anni e si fa rapidamente apprezzare ottenendo i primi premi ai Concorsi di Musica del Quebec e del Canada. All'età di quindici anni entra nella classe di Dieter Weber all'Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Vienna. Successivamente studia alla Juilliard School di New York con Sasha Gorodnitski. Si reca quindi in Francia dove studia con Pierre Sancan del Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi e con Germaine Mounier all'Ecole Normale de Musique. Lavora anche con Maria Curcio, Stanislav Neuhaus e, nella musica da camera, con Gidon Kremer e Henryk Szeryng. Hélène Mercier partecipa spesso a prestigiosi festival in Francia, tra cui quelli di Aix-en-Provence, Mentone, Colmar, Nohant, Evian, Reims, La Chaise-Dieu, Lille, Piano aux Jacobins di Tolosa e Radio-France di Montpellier. È anche ospitata spesso a France-Musique, Radio Classique, France-Culture, Radio-Suisse-Romande, Radio-Canada e CBS negli Stati Uniti. In Europa e in Nord America si esibisce regolarmente come solista e musicista da camera nei palchi più importanti come Théâtre des Champs-Elysées, Théâtre du Châtelet, Salle Pleyel Salle Gaveau, Wigmore Hall, Konzerthaus di Berlino, Gewandhaus di Lipsia. A Parigi si esibisce sotto la direzione di Zubin Mehta con l'Orchestra Filarmonica di Israele e sotto la direzione di Kurt Masur al Théâtre des Champs-Elysées. Ha suonato sotto la direzione di Charles Dutoit, Trevor Pinnock e Long Yu e si è esibita con il violoncellista Mstislav Rostropovich a Copenaghen e a Parigi. In Giappone, suona con la New Japan Philharmonic sotto la direzione di Seiji Ozawa. Hélène Mercier è "Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres".

 

venerdì 28 aprile 2023

“I suoni dell’anima”: il Coro del Teatro Lirico, diretto da Giovanni Andreoli, sabato 29 aprile nella Chiesa di Sant’Eulalia a Cagliari

 

Sabato 29 aprile alle 20.30, nella Chiesa di Sant’Eulalia a Cagliari, il Coro del Teatro Lirico, diretto da Giovanni Andreoli, propone cinque pagine di eccellente e celebre musica sacra, per la manifestazione “I suoni dell’anima”, nell’ambito del progetto “Un’Isola di Musica 2023”, consueta rassegna musicale del Teatro Lirico di Cagliari nei centri della Sardegna. L’accompagnamento musicale all’organo è di Salvatore Spano.
Il programma musicale prevede, quindi, l’esecuzione di: Missa secunda pontificalis di Lorenzo Perosi; Ave verum corpus K. 618 di Wolfgang Amadeus Mozart; Ave Maria di Johann Sebastian Bach - Charles Gounod; Cantique de Jean Racine op. 11 di Gabriel Fauré; Messiah HWV 56: Hallelujah di Georg Friedrich Händel.
Obiettivo della rassegna “I suoni dell’anima”, organizzata con il patrocinio e la collaborazione delle Diocesi del territorio regionale e dei Comuni interessati, è la valorizzazione delle più belle Chiese, Basiliche e luoghi di culto della Sardegna, attraverso la realizzazione di concerti di carattere sacro o di ispirazione religiosa.
Lo spettacolo ha una durata complessiva di 60 minuti circa e non prevede l’intervallo.
La manifestazione è inserita nel progetto di integrazione sociale “InPari per gli Ucraini” dedicato all’inclusione e all’inserimento dei minori rifugiati nei contesti sportivi, artistici e culturali del territorio sardo e rivolto in particolare ai cittadini ucraini, rifugiati di guerra e immigrati di seconda generazione presenti in Sardegna, realizzato dal CREI ACLI Sardegna e cofinanziato dal programma EPIC - European Platform of Integrating Cities - in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna e dalla UEFA Foundation for Children.
L’ingresso al concerto è libero fino ad esaurimento posti.
Per informazioni: www.teatroliricodicagliari.it . Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin.

