lunedì 27 gennaio 2025

A Bridge of Music | 200 anni di opera italiana negli Stati Uniti (1825-2025) | Incontro e Concerto | Mercoledì 29 gennaio 2025, ore 18.00 | Sala Buzzati - Fondazione Corriere della sera, Milano

 
 

In apertura delle celebrazioni per i 200 anni di opera italiana negli Stati Uniti, mercoledì 29 gennaio alle ore 18.00 verrà presentato alla Sala Buzzati della Fondazione Corriere della Sera il progetto A Bridge of Music. Interverranno Ferruccio De Bortoli (Presidente Fondazione Corriere della Sera), Enrico Girardi (Critico musicale Corriere della Sera), Claudio Orazi (Sovrintendente Opera Carlo Felice Genova), Giuseppe Gerbino (Columbia University), Francesco Zimei (Università di Trento), Diana Castelnuovo-Tedesco (Archivio Castelnuovo-Tedesco).
In occasione dell’incontro, il mezzosoprano Elmina Hasan, il violinista Giuseppe Gibboni (vincitore del 56° Premio Paganini), e la pianista Valentina Messa saranno protagonisti di un concerto dedicato a Gioachino Rossini – il cui Barbiere di Siviglia è stato la prima opera italiana rappresentata negli Stati Uniti – Niccolò Paganini, uno dei maggiori esponenti della cultura musicale genovese nel mondo, e Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore fiorentino emigrato negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali e voce unica nel panorama italiano del Novecento. In apertura, l’aria «Nacqui all’affanno... Non più mesta» da La Cenerentola di Rossini e Introduzione e variazioni «Non più mesta» di Paganini. Segue la celebre «Di tanti palpiti» da Tancredi di Rossini. In chiusura, il Secondo movimento (Lento, grave e triste) dal Concerto n. 3 di Mario Castelnuovo-Tedesco nella versione per violino e pianoforte.
 
A Bridge of Music è un progetto culturale internazionale ideato dal Sovrintendente Claudio Orazi nel 2016 con lo scopo di valorizzare la musica quale volano della diplomazia culturale tra l’Italia e gli Stati Uniti. Il 2025 segna un momento fondamentale, in quanto ricorre il bicentenario della prima rappresentazione di un’opera lirica italiana negli Stati Uniti (Il barbiere di Siviglia, Park Theatre di New York, novembre 1825). In preparazione del bicentenario l’Opera Carlo Felice ha realizzato nel 2024 una tournée inaugurata a Genova con un concerto diretto da Davide Massiglia su musiche di Paganini, Castelnuovo-Tedesco e Respighi, e proseguita attraverso un ponte ideale fino a New York, dove Donato Renzetti ha diretto l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice in un concerto in doppia data dedicato a Lorenzo Da Ponte e a Niccolò Paganini. Le celebrazioni del 2025 si aprono con l’incontro-concerto alla Fondazione Corriere della Sera e proseguono martedì 11 febbraio al Teatro Italian Academy della Columbia University di New York, con un convegno e un concerto dedicati al bicentenario. L’appuntamento vedrà gli interventi del Sovrintendente Claudio Orazi, di Giuseppe Gerbino (Columbia University) e di Francesco Zimei (Università di Trento), e un programma su musiche di Niccolò Paganini, Gioachino Rossini e Mario Castelnuovo-Tedesco con il mezzosoprano Marianna Pizzolato, il violinista Giuseppe Gibboni e la pianista Valentina Messa.
 
Elmina Hasan ha completato gli studi di canto presso l’Accademia di Musica della sua città natale, Baku (Azerbaijan), e ha conseguito un master con Tamar Iveri presso il Conservatorio di Stato di Tbilisi, Georgia. È attualmente membro del Lindemann Young Artist Development Program del Metropolitan Opera di New York. Ha preso parte a diversi concerti corali e orchestrali con l’Orchestra Filarmonica Accademica dello Stato dell’Azerbaigian prima di debuttare sul panorama operistico nel 2019 come Polina nella Dama di picche di Čajkovskij. Nel 2022 si è affermata in diversi concorsi internazionali di canto, tra cui il 1° premio al primo Concorso Internazionale di Opera del Mar Nero, il Gran Premio del Concorso Internazionale di Canto Bulbul e il 2° premio al Concorso Internazionale di Canto della Premiere Opera Foundation. Tra i suoi impegni più recenti figurano la Marchesa Melibea nel Viaggio a Reims di Rossini presso la Deutsche Oper di Berlino sotto la direzione di Michele Spotti, Dorabella in Così fan tutte presso l’Azerbaijan State Academic Opera and Ballet Theatre, Lola in Cavalleria rusticana alla Bayerischen Staatsoper, Fenena in Nabucco all’Opera Nazionale della Georgia e al Teatro Verdi di Trieste.

