giovedì 24 ottobre 2024

TCBO, LA STAGIONE SINFONICA 2025 - Cartellone concertistico con 21 appuntamenti dal 12 gennaio all’11 dicembre con bacchette come quelle di Renzetti, Conlon, Sado, Inkinen, Lyniv, Oren, Fisch, Haenchen, Abbado e solisti di pregio tra cui si segnala il debutto di Pretty Yende e il ritorno di Sergej Krylov

 
L’inaugurazione della Stagione Sinfonica, domenica 12 gennaio, è affidata alla bacchetta esperta di Donato Renzetti che – insieme al mezzosoprano Cecilia Molinari e al basso-baritono Paolo Bordogna – presenterà una carrellata di pagine rossiniane da opere come Matilde di Shabran, Semiramide e Otello. Con l’esecuzione della Sinfonia n. 1 di Brahms, inoltre, questo appuntamento dà il via al ciclo dedicato al compositore tedesco che percorre tutto il cartellone. Lo stesso direttore salirà nuovamente sul podio il 6 marzo per un concerto che omaggia Ravel nei 150 anni dalla nascita, con la Pavane pour une infante défunte, Le Tombeau de Couperin e Ma mère l’Oye, accostate alla Sinfonia n. 4 “Italiana” di Felix Mendelssohn. Il 2 febbraio debutta Alvise Casellati, già ospite della Fenice di Venezia, del San Carlo di Napoli, del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, nonché ideatore e Direttore musicale di “Opera Italiana is in the Air”. Due brani di Antonín Dvořák come la celebre Sinfonia n.9 “Dal nuovo mondo” e l’Ouverture da concerto Karneval circondano una pagina di oggi: il Concerto allegro per chitarra e orchestra di Nicola Campogrande – compositore in residenza del TCBO – con la solista cinese Xuefei Yang (nella ffoto a destra), tra le più apprezzate chitarriste classiche a livello internazionale. 
Asher Fisch, Direttore principale e consulente artistico della West Australian Symphony Orchestra, torna sul podio l’8 febbraio per il capolavoro di Richard Strauss Der Rosenkavalier (Il cavaliere della rosa), di cui vengono proposti gli intermezzi e le principali arie di Sophie, Octavian e della Marschallin, rispettivamente interpretate da Elsa Benoit (nella foto a sinistra, di Adrian Schaetz), Stefanie Irányi e Julia Kleiter. Il 12 marzo vede invece il ritorno di Pietari Inkinen, Direttore principale della Deutsche Radio Philharmonie e Direttore musicale dell’Orchestra sinfonica KBS di Seul, che immerge il pubblico nell’ascolto di due quinte sinfonie a confronto: quella di Jean Sibelius e quella di Šostakovič, nei 50 anni dalla morte del compositore russo. 
Una grandiosa pagina sacra concepita per celebrare il Venerdì Santo è al centro del concerto diretto da Hartmut Haenchen il 16 marzo: è Ein deutsches Requiem (Un Requiem tedesco) per soli, coro e orchestra di Brahms, con le voci del soprano Valentina Farcas e del baritono Liviu Holender (nella foto a destra, di Marine Cessat-Begler). Già impegnato anche in due titoli della stagione lirica, La fanciulla del West di Puccini inaugurale e Un ballo in maschera di Verdi, il Direttore musicale del Donizetti Opera Festival Riccardo Frizza accosta il 28 marzo i lavori quasi coevi di inizio Novecento di due compositori austriaci: la Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler e i Sei lieder giovanili di Arnold Schönberg, nella trascrizione per orchestra di Alessandro Solbiati, cantati dal soprano Monica Bacelli. Altro gradito ritorno, poi, quello del Direttore musicale dell’Opera di Los Angeles James Conlon per un doppio appuntamento tra Wolfgang Amadeus Mozart e Brahms: il 24 aprile del compositore salisburghese propone gli Intermezzi dal Thamos, König in Ägypten (Thamos, re d’Egitto), musiche di scena per il dramma in cinque atti di Tobias von Gebler, e l’Ouverture dal Lucio Silla, abbinati alla Sinfonia n. 2 di Brahms; mentre il 31 ottobre è la volta dei balletti dall’Idomeneo mozartiano, insieme alla Sinfonia n. 4 ancora di Brahms. 
Presenza frequente delle ultime stagioni, Daniel Oren dirige il 30 aprile il Siegfried-Idyll (Idillio di Sigfrido) di Richard Wagner, la suite Matinées musicales op.24 di Benjamin Britten e la Quarta Sinfonia di Pëtr Il'ič Čajkovskij. Il virtuoso violinista Sergej Krylov è impegnato come solista nel Concerto in re maggiore di Brahms il 6 maggio. Guida l’orchestra il francese Frédéric Chaslin (nella foto a sinistra), che presenta anche due lavori di Francis Poulenc: Fiançailles pour rire per soprano, da lui stesso trascritto per orchestra, e il Gloria in sol maggiore per soprano, coro e orchestra. Protagonista la voce di Julie Cherrier-Hoffmann. 
