martedì 28 gennaio 2025 ore 9.00 e
11.00
mercoledì 29 gennaio 2025 ore 9.00 e 11.00
A LEI LA
PAROLA... SIGNORA CAMPANA
narrazione partecipata con
sonorizzazione dal vivo
con Chiara Donà direttrice del
Muvec
campane dal mondo e percussioni Erika Vicari
Tanta
attesa per questa proposta Educational che da tempo volevamo proporre
ai ragazzi delle scuole e alla città, vista la straordinaria
partecipazione del MUVEC, Museo veneto delle campane di Montegalda
(Vicenza). Avremo con noi Chiara Donà, la direttrice del museo, che
ci farà delle intime confidenze, in forma di racconto partecipato,
dedicate alla storia pubblica e privata della Campana: dalle sue
modeste origini, al significato più profondo del suo mandato
sociale. Invitiamo chi è a casa nelle mattine di martedì 28 e 29
gennaio (nonni, bambini, il nostro affezionato pubblico), ad unirsi
ai bambini e ai docenti nelle recite delle 11 (sino ad esaurimento
dei posti di platea), per un viaggio tutti assieme nella storia, a
tratti rocambolesca, di una nobil Signora nata per combinazione di
fortuite coincidenze, e diventata simbolo di pace in ogni paese.
Una narrazione viva, vivace e appassionata che racconta di Lei e di Noi, di Lei con Noi. La campana è di tutti e suona per tutti. La sua voce è potente, lirica, stentorea, senza sordine. È modesta per origini, ma nobile e regale per il mandato cui assolve, assisa sul più alto dei troni: il campanile. La sua voce, pur nell’angusto spazio di una cella campanaria, è destinata a raggiungere il più lontano confine dell’ultimo orizzonte per farsi udire da tutti. A lei niente e nessuno è estraneo. Niente e nessuno è indifferente, affinché niente e nessuno sia a noi estraneo o indifferente.
Una narrazione viva, vivace e appassionata che racconta di Lei e di Noi, di Lei con Noi. La campana è di tutti e suona per tutti. La sua voce è potente, lirica, stentorea, senza sordine. È modesta per origini, ma nobile e regale per il mandato cui assolve, assisa sul più alto dei troni: il campanile. La sua voce, pur nell’angusto spazio di una cella campanaria, è destinata a raggiungere il più lontano confine dell’ultimo orizzonte per farsi udire da tutti. A lei niente e nessuno è estraneo. Niente e nessuno è indifferente, affinché niente e nessuno sia a noi estraneo o indifferente.
La
campana che viene ritratta è una campana carica di esperienza,
umanizzata nel suo sentire. È austera, ma anche audace, insistente
nel voler far sentire la sua voce! È regale e, nello stesso tempo, a
servizio di un mandato sociale. È orgogliosa di essere voce della
comunità: è personalità collettiva. È nata da una fusione. La sua
stessa voce è il risultato della fusione di note diverse che, nella
diversità, trovano la loro perfetta armonia. La narrazione riporterà
in più punti il pensiero della campana in prima persona. Nel corso
del monologo sono inserite sonorizzazioni con campane e percussioni
dal mondo.
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