In perfetta continuità d’ispirazione
e di qualità con la precedente, la stagione 2023-24 della IUC –
Istituzione Universitaria dei Concerti propone dal 13
ottobre 2023 al 18 maggio 2024 un ricco e originale
programma di 36 concerti, tradizionalmente il martedì sera e il
sabato pomeriggio all’Aula Magna della Sapienza Università di
Roma, affidati ad alcuni fra i più grandi interpreti della scena
internazionale, con un repertorio che abbraccia sette secoli di
storia della musica.
“La stagione che ci attende offre un colpo d’occhio straordinariamente inclusivo sulle diverse espressioni musicali – afferma il Direttore artistico Giovanni D’Alò (nella foto) – Questa ampiezza di vedute, che ci permette di spaziare dalla Messa di Notre-Dame di Machaut alle composizioni dei nostri giorni, è il frutto di una ricerca costante nei repertori meno battuti e di un dialogo costruttivo con gli artisti. D’altra parte, pur essendo una stagione aperta a tutti, il nostro pubblico di riferimento sono gli studenti. La loro ricettività e la loro vivacità intellettiva sono il nostro motore”.
L’inaugurazione di stagione venerdì 13 ottobre alle ore 20.30 con replica sabato 14 ottobre alle ore 17.30 riporta in Aula Magna l’Orchestra da Camera Canova e il suo fondatore/direttore Enrico Saverio Pagano (nella foto) , artisti che già da due stagioni sono in residenza presso la IUC, a conferma dell’attenzione e della valorizzazione del talento dei giovani da sempre perseguita dall’istituzione universitaria. In programma la Quinta Sinfonia di Beethoven e il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin con Leonora Armellini come solista. Alla Canova e al giovanissimo Enrico Pagano, reduce dal successo dell’Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro Verdi di Trieste, sarà affidata anche la serata finale della stagione, il 18 maggio, con un personalissimo ordito novecentesco che intreccia musiche di Glass, Britten, Sibelius e Vaughan Williams.
“La stagione che ci attende offre un colpo d’occhio straordinariamente inclusivo sulle diverse espressioni musicali – afferma il Direttore artistico Giovanni D’Alò (nella foto) – Questa ampiezza di vedute, che ci permette di spaziare dalla Messa di Notre-Dame di Machaut alle composizioni dei nostri giorni, è il frutto di una ricerca costante nei repertori meno battuti e di un dialogo costruttivo con gli artisti. D’altra parte, pur essendo una stagione aperta a tutti, il nostro pubblico di riferimento sono gli studenti. La loro ricettività e la loro vivacità intellettiva sono il nostro motore”.
L’inaugurazione di stagione venerdì 13 ottobre alle ore 20.30 con replica sabato 14 ottobre alle ore 17.30 riporta in Aula Magna l’Orchestra da Camera Canova e il suo fondatore/direttore Enrico Saverio Pagano (nella foto) , artisti che già da due stagioni sono in residenza presso la IUC, a conferma dell’attenzione e della valorizzazione del talento dei giovani da sempre perseguita dall’istituzione universitaria. In programma la Quinta Sinfonia di Beethoven e il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin con Leonora Armellini come solista. Alla Canova e al giovanissimo Enrico Pagano, reduce dal successo dell’Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro Verdi di Trieste, sarà affidata anche la serata finale della stagione, il 18 maggio, con un personalissimo ordito novecentesco che intreccia musiche di Glass, Britten, Sibelius e Vaughan Williams.
Enrico Saverio Pagano dirigerà
anche l’ONCI-Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori
Italiani e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia nel Requiem “Stringeranno nei pugni una
cometa” di Silvia Colasanti (nella foto) , in prima esecuzione a Roma.
