Non potrà ancora contare su un
repertorio paragonabile a quello di violino e pianoforte, ma la
fisarmonica – il più giovane tra gli strumenti acustici –
viaggia veloce alla scoperta di nuovi mondi sonori, con l’agilità
e la versatilità che la contraddistinguono. La dimostrazione?
Venerdì 14 aprile, alle 20 alla Darsena del Sale di Cervia, il
virtuoso della fisarmonica Simone Zanchini dialoga con
l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, diretta da Giovanni
Conti per il secondo dei concerti della rassegna La
musica che sale. E se nel programma non manca la voce autorevole
di Astor Piazzolla, con una Tango Suite che
include Oblivion ed Escualo, nell’Opale
Concerto di Richard Galliano la forma canonica in tre
movimenti incontra il carattere popolare dello strumento solista per
un brano dal carattere, appunto, opalescente, mentre con il Bandoneon
Concerto Roberto Di Marino esplora le qualità distintive, e
distintamente sensuali, della fisarmonica, fra trascinanti ritmi
sincopati e melodie mozzafiato. Biglietti 15 Euro disponibili presso
la Biglietteria del Teatro Alighieri, online
su orchestracherubini.it e presso lo IAT di Cervia (0544
974400); per i residenti nel Comune di Cervia, un biglietto omaggio
per ogni biglietto acquistato.
“È raro vedere la fisarmonica come strumento solista in un’orchestra sinfonica – nota Simone Zanchini, che, pur diplomato in fisarmonica al Conservatorio di Pesaro, ha per lingua madre il jazz e l’improvvisazione – Ma il fatto che non sia così consueto non significa che sia meno bello, anzi! Per ragioni anagrafiche, la fisarmonica ha tanti aspetti sonori ancora inesplorati: basti pensare che, essendo uno strumento di legno, si sposa in maniera sublime con gli archi. Il problema è che non siamo abituati a immaginarla in questo repertorio. Quel che rende particolarmente significativa questa collaborazione con la Cherubini, con cui avevo già lavorato nel 2013 per il progetto di Ravenna Festival sulla musica da ballo, è la trasversalità: questo è un concerto che ‘nobilita’ lo strumento a mantice senza rinunciare al jazz e all’improvvisazione.”
“È raro vedere la fisarmonica come strumento solista in un’orchestra sinfonica – nota Simone Zanchini, che, pur diplomato in fisarmonica al Conservatorio di Pesaro, ha per lingua madre il jazz e l’improvvisazione – Ma il fatto che non sia così consueto non significa che sia meno bello, anzi! Per ragioni anagrafiche, la fisarmonica ha tanti aspetti sonori ancora inesplorati: basti pensare che, essendo uno strumento di legno, si sposa in maniera sublime con gli archi. Il problema è che non siamo abituati a immaginarla in questo repertorio. Quel che rende particolarmente significativa questa collaborazione con la Cherubini, con cui avevo già lavorato nel 2013 per il progetto di Ravenna Festival sulla musica da ballo, è la trasversalità: questo è un concerto che ‘nobilita’ lo strumento a mantice senza rinunciare al jazz e all’improvvisazione.”
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