Prima dei due concerti sinfonici in programma a novembre, la stagione 2024/2025 di Ferrara Musica propone un affascinante appuntamento di musica da camera. Domenica 27 ottobre – Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado”, inizio alle 10.30 - è in programma un concerto che vedrà protagonista il Quartetto d’archi di Torino, formazione cameristica tra le più importanti del nostro Paese, presente da più di 30 anni nel panorama concertistico. L’appuntamento è dedicato in particolare al ricordo del centesimo anniversario della nascita di Luigi Nono, di cui verrà eseguito il Quartetto "Fragmente - Stille, An Diotima", accostato al Quartetto n. 2 di Leoš Janáček “Lettere intime”.
E sarà proprio questo brano ad aprire il programma, un’opera dell’estrema maturità (il compositore sarebbe morto di lì a 6 mesi) nella quale le intense emozioni suscitate dall’amore per la ben più giovane Kamila Stösslová, donna sposata con cui Janacek aveva da tempo una relazione, contribuiscono a generare una scrittura mobile ed irregolare, che accende la corrispondenza amorosa di immagini vivissime e palpitanti, capaci di tradurre in musica la natura spirituale del rapporto.
Nella seconda parte il Quartetto d’archi di Torino eseguirà Fragmente - Stille, An Diotima, scritto nel 1980, e considerato da molti musicologi l'opera della svolta per Luigi Nono, Il brano dura circa mezz'ora, si caratterizza per la dinamica molto spesso in piano e pianissimo ma squarciata da un forte improvviso, per l'uso di pizzicati che danno espressività al suono, per passaggi ruvidi e cupi, ottenuti dalle corde basse degli strumenti, che si alternano ad altri più luminosi e rarefatti. Frequente è l’uso di pause, così cariche di pathos che di fatto assumono la stessa importanza del suono. Inoltre molte sono le citazioni nascoste nella musica, una specie di suono inudibile che arricchisce il quartetto di ulteriori significati: il riferimento a Diotima, la donna amata dal poeta Hölderlin del quale Nono dissemina in partitura 52 frammenti, non da essere declamati durante l'esecuzione del pezzo ma conservati nel cuore dei musicisti come una bussola delle emozioni; e poi i riferimenti alla "scala enigmatica" di Verdi dai "Quattro pezzi sacri", la canzone "Malor me bat" del fiammingo Ockeghem, scritta intorno al 1500, e molto altro ancora.
Il “Quartetto d'archi di Torino” festeggia i suoi trentasei anni di attività. Nato e cresciuto grazie a Piero Farulli, Andrea Nannoni, Milan Skampa e György Kurtág, premiato in diversi concorsi Internazionali tra cui “XIXème Concours International de Quatuor à cordes d'Evian” e nel 1999 il Premio per meriti artistici della città di Torino. Il Quartetto si esibisce nelle più importanti stagioni concertistiche o Festival internazionali, e le sue interpretazioni vengono regolarmente trasmesse in Italia e all'estero. La notorietà presso il grande pubblico è arrivata grazie alla colonna sonora (BMG) del film di Gabriele Salvatores Io non ho paura composta da Ezio Bosso (2002), spesso proposta in concerto in forma di suite. La collaborazione con Ezio Bosso prosegue con una seconda incisione con The Ways of Thousand and One Comet (2004), Lettere - IV Quartetto (2004) e The Lodger (2005). Il Quartetto d’Archi di Torino suona e ha suonato con Vinicio Capossela e Dario Brunori, Valentin Berlinsky, Enrico Dindo, Aldo Ciccolini, Sergio Delmastro, Giuseppe Garbarino Piero Farulli, Olga Arzilli, Antonello Farulli, Ula Ulijona, Frederic Zigante, e in Ottetto con lo Skampa Quartet e il Quartetto Prometeo. Tra gli ultimi progetti citiamo la rielaborazione (2024) della sonorizzazione del Film The Lodger di Alfred Hitchcock fatta nel 2006 da Ezio Bosso con aggiunta di inserti composti da Manuel Zigante. È tra i pochissimi quartetti al mondo ad eseguire regolarmente il II String Quartet di Morton Feldman, il quartetto più lungo della storia e opera culto della musica contemporanea, della durata di circa sei ore.
Biglietti da 3 a 10 euro.
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