Giovanni Andreoli
- Direttore
Originario di Brescia, studia pianoforte, composizione, flauto, percussioni, musica corale e direzione di coro. Inizia molto giovane l’attività in teatro, dapprima come maestro suggeritore, poi come maestro di sala e quindi come responsabile della preparazione musicale delle compagnie di canto. Già maestro sostituto in importanti teatri italiani e festival lirici, tra cui Rossini Opera Festival di Pesaro, Maggio Musicale Fiorentino e Festival Puccini di Torre del Lago, è stato Maestro del coro in importanti istituzioni musicali italiane fra cui: Rai di Milano, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Arena di Verona. Durante la sua carriera collabora assiduamente con la Biennale Musica di Venezia, curando la preparazione di composizioni, presentate in prima mondiale, di autori contemporanei come Adriano Guarnieri, Luis De Pablo, Aldo Clementi, Giacomo Manzoni e Luigi Nono. Negli anni 1997-1998 viene invitato al Teatro Municipal de São Paulo (Brasile), dove dirige Messa dell’incoronazione di Mozart, Nelson Messe di Haydn e Petite Messe solemnelle di Rossini; a Rejkjavik per dirigere L’elisir d’amore di Donizetti, al Festival di Orvieto con i complessi del Teatro La Fenice di Venezia per l’esecuzione della Via Crucis di Liszt e a Granada, sempre con La Fenice di Venezia, per Carmina Burana di Orff. È stato invitato, dal Festival Klangbogen Wien, a dirigere Otello di Rossini al Theater an der Wien con l’Orchestra Sinfonica di Varsavia. Dopo l’impegno come Maestro del coro alla Fenice di Venezia (1994-2001), è stato: Direttore artistico del Teatro Grande di Brescia (1994-2005); Maestro del coro al Teatro Carlo Felice di Genova (2001-2004); Maestro Titular del Coro al Teatro Nacional São Carlos di Lisbona (2004-2008); Direttore Principale della Orquestra Sinfonica da Op- Companhia Portuguesa de Opera (2004-2008); Maestro del coro alla Fondazione Arena di Verona (2010-2011); Maestro Titular del Coro al Teatro São Carlos di Lisbona (2011-luglio 2020).

Salvatore Spano
- Organo
Nato nel 1967, comincia a studiare da giovanissimo il pianoforte e poi l’organo, strumento con il quale consegue il diploma nel 1991 a Cagliari. Dopo il master in Esecuzione Organistica (Amsterdam, 1992-1994), comincia a collaborare con il Teatro Lirico di Cagliari svolgendo anche attività concertistica da solista e con gruppi corali, ensemble da camera e orchestre private. Sono gli anni in cui affronta il repertorio barocco, classico e romantico, adottando anche la pratica improvvisata del basso continuo. Ottenuti il diploma in Musica Elettronica (Cagliari, 1999) e il master in Direzione per la Musica Contemporanea (Lugano, 2003), sviluppa un percorso di ricerca sulle tematiche espressive del XX secolo, dedicandosi anche alla composizione e all’improvvisazione che diventeranno parte integrante della sua attività. In questi ambiti collabora con numerose professionalità di arti collegate (teatro, danza, scultura, video-art e multimedialità). Negli ultimi anni approfondisce ulteriormente la sua ricerca conseguendo il biennio magistrale in Discipline Musicali Jazz (Torino, 2014) ed esibendosi regolarmente come organista e pianista, registrando cd ed eseguendo lavori di composizione, arrangiamento e direzione musicale. Dal 2015 è impegnato come insegnante nei Seminari Internazionali di Nuoro Jazz.

Domenica alle 11 il duo Carta-Moncher protagonista di un recital tutto francese al Conservatorio di Cagliari 

 

Domenica alle 11 il duo Carta-Moncher protagonista di "L'orchestra à deux pianos" al Conservatorio di musica "G.P. da Palestrina" di Cagliari : recital sulle note di Debussy, Ravel, Poulenc, Saint-Saëns
Domenica 30 aprile alle 11 nella Sala "Franco Oppo" del Conservatorio "G.P. da Palestrina" di Cagliari, in piazza Porrino 1, va in scena un nuovo appuntamento della Stagione dei Concerti dei Docenti del Conservatorio.
Sul palco salirà il duo pianistico composto da Francesca Carta e Francesco Maria Moncher, protagonista di un raffinato recital dal titolo L'orchestra à deux pianos.

Programma:
Claude Debussy Prélude à l'après-midi d'un faune 
Maurice Ravel Introduction et Allegro
Francis Poulenc Élégie FP 175
Francis Poulenc L'embarquement pour Cythère, valse musette FP 150
Francis Poulenc Caprice d'apres Le Bal masque FP 155
Camille Saint-Saëns Danse Macabre op.40
Camille Saint-Saëns Introduction et rondo capriccioso o. 28


Prezzo del biglietto:  € 5


TCBO: APPROVATO IL BILANCIO 2022 IN ATTIVO

 

Il Consiglio di Indirizzo del Teatro Comunale di Bologna ha approvato ieri il Bilancio di Esercizio 2022, che si chiude in utile per il settimo anno consecutivo nonostante il difficile contesto nazionale e mondiale.
I Consiglieri e il Sovrintendente della Fondazione esprimono, quindi, soddisfazione per il risultato ottenuto, non scontato considerato il quadro post-pandemico, i costi straordinari sostenuti non previsti a causa dell’inflazione e del caro-energia, e la temporanea chiusura della sede storica di Piazza Verdi per i lavori di riqualificazione con il conseguente trasloco presso il padiglione fieristico.
«Grazie anche all’attenzione del Comune, che ci ha supportato e affiancato in questo delicato momento – dice il Sovrintendente Fulvio Macciardi – l’attività artistica del Teatro prosegue felicemente e senza sosta. A tre mesi dal trasferimento nel “Comunale Nouveau” iniziamo ad ambientarci e a vedere i frutti del grande lavoro svolto, anche in termini di partecipazione del pubblico. Stiamo lavorando con entusiasmo alla prossima Stagione, per continuare ad offrire ai nostri spettatori una programmazione di alto livello e di sicuro interesse».
La Direzione sottolinea, inoltre, l’importanza della vicinanza dei soci pubblici e privati in questo momento, ringraziando gli sponsor storici per essere al fianco del Teatro e impegnandosi nell’acquisizione di nuovi sostenitori al fine di sviluppare ulteriormente le attività future.