Un progetto reso possibile grazie alla collaborazione con
il Ministero dell’Università e della Ricerca e con
l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Scritto su commissione
del Festival di Spoleto, allora diretto da Giorgio Ferrara, come
momento di riflessione sul terremoto che colpì il Centro Italia nel
2016, il Requiem della compositrice romana si
propone come un “atto vivificante che si avvicina senza retorica a
un enorme dolore collettivo”. Concepita per Soli, Coro e Orchestra
la composizione accosta testi latini della liturgia a nuovi versi
scritti dalla poetessa Mariangela Gualtieri che sarà anche
voce recitante, in scena con il mezzosoprano Monica
Bacelli e Massimiliano Pitocco al bandoneon. Un rito
laico di musica e poesia che Silvia Colasanti dedica alla memoria di
Giorgio Ferrara “con profonda riconoscenza”.
Star internazionali
Apre la kermesse dei grandi ospiti internazionali il tenore inglese Ian Bostridge (nella foto), artista che non ha bisogno di presentazioni, basti dire che è unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori interpreti di sempre del repertorio liederistico. Accompagnato al pianoforte da Julius Drake, torna in Aula Magna con uno dei suoi cavalli di battaglia, il ciclo Die Winterreise di Franz Schubert, autentico manifesto della letteratura musicale romantica.
Grande ritorno a Roma dopo oltre vent’anni di assenza per Andrei Gavrilov, famosissimo pianista di scuola russa, con un approccio innovativo alla musica frutto anche dei suoi studi di filosofia e religione, in un intenso programma che prevede 4 Notturni di Chopin, la Sonata in si minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij.
Altro pianista russo di straordinaria profondità e versatilità, Nikolai Lugansky (nella foto) si propone per la prima volta alla IUC con pagine di Mendelssohn, Chopin, Rachmaninov e la mirabile trascrizione lisztiana della Morte di Isotta di Wagner.
Apre la kermesse dei grandi ospiti internazionali il tenore inglese Ian Bostridge (nella foto), artista che non ha bisogno di presentazioni, basti dire che è unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori interpreti di sempre del repertorio liederistico. Accompagnato al pianoforte da Julius Drake, torna in Aula Magna con uno dei suoi cavalli di battaglia, il ciclo Die Winterreise di Franz Schubert, autentico manifesto della letteratura musicale romantica.
Grande ritorno a Roma dopo oltre vent’anni di assenza per Andrei Gavrilov, famosissimo pianista di scuola russa, con un approccio innovativo alla musica frutto anche dei suoi studi di filosofia e religione, in un intenso programma che prevede 4 Notturni di Chopin, la Sonata in si minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij.
Altro pianista russo di straordinaria profondità e versatilità, Nikolai Lugansky (nella foto) si propone per la prima volta alla IUC con pagine di Mendelssohn, Chopin, Rachmaninov e la mirabile trascrizione lisztiana della Morte di Isotta di Wagner.
Pianista riverito internazionalmente
per la sua ineguagliata capacità di fondere musicalità e
virtuosismo, Marc-André Hamelin presenterà un
caposaldo del Novecento storico come la Sonata
“Concord” di Charles
Ives, le Waldszenen di Schumann e il
famosissimo Gaspard de la Nuit di Ravel.
Graditissimo ritorno quello di Angela Hewitt, pianista che in 35 anni di carriera ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui la qualifica di membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Artista molto legata all’Italia, in particolare all’Umbria dove quindici anni fa ha fondato il Trasimeno Music Festival, alternerà musiche di Mozart e Schumann.
La parata pianistica continua con il francese Pierre-Laurent Aimard (nella foto) , uno dei maggiori specialisti di musica del’900, che dedica un concerto a György Ligeti nel centenario della nascita. “Ligeti ha cambiato radicalmente il suono del pianoforte… la sua grande immaginazione ha creato un nuovo universo e un nuovo modo di scrivere per lo strumento”, ha detto Aimard che ha a lungo collaborato con il compositore ungherese. Il programma delinea suggestive simmetrie tra Musica Ricercata di Ligeti e una selezione di Bagatelle di Beethoven, tra gli Studi di Ligeti, Debussy e Chopin.
