Il Festival dei Due Mondi si aggiudica
il premio Abbiati come “novità per l’Italia” dell’anno
con Jumalattaret di John Zorn andato in scena al
Teatro Romano per Spoleto 65 con Barbara Hannigan voce solista
e Stephen Gosling al pianoforte. Ancora un riconoscimento alla
programmazione artistica del Festival dei Due Mondi dopo i Gramophone
Awards a Barbara Hannigan e alla Budapest Festival Orchestra, questa
volta con il più importante premio nazionale in ambito
musicale.
Il Premio “Franco Abbiati” è conferito
ogni anno dall'Associazione nazionale critici musicali, che sceglie
le migliori tra produzioni, concerti e iniziative svoltesi nei
teatri, nei festival e nelle sale da concerto italiane. Si è
riunita il19 aprile 2023, presso la sede milanese degli Amici del
Loggione, la commissione della 42a edizione presieduta da Angelo
Foletto, e formata dal direttivo dell’Associazione Nazionale dei
Critici Musicali – Andrea Estero (presidente), Alessandro
Cammarano, Carlo Fiore, Gianluigi Mattietti, Carla Moreni e Stefano
Nardelli – e da sette critici eletti dai soci dell’ANCM fra i
suoi iscritti (Paolo Petazzi, Roberta Pedrotti, Alessandro Rigolli,
Patrizia Luppi, Giancarlo Landini, Gregorio Moppi e Susanna Franchi)
per decretare i vincitori del 2022.
Particolare soddisfazione ha
manifestato la direttrice artistica Monique Veaute: «ancora
un riconoscimento della qualità artistica della programmazione
musicale della scorsa edizione, che in questo caso sottolinea la
portata innovativa e l’originalità della proposta. Il Ciclo di
John Zorn cantato da Barbara Hannigan al Teatro Romano è stato di
grande suggestione per il pubblico che ne ha apprezzato la bellezza
musicale ed espressiva, altrettanto ha fatto la critica musicale nel
conferirgli questo importante riconoscimento. Sono felice che vada a
due artisti con i quali abbiamo un nuovo e originale progetto per il
2024».
Nell’albo d’oro dei premiati, dal 1981, ci sono i
direttori Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Riccardo Muti, Zubin Mehta,
Daniele Gatti, i registi Luca Ronconi e Graham Vick, i
registi-scenografi Pier Luigi Pizzi e Hugo De Ana, i pianisti Radu
Lupu e Maurizio Pollini, i cantanti Anna Caterina Antonacci e Samuel
Ramey.
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