Il 29 e 30 aprile nel centro storico di Jesi proseguono gli itinerari guidati “JESI, CITTA’ DI GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI”, alla scoperta dei luoghi legati alla memoria del compositore Giovanni Battista Pergolesi.

foto di Rosalia Filippetti

Proseguono a Jesi - sabato 29 aprile (ore 11) e domenica 30 aprile (ore 17), con punto di incontro in Piazza della Repubblica di fronte al Teatro - gli appuntamenti alla scoperta dei luoghi legati alla vita di Giovanni Battista Pergolesi, il grande compositore autore de La serva padrona e dello Stabat Mater. Si tratta di un itinerario guidato, della durata di un’ora e mezzo, che inizia con la visita del Teatro Pergolesi, costruito nel 1798 e da allora sede di attività di produzione lirica ininterrotta. Qui si potranno visitare le Sale Pergolesiane, uno spazio della memoria dedicato all’artista dove sono esposti manoscritti, stampe di scenografie, antiche edizioni delle partiture e di libretti, ma anche ritratti, quadri, stampe, busti e medaglie.

Si prosegue per il centro città, lungo Via Pergolesi nota anche come via degli Orefici, ricca di botteghe artigiane e locali commerciali, passando davanti al luogo in cui sorgeva la casa natale del compositore. Si arriva poi alla Cattedrale di San Settimio dove il piccolo Giovanni Battista fu battezzato la notte del 4 gennaio 1710. Sulla Piazza Federico II si affaccia anche Palazzo Ripanti “vecchio” dove il giovanissimo Pergolesi affinò la pratica del violino: Gabriele Ripanti, dilettante di musica amava infatti, avere il giovane musicista a palazzo per suonare con lui.
Il percorso di visita, all’interno del Teatro Pergolesi, non prevede l’utilizzo di ascensori.
 
Costo del biglietto a persona: € 10 (ingresso gratuito per gli under 6 anni)
Per informazioni e prenotazioni: Raffaela 328 0334107 – Francesca 335 347398 – Katia 349 7630268

LXXXV Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Domenica 30 aprile alle 18 Zubin Mehta, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio per il “Don Giovanni” di Mozart. La regia è di Giorgio Ferrara, ripresa da Stefania Grazioli

Dopo il concerto inaugurale diretto da Daniele Gatti, l’85º Festival del Maggio entra nel vivo, domenica 30 aprile ore 18, con il primo titolo lirico previsto in cartellone: Don Giovanni, di Wolfgang Amadeus Mozart. Sul podio della Sala Grande, alla testa dell’Orchestra e del Coro del Maggio, il direttore emerito a vita Zubin Mehta. La regia del capolavoro di Mozart, proposto nell’allestimento del Festival di Spoleto, è di Giorgio Ferrara ripresa da Stefania Grazioli. 


La compagnia di canto è formata da Luca Micheletti nella parte del protagonista, Don Giovanni; Markus Werba nei panni del suo servitore, Leporello; Jessica Pratt nel ruolo di Donna Anna; Ruzil Gatin come Don Ottavio; Anastasia Bartoli come Donna Elvira mentre Benedetta Torre interpreta la parte di Zerlina. Chiudono il cast Eduardo Martinez come Masetto e Adriano Gramigni nella parte del Commendatore. 
Le scene sono del tre volte premio Oscar Dante Ferretti e di Francesca Lo Schiavo; i costumi di Maurizio Galante mentre le luci sono curate da Fiammetta Baldiserri.
Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini. Il 26 aprile 2023 la prova generale è stata offerta in anteprima al pubblico Under 30 che ha gremito la sala e ha tributato un calorosissimo “tifo da stadio” al maestro Mehta e a tutti gli interpreti.
 Dopo la prima, altre quattro le recite in programma: il 3, 9 (recita già esaurita in ogni ordine di posto) e 12 maggio alle ore 19, e il 6 maggio alle ore 15:30.
 Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita del 9/05/2023 è offerta al pubblico con uno sconto del 50% del prezzo sui biglietti di ogni settore. Prima di ogni recita sono proposte le presentazioni al pubblico degli spettacoli tenute da Katiuscia Manetta, Maddalena Bonechi e Marco Cosci: le guide si tengono nel Foyer della Sala Zubin Mehta e nel Foyer di Galleria della Sala Grande 45 minuti circa prima dell’inizio della spettacolo. Continua inoltre il ciclo “Prima le parole, poi la musica”: venerdì 28 aprile alle ore 17.30, nel Foyer della Sala Grande, il musicologo Maurizio Modugno presenta l’opera al pubblico.
 