Graditissimo ritorno quello di Angela Hewitt, pianista che in 35 anni di carriera ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui la qualifica di membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Artista molto legata all’Italia, in particolare all’Umbria dove quindici anni fa ha fondato il Trasimeno Music Festival, alternerà musiche di Mozart e Schumann.
La parata pianistica continua con il francese Pierre-Laurent Aimard (nella foto) , uno dei maggiori specialisti di musica del’900, che dedica un concerto a György Ligeti nel centenario della nascita. “Ligeti ha cambiato radicalmente il suono del pianoforte… la sua grande immaginazione ha creato un nuovo universo e un nuovo modo di scrivere per lo strumento”, ha detto Aimard che ha a lungo collaborato con il compositore ungherese. Il programma delinea suggestive simmetrie tra Musica Ricercata di Ligeti e una selezione di Bagatelle di Beethoven, tra gli Studi di Ligeti, Debussy e Chopin.
Ormai un habitué della IUC il
fuoriclasse francese Lucas Debargue può
considerarsi ufficialmente “artista in residenza” essendo allo
studio con lui progetti che lo legheranno all’Istituzione anche nei
prossimi anni. Esemplare della sua originalità l’accostamento
di autori dalle sensibilità apparentemente lontane
come Beethoven e Chopin e anche l’omaggio
a Gabriel Fauré, uno dei grandi musicisti francesi a
cavallo tra Ottocento e Novecento.
Prosegue il ciclo di Alexander Romanovsky (nella foto) dedicato all’integrale dell’opera per pianoforte solo di Sergej Rachmaninov in occasione del 150° anniversario della nascita.
Prosegue il ciclo di Alexander Romanovsky (nella foto) dedicato all’integrale dell’opera per pianoforte solo di Sergej Rachmaninov in occasione del 150° anniversario della nascita.
Spicca poi la presenza del
pluripremiato violoncellista francese Gautier Capuçon.
Acclamato per la sua musicalità espressiva, l'esuberante virtuosismo
e la profonda sonorità del suo strumento (un Matteo Goffriller del
1701 “L’Ambassadeur”), il talentuoso violoncellista affronterà
in una sola serata l’integrale delle Sonate per violoncello e
pianoforte di Beethoven accompagnato dal suo partner
abituale Frank Braley.
Tra i violinisti più apprezzati della nuova generazione, il 36enne anglo-norvegese Charlie Siem annovera tra i suoi fans anche Lady Gaga e Katy Perry. Interprete di grande eleganza, Siem sarà in scena con il pianista Marco Scolastra per un concerto all’insegna del virtuosismo (Grieg, Ysaÿe, Kreisler, Paganini, Wieniawski) con un momento di riflessione in occasione del Giorno della Memoria con l’esecuzione di Baal Shem - Tre quadri di vita Cassidica del compositore svizzero Ernest Bloch, ispirati alla liturgia e al folclore ebraico.
Tra i violinisti più apprezzati della nuova generazione, il 36enne anglo-norvegese Charlie Siem annovera tra i suoi fans anche Lady Gaga e Katy Perry. Interprete di grande eleganza, Siem sarà in scena con il pianista Marco Scolastra per un concerto all’insegna del virtuosismo (Grieg, Ysaÿe, Kreisler, Paganini, Wieniawski) con un momento di riflessione in occasione del Giorno della Memoria con l’esecuzione di Baal Shem - Tre quadri di vita Cassidica del compositore svizzero Ernest Bloch, ispirati alla liturgia e al folclore ebraico.
Musica Barocca e musica su strumenti originali
Jordi Savall è sicuramente uno dei principali attori della rivalutazione della musica storica, per oltre cinquant’anni ha riscoperto e portato nelle sale musicali di tutto il mondo meraviglie musicali altrimenti lasciate nell’oscurità. Artista legatissimo alla IUC, torna alla testa del suo ensemble Hespèrion XXI con uno dei suoi programmi più acclamati, Folías e Canarios, itinerario affascinante tra antiche danze della Spagna, che per vie misteriose si sono diffuse in mezza Europa, dall'Italia meridionale alla Scozia, all'America del Nord.