Giuseppe Gibboni, vincitore della 56esima Edizione del Concorso Internazionale di Violino “Premio Paganini” nell’ottobre 2021, è stato il primo violinista a riportare all’Italia il Premio Paganini dopo 24 anni dal 1997. In tale occasione si è aggiudicato anche il premio del pubblico e due premi speciali per la migliore interpretazione di Capricci e del Concerto per violino di Niccolò Paganini. In seguito, ormai ventiduenne, ha iniziato una vasta carriera concertistica. Tra le altre cose, ha debuttato con il Concerto per violino di Čajkovskij con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la direzione di Lorenzo Viotti. Poco dopo ha suonato con la chitarrista Carlotta Dalia su invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel Palazzo del Quirinale a Roma; il concerto è stato trasmesso in diretta dalla radio italiana. Tra i momenti più significativi della scorsa stagione, il debutto con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta a Firenze, negli Stati Uniti con la Detroit Symphony Orchestra diretta da Jader Bignamini e con l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli diretta da Dan Ettinger. Ha eseguito il Concerto per violino di Wynton Marsalis con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da John Axelrod e le Quattro stagioni di Vivaldi con la Sinfonietta Riga in Lettonia. Si esibisce regolarmente in recital in tutta Italia, tra cui agli Amici della Musica di Firenze, alle Serate Musicali di Milano, al Teatro Petruzzelli di Bari e al Festival di Stresa. Suona il violino Stradivari 1722 “Jupiter” in prestito dalla Nippon Music Foundation di Tokyo e il violino Stradivari 1734 “Lam ex Scotland University” gentilmente concesso in prestito dalla CCI di New York. In qualità di vincitore del Concorso Paganini, ha avuto anche l’opportunità di suonare sul “Cannone”, lo strumento preferito di Niccolò Paganini costruito da Guarneri del Gesù nel 1743.

Valentina Messa ha studiato con Giorgio Lovato, Piero Rattalino, Lidia Baldecchi Arcuri, Massimiliano Damerini ed Enrico Pace. È stata vincitrice di numerosi premi in concorsi pianistici nazionali ed internazionali, tra i quali il Premio Venezia 2000, il Luciano Gante di Pordenone nel 2001, l’edizione 2005 del concorso della Società Umanitaria di Milano, il Premio Nazionale delle Arti 2007. È stata invitata a suonare in Italia e all’estero per importanti istituzioni concertistiche quali Concerti della Normale a Pisa, Società Umanitaria di Milano, Theater Trier, Gog, Opera Carlo Felice e Auditorium Casa Paganini a Genova, Sala della Radio Vaticana a Roma, Unione Musicale a Torino, Accademia Chigiana di Siena, Teatro Grande di Brescia, Schleswig Holstein Music Festival, Caplan Centre for the Performing Arts di Philadelphia, Logan Centre for the Performing Arts di Chicago, Sanders Theatre della Harvard University a Boston. Ha suonato come solista con l’Orchestra di Padova e del Veneto, la Filarmonica di Udine, l’Orchestra Classica Belvedere e la Philharmonische Orchester der Stadt Trier. Alterna all’attività solistica un’intensa attività cameristica collaborando con artisti di fama internazionale. Sul fronte della musica d’oggi, è la pianista di Eutopia Ensemble, con cui ha inciso il disco Dangerous Zone per l’etichetta A Simple Lunch, e collabora regolarmente con Sentieri Selvaggi, ensemble diretto da Carlo Boccadoro. È docente presso il Conservatorio di Torino.
 
Mercoledì 29 gennaio: ingresso gratuito su prenotazione


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