Mercoledì 15 gennaio ore
20.30
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala
Sinopoli
Michele Campanella pianoforte
Quartetto Indaco
Eleonora Matsuno violino
Ida Di Vita violino
Jamiang Santi viola
Cosimo Carovani violoncello
Brahms
Quartetto per archi n. 3
op. 67
Martucci
Quintetto per pianoforte
e archi
Il pianoforte di Michele
Campanella si unisce agli archi del giovane Quartetto
Indaco, annoverato fra i gruppi più promettenti del panorama
italiano ed europeo e per l’occasione al suo debutto ceciliano, per
eseguire il repertorio cameristico di un compositore tanto prolifico
nell’800 quanto poco eseguito oggi, Giuseppe Martucci,
soprannominato anche il “Brahms italiano” per la sua vicinanza
alla tradizione romantica tedesca. A buona ragione, le musiche di
Martucci saranno accostate il 15 gennaio (ore 20.30 -Sala
Sinopoli, Auditorium Parco della Musica - Roma) proprio
al Quartetto per archi n. 3 di Brahms.
La prima parte del programma è dedicato al Quartetto per archi op. 67 di Johannes Brahms, composto nel 1876. Ad eseguirlo sarà il Quartetto Indaco (foto di Lucia Ottolini), formato nel 2007 da quattro giovani musicisti italiani e vincitore nel 2023 della medaglia d’oro all’Osaka International Competition. Il Quartetto, oltre a dedicarsi al repertorio internazionale, svolge anche un’approfondita ricerca sugli autori italiani e si dedica alla diffusione di nuovi linguaggi musicali.
La prima parte del programma è dedicato al Quartetto per archi op. 67 di Johannes Brahms, composto nel 1876. Ad eseguirlo sarà il Quartetto Indaco (foto di Lucia Ottolini), formato nel 2007 da quattro giovani musicisti italiani e vincitore nel 2023 della medaglia d’oro all’Osaka International Competition. Il Quartetto, oltre a dedicarsi al repertorio internazionale, svolge anche un’approfondita ricerca sugli autori italiani e si dedica alla diffusione di nuovi linguaggi musicali.
La figura di Martucci, a cui è
dedicata la seconda parte del programma, è intimamente legata a
Santa Cecilia poiché fu lui a dirigere per primo all’Augusteo, nel
febbraio 1908, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia,
all’epoca di recente formazione. La sorprendente carriera del
compositore è stata esplorata anche nel volume Giuseppe
Martucci. Da Capua all’Accademia di Santa Cecilia (a cura di
A. Rostagno – P. P. De Martino, 2012) edito dall’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia. L’esecuzione del Quintetto op.
45 di Giuseppe Martucci sarà affidata, accanto al Quartetto
Indaco, a un beniamino del pubblico ceciliano, il pianista napoletano
Michele Campanella che della Fondazione è stato ospite per la prima
volta nel 1968 in occasione di un concerto sinfonico diretto da
Eliahu Inbal.
Nella sua lunga e fortunata carriera Campanella ha collaborato con solisti e direttori di prima grandezza, suonato con le principali orchestre europee e statunitensi, pubblicato decine di cd, è stato titolare di cattedra di pianoforte e saggista.
Nella sua lunga e fortunata carriera Campanella ha collaborato con solisti e direttori di prima grandezza, suonato con le principali orchestre europee e statunitensi, pubblicato decine di cd, è stato titolare di cattedra di pianoforte e saggista.
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