Aida di Giuseppe
Verdi è la IX edizione di 200.Com Un
progetto per la città, il progetto di AsLiCo diventato elemento
distintivo e caratterizzante del Festival e premiato più volte, nel
2014 con il prestigioso riconoscimento degli Opera Awards, nella
categoria Accessibilità, mentre nel 2016 ha ricevuto il Premio
Abbiati, intitolato a Filippo Siebaneck.
L’opera andrà in scena giovedì 29 giugno, sabato 1 e lunedì 3 luglio alle ore 21.00.
A dare forma al titolo verdiano nell’Arena del Teatro Sociale di Como sarà Alessio Pizzech, uomo di spettacolo, a tutto tondo: multiforme la sua attività, sia nel teatro di prosa che nel teatro musicale, oltre che come direttore artistico di istituzioni culturali e progetti. Definito giovanissimo dalla critica come uno dei più significativi registi italiani, con straordinaria energia Pizzech ha messo in scena circa 150 spettacoli fra prosa e lirica collaborando con tutti i principali teatri e festival italiani, e per la prima volta con AsLiCo e il Teatro Sociale di Como.
Questa visione registica dell’Aida, sempre più sospesa nel tempo e nello spazio, in un fluire tra passato mitico e futuro postmoderno, avrà come palcoscenico una grande piramide, attorno a cui ruoterà tutta la vicenda.
Accanto al regista, l’altra figura fondamentale sarà il direttore d’orchestra: a dirigere l’Aida sarà il M° Enrico Lombardi, ormai conosciutissimo dal pubblico di Como per aver diretto La Cenerentola di G. Rossini del progetto “Opera domani” 2022 e La traviata di OperaLombardia lo scorso dicembre.
Insieme al team creativo e ai cantanti professionisti, ovviamente non mancherà il Coro 200.Com con più di 200 cantori amatoriali, cuore del progetto partecipativo di AsLiCo, diretti dal M° Massimo Fiocchi Malaspina.
giovedì 29 giugno, sabato 1 e lunedì 3 luglio 2023 – ore 21.00
200.Com Un progetto per la città
AIDA
Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Antonio Ghislanzoni.
Il re Nicola Ciancio
Amneris Sofia Janelidze
Aida Clarissa Costanzo
Radamès Dario Di Vietri
Ramfis Luca Gallo
Amonasro Luca Galli
Un messaggero Ermes Nizzardo
Una sacerdotessa Aoxue Zhu
L’opera andrà in scena giovedì 29 giugno, sabato 1 e lunedì 3 luglio alle ore 21.00.
A dare forma al titolo verdiano nell’Arena del Teatro Sociale di Como sarà Alessio Pizzech, uomo di spettacolo, a tutto tondo: multiforme la sua attività, sia nel teatro di prosa che nel teatro musicale, oltre che come direttore artistico di istituzioni culturali e progetti. Definito giovanissimo dalla critica come uno dei più significativi registi italiani, con straordinaria energia Pizzech ha messo in scena circa 150 spettacoli fra prosa e lirica collaborando con tutti i principali teatri e festival italiani, e per la prima volta con AsLiCo e il Teatro Sociale di Como.
Questa visione registica dell’Aida, sempre più sospesa nel tempo e nello spazio, in un fluire tra passato mitico e futuro postmoderno, avrà come palcoscenico una grande piramide, attorno a cui ruoterà tutta la vicenda.
Accanto al regista, l’altra figura fondamentale sarà il direttore d’orchestra: a dirigere l’Aida sarà il M° Enrico Lombardi, ormai conosciutissimo dal pubblico di Como per aver diretto La Cenerentola di G. Rossini del progetto “Opera domani” 2022 e La traviata di OperaLombardia lo scorso dicembre.
Insieme al team creativo e ai cantanti professionisti, ovviamente non mancherà il Coro 200.Com con più di 200 cantori amatoriali, cuore del progetto partecipativo di AsLiCo, diretti dal M° Massimo Fiocchi Malaspina.
giovedì 29 giugno, sabato 1 e lunedì 3 luglio 2023 – ore 21.00
200.Com Un progetto per la città
AIDA
Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Antonio Ghislanzoni.
Il re Nicola Ciancio
Amneris Sofia Janelidze
Aida Clarissa Costanzo
Radamès Dario Di Vietri
Ramfis Luca Gallo
Amonasro Luca Galli
Un messaggero Ermes Nizzardo
Una sacerdotessa Aoxue Zhu
Direttore Enrico Lombardi
Regia Alessio Pizzech
Scene e costumi Davide Amadei
Scenografi e costumisti collaboratori Giulia Bruschi, Riccardo Mainetti
Luci Nevio Cavina
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Altri maestri del coro Davide Dell’Oca, Arianna Lodi, Cristina Merlini
Orchestra 1813
Coro 200.Com
Produzione Teatro Sociale di Como AsLiCo
NOTE DI REGIA, di Alessio Pizzech
La citazione dal duetto tra Aida e Radamès nel III atto è assolutamente calzante per definire una visione registica dell’Aida di Giuseppe Verdi, che avverto sempre più sospesa nel tempo e nello spazio, in un fluire tra passato mitico e futuro postmoderno.
L’intenzione che mi muove è di realizzare uno spettacolo che faccia sentire l’arco temporale che ci divide dal mondo Egiziano, ma che proietti lo spettatore in un mondo mitico, ancestrale e futuro allo stesso tempo, coinvolgendolo in un’esperienza di visione, di partecipazione attiva dello sguardo e dell’anima come se i punti di vista da cui osservare la storia Verdiana si moltiplicassero e fosse possibile scegliere la “soggettiva” da cui rileggere questa straordinaria opera.
Nell’identificarci in Aida porteremo come spettatori le domande interiori su quale sarà il nostro futuro in tempi di così grandi contraddizioni ed è proprio nella ricchezza della dialettica aspra tra bene e male, tra forza amorosa e potenza delle armi, tra legami familiari e scelte individuali che risiede una drammaturgia potente e ancora attuale come quella di quest’opera.
Centrale sarà così l’immagine della Piramide, luogo-contenitore delle vicende umane che, conservate nel tempo della memoria, si proiettano nel presente della rappresentazione: il contrasto tra buio e luce, il legame tra terra e cielo, fino a toccare gli astri.
Ho accettato con gioia ed entusiasmo di firmare la regia di Aida per AsLiCo. Insieme al mio team di regia (Nevio Cavina alle luci e Davide Amadei per scene e costumi, e i giovani scenografi costumisti Giulia Bruschi e Riccardo Mainetti che hanno portato avanti il progetto visivo dopo l’improvvisamente scomparsa di Amadei) abbiamo atteso per due anni che si potesse concretizzare questo progetto, con la tenacia e la professionalità che contraddistingue il lavoro del Teatro Sociale di Como. L’allestimento con il coro dei 200 cittadini mi emoziona e mi pone domande sul senso dell’agire artistico come regista, sul rapporto tra etica ed estetica, sulla capacità come professionisti di conservare quella passione che è alla radice della scelta del nostro lavoro e che guida 200 cittadini nel loro studio di mesi. Vorrei che “Aida” rappresentasse un incontro con una comunità che si riconosce tutta assieme in quell’atto artistico. Questo lavoro vuole essere un omaggio alla potenza degli affetti che si sprigionano nel linguaggio dell’opera dove il coro ha un ruolo potentissimo, nel senso della tragedia antica: specchio di una collettività che troppo spesso non vuole vedersi, rifiuta l’immagine di sé o, al contrario, narcisisticamente la adora.
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