Al via dunque anche il programma operistico dell’85º Festival del Maggio Musicale Fiorentino, con uno dei titoli lirici più iconici e amati di ogni epoca: il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, con la direzione del suo direttore emerito Zubin Mehta, sul podio del Teatro anche il giorno prima, 29 aprile, giorno del suo compleanno, per il secondo concerto sinfonico del Festival con la sinfonia n.2 di Gustav Mahler. Gli altri impegni del maestro Mehta nel corso del Festival riguarderanno la direzione di Otello, il capolavoro verdiano in scena dal 20 fino al 31 maggio (4 recite complessive) e il concerto beethoveniano del 25 maggio, con andrea Lucchesini al pianoforte. Inoltre il maestro porterà l’Orchestra del Maggio a Salisburgo, il 29 maggio, per un omaggio a Daniel Barenboim al quale parteciperanno Martha Argerich, Lang Lang, Cecilia Bartoli, Placido Domingo, Rolando Villazòn, e Sonya Yoncheva.
 
L’opera, seconda collaborazione del genio di Salisburgo con Lorenzo da Ponte, torna in cartellone al Maggio a dieci anni dall’ultima volta, quando andò in scena con la regia di Lorenzo Mariani nel febbraio 2013, sempre diretta da Zubin Mehta. È stata messa in scena complessivamente 10 volte nelle stagioni del Teatro, ed è stata diretta, e incisa in disco, a più riprese dal maestro Mehta nella sua carriera; in tre occasioni di queste con il Maggio alla testa della ‘sua’ Orchestra: memorabile l’edizione del 1990 al Teatro della Pergola, andata in scena con la storica regia di Jonathan Miller. 
Dopo due secoli di racconti teatrali e letterari, il mito del nobile libertino viene plasmato dalle mani di Mozart e Da Ponte: il risultato è Il Dissoluto punito ossia Il Don Giovanni, che debutta allo Ständetheater di Praga il 29 ottobre 1787. L’opera di Mozart e il suo licenzioso protagonista hanno ricevuto le attenzioni di letterati, filosofi e psicoanalisti nel corso degli ultimi secoli, da Sigmund Freud a Carl Jung, da Albert Camus a Søren Kierkegaard: in molti hanno analizzato la figura del nobile dissoluto, contribuendo ad alimentare il mito del capolavoro mozartiano. 
L’allestimento, applaudito sia dalla critica che dal pubblico, è quello del Festival di Spoleto firmato dalla regia di Giorgio Ferrara, ripresa da Stefania Grazioli, e dalle scene del tre volte vincitore del Premio Oscar Dante Ferretti e di Francesca Lo Schiavo.
La regia affronta l’ambiguità del Don Giovanni, sospendendo quasi le vicende fra il mondo dei vivi e quello dei morti, e questo si riflette anche nella maggior parte delle ambientazioni all’interno delle quali si snoda la vicenda.
 
