L’inaugurazione della Stagione Sinfonica, domenica 12 gennaio, è affidata alla bacchetta esperta di Donato Renzetti che – insieme al mezzosoprano Cecilia Molinari e al basso-baritono Paolo Bordogna – presenterà una carrellata di pagine rossiniane da opere come Matilde di Shabran, Semiramide e Otello. Con l’esecuzione della Sinfonia n. 1 di Brahms, inoltre, questo appuntamento dà il via al ciclo dedicato al compositore tedesco che percorre tutto il cartellone. Lo stesso direttore salirà nuovamente sul podio il 6 marzo per un concerto che omaggia Ravel nei 150 anni dalla nascita, con la Pavane pour une infante défunte, Le Tombeau de Couperin e Ma mère l’Oye, accostate alla Sinfonia n. 4 “Italiana” di Felix Mendelssohn. Il 2 febbraio debutta Alvise Casellati, già ospite della Fenice di Venezia, del San Carlo di Napoli, del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, nonché ideatore e Direttore musicale di “Opera Italiana is in the Air”. Due brani di Antonín Dvořák come la celebre Sinfonia n.9 “Dal nuovo mondo” e l’Ouverture da concerto Karneval circondano una pagina di oggi: il Concerto allegro per chitarra e orchestra di Nicola Campogrande – compositore in residenza del TCBO – con la solista cinese Xuefei Yang (nella ffoto a destra), tra le più apprezzate chitarriste classiche a livello internazionale.
Asher
Fisch, Direttore principale e consulente artistico della West
Australian Symphony Orchestra, torna sul podio l’8
febbraio per il capolavoro di Richard Strauss Der
Rosenkavalier (Il cavaliere della rosa), di cui vengono proposti
gli intermezzi e le principali arie di Sophie, Octavian e della
Marschallin, rispettivamente interpretate da Elsa Benoit (nella foto a sinistra, di Adrian Schaetz),
Stefanie Irányi e Julia Kleiter. Il 12 marzo vede
invece il ritorno di Pietari Inkinen, Direttore principale della
Deutsche Radio Philharmonie e Direttore musicale dell’Orchestra
sinfonica KBS di Seul, che immerge il pubblico nell’ascolto di
due quinte sinfonie a confronto: quella di Jean Sibelius e quella di
Šostakovič, nei 50 anni dalla morte del compositore russo.
Una
grandiosa pagina sacra concepita per celebrare il Venerdì Santo è
al centro del concerto diretto da Hartmut Haenchen il 16
marzo: è Ein deutsches Requiem (Un Requiem tedesco) per
soli, coro e orchestra di Brahms, con le voci del soprano Valentina
Farcas e del baritono Liviu Holender (nella foto a destra, di Marine Cessat-Begler). Già impegnato anche
in due titoli della stagione lirica, La fanciulla del West di
Puccini inaugurale e Un ballo in maschera di Verdi, il
Direttore musicale del Donizetti Opera Festival Riccardo
Frizza accosta il 28 marzo i lavori quasi coevi di
inizio Novecento di due compositori austriaci: la Sinfonia n. 5 di
Gustav Mahler e i Sei lieder giovanili di Arnold Schönberg,
nella trascrizione per orchestra di Alessandro Solbiati, cantati dal
soprano Monica Bacelli. Altro gradito ritorno, poi, quello del
Direttore musicale dell’Opera di Los Angeles James Conlon per
un doppio appuntamento tra Wolfgang Amadeus Mozart e Brahms: il 24
aprile del compositore salisburghese propone gli Intermezzi
dal Thamos, König in Ägypten (Thamos, re d’Egitto),
musiche di scena per il dramma in cinque atti di Tobias von Gebler, e
l’Ouverture dal Lucio Silla, abbinati alla Sinfonia n. 2 di
Brahms; mentre il 31 ottobre è la volta dei balletti
dall’Idomeneo mozartiano, insieme alla Sinfonia n. 4 ancora di
Brahms.
Presenza frequente delle ultime stagioni, Daniel
Oren dirige il 30 aprile il Siegfried-Idyll (Idillio
di Sigfrido) di Richard Wagner, la suite Matinées
musicales op.24 di Benjamin Britten e la Quarta Sinfonia di Pëtr
Il'ič Čajkovskij. Il virtuoso violinista Sergej Krylov è
impegnato come solista nel Concerto in re maggiore di Brahms il 6
maggio. Guida l’orchestra il francese Frédéric Chaslin (nella foto a sinistra), che
presenta anche due lavori di Francis Poulenc: Fiançailles pour
rire per soprano, da lui stesso trascritto per orchestra, e il
Gloria in sol maggiore per soprano, coro e orchestra. Protagonista la
voce di Julie Cherrier-Hoffmann.
