Lunedì 13
gennaio 2025 alle 20.30, Musica Insieme riaprirà
il sipario del Teatro Auditorium Manzoni sul nuovo anno
della Stagione I Concerti 24/25 con l'atteso ritorno del
violoncellista francese Gautier Capuçon, fra i protagonisti
dell’epocale concerto che ha segnato lo scorso dicembre la
riapertura della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi; al suo fianco
sarà il pianista e compositore Jérôme Ducros, al suo debutto
nel capoluogo felsineo. Per il pubblico di Musica Insieme, i due
protagonisti proporranno un programma avvincente, che riunirà il
fascino dei Fantasiestücke di Schumann a un
caposaldo come la Sonata op. 69 di Beethoven, per concludersi
con i toni appassionati e drammatici della Sonata di Grieg.
E a proposito della collaborazione con il Maestro Ducros (nella foto in basso a destra, di Caroline Doutre), Capuçon aggiunge «Jérôme è il mio partner musicale più longevo, avevo quindici anni la prima volta in cui ci siamo esibiti insieme. Oltre ad essere un musicista incredibile, è anche un grande compositore: ho eseguito molti suoi pezzi e gli ho chiesto anche di scrivere alcuni arrangiamenti per me. È un compito delicato per il quale ci vuole molta conoscenza e fiducia reciproca, e sono suoi tutti gli arrangiamenti del mio ultimo album, Destination Paris. Quando condividi così tanto a livello umano è straordinario fare musica insieme».
In apertura di serata ascolteremo i Fantasiestücke op. 73 di Robert Schumann. «Sono bellissime miniature musicali che ci restituiscono tutta la complessità del loro autore, li considero brani davvero incredibili» commenta il Maestro Capuçon. Composti nel 1849, appartengono a un gruppo di opere concepite per una fruizione privata, eseguite spesso nelle case dei musicisti e delle famiglie borghesi dell'epoca. Proprio per il loro intento conviviale, i Fantasiestücke non sono destinati a un organico preciso, ma possono adattarsi al clarinetto, violino o violoncello. Si caratterizzano per la loro scrittura elegante e l'attenzione al dettaglio. I tre movimenti appaiono in forma omogenea, tanto da sembrare una composizione unitaria, in cui si rintracciano atmosfere liriche e quasi malinconiche, è il caso del Delicato e con espressione, per lasciar spazio all’area centrale più mossa del Vivace, leggero, per poi concludersi con lo slancio finale del Veloce, con fuoco, che restituisce forte introspezione.
Si prosegue poi con la Sonata n. 3 in la maggiore op. 69 di Ludwig van Beethoven. «Eseguo da sempre l’integrale per violoncello e pianoforte di Beethoven, - spiega Capuçon - e la Terza Sonata, oltre che la più famosa, rappresenta la “spina dorsale” di tutte le sonate, il centro del ciclo, esattamente al punto di volta fra le sonate giovanili e le ultime due, scritte nella piena maturità». Composta tra il 1807 e il 1808, l’opera si sviluppa in tre movimenti, dal clima lirico e introspettivo dell’Allegro iniziale, la cui apertura è affidata con grande originalità al violoncello solo, all’atmosfera più allegra dello splendido Scherzo, ripresa nel movimento conclusivo, caratterizzato da effetti ritmici spiazzanti e di ardua esecuzione.
In conclusione di programma, la Sonata in la minore op. 36 di Edvard Grieg, unico lavoro dell’autore per questo organico. «La splendida Sonata di Grieg - continua Capuçon - invece non viene eseguita spesso. Con lui ci immergeremo in Scandinavia e in tutte le bellissime frasi musicali che si adattano così meravigliosamente al violoncello. Sarà un viaggio musicale davvero coinvolgente». Articolata in tre movimenti, la Sonata è pervasa da una grande densità emotiva e da una forte energia drammatica. Il primo movimento, Allegro agitato, si apre con un tema inquietante e ripetitivo. Cuore del movimento è invece una cadenza per il violoncello, seguita da una ricapitolazione che culmina in una coda in Prestissimo, dove i temi principali si intrecciano nuovamente in modo vibrante e determinato. Se il secondo movimento ha un carattere piú emotivo e sognante, la parte centrale crea un’atmosfera di profonda agitazione, grazie a una figura in terzina ripetuta con insistenza. Conclude un Allegro che riprende il mistero dei miti nordici, con sonorità che ricordano una danza inquietante e senza fine.
Il concerto vedrà come Main Sponsor Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e sarà introdotto da Fulvia de Colle, Direttrice Artistica della Fondazione Musica Insieme.
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