L’ensemble vocale vede nel ruolo del protagonista Luca Micheletti, che torna al Maggio dopo l’ampio successo di pubblico e di critica ottenuto lo scorso 84º Festival con il primo capolavoro della collaborazione di Mozart e Da Ponte, ossia Le nozze di Figaro. Analizzando la complessa struttura psicologica che caratterizza la parte di Don Giovanni, Micheletti, alla sua terza interpretazione del ruolo quest’anno dopo le recite al Covent Garden e a Torino, ha sottolineato proprio la profondità delle radici del personaggio: “Si dice di molti ruoli, ma Don Giovanni davvero non si finisce mai di scoprire: ha origini antiche, che derivano addirittura dal teatro dei fantocci. Egli è l’incarnazione dell’anima del dissoluto che non vuole pentirsi, l’ateo che dunque alla fine viene punito. Questo è in parte il cuore di questa produzione, dove tutti sono in parte sospesi fra il mondo dei vivi e quello dei morti: la lettura che si dà fin dal principio non è quella del semplice donnaiolo che infrange i cuori delle sue vittime ma s’indaga il suo rapporto con quel Dio che egli non crede esista. È una lotta di un ateo contro chi crede, lui sfida il soprannaturale fino all’ultimo, fino a quel ‘No!’ fatale che lo condurrà all’inferno. Un personaggio che sfida la vita fin dentro la morte.”
Al suo fianco, nel ruolo del pavido servitore Leporello, uno dei personaggi lirici più amati di sempre, Markus Werba, anche lui di ritorno dopo l’84º Festival del Maggio dove fu tra i protagonisti di Ariadne auf Naxos diretta da Daniele Gatti per la regia di Matthias Hartmann. Werba, fra i più apprezzati interpreti mozartiani a livello internazionale, è al suo debutto assoluto nel ruolo: “Con l’interpretazione di Leporello si chiude, per me, il percorso che riguarda i principali protagonisti mozartiani: ho dato voce a quasi tutti i principali ruoli baritonali della produzione di Mozart, ma non avevo ancora vestito i panni del servo di Don Giovanni. Nella mia lettura dell’opera ho sempre visto nel ruolo di Leporello colui che racconta ciò che vediamo in scena; egli apre e chiude metaforicamente il racconto. Nonostante sia il mio debutto nel ruolo ho interpretato il Don Giovanni in numerose occasioni e ho sempre notato che in parte egli è come se cercasse un distacco dalla sua attuale vita e dal suo padrone, Don Giovanni appunto: come se Leporello esplorasse il suo passato realizzando che vorrebbe essere non più un servitore, ma un padrone; egli sogna di poterlo essere, anche solamente per poter decidere di sé stesso”.
Nel ruolo di Donna Elvira, al suo debutto assoluto sulle scene del Maggio, Anastasia Bartoli, che ha dato voce al personaggio più volte nella sua carriera. “La grande e quasi disperata perseveranza di Elvira nel cercare di far ravvedere Don Giovanni sono il punto centrale del ruolo” ha evidenziato nell’analisi del ruolo “ella è alla ricerca continua dell’amore da parte del protagonista: a differenza di Donna Anna che lo cerca solo per propositi di vendetta, Donna Elvira lo ama e non solo farà in modo di interferire nelle sue avventure da seduttore, ma cercherà proprio fino alla fine di ravvederlo dal suo essere un narciso quasi patologico.”
Jessica Pratt, di ritorno al Maggio poche settimane dopo il concerto del 10 marzo scorso diretto dal maestro Daniele Gatti, interpreta Donna Anna. Il soprano si è detta felice ed emozionata sia interpretare il ruolo di Anna, già interpretato proprio in questo allestimento a Bari nel 2021, sia di poter lavorare insieme al maestro Mehta per la prima volta: “È davvero una gioia tornare qui al Maggio dopo così poco tempo e poterlo fare insieme alla direzione di una leggenda come Zubin Mehta: Donna Anna è un personaggio molto forte e serio, che ha perso il padre e che quindi viene mossa, nel corso dell’opera, solo e soltanto dal desiderio di vendicare la sua morte mettendo le mani sull’assassino, ossia Don Giovanni. Alla fine questa vendetta arriverà, anche se in parte quasi ‘incompleta’ ”.
Ruzil Gatin interpreta Don Ottavio, il promesso di Anna: il tenore è stato protagonista pochi mesi fa nelle recite de Il barbiere di Siviglia, andate in scena lo scorso settembre dirette da Daniele Gatti per la regia di Damiano Michieletto.
Benedetta Torre, fra le più acclamate interpreti mozartiane della sua generazione, è l’ingenua e giovane Zerlina: di recente protagonista al Maggio di un altro titolo mozartiano, La finta semplice, andato in scena lo scorso gennaio. Sempre con la direzione del maestro Mehta è stata tra gli interpreti del Così fan tutte registrato nel marzo 2021 e andato in scena a fine agosto e settembre 2021: "“Zerlina è un personaggio che esprime i sentimenti più semplici e gli impulsi più terreni con una spontaneità che trovo affascinante. Non volendola accostare totalmente a Don Giovanni” afferma Benedetta Torre nell’analisi del suo personaggio in questa particolare produzione  “c’è da dire che è l’unica tra le protagoniste femminili dell’opera ad avere una spinta sensuale e seduttiva schietta, che si palesa soprattutto in occasione delle sue due graziose arie tramite i sinuosi e direi anche divertenti giri di metafore che Mozart e Da Ponte le hanno dedicato. Il Don Giovanni è un’opera straordinaria, tra le mie preferite, e sono felice di debuttare questa parte che mi permette anche di esprimermi al massimo a livello scenico. Nella produzione firmata da Giorgio Ferrara la particolarità sarà di vedere i personaggi protagonisti di una storia che si ripete dopo la loro stessa morte, un eterno ritorno perché di fatto la vicenda è finita irrisolta e vaga, non sappiamo davvero che fine hanno fatto tutti loro, ma solamente che l’incontro con Don Giovanni li ha cambiati nel profondo”.
Eduardo Martinez, talento dell’Accademia del Maggio e anche lui protagonista de La finta semplice a gennaio, interpreta lo sposino di Zerlina, Masetto; mentre la parte del Commendatore, padre di Donna Anna e futuro ‘Convitato di pietra’ di Don Giovanni è interpretata da un ex artista dell’Accademia, Adriano Gramigni.
 
 
DON GIOVANNI
Dramma giocoso in due atti K. 527 di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Edizione: Bärenreiter-Verlag, Kassel
Rappresentante per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano
 
Allestimento del Festival dei Due Mondi di Spoleto
Maestro concertatore e direttore Zubin Mehta
Regia Giorgio Ferrara
Ripresa da Stefania Grazioli
Scene Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo
Costumi Maurizio Galante
Luci Fiammetta Baldiserri 
Don Giovanni, giovane cavaliere estremamente licenzioso Luca Micheletti
Il Commendatore Adriano Gramigni
Donna Anna, sua figlia Jessica Pratt
Don Ottavio Ruzil Gatin
Donna Elvira, dama di Burgos, abbandonata da Don Giovanni Anastasia Bartoli
Leporello, servo di Don Giovanni Markus Werba
Masetto Eduardo Martinez 
Zerlina, contadina Benedetta Torre
Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino 
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
 
