Debutta a Bologna l’allestimento
dei Vespri siciliani di Giuseppe Verdi firmato
dalla regista palermitana Emma Dante, che rilegge la “sua”
Sicilia, e che vede la Direttrice musicale del Teatro Comunale Oksana
Lyniv affrontare il titolo per la prima volta. Coprodotto con il
Teatro di San Carlo di Napoli, il Teatro Real di Madrid e il Teatro
Massimo di Palermo – dove è già andato in scena nel gennaio 2022
a trent’anni dalle stragi di mafia del 1992 nella versione
originale francese – lo spettacolo è stato ripensato e riadattato
dalla stessa Dante per i nuovi spazi della fondazione
lirico-sinfonica felsinea al Comunale Nouveau, ed è
proposto a partire da mercoledì 19 aprile ore 20 (repliche fino
al 23 aprile) nella traduzione in lingua italiana di
Arnaldo Fusinato.
Le tragiche morti dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e degli uomini e donne delle loro scorte, innescarono una stagione di rivolta e di partecipazione della società civile, che generò tra le tante reazioni anche la riappropriazione di spazi cittadini. Alcuni di questi spazi hanno trovato posto nella messinscena di Emma Dante, dove la Palermo di oggi fa da sfondo alla storia di oppressione e di rivolta messa in musica da Verdi.
«Vespri è un’opera che parla di oppressi e oppressori, di due comunità che occupano lo stesso spazio – dice la regista Emma Dante. Tenterò di avvicinare Vespri a noi senza intenti documentaristici o rievocativi. Chiaramente, non potrò non prendere in considerazione il mio dolore di siciliana. E il fatto di essere palermitana, nata cioè in una città che è già di per sé un palcoscenico musicale, fatto di ritmi forsennati e silenzi inquietanti, una città che è una via crucis per le stragi di mafia. [...] Vespri è anche un’opera che grida il dolore di un popolo – prosegue ancora Dante – è una musica che ci permette di non dimenticare gli uomini delle istituzioni, i magistrati, gli agenti delle forze di polizia, i sindacalisti, i semplici cittadini colpevoli di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Con l’ingresso di Elena, nel primo atto, la scena della sfilata dei gonfaloni con i volti delle vittime della mafia racconta l’anima di questa messinscena. Per me vespri siciliani contiene tutta la forza evocativa di un doloroso mosaico della memoria».
Le scene dello spettacolo sono curate da Carmine Maringola, i costumi sono realizzati da Vanessa Sannino, le luci sono di Cristian Zucaro e i movimenti di scena di Sandro Maria Campagna.
Tra gli interpreti figurano voci verdiane di primo piano come quelle del soprano Roberta Mantegna (a sinistra nella foto) nella parte della duchessa Elena, del tenore Stefano Secco in quella di Arrigo, del baritono Franco Vassallo nei panni di Guido di Monforte e del basso Riccardo Zanellato in quelli di Giovanni da Procida, nelle date del 19, 21 e 23 aprile. Si alternano con loro nei rispettivi ruoli, il 20 e 22 aprile, Sara Cortolezzis, James Lee, Gustavo Castillo e Fabrizio Beggi. Completano il cast Gabriele Sagona (Il Sire di Bethune), Ugo Guagliardo (Il conte di Vaudemont), Carlotta Vichi (Ninetta), Francesco Pittari (Danieli), Manuel Pierattelli (Tebaldo), Alessio Verna (Roberto) e Vasyl Solodkyy (Manfredo).
Dopo l’inaugurazione lirica dello scorso gennaio con Der fliegende Holländer (L’olandese volante) di Wagner, Oksana Lyniv torna sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna per confrontarsi con una nuova partitura – quella dei Vespri siciliani – che non ha mai diretto prima. «Quest’opera basata su fatti storici è stata trasformata da Verdi in una partitura geniale – commenta Lyniv – della quale uno dei momenti più forti è il finale del terzo atto “”. Qui i nemici, cantando insieme, ci inducono a pensare ai limiti del patriottismo e a quanto questo possa riversarsi negativamente sull’altro. Verdi voleva terminare i Vespri col duetto dei protagonisti che muoiono insieme, come in Aida, ma i librettisti furono contrari e vollero porre l’accento più sulla situazione politica e sociale. Per questo motivo il finale risulta come brutalmente interrotto con le parole terribili “vendetta, vendetta”, dopo le quali comincia il massacro».
Il Coro, preparato da Gea Garatti Ansini, è quello della fondazione lirico-sinfonica bolognese, affiancato in questa produzione da artisti del Coro del Teatro Regio di Parma istruiti da Martino Faggiani.
