giovedì 31 ottobre 2024

3 NOVEMBRE 2024 | TEATRO CAVALLERIZZA | REGGIO EMILIA | U. (un canto) | Alessandro Sciarroni


U.
di Alessandro Sciarroni
con Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo, Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzuoli
casting, direzione musicale, training vocale Aurora Bauzà & Pere Jou
casting, consulenza drammaturgica training fisico Elena Giannotti
styling Ettore Lombardi
disegno luci e cura tecnica Valeria Foti
cura, consiglio e sviluppo Lisa Gilardino
produzione Corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale
coproduzione Progetto RING (Festival Aperto – Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Bolzano Danza – Fondazione Haydn, FOG Triennale Milano Performing Arts, Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale), CENTQUATRE – PARIS, Festival D’Automne à Paris..

U. è una performance musicale, un concerto, la cui drammaturgia, curata da Alessandro Sciarroni con Aurora Bauzà e Pere Jou, è costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri. Per l’occasione l’artista mette assieme un nuovo gruppo di interpreti. Attraverso un accurato processo di ricerca e selezione, nasce un coro di sette cantanti con formazione ed esperienze vocali molto diversificate: Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo, Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzuoli.
La prima intuizione sulla ricerca nasce grazie a una commissione della Fondazione Cartier che invita l’artista, assieme al musicista francese Alexis Paul, a co-curare nel Novembre 2022 una delle sue Soirées Nomades. Per l’occasione vengono invitate formazioni soliste e cori vocali a eseguire
a cappella il proprio repertorio negli spazi della Triennale di Milano. Sciarroni rimane particolarmente colpito dai canti dei due gruppi italiani presenti: il coro maschile “Voci dalla Rocca” e quello misto dei giovanissimi “Piccoli Cantori della Brianza”.
È grazie all’incontro con queste due formazioni che l’artista viene a conoscenza per la prima volta del repertorio che in seguito andrà a costituire l’ossatura drammaturgica e musicale di U.
Oltre alla sapienza e alla bellezza della musica di queste composizioni, sono i testi a colpire l’artista. I temi di questi canti parlano della relazione tra l’essere umano e la natura, del tempo che passa scandito dalle stagioni e dal lavoro nei campi, della relazione tra l’elemento umano e quello divino.


La drammaturgia musicale di U. si articola intorno alle figure dei compositori Renzo Bertoldo, Piercarlo Gatti, Bepi de Marzi, Angelo Mazza e Giorgio Susana. I canti scelti per questo lavoro sono stati composti tra il 1968 e il 2019. Si tratta di un repertorio che affonda le radici nel secolo scorso, e che si dirama fino ai giorni nostri.
Gli interpreti di U. eseguono dal vivo i canti scelti uno dopo l’altro, alternando le scritture originali a profondi e lunghi silenzi. Durante tutta la durata della performance, a partire dal fondo dello spazio scenico, i cantanti avanzano verso il pubblico spostandosi lentamente e incessantemente all’unisono. La forza dei contenuti di questi canti sottolinea quanto questa tradizione sia ancora straordinariamente viva. Attraverso il loro avanzare, i performer di U. consegnano agli spettatori la memoria di ciò che eravamo.

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