martedì 22 ottobre 2024

Orchestra Sinfonica di Milano | Pablo González, Martin Owen - Strauss, Beethoven - 25/27 ottobre, Auditorium di Milano

 
Venerdì 25 ottobre 2024 ore 20
Domenica 27 ottobre 2024 ore 16
Auditorium di Milano, Largo Mahler

Ludwig van Beethoven
Coriolano, Ouverture in Do minore op. 62
Richard Strauss
Concerto n. 2 per corno e orchestra in Mi bemolle maggiore TrV 283
Richard Strauss
Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione) op. 24 TrV 158

Orchestra Sinfonica di Milano
Martin Owen Corno
Pablo González Direttore

Con il contributo del Ministero della Cultura.
Fondatori Istituzionali: Regione Lombardia, Comune di Milano.
Fondatori Promotori: Città metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza
Brianza Lodi, Banco BPM, Pirelli, Intesa Sanpaolo.
Con il sostegno di Fondazione Cariplo.



Il quarto appuntamento della Stagione dell’Orchestra Sinfonica di Milano, in programma venerdì 25 (ore 20) e domenica 27 (ore 16), è dedicato a Richard Strauss, con il Concerto n. 2 per corno e orchestra con Martin Owen solista, e Tod und Verklärung, oltre alla Ouverture Coriolano op. 62 di Beethoven, il tutto concertato da Pablo González (nella prima foto in alto), la cui direzione viene definita dal magazine musicale Scherzo come “straordinaria per dinamismo, espressività, ritmo, precisione e soprattutto musicalità”.
Martin Owen (nella foto di Davide Cerati) debutta all’Auditorium di Milano in un clima di grande attesa: arriva sul palco della Sinfonica uno dei cornisti più interessanti del mondo, attualmente primo corno presso la BBC Symphony Orchestra dopo aver ricoperto lo stesso ruolo con la Royal Philharmonic Orchestra per dieci anni, e dal 2012-13 con i Berliner Philharmoniker.
Un programma che bilancia le diverse anime di Richard Strauss (i poemi sinfonici fin de siècle e i concerti solistici) e di Ludwig van Beethoven, in un caleidoscopio delle sonorità del sinfonismo tedesco dell’Ottocento, che mostra una varietà timbrica andata progressivamente mutando per l’evoluzione delle tecniche di orchestrazione.
Lo Strauss di Tod und Verklärung ci porta alla fase compositiva degli anni Ottanta dell’Ottocento, momento in cui si dedicò intensamente alla composizione di poemi sinfonici. Scrive l’autore in una lettera del 1894 indirizzata a Friedrich von Hausegger: “Sei anni fa mi venne in mente l'idea di rappresentare musicalmente in un poema sinfonico i momenti che precedono la morte di un uomo, la cui vita fosse stata un continuo tendere ai supremi ideali: un tale uomo è per eccellenza l'artista”.
Tod und Verklärung descrive l' ultima notte di un malato, che giace assopito nel ricordo di un momento di felicità. Il sonno leggero è interrotto da un soprassalto del male, finché l'allentarsi della morsa del dolore gli permette di ripensare alle grandi aspirazioni della sua vita. Avvicinandosi alla morte, l'uomo si rende conto che gli ideali per cui ha vissuto e combattuto giungeranno a compimento nella forma più splendida solo nello spazio eterno, in cui la sua anima troverà finalmente riposo.
Dall’altra parte il Concerto n.2 per corno e orchestra, che affonda le radici in un fatto biografico interessante, dal momento che il padre del compositore, Franz Strauss, era stato primo corno presso l'orchestra di corte di Monaco di Baviera e uno dei più importanti cornisti-virtuosi del suo tempo. Richard Strauss compose ben due concerti dedicati a questo strumento, appartenenti a due periodi opposti della creatività dell'autore - il primo venne scritto nel 1883 a 19 anni, il secondo nel 1942 quando di anni ne ha ben 78. Sessant'anni più tardi rispetto alla composizione del Primo concerto per corno, Strauss volle concepire un nuovo Concerto, nella medesima tonalità di mi bemolle, pensato (probabilmente) come omaggio alla figura paterna, nell’ambito di una cerimonia commemorativa. La prima esecuzione ebbe luogo al Festival di Salisburgo, con il solista Gottfried von Freiberg e la Filarmonica di Vienna diretta da Karl Böhm, nel 1943, in pieno conflitto mondiale. In questo periodo, ricorre in Strauss – come si può ben sentire in questo pezzo – la ricerca e la rievocazione di un mondo lontano, quello settecentesco di Mozart e Rameau.
Fa da contraltare a questo dittico dedicato a Strauss l’Ouverture Coriolano, composta da Ludwig van Beethoven del 1807, composta nei tumulti emotivi che precedono la stesura della Quinta Sinfonia. Beethoven dedica questa Ouverture al Coriolano di Collin, la terribile storia del grande condottiero che, dopo essere accusato di tradimento ed esiliato, si uccise nell’impossibilità di tornare a Roma. Una composizione intrisa di quel titanismo che contraddistingue questa stagione creativa beethoveniana.

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