Assistente costumista Veronica Pattuelli 
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Figuranti speciali Silvia Benvenuto, Ilaria Brandaglia, Maya Quattrini, Andrea Bassi, Gioele Gaggio,Sandro Mabellini, Carlo Mauceri, Alessio Nieddu, Federico Raffaelli, Simone Ticci, Beniamino Zannoni 
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In lingua originale
Con sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Firenze
 
Prezzi:
Visibilità limitata e ascolto: 15€ - Galleria: 35€ - Palchi: 50€
Platea 4: 60€ - Platea 3: 70€ - Platea 2: 85€ - Platea 1: 110€
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giovedì 27 aprile 2023

DANIEL HARDING ELETTO ACCADEMICO ONORARIO DI SANTA CECILIA


L’Assemblea degli Accademici di Santa Cecilia, in occasione della seduta di mercoledì 26 aprile 2024, ha eletto Accademico Onorario il direttore d’orchestra Daniel Harding, che a partire dalla stagione 2024-2025 sarà il nuovo Direttore musicale dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il direttore britannico entrerà dunque a far parte di un prestigioso Corpo Accademico che annovera personalità del mondo della musica come Martha Argerich, Daniel Barenboim, Jonas Kaufmann, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Arvo Pärt, Simon Rattle e Kirill Petrenko.
 
Daniel Harding
Nato a Oxford nel 1975, ha iniziato giovanissimo la sua carriera e nella seconda metà degli anni Novanta è stato considerato un “ragazzo prodigio” della direzione d’orchestra. Ha collaborato un anno come assistente di Sir Simon Rattle alla City of Birmingham Symphony Orchestra, con la quale ha debuttato nel 1994 a soli 19 anni, quindi ha proseguito come assistente di Claudio Abbado ai Berliner Philharmoniker, con i quali ha fatto il suo debutto nel ’96 al Festival di Berlino - il più giovane direttore di sempre a dirigere i Filarmonici di Berlino - a soli 21 anni. L’anno seguente, l’8 novembre 1997, è salito per la prima volta sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, stabilendo un sodalizio costante e fruttuoso che si è consolidato nel corso degli anni e che ha conquistato il pubblico e le compagini ceciliane. Il Maestro, infatti, ha fatto ritorno a Roma in diverse occasioni: nel 2003, 2012, 2016 e nel giugno del 2022.  Daniel Harding è abitualmente ospite delle maggiori orchestre del mondo come i Berliner Philharmoniker (con cui ha un rapporto di oltre 25 anni di collaborazione), i Wiener Philharmoniker, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, la Royal Concertgebouw Orchestra, la London Symphony Orchestra, la Cleveland Orchestra, la Chicago Symphony, la Los Angeles Philharmonic e la San Francisco Symphony. Le sue registrazioni con le più grandi etichette discografiche come Deutsche Grammophon, Warner Classics, Harmonia Mundi e Decca hanno ottenuto i più importanti premi in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone come il Grammy Award, lo “Choc” de l’Année 2002, il “Grand Prix de l’Academie Charles Cros” e il premio Gramophone.
Nel 2005 ha inaugurato la stagione della Scala di Milano dirigendovi l’Idomeneo di Mozart, e nel 2011 ha vinto il premio della critica musicale “Franco Abbiati”. È ospite dei maggiori teatri d’opera, tra cui, la Royal Opera House-Covent Garden, la Wiener Staatsoper, il Theater an der Wien, la Bayerische Staatsoper, e dei Festival di Salisburgo e di Aix-en-Provence.
Nel 2002 ha ricevuto il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres da parte del governo francese e nel 2017 è stato nominato Officier des Arts et Lettres. Nel 2012 è stato eletto membro dell’Accademia Reale della Musica di Svezia.
Daniel Harding è anche un pilota di linea per Air France.
Harding attualmente è Direttore musicale e artistico della Swedish Radio Symphony Orchestra ed è stato recentemente nominato Direttore Artistico della YMCG - Youth Music Culture Guangzhou. Dal 2021 fino al termine di questa stagione è Direttore residente della Orchestre de la Suisse Romande.  Dal 2016 al 2019 è stato Direttore musicale dell’Orchestre de Paris e dal 2007 al 2017 Direttore ospite principale della London Symphony Orchestra. Inoltre è Conductor Laureate della Mahler Chamber Orchestra.

Cecilia Gasdia, per tutti i lavoratori e gli artisti della Fondazione Arena di Verona, esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa improvvisa di Renzo Giacchieri, docente, regista e Sovrintendente areniano.

