12 OTTOBRE 2024 | TEATRO CAVALLERIZZA |
ore 20:30 | posto unico 15 euro
nuvolario
Steve Reich • Sentieri selvaggi • OHT
prima assoluta
nuvolario
Steve Reich • Sentieri selvaggi • OHT
prima assoluta
musica di Steve Reich, Music for 18 Musicians
eseguita dall’ensemble Sentieri selvaggi: Elisa Bonazzi, Sara Jane Ghiotti , Gaia Mattiuzzi, Giulia Zaniboni voci – Piercarlo Sacco violino – Aya Shimura violoncello – Mirco Ghirardini, Giovanni Pignedoli clarinetto e clarinetto basso– Leonardo Bertolino, Carlo Boccadoro, Andrea Dulbecco, Nicola D’Auria, Ettore Marcolini, Edoardo Maviglia, Matteo Savio percussioni – Gabriele Carcano, Bruna Di Virgilio, Valentina Messa, Andrea Rebaudengo, Leonardo Zunica pianoforti
regia, scena e scrittura Filippo Andreatta
collaborazione drammaturgica Veronica Franchi
video CGI Francesco D’Abbraccio
assistente alla regia Sara Thaiz Bozano
direttore di scena Cosimo Ferrigolo
luci Filippo Andreatta, Bianca Peruzzi
sviluppo e comunicazione Anna Benazzoli
fotografie Giacomo Bianco
creative producer Chiara Boitani
amministrazione Lucrezia Stenico
sviluppo internazionale Job Rietvelt
animale guida yún (云)
produzione Office for a Human Theatre [OHT]
co-produzione Fondazione I Teatri / Festival Aperto – Romaeuropa Festival – Sagra Musicale Malatestiana
residenza artistica Centrale Fies, Teatro alla Cartiera Rovereto
con il contributo di MiC, Provincia Autonoma di Trento, Fondazione Caritro di Trento e Rovereto
La drammaturgia visiva di nuvolario dialoga con Music for Eighteen Musicians, uno dei capolavori del compositore newyorchese Steve Reich, qui eseguito dall’ensemble Sentieri selvaggi.
«La musica di Reich inizia con una serie di pulsazioni che si moltiplicano rapidamente, diventando un vortice sonoro che lascia senza fiato. Una volta innescata, Music for Eighteen Musicians usa l’aria e i respiri delle voci femminili per continuare. La durata della respirazione diventa la misura delle sue pulsazioni e si crea quell’incredibile vertigine di tessuti sonori; una poliritmia di respiri, un movimento d’aria continuo all’interno di una pulsazione ripetitiva.
La dinamica ritmica di Reich è incredibilmente simile a quello che succede in teatro, quando il battito cardiaco del pubblico si disciplina su un ritmo comune, mentre il respiro rimane leggermente sfasato.
In linea con gli spettri della sua ricerca artistica, OHT evoca quello di cui ci scordiamo e su cui, tuttavia, campiamo: l’aria. Inafferrabili impressioni di paesaggi celestiali, le nuvole sono il raro istante in cui l’aria si materializza diventando visibile a occhio nudo. Lontane dall’essere un fondale, sono un legame complesso fra aria e acqua dalla natura ambigua. È attorno a particelle impure che l’aria condensa formando nuvole che diventano lo stratagemma visivo e narrativo per riportare il teatro alla sua originale evanescenza».
Office for a Human Theatre [OHT] è lo studio di ricerca fondato da Filippo Andreatta (nella foto di Roberta Segata), il cui lavoro si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato. OHT scardina la gerarchia della visione e dell’ascolto realizzando spettacoli, performance e installazioni in contesti urbani e non; ha raggiunto i ghiacci del 79° parallelo nord per leggere Frankenstein attorno a un fuoco, portato in scena il campanile di Curon/Graun; ha creato Little Fun Palace una roulotte parassitaria che ha viaggiato in due continenti e dato vita alla Nomadic School: una scuola sul rapporto fra arti performative e paesaggio che si muove fra montagne, paludi e altre aree rurali contaminando l’arte con le scienze naturali e sociali.
Sentieri selvaggi nasce nel 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto e stringe nel corso degli anni collaborazioni con i più importanti compositori della scena internazionale, come David Lang, Louis Andriessen, James MacMillan, Philip Glass, Julia Wolfe, Fabio Vacchi; accanto a loro il gruppo promuove e diffonde una nuova generazione di compositori italiani. Sentieri selvaggi è regolarmente ospite nelle stagioni musicali italiane, tra cui Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Accademia Filarmonica Romana e dei maggiori eventi culturali e festival internazionali. Si interessa al dialogo e fra diverse espressioni artistiche per avvicinare la musica contemporanea ad un pubblico più vasto.
Steve Reich è considerato uno dei compositori di spicco del panorama musicale statunitense. La sua musica, più che affidata all’alea e all’improvvisazione, è caratterizzata da un costante interesse per l’elemento ritmico, spesso continuo e ininterrotto. Fra i maggiori rappresentanti del minimalismo musicale, nel corso degli anni la sua ricerca si è aperta a uno sperimentalismo colto e in continua evoluzione, andando a esplorare le più diverse tradizioni musicali, da quella africana alla cantilazione ebraica, con costante attenzione per le tecniche compositive e esecutive. Praemium Imperiale per la musica nel 2006, nel 2014 è stato insignito del Leone d’oro alla carriera della Biennale Musica di Venezia.
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