giovedì 17 ottobre 2024

22 OTTOBRE 2024 | SALA DEGLI SPECCHI DEL TEATRO VALLI | Il combattimento di Tancredi e Clorinda | Versione site-specific • CCN Aterballetto

foto di Alice Vacondio

Il progetto rappresenta la costruzione di un percorso di ricerca, collaborazione e produzione dove, insieme alla necessità di sperimentare nuove forme di co-progettazione, all’ibridazione dei linguaggi performativi e al bisogno di costruire strade nuove per la valorizzazione degli artisti e la diffusione delle opere, è centrale una forte identità estetica e tematica.
 La scelta musicale è caduta su uno dei brani più straordinari di Claudio Monteverdi, la figura più universalmente nota nella musica barocca italiana. Il combattimento di Tancredi e Clorinda, che nel 2024 compirà 400 anni dalla sua prima rappresentazione, diventerà la creazione/ bandiera di questo progetto, allestita per due danzatori, una cantante, un clavicembalo e, per la versione da palcoscenico, un quartetto d’archi
La regia è curata da Fabio Cherstich, affermato regista che dal 2021 collabora anche con il CCN/Aterballetto in veste di curatore degli allestimenti. I movimenti scenici sono affidati a Philippe Kratz, già danzatore di Aterballetto e ora coreografo, che ha debuttato nel 2023 al Teatro alla Scala e lavora stabilmente in Germania.

“Nella mia visione del Combattimento tra Tancredi e Clorinda, immagino uno spazio ristretto e circolare, dove la vicinanza e la somiglianza dei corpi giocano un ruolo fondamentale. Con il coreografo Philippe Kratz, esploriamo l’idea dei corpi come specchi, narrando così di un’ umanità in lotta contro se stessa. Eros e Thanatos emergono come forze egualmente potenti, creando un’atmosfera paradossale in questa lotta perfettamente alla pari tra esseri umani. Nel concepire questa nuova creazione, mi ispiro esplicitamente alla body art, in particolare al lavoro di Marina Abramović e Ana Mendieta, che esplorano la connessione tra il corpo, la terra e i riti primordiali e delle origini. Voglio che il combattimento rifletta la relazione dei protagonisti con lo spazio circostante, incorporando elementi naturali nella loro assurda danza di morte. Una voce sola darà vita a tre personaggi: il testo stesso, Tancredi e Clorinda si fonderanno nel corpo e nel suono di un controtenore. Questo suono straniato e obbligato da un percorso circolare crea una sensazione di ripetizione costante, rimarcando il ciclo senza fine di questa storia d’amore e morte, destinata purtroppo a ripetersi attraverso i secoli giungendo fino a noi in tutta la sua forza, l’emanazione della potenza poetica della parola di Tasso e della magnifica musica di Monteverdi.” (Fabio Cherstich, regista)

“Del racconto tassiano, trasposto da Claudio Monteverdi in musica, i temi più ovvi sono la lotta tra donna e uomo e la conversione religiosa, ma sono anche gli aspetti che trovo meno intriganti: adattandoli nella danza, si cadrebbe in una narrazione di circostanze di fatto. Una lettura più filosofica o psicoanalitica di questa lotta dalla quale i due protagonisti escono sconfitti, ingannati e solitari, mi appare molto più interessante. Nell’opposizione dei due ruoli c’è già un mondo: il cercarsi, il confrontarsi e il ferirsi a vicenda. La dinamica è quella del rituale bellico e conflittuale di due entità che si avvicinano. L’assurdità dell’atto si manifesta quando una delle due persone perde la vita, e realizziamo che l’altra persona, comunque, non ha vinto… una ferita forte e condivisa, che rimane su entrambi i corpi. Sono quindi due persone che combattono tra di loro o forse è una persona che lotta con sé stessa?” (Philippe Kratz, coreografo)

Versione site-specific
Nuova produzione
Regia e visual Fabio Cherstich
Coreografia e movimenti scenici Philippe Kratz
Musica Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi
Danzatori Gador Lago Benito, Alberto Terribile
Tenore Roberto Rilievi
Clavicembalo Daniel Perer


Progetto cofinanziato attraverso il bando della Direzione Generale Spettacolo per la valorizzazione delle attività di spettacolo dal vivo negli istituti e nei luoghi della cultura, con capofila il Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto (attraverso i Musei nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria).

Nessun commento:

Posta un commento