Nato a Roma nel 1939 e formatosi culturalmente e professionalmente nella capitale, Renzo Giacchieri ha dedicato tutta la sua vita al teatro e alla musica, arti culminanti nell’Opera, sua vocazione. Impiegato presso la Rai dal 1960 per trent’anni, dal 1979 ne ha diretto la programmazione di musica e teatro di Rai 3. Nello stesso periodo è stato per alcuni anni docente presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e, dagli anni ’80, ha intensificato l’attività come regista d’opera, alternandola a diversi incarichi dirigenziali cui è chiamato presso le più importanti istituzioni italiane: Direttore del Festival Puccini di Torre del Lago, Sovrintendente al Teatro di San Carlo di Napoli, Presidente dell’Ente Teatrale Italiano, Commissario Straordinario al Carlo Felice di Genova, Presidente del Conservatorio Dall’Abaco di Verona. Proprio Verona è stata città adottiva e seconda patria per Renzo Giacchieri, come regista e come dirigente: nel 1981 esordisce in Arena curando la messa in scena di Nabucco (protagonisti Bruson, Dimitrova, Petkov) e tornando nel 1982 per Macbeth; con i complessi areniani realizza la storica produzione en plen air di Aida a Luxor per poi tornare in anfiteatro per l’inaugurazione del Festival 1992 con Don Carlo (seconda e ultima volta del titolo in Arena) con scene di Dante Ferretti e costumi di Gabriella Pescucci. Dal 1982 al 1986 è stato Sovrintendente dell’Ente Lirico Arena di Verona succedendo a Carlo Alberto Cappelli; viene nuovamente nominato nello stesso ruolo dal 1998 al 2002 nell’Ente appena diventato l’attuale Fondazione Arena di Verona. 

Verdi e Puccini sono stati gli autori della vita di Renzo Giacchieri, che però vantava una conoscenza enciclopedica e un repertorio sterminato, guide fondamentali delle sue proposte artistiche come Sovrintendente. Diversi i riconoscimenti ottenuti per la sua attività, tra cui i premi Illica, Truffaut, Una vita per la musica. Solo negli ultimi anni ha firmato regie a Caracalla, Trieste, Genova, Salerno, Catania, Torre del Lago, Salisburgo, Siviglia, Tel Aviv, Avenches, Tokyo, San Pietroburgo; ha infine inaugurato la Stagione Lirica 2020 al Teatro Filarmonico con Lucia di Lammermoor di Donizetti, a quarant’anni esatti dal suo esordio sul palcoscenico veronese con la regia della rara Turandot di Busoni.
«A nome di tutti i lavoratori della Fondazione Arena e degli artisti ad essa legati, desidero esprimere il più profondo cordoglio per l’inaspettata scomparsa di Renzo Giacchieri – dichiara il Sovrintendente Cecilia Gasdia. – Al dolore della notizia si aggiunge il mio sgomento personale: solo pochi giorni fa nulla la lasciava presagire. Come molti altri professionisti oggi in carriera, devo moltissimo all’incontro fortunato con la sua persona, estremamente discreta e riservata, eppure attentissima, esigente e arguta. Lui c’è sempre stato, da quel Concorso Callas che fortissimamente volle nel 1980 e che fu per me l’inizio: la sua vicinanza e i suoi consigli vigili sono sempre stati fondamentali, fino alle nostre più recenti collaborazioni in Fondazione. Se ne è andato un uomo di teatro d’altri tempi, un regista di scuola tradizionale ma mai ignaro dei progressi nel mondo dello spettacolo, un uomo di cultura a tutto tondo, di competenza, misura e polso eccezionali. Alle sue nipoti e alle loro famiglie vanno le nostre più sentite condoglianze».

200.Com Un progetto per la città AIDA


Aida di Giuseppe Verdi è la IX edizione di 200.Com Un progetto per la città, il progetto di AsLiCo diventato elemento distintivo e caratterizzante del Festival e premiato più volte, nel 2014 con il prestigioso riconoscimento degli Opera Awards, nella categoria Accessibilità, mentre nel 2016 ha ricevuto il Premio Abbiati, intitolato a Filippo Siebaneck.
L’opera andrà in scena giovedì 29 giugno, sabato 1 e lunedì 3 luglio alle ore 21.00.
A dare forma al titolo verdiano nell’Arena del Teatro Sociale di Como sarà Alessio Pizzech, uomo di spettacolo, a tutto tondo: multiforme la sua attività, sia nel teatro di prosa che nel teatro musicale, oltre che come direttore artistico di istituzioni culturali e progetti. Definito giovanissimo dalla critica come uno dei più significativi registi italiani, con straordinaria energia Pizzech ha messo in scena circa 150 spettacoli fra prosa e lirica collaborando con tutti i principali teatri e festival italiani, e per la prima volta con AsLiCo e il Teatro Sociale di Como.
Questa visione registica dell’Aida, sempre più sospesa nel tempo e nello spazio, in un fluire tra passato mitico e futuro postmoderno, avrà come palcoscenico una grande piramide, attorno a cui ruoterà tutta la vicenda.
Accanto al regista, l’altra figura fondamentale sarà il direttore d’orchestra: a dirigere l’Aida sarà il M° Enrico Lombardi, ormai conosciutissimo dal pubblico di Como per aver diretto La Cenerentola di G. Rossini del progetto “Opera domani” 2022 e La traviata di OperaLombardia lo scorso dicembre.
Insieme al team creativo e ai cantanti professionisti, ovviamente non mancherà il Coro 200.Com con più di 200 cantori amatoriali, cuore del progetto partecipativo di AsLiCo, diretti dal M° Massimo Fiocchi Malaspina.



