giovedì 27 aprile 2023

TRA ROCOCÒ E ROMANTICISMO PER IL DEBUTTO DI PASZKOWSKI AL 7° CONCERTO DI FONDAZIONE ARENA - In programma Mendelssohn, Schubert e la raffinata pagina di Čajkovskij col violoncello solista Sara Airoldi

Di formazione fiorentina e cosmopolita, Nicola Paszkowski (nella foto) ha esplorato in egual misura il repertorio sinfonico e lirico: perfezionatosi con maestri come Leitner e Giulini, assistente di Muti, dirige da anni le massime orchestre giovanili e stabili. Debutta sul podio dell’Orchestra di Fondazione Arena di Verona nel fine settimana con un programma tutto ottocentesco: un ‘800 rivolto alla compostezza del classicismo piuttosto che alle tempeste romantiche.
Il concerto si apre con gli squilli di tromba che caratterizzano l’Ouverture in Do di Felix Mendelssohn, breve opera orchestrale giovanile del compositore di Amburgo appena diciassettenne, dopo ampia gavetta (e primi capolavori) nella musica di camera. Scritta nel 1826 con la classica struttura in forma sonata e pubblicata postuma, col suo tono festoso e solenne è un esempio dello stile limpido e della ricca inventiva melodica del suo autore, già famoso per i brani di scena di Sogno di una notte di mezza estate, anche nella musica “pura”. Di poco precedente è la Quinta sinfonia di Franz Schubert (1816), ispirata all’ultimo “immortale Mozart”, modello che insieme ad Haydn pervade i quattro brevi movimenti con luminosa grazia, anche dove la luce è velata di malinconia, come nei centrali Andante e Minuetto/Trio: è un’ombra leggera, tutta viennese, più vicina alla mozartiana K550 in sol minore che agli abissi che Schubert avrebbe esplorato nell’Incompiuta e nelle sue ultime opere soltanto pochi anni dopo.

In mezzo a due frutti d’epoca romantica che guardano al ‘700, non poteva mancare un capolavoro di Čajkovskij, russo tardoromantico che metteva Mozart al primo posto tra i maestri preferiti, omaggiandone stile ed epoca in una suite orchestrale, nella sua penultima opera per il teatro e con le Variazioni “su un tema Rococò” (1876). Il tema, elegante e aggraziato, è esposto dal violoncello solista che da subito dialoga con gli altri strumenti dell’orchestra, attraverso i virtuosismi e i canti elegiaci di sette variazioni, fino alla brillante coda. Solista per l’occasione è Sara Airoldi (nella foto), prima parte dell’Orchestra di Fondazione Arena. 


Musiche di MendelssohnČajkovskij e Schubert
Sara Airoldi Violoncello
Nicola Paszkowski Direttore
 
Venerdì 28 aprile ore 20.00
Sabato 29 aprile ore 17.00
Teatro Filarmonico di Verona

È possibile acquistare biglietti singoli ed esplorare la ricca primavera sinfonica veronese con i nuovi mini-carnet da 3 serate al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico

Fondazione Arena di Verona desidera ringraziare BCC di Verona e Vicenza, per il sostegno alle attività della Stagione Artistica 2023 al Teatro Filarmonico in qualità di main sponsor.

Novità 2023: il Preludio raddoppia e offre un’introduzione all’ascolto prima di ogni concerto. La rassegna Ritorno a teatro prosegue anche per la Stagione Sinfonica, fra le diverse iniziative di Arena Young, rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie. In questo percorso di avvicinamento all’opera e alla musica sinfonica, il mondo della Scuola potrà assistere agli spettacoli in cartellone al Teatro Filarmonico con l’opportunità di partecipare ad un Preludio nella prestigiosa Sala Maffeiana un’ora prima dell’inizio a cura della Fondazione Arena di Verona. Per il 7° concerto è possibile prenotare il Preludio di venerdì 28 alle 19 sia quello di sabato 29 aprile alle 16. Info e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole scuola@arenadiverona.it  - tel 0458051933


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