Tre concerti sono poi affidati
al talento belga Martijn Dendievel (nella foto a destra). Due, realizzati in
collaborazione con l’Accademia pianistica della Fondazione
Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro”,
vedono protagonisti i giovanissimi pianisti vincitori di
concorso Elizaveta Coroli (il 10 maggio), che si è
aggiudicata lo “Chopin di Bacāu 2019” – per un programma
tutto brahmsiano con il Concerto n. 1 per pianoforte e la Terza
Sinfonia – e Nikola Meeuwesen (il 26 settembre), che a
soli 20 anni è diventato il più giovane vincitore del
Grachtenfestival Prize – con il Concerto n. 2 per pianoforte di
Brahms accostato ai Quadri di un’esposizione di Modest
Musorgskij (nell’orchestrazione di Ravel).
Il terzo ha invece come
solista Josef Špaček (nella foto a sinistra, di Radovan Subin), che sta emergendo come uno dei
maggiori violinisti della sua generazione, per il Concerto gregoriano
per violino e orchestra di Ottorino Respighi, affiancato alla
Sinfonia n. 41 “Jupiter” di Mozart (31 maggio). Il brano
contemporaneo Sinopia di Alessandro Solbiati non poteva che
essere affidato a una bacchetta di riferimento della musica di oggi
come Marco Angius, che completa la serata del 20 giugno con
la Sinfonia n. 103 “Rullo di timpani” di Franz Joseph Haydn e –
di Brahms – Das Schicksalslied (Il canto del
destino) con il coro del TCBO e le Variazioni su un tema di
Haydn. Debutta in stagione il giovane direttore Giuseppe
Mengoli, classe 1993, vincitore del Primo premio al Concorso Mahler
2023, che affronta il 16 settembre la Sinfonia n. 1
“Titano” di Mahler e il Doppio Concerto di Brahms: solisti il
violinista Marco Rizzi e il violoncellista Enrico
Bronzi. La direttrice d’orchestra Oksana Lyniv torna sul
podio il 7 novembre per dirigere la Suite dalla pantomima
in un atto Il mandarino meraviglioso di Bartók, di cui
ricorrono gli 80 anni dalla morte, e il Concerto per violino n. 1 di
Šostakovič, interpretato dal venticinquenne ucraino Dmytro
Udovychenko.
Segna il debutto del soprano sudafricano di fama
internazionale Pretty Yende (nella foto a destra, di Gregor Hohenberg) il concerto di chiusura della
stagione, l’11 dicembre, con un ampio excursus nel repertorio
sopranile. Sul podio una bacchetta in ascesa come Lorenzo
Passerini, appena nominato Direttore principale della compagine
finlandese Jyväskylä Sinfonia e già sul podio felsineo nel 2023.
I
due concerti che vedono protagonista la Filarmonica del Teatro
Comunale di Bologna sono rispettivamente diretti dal
giapponese Yutaka Sado (17 febbraio), Direttore musicale
della New Japan Philharmonic Orchestra – che propone la Sinfonia
detta “Die Nullte” di Anton Bruckner e il Concerto per violino e
orchestra n. 3 di Camille Saint-Saëns con la violinista
moldava Alexandra Conunova (nella foto a sinistra), Primo premio al Concorso
Internazionale Joseph Joachim Hannover nel 2012 – e da Roberto
Abbado (1° dicembre), Direttore principale della Filarmonica –
che presenta la Sinfonia n. 2 di Robert Schumann e Der
Schwanendreher, concerto per viola e orchestra basato su antichi
canti popolari di Paul Hindemith del 1935, con solista il
ventinovenne britannico Timothy Ridout, Primo premio al
Lionel Tertis International Viola Competition.
L’appuntamento straordinario fuori abbonamento con il grande direttore Zubin Mehta, che debutta alla guida dell’Orchestra del TCBO domenica 21 settembre alle 20.30, inaugurerà il Festival Respighi Bologna 2025 - IV edizione, rinnovando la collaborazione tra la Fondazione lirico-sinfonica felsinea e la Fondazione Musica Insieme. L’impegnativo programma – affrontato dal Direttore emerito a vita del Maggio Musicale Fiorentino – prevede l’esecuzione della Terza Suite delle Antiche danze ed arie per liuto e del poema sinfonico Pini di Roma, entrambi di Respighi, oltre al balletto di Igor Stravinskij Le Sacre du printemps.
L’appuntamento straordinario fuori abbonamento con il grande direttore Zubin Mehta, che debutta alla guida dell’Orchestra del TCBO domenica 21 settembre alle 20.30, inaugurerà il Festival Respighi Bologna 2025 - IV edizione, rinnovando la collaborazione tra la Fondazione lirico-sinfonica felsinea e la Fondazione Musica Insieme. L’impegnativo programma – affrontato dal Direttore emerito a vita del Maggio Musicale Fiorentino – prevede l’esecuzione della Terza Suite delle Antiche danze ed arie per liuto e del poema sinfonico Pini di Roma, entrambi di Respighi, oltre al balletto di Igor Stravinskij Le Sacre du printemps.
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