giovedì 31 ottobre 2024

Mercoledì 6 novembre il Quartetto Guadagnini prosegue la sua integrale dei Quartetti di Shostakovich nell’ambito della stagione di Roma Sinfonietta all’Università di Roma “Tor Vergata”

 

Il Quartetto Guadagnini torna a Roma per continuare, dopo il successo dei primi due concerti nella scorsa stagione, la sua integrale dei quartetti di Dmitrij Shostakovich, che si concluderà nella stagione 2025-2026. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 6 novembre 2024 alle 18 nell’ambito dei concerti di Roma Sinfonietta presso l’Auditorium “Ennio Morricone”, situato in via Columbia 1nella Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
L’integrale dei quindici quartetti di Shostakovich, composti fra il 1938 e il 1974, è un viaggio non soltanto nella musica ma anche nella storia del secolo scorso, perché vi si rispecchiano le pesanti – a dir poco - interferenze nella vita privata del musicista da parte del regime sovietico e dell’atroce guerra contro il nazifascismo. Creazione artistica, drammatici eventi esterni ed esperienze personali si intrecciano indissolubilmente in queste composizioni, che sono un vertice della musica di Shostakovich e di tutto il Novecento.
Diversamente dai compositori dell’avanguardia suoi contemporanei, che si rinchiudevano in questioni tecniche e formali e si disinteressavano a ciò che avveniva nel mondo esterno, la musica di Shostakovich è immersa nei drammi del suo tempo, rivive quel che egli ha vissuto e lo commenta in modo talvolta diretto e drammatico e talvolta invece ambiguo e ironico, per sfuggire alle censure del regime. Bisogna comunque tener conto che l’occhio vigile del ministero della cultura sovietico controllava soprattutto le sinfonie e le opere, in quanto erano destinate al vasto pubblico, mentre lasciava a Shostakovich un maggior margine di autonomia nelle composizioni che si rivolgevano ad un ristretto numero d’intenditori, come appunto i quartetti.
In questo concerto sono in programma i Quartetti n. 3, 4 e 5, composti rispettivamente nel 1946, 1949 e 1952. Il Quartetto n. 3 op. 73 è dedicato al Quartetto Beethoven, che lo eseguì a Mosca proprio nell’anniversario della nascita di Beethoven. In quell’occasione il compositore diede i seguenti titoli ai cinque movimenti: “Calma consapevolezza del futuro cataclisma”, “Brontolii di disordini e aspettative”, “Le forze della guerra scatenate”, “Omaggio ai morti”, “L’eterna domanda: per che cosa?” Tuttavia questi titoli non compaiono nell’edizione stampata, probabilmente perché suscitarono i sospetti della censura. Il Quartetto n. 4 op. 83 è dedicato da Shostakovich alla memoria del suo amico Pyotr Williams, pittore e scenografo, quindi è più intimo e personale degli altri, senza implicazioni politiche evidenti. Il Quartetto n. 5 op. 92 dimostra l’insofferenza di Shostakovich verso le regole del realismo socialista, che non ammetteva armonie fortemente dissonanti ed esigeva una conclusione positiva e ottimistica, di cui qui non c’è traccia. Questo spiega perché, sebbene Shostakovich l’avesse completato nel 1952, sia stato eseguito soltanto dopo la morte di Stalin, nel 1953.

Il Quartetto Guadagnini è nato nel 2012 e dopo appena due anni ha vinto il prestigioso premio Piero Farulli, attribuito dalla critica musicale italiana. Da allora si è esibito nelle più importanti sale da concerto d’Italia, Francia, Austria, Germania, Svizzera, Finlandia, Ungheria, Giappone, Cina, Thailandia ed Emirati Arabi. Ha collaborato con musicisti di altissimo livello quali artisti quali Louis Lortie, Beatrice Rana, Avi Avital, Enrico Bronzi, Giovanni Gnocchi, Federico Colli e Il regista Mario Martone. È stato scelto, dalla fondazione Stauffer di Cremona, per rappresentare l’eccellenza italiana in Cina.

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