giovedì 23 gennaio 2025

L’Orchestra Sinfonica Amatoriale di Milano in concerto con la seconda sinfonia di Rachmaninov

 

Sabato 1° febbraio 2025 ore 20
Auditorium di Milano, Largo Mahler

Sergej Rachmaninov
Sinfonia n. 2 in Mi minore op. 27
 
Orchestra Sinfonica Amatoriale di Milano
Andrea Oddone Direttore

L’idea di creare un’orchestra sinfonica amatoriale fu concepita dal fondatore dell’Orchestra Sinfonica di Milano, Vladimir Delman. La prematura scomparsa del Maestro, avvenuta nel 1994, impedì tuttavia che l’idea si trasformasse in un progetto esecutivo fino alla fine del 2005, quando la Fondazione decise di organizzare le prime audizioni per musicisti non professionisti interessati a far parte della nuova formazione: l’Orchestra Sinfonica Amatoriale di Milano si costituì e iniziò a provare nel febbraio del 2006.  Da allora, ogni anno, vengono organizzate nuove audizioni per permettere a tutti coloro che hanno studiato uno strumento musicale, e desiderano affrontare il grande repertorio sinfonico, di accedere all’Orchestra Sinfonica Amatoriale di Milano. 
Questa importante costola del programma Discovery dell’Orchestra Sinfonica di Milano sale sul palco dell’Auditorium di Milano sabato 1° febbraio alle ore 20 sotto la guida del M. Andrea Oddone (nella foto a sinistra), la cui proficua collaborazione con la Fondazione prosegue da anni e si conferma anche in questa Stagione, con una delle pagine sinfoniche più struggenti e impegnative del secolo scorso: la Sinfonia n.2 in Mi minore op.27 di Sergej Rachmaninov, composizione che, al tempo in cui fu composta, nel 1908, ebbe un successo strepitoso. Recita una cronaca del tempo: “Alcuni giorni fa entrambe le capitali sono state testimoni di un evento raro: ad un concerto sinfonico organizzato dalla Società Musicale Russa la comparsa sul palcoscenico di Sergej Vasil’evič Rachmaninov è stata accolta con sorprendente unanimità. L'applauso, i suoni dell'orchestra, le migliaia di mani protese, tutto questo si è fuso in un unico pensiero: che in Sergej Rachmaninov abbiamo non solo un artista eminente, ma un uomo che è caro ai nostri cuori”.


Opera straordinaria che risente dell’influenza di Čajkovskij e di Rimskij-Korsakov pur non disdegnando le innovazioni di Richard Strauss, la Seconda ha una struttura in quattro movimenti con un’introduzione lenta, lo Scherzo al secondo posto e l’Adagio al terzo. L’intera composizione si basa su due temi: quello, brevissimo, d’apertura dell’introduzione, esposto da violoncelli e contrabbassi nelle prime due battute (dal quale deriverà, fra l’altro, il primo tema della forma- sonata iniziale), e quello, tanto famoso e sfruttato da potersi considerare un vero e proprio tòpos del romanticismo, del Dies Irae gregoriano, utilizzato da Rachmaninov in svariati altri lavori sinfonici e corali – vale la pena di citare almeno il poema sinfonico “L’Isola dei morti” (1908), la “Rapsodia sopra un tema di Paganini” (1934) e le “Danze Sinfoniche” (1943). Centrale nella composizione è il movimento lento, che presenta un lungo e languido assolo di clarinetto la cui dolcezza spinse il critico Julij Dmitrievič Engel’ ad esprimersi in questi termini: “Questa parte cattura l’ascoltatore con la sua infinita ricchezza di contrasti… nel suo sviluppo tematico cambia i suoi colori come un camaleonte, e tuttavia rimane trasparente e coerente. Si sente la necessità di affermare che questa sezione della Sinfonia è migliore delle altre, ma se si ripensa agli altri movimenti si comincia a dubitarne”.

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