Tre concerti sono poi affidati al talento belga Martijn Dendievel (nella foto a destra). Due, realizzati in collaborazione con l’Accademia pianistica della Fondazione Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro”, vedono protagonisti i giovanissimi pianisti vincitori di concorso Elizaveta Coroli (il 10 maggio), che si è aggiudicata lo “Chopin di Bacāu 2019” – per un programma tutto brahmsiano con il Concerto n. 1 per pianoforte e la Terza Sinfonia – e Nikola Meeuwesen (il 26 settembre), che a soli 20 anni è diventato il più giovane vincitore del Grachtenfestival Prize – con il Concerto n. 2 per pianoforte di Brahms accostato ai Quadri di un’esposizione di Modest Musorgskij (nell’orchestrazione di Ravel). 
Il terzo ha invece come solista Josef Špaček (nella foto a sinistra, di Radovan Subin), che sta emergendo come uno dei maggiori violinisti della sua generazione, per il Concerto gregoriano per violino e orchestra di Ottorino Respighi, affiancato alla Sinfonia n. 41 “Jupiter” di Mozart (31 maggio). Il brano contemporaneo Sinopia di Alessandro Solbiati non poteva che essere affidato a una bacchetta di riferimento della musica di oggi come Marco Angius, che completa la serata del 20 giugno con la Sinfonia n. 103 “Rullo di timpani” di Franz Joseph Haydn e – di Brahms – Das Schicksalslied (Il canto del destino) con il coro del TCBO e le Variazioni su un tema di Haydn. Debutta in stagione il giovane direttore Giuseppe Mengoli, classe 1993, vincitore del Primo premio al Concorso Mahler 2023, che affronta il 16 settembre la Sinfonia n. 1 “Titano” di Mahler e il Doppio Concerto di Brahms: solisti il violinista Marco Rizzi e il violoncellista Enrico Bronzi. La direttrice d’orchestra Oksana Lyniv torna sul podio il 7 novembre per dirigere la Suite dalla pantomima in un atto Il mandarino meraviglioso di Bartók, di cui ricorrono gli 80 anni dalla morte, e il Concerto per violino n. 1 di Šostakovič, interpretato dal venticinquenne ucraino Dmytro Udovychenko. 
Segna il debutto del soprano sudafricano di fama internazionale Pretty Yende (nella foto a destra, di Gregor Hohenberg) il concerto di chiusura della stagione, l’11 dicembre, con un ampio excursus nel repertorio sopranile. Sul podio una bacchetta in ascesa come Lorenzo Passerini, appena nominato Direttore principale della compagine finlandese Jyväskylä Sinfonia e già sul podio felsineo nel 2023. 
I due concerti che vedono protagonista la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna sono rispettivamente diretti dal giapponese Yutaka Sado (17 febbraio), Direttore musicale della New Japan Philharmonic Orchestra – che propone la Sinfonia detta “Die Nullte” di Anton Bruckner e il Concerto per violino e orchestra n. 3 di Camille Saint-Saëns con la violinista moldava Alexandra Conunova (nella foto a sinistra), Primo premio al Concorso Internazionale Joseph Joachim Hannover nel 2012 – e da Roberto Abbado (1° dicembre), Direttore principale della Filarmonica – che presenta la Sinfonia n. 2 di Robert Schumann e Der Schwanendreher, concerto per viola e orchestra basato su antichi canti popolari di Paul Hindemith del 1935, con solista il ventinovenne britannico Timothy Ridout, Primo premio al Lionel Tertis International Viola Competition.
 
L’appuntamento straordinario fuori abbonamento con il grande direttore Zubin Mehta, che debutta alla guida dell’Orchestra del TCBO domenica 21 settembre alle 20.30, inaugurerà il Festival Respighi Bologna 2025 - IV edizione, rinnovando la collaborazione tra la Fondazione lirico-sinfonica felsinea e la Fondazione Musica Insieme. L’impegnativo programma – affrontato dal Direttore emerito a vita del Maggio Musicale Fiorentino – prevede l’esecuzione della Terza Suite delle Antiche danze ed arie per liuto e del poema sinfonico Pini di Roma, entrambi di Respighi, oltre al balletto di Igor Stravinskij Le Sacre du printemps.


Nessun commento:

Posta un commento