giovedì 29 giugno, sabato 1 e lunedì 3 luglio 2023 – ore 21.00
200.Com Un progetto per la città
AIDA
Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Antonio Ghislanzoni.
Il re Nicola Ciancio
Amneris Sofia Janelidze
Aida Clarissa Costanzo
Radamès Dario Di Vietri
Ramfis Luca Gallo
Amonasro Luca Galli
Un messaggero Ermes Nizzardo
Una sacerdotessa Aoxue Zhu

Direttore Enrico Lombardi
Regia Alessio Pizzech
Scene e costumi Davide Amadei
Scenografi e costumisti collaboratori Giulia Bruschi, Riccardo Mainetti
Luci Nevio Cavina  
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Altri maestri del coro Davide Dell’Oca, Arianna Lodi, Cristina Merlini
Orchestra 1813
Coro 200.Com

Produzione Teatro Sociale di Como AsLiCo

NOTE DI REGIA, di Alessio Pizzech
La citazione dal duetto tra Aida e Radamès nel III atto è assolutamente calzante per definire una visione registica dell’Aida di Giuseppe Verdi, che avverto sempre più sospesa nel tempo e nello spazio, in un fluire tra passato mitico e futuro postmoderno.
L’intenzione che mi muove è di realizzare uno spettacolo che faccia sentire l’arco temporale che ci divide dal mondo Egiziano, ma che proietti lo spettatore in un mondo mitico, ancestrale e futuro allo stesso tempo, coinvolgendolo in un’esperienza di visione, di partecipazione attiva dello sguardo e dell’anima come se i punti di vista da cui osservare la storia Verdiana si moltiplicassero e fosse possibile scegliere la “soggettiva” da cui rileggere questa straordinaria opera.
Nell’identificarci in Aida porteremo come spettatori le domande interiori su quale sarà il nostro futuro in tempi di così grandi contraddizioni ed è proprio nella ricchezza della dialettica aspra tra bene e male, tra forza amorosa e potenza delle armi, tra legami familiari e scelte individuali che risiede una drammaturgia potente e ancora attuale come quella di quest’opera.
Centrale sarà così l’immagine della Piramide, luogo-contenitore delle vicende umane che, conservate nel tempo della memoria, si proiettano nel presente della rappresentazione: il contrasto tra buio e luce, il legame tra terra e cielo, fino a toccare gli astri.
Ho accettato con gioia ed entusiasmo di firmare la regia di Aida per AsLiCo. Insieme al mio team di regia (Nevio Cavina alle luci e Davide Amadei per scene e costumi, e i giovani scenografi costumisti Giulia Bruschi e Riccardo Mainetti che hanno portato avanti il progetto visivo dopo l’improvvisamente scomparsa di Amadei) abbiamo atteso per due anni che si potesse concretizzare questo progetto, con la tenacia e la professionalità che contraddistingue il lavoro del Teatro Sociale di Como. L’allestimento con il coro dei 200 cittadini mi emoziona e mi pone domande sul senso dell’agire artistico come regista, sul rapporto tra etica ed estetica, sulla capacità come professionisti di conservare quella passione che è alla radice della scelta del nostro lavoro e che guida 200 cittadini nel loro studio di mesi. Vorrei che “Aida” rappresentasse un incontro con una comunità che si riconosce tutta assieme in quell’atto artistico. Questo lavoro vuole essere un omaggio alla potenza degli affetti che si sprigionano nel linguaggio dell’opera dove il coro ha un ruolo potentissimo, nel senso della tragedia antica: specchio di una collettività che troppo spesso non vuole vedersi, rifiuta l’immagine di sé o, al contrario, narcisisticamente la adora.


Presentazione del libro NEL TEATRO DEL GRAN MONDO (Edifir) in compagnia dell'autore Giovanni Vitali e di Annalena Aranguren presso Dischi Fenice

 



"Nel teatro del gran mondo". La citazione rossiniana, dal signor Bruschino, la cavatina di Gaudenzio, era d'obbligo, vuoi perché il libro si apre con tre saggi su altrettante opere del pesarese, vuoi perché «l'amor mio resta Rossini» dice l'autore Giovanni Vitali. 

D'altra parte il gioco di parole calza perfettamente ai contenuti del volume: nei saggi si parla infatti di quel gran mondo che fu il teatro d'opera fra il Settecento e i primi del Novecento, ma anche di quel teatro che fu il gran mondo della Firenze granducale, poi capitale del regno e quindi della cultura, con i caffè e le riviste letterarie, lo stadio di Luigi Nervi e la stazione di Giovanni Michelucci, la Mostra dell'artigianato e il Maggio Musicale Fiorentino.

Negozio Dischi Fenice in Via Santa Reparata 8/b, 50129 - Firenze (ZTL).

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