venerdì 24 gennaio 2025

Antonio Pappano torna a Roma per dirigere Debussy e il monumentale concerto per pianoforte di Busoni, con il pianista ucraino Vadym Kholodenko.


giovedì 30 gennaio ore 19.30
venerdì 31 gennaio ore 20.30
sabato 1° febbraio ore 18
Sala Santa Cecilia
 
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
pianista Vadym Kholodenko
maestro del coro Andrea Secchi
 
Debussy 
Notturni

Busoni
Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile
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Il Direttore Emerito dell’Accademia di Santa Cecilia Antonio Pappano torna a Roma, nella Sala Santa Cecilia (Auditorium Parco della Musica), giovedì 30 gennaio ore 19.30 (con repliche venerdì 31 gennaio alle ore 20.30 e sabato 1° febbraio alle ore 18) per dirigere un programma tutto novecentesco. Il concerto si aprirà con i Notturni impressionisti di Debussy, per proseguire con il Concerto per pianoforte Busoni, maestosa opera del secolo scorso di rara esecuzione. È stata, infatti, eseguita all’Accademia di Santa Cecilia in sole altre quattro occasioni, fra cui la tournée diretta da Pappano a Berlino e Amburgo, con il pianista Igor Levit, nella stagione 2021-2022.  Il Concerto, descritto dallo stesso Busoni come un’opera in cui “non v’è niente dovuto al caso”, vedrà il pianista Vadym Kholodenko, vincitore del prestigioso Fourteenth Van Cliburn International Piano Competition, in veste di solista accanto all’Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Direttore musicale dell’Accademia di Santa Cecilia dal 2005 al 2023, Antonio Pappano si è distinto per la brillante carriera, che l’ha portato nelle più prestigiose sale da concerto internazionali, dalla Philharmonie di Berlino alla Carnegie Hall di New York e alle sale di Beijing, Mosca, Buenos Aires, Tokyo. Insieme all’Orchestra di Santa Cecilia, che sotto la sua guida è stata nominata per ben tre volte fra le prime dieci al mondo, Sir Tony dirigerà i celebri tre Notturni di Claude Debussy, con il Coro femminile di Santa Cecilia. Il titolo di questo lavoro non fa riferimento alla forma tradizionale del notturno ma, scrive Debussy, allude a “tutto ciò che la parola contiene”, ossia alle impressioni e alle luci crepuscolari inserite in una dimensione senza tempo, sospesa tra sogno e realtà. Prosegue la serata con un altro compositore particolarmente prolifico nel Novecento, Ferruccio Busoni, di cui sarà eseguito il Concerto per pianoforte e orchestra, questa volta con coro maschile. Nonostante il Concerto sia il suo lavoro orchestrale più noto, è eseguito di rado a causa dell'arditezza della parte pianistica, affidata in questo caso alle abili mani di Vadym Kholodenko. Il pianista ucraino si è già distinto per le eccellenti doti musicali, ottenendo vittorie a numerosi concorsi, fra cui il Maria Callas International Piano Competition, Sendai International Music Competition, International Schubert Competition.


Tra i direttori d'orchestra più richiesti del panorama musicale odierno, acclamato per la sua direzione carismatica e le sue performance brillanti sia nel repertorio sinfonico sia nell’operistico, Antonio Pappano (foto Musa) è Direttore principale della London Symphony Orchestra e dal 2002 al 2024 è stato Direttore musicale della Royal Opera House di Covent Garden. È Direttore Musicale Emerito dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, avendo ricoperto il ruolo di Direttore musicale dal 2005 al 2023. Pappano è stato nominato Direttore musicale della Den Norske Opera di Oslo nel 1990, e dal 1992 al 2002 ha ricoperto lo stesso ruolo presso il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles. Dal 1997 al 1999 è stato Direttore ospite principale della Israel Philharmonic Orchestra.


Nato a Kiev, Ucraina, Vadym Kholodenko (foto di Jean-Baptiste Millot) ha studiato presso il Conservatorio Statale Tchaikovsky di Mosca, sotto la guida dei rinomati pedagoghi Natalia Gridneva, Borys Fedorov e Vera Gornostaeva. Ha vinto il Primo Premio al Concorso Internazionale di Pianoforte Sendai e al Concorso Internazionale di Pianoforte Schubert, prima di conquistare la Medaglia d'Oro al Fourteenth Van Cliburn International Piano Competition. Il talento e la tecnica di Vadym Kholodenko lo hanno portato a collaborare con le migliori orchestre e sale da concerto del mondo, esibendosi,  fra le altre, con l’Atlanta Symphony, la Philadelphia Orchestra, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la London Philharmonic, la Sydney Symphony Orchestra e la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra.
Ha ricoperto il ruolo di Artista in Residenza con la Fort Worth Symphony Orchestra (Texas, USA) e la SWR Sinfonieorchester (Stoccarda, Germania). Kholodenko ha intrapreso solide collaborazioni musicali con molti dei principali direttori d'orchestra del mondo e ha avuto il piacere di lavorare con direttori come Karina Canellakis, Myung-Whun Chung, Cristian Măcelaru, Gemma New, Sir Antonio Pappano, Dima Slobodeniouk, Thomas Søndergård, Krzyzstof Urbański e Kazuki Yamada, tra gli altri.
La stagione 2024/2025 vede Kholodenko debuttare, tra gli altri, con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (diretta da Sir Antonio Pappano), la Filarmonica della Scala (diretta da Susanna Mälkki), la Netherlands Radio Philharmonic Orchestra (diretta da Karina Canellakis) e l'Orchestra Sinfonica di Vienna (diretta da Marie Jacquot). Si esibisce sulle principali scene internazionali – da Londra, Parigi e Vienna a Boston, Chicago e New York – dove viene elogiato per la sua "tecnica incrollabile, capace di momenti di cristallina delicatezza" (The Guardian). Come musicista da camera è stato apprezzato per le sue collaborazioni con artisti come Clara Jumi-Kang, Anastasia Kobekina, Vadim Repin, e i quartetti d'archi Belcea e Jerusalem. Ha registrato numerosi album con la violinista Alena Baeva.
La sua discografia include opere per pianoforte solista di una vasta gamma di compositori (J.S. Bach, Balakirev, Beethoven, Chaplygin, Kurbatov, Liszt, Medtner, Prokofiev, Rachmaninov, Rzewski, Schubert, Scriabin, Siloti, Stravinsky, e Tchaikovsky, tra gli altri).
 
 

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