Presenting partner dello spettacolo è Marchesini Group. «Siamo lieti come sempre di supportare l’attività del Teatro Comunale di Bologna, da quest’anno ospitato nei suoi nuovi spazi in Fiera – afferma Maurizio Marchesini, Presidente Marchesini Group –, specialmente in vista di rappresentazioni come I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi, dotate di un forte e significativo legame con la realtà e l’attualità».
Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.
I biglietti – da 20 a 160 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio. Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/i-vespri-siciliani/
Le tragiche morti dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e degli uomini e donne delle loro scorte, innescarono una stagione di rivolta e di partecipazione della società civile, che generò tra le tante reazioni anche la riappropriazione di spazi cittadini. Alcuni di questi spazi hanno trovato posto nella messinscena di Emma Dante, dove la Palermo di oggi fa da sfondo alla storia di oppressione e di rivolta messa in musica da Verdi.
«Vespri è un’opera che parla di oppressi e oppressori, di due comunità che occupano lo stesso spazio – dice la regista Emma Dante. Tenterò di avvicinare Vespri a noi senza intenti documentaristici o rievocativi. Chiaramente, non potrò non prendere in considerazione il mio dolore di siciliana. E il fatto di essere palermitana, nata cioè in una città che è già di per sé un palcoscenico musicale, fatto di ritmi forsennati e silenzi inquietanti, una città che è una via crucis per le stragi di mafia. [...] Vespri è anche un’opera che grida il dolore di un popolo – prosegue ancora Dante – è una musica che ci permette di non dimenticare gli uomini delle istituzioni, i magistrati, gli agenti delle forze di polizia, i sindacalisti, i semplici cittadini colpevoli di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Con l’ingresso di Elena, nel primo atto, la scena della sfilata dei gonfaloni con i volti delle vittime della mafia racconta l’anima di questa messinscena. Per me vespri siciliani contiene tutta la forza evocativa di un doloroso mosaico della memoria».
Le scene dello spettacolo sono curate da Carmine Maringola, i costumi sono realizzati da Vanessa Sannino, le luci sono di Cristian Zucaro e i movimenti di scena di Sandro Maria Campagna.
Tra gli interpreti figurano voci verdiane di primo piano come quelle del soprano Roberta Mantegna (a sinistra nella foto) nella parte della duchessa Elena, del tenore Stefano Secco in quella di Arrigo, del baritono Franco Vassallo nei panni di Guido di Monforte e del basso Riccardo Zanellato in quelli di Giovanni da Procida, nelle date del 19, 21 e 23 aprile. Si alternano con loro nei rispettivi ruoli, il 20 e 22 aprile, Sara Cortolezzis, James Lee, Gustavo Castillo e Fabrizio Beggi. Completano il cast Gabriele Sagona (Il Sire di Bethune), Ugo Guagliardo (Il conte di Vaudemont), Carlotta Vichi (Ninetta), Francesco Pittari (Danieli), Manuel Pierattelli (Tebaldo), Alessio Verna (Roberto) e Vasyl Solodkyy (Manfredo).
Dopo l’inaugurazione lirica dello scorso gennaio con Der fliegende Holländer (L’olandese volante) di Wagner, Oksana Lyniv torna sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna per confrontarsi con una nuova partitura – quella dei Vespri siciliani – che non ha mai diretto prima. «Quest’opera basata su fatti storici è stata trasformata da Verdi in una partitura geniale – commenta Lyniv – della quale uno dei momenti più forti è il finale del terzo atto “”. Qui i nemici, cantando insieme, ci inducono a pensare ai limiti del patriottismo e a quanto questo possa riversarsi negativamente sull’altro. Verdi voleva terminare i Vespri col duetto dei protagonisti che muoiono insieme, come in Aida, ma i librettisti furono contrari e vollero porre l’accento più sulla situazione politica e sociale. Per questo motivo il finale risulta come brutalmente interrotto con le parole terribili “vendetta, vendetta”, dopo le quali comincia il massacro».
Il Coro, preparato da Gea Garatti Ansini, è quello della fondazione lirico-sinfonica bolognese, affiancato in questa produzione da artisti del Coro del Teatro Regio di Parma istruiti da Martino Faggiani.
Presenting partner dello spettacolo è Marchesini Group. «Siamo lieti come sempre di supportare l’attività del Teatro Comunale di Bologna, da quest’anno ospitato nei suoi nuovi spazi in Fiera – afferma Maurizio Marchesini, Presidente Marchesini Group –, specialmente in vista di rappresentazioni come I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi, dotate di un forte e significativo legame con la realtà e l’attualità».
Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.
I biglietti – da 20 a 160 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio. Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/i-vespri-siciliani/
(le foto sono di Andrea Renzi)
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