Il cast di specialisti prevede: Nadine Koutcher (Marfa, figlia di Sobakin), Gennady Bezzubenkov (Vasilij Stepanovič Sobakin, mercante di Novgorod), Elchin Azizov (Grigorij Grigor'evič Grjaznoj, un opričnik), Giorgi Chelidze (Maljuta Skuratov, un opričnik), Sergey Radchenko (Ivan Sergeevič Lykov, boiaro), Ksenia Chubunova (Ljubaša, amante di Grjaznoj), Thomas Cilluffo (Elisej Bomelij, medico dello zar), Irina Bogdanova (Domna Ivanovna Saburova, moglie di un mercante e Petrovna, governante di casa Sobakin) e Veta Pilipenko (Dunjaša, figlia di Domna Saburova e amica di Marfa, Cameriera e Fuochista).
Un’opera in quattro atti, avvincente, musicalmente trascinante, altamente drammatica, quasi sinistra con le sue lotte di potere che si intrecciano alle vicende personali dei protagonisti, rappresentata molto spesso in Russia e di rado in Italia. Il libretto di Il’ija Tijumenev e dello stesso Rimskij-Korsakov è tratto dal dramma in versi omonimo di Lev Aleksandrovič Mej; la vicenda è basata sugli eventi del 1571, all’epoca dello zar Ivan IV, il Terribile, vedovo in cerca di una moglie, la terza. Il lavoro di composizione fu assai veloce, l’opera fu iniziata nel 1898 e terminata il 24 novembre dello stesso anno. La prima rappresentazione ebbe luogo al teatro Solodovnikov di Mosca il 22 ottobre 1899 e fu un grande successo.
La storia – una fosca tragedia di passione – è immersa nella cultura russa del Cinquecento, con il suo folklore ben espresso in cori e canti popolari e la sua precisa impronta politica, che ha al suo vertice lo spietato zar Ivan il Terribile. Le vicende storiche sono quindi un personaggio a tutti gli effetti, sorgente del veleno che il potere inietta nella mente dei suoi sudditi, stretti nella morsa della paura e della cupidigia. Siamo alle porte di Mosca, verso la fine del 1500, lo zar, che domina con la paura e la repressione, è in cerca di una moglie.
Il boiaro Grigorij Grjaznoj è ardentemente innamorato di Marfa, ma lei è promessa a Ivan Lykov. Grigorij chiede al medico dello zar Elisej Bomelij un filtro per far innamorare una ragazza, ma la conversazione viene sentita da Ljubaša, amante di Grjaznoj. Marfa e Dunjaša, all’uscita dalla chiesa, attirano l’attenzione di un cavaliere di passaggio, che le due non riconoscono essere lo zar. Ljubaša chiede al medico Bomelij una pozione di veleno; questi acconsente in cambio del suo amore, e la ragazza, trovandosi senza via d’uscita, accetta. Lo zar ha riunito 2.000 ragazze per scegliere la futura moglie: ne sono rimaste solo dodici, tra le quali Marfa e Dunjaša. Si teme che lo zar possa scegliere Marfa, e che quindi le sue nozze con Lykov non possano aver luogo. Durante una festa, Grjaznoj versa a tutti del miele, ma nel boccale destinato a Marfa aggiunge il filtro, che la ragazza beve. Nel frattempo, arriva la notizia che lo zar ha scelto di prendere in moglie proprio Marfa. Prima delle nozze, la giovane vive nel palazzo dello zar, ma un male oscuro la divora. Appare Grjaznoj e riferisce che Lykov ha confessato, sotto tortura, che voleva avvelenarla: pertanto è stato giustiziato per ordine dello zar. Marfa, fuori di sé, scambia Grjaznoj per Lykov. Grjaznoj capisce che, desiderando ammaliare Marfa, l’ha invece avvelenata. Non sopportando più la situazione, confessa tutto: è stato lui a calunniare Lykov e a somministrare a Marfa il filtro amoroso, che si è però rivelato essere un veleno. Chiede ai boiari di catturarlo, ma prima vuole regolare i conti con il medico Bomelij. Arriva Ljubaša e afferma che la pozione non è stata scambiata da Bomelij, ma da lei stessa, dopo aver ascoltato la conversazione tra Grjaznoj e il medico. Marfa ormai sta morendo a causa del veleno. In preda all’ira, Grjaznoj uccide Ljubaša e dice addio a Marfa, che nel delirio lo scambia ancora una volta per Lykov.
Afferma il direttore d’orchestra Valentin Uryupin (a sinistra nella foto): «Considero quest’opera l’unica tragedia altamente “shakespeariana” in tutta l’eredità di Rimskij-Korsakov, dove le emozioni esplosive si completano reciprocamente con una struttura stellare. Il compositore era al massimo livello della sua maestria, sappiamo che il processo di composizione ha richiesto meno di un’estate, il che significa che la musica non è stata “inventata” o “creata”. È semplicemente passata attraverso di lui, Perché? Forse era in forte risonanza con il libretto di Mej-Tjumenev che, nonostante sia scritto in una lingua piuttosto arcaica, crea un incredibile conflitto a più livelli (“shakespeariano” appunto)». «Il popolo compone – soleva dire il compositore – noi ci contentiamo di elaborare».
Ricordiamo che in tutte le recite serali, durante l’intervallo, il pubblico ha la possibilità di degustare una cena a buffet nel Foyer del Toro: Opera buffet si può acquistare online al costo di € 27 oppure direttamente la sera dello spettacolo, presso le casse nel foyer d’ingresso, a € 30.
BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI
I biglietti per La sposa dello zar sono in vendita a € 60 - 50 - 40 - 35 - 20
Con la Regio Card Giovani (18-35): € 10
Vendita alla Biglietteria del Teatro Regio e on line su www.teatroregio.torino.it
Biglietteria, piazza Castello 215 Torino - Tel. 011.8815.241/242
Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica ore 14-18
Un’ora prima degli spettacoli
Info: Tel. 011.8815.557 - da lunedì a venerdì ore 9-17:30
I biglietti per La sposa dello zar sono in vendita a € 60 - 50 - 40 - 35 - 20
Con la Regio Card Giovani (18-35): € 10
Vendita alla Biglietteria del Teatro Regio e on line su www.teatroregio.torino.it
Biglietteria, piazza Castello 215 Torino - Tel. 011.8815.241/242
Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica ore 14-18
Un’ora prima degli spettacoli
Info: Tel. 011.8815.557 - da lunedì a venerdì ore 9-17:30
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