In pieno barocco ci porta Samuel Mariño (nella foto) , sopranista venezuelano unanimemente apprezzato per la naturale brillantezza e l’agilità della sua voce che gli hanno consentito in breve tempo di affermarsi come uno dei giovani cantanti più interessanti nel panorama internazionale. Con il Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa, Samuel Mariño propone arie tra le più belle e rappresentative della vocalità barocca, tra Vivaldi, Händel e Alessandro Scarlatti.
Sempre nello stesso ambito temporale si
colloca il concerto dell’Ensemble Barocco di Napoli con Laura
Pontecorvo (nella foto) al flauto traversiere e Tommaso Rossi al
flauto dolce e flauto traversiere. Nato dal desiderio del compositore
Pasquale Corrado di cimentarsi con la scrittura per un ensemble di
strumenti barocchi, questo progetto include in prima romana il
suo Black Telemann ispirato al famoso concerto per
flauto dolce, flauto traversiere, orchestra d’archi e basso
continuo scritto da Georg Philipp Telemann, intorno al
quale è strutturato tutto il programma, tra stile francese, stile
italiano, ispirazione polacca e altre culture europee.
Come il titolo Absolute
Boccherini lascia intendere, il concerto del
violinista Fabio Biondi con Europa
Galante esplora composizioni per vari organici del geniale
compositore lucchese, tra cui il Quintetto “Fandango” per
chitarra, archi e nacchere, e le celebri variazioni su La
Ritirata di Madrid.
No Limits
Questa sezione della programmazione prende spunto dal titolo del concerto del violinista “rocker” Alessandro Quarta che, con il suo quintetto, sarà protagonista di un incredibile viaggio tra vari mondi musicali, dal rock alla classica, dal jazz al pop, da Morricone a Piazzolla, con arrangiamenti originali scritti dallo stesso Quarta, eclettico anche come compositore.
Altra avventura musicale è quella di Cristina Zavalloni (nella foto) nel mondo di Nino Rota attraverso canzoni che raccontano la storia del cinema e della società italiana: da Gelsomina alla Dolce vita, dalla Canzone arrabbiata fino a una travolgente Pappa col pomodoro. Compagni di viaggio: Gabriele Mirabassi al clarinetto, Manuel Magrini al pianoforte, Stefano Senni al contrabbasso.
Per i 100 anni della nascita di Luigi
Nono è nato il progetto L'Ascolto e lo
Spazio del Ready Made Ensemble diretto
da Gianluca Ruggeri con Gianni Trovalusci al
flauto basso e Alvise Vidolin alla regia del suono: una
serata che accosta la Messe de Notre-Dame di Guillaume
de Machaut in un’esecuzione secondo le caratteristiche
acustiche della cattedrale di Reims, un mottetto di Guillaume
Dufay e Das Atmende klarsein di Luigi
Nono su testi di Massimo Cacciari, la cui prima romana
avvenne nel 1982 proprio all’Aula Magna della Sapienza alla
presenza del compositore.
Un altro apporto al centenario di György Ligeti (dopo quello di Aimard) è il concerto del violoncellista Enrico Bronzi (nella foto) con l’Ensemble Muzsikás che ricorda le radici popolari del linguaggio ligetiano, fondendo letteralmente i vari movimenti di due Sonate del compositore ungherese con esuberanti musiche e danze della tradizione magiara.
Un altro apporto al centenario di György Ligeti (dopo quello di Aimard) è il concerto del violoncellista Enrico Bronzi (nella foto) con l’Ensemble Muzsikás che ricorda le radici popolari del linguaggio ligetiano, fondendo letteralmente i vari movimenti di due Sonate del compositore ungherese con esuberanti musiche e danze della tradizione magiara.
Ancora un viaggio pieno di sorprese,
stavolta nella musica italiana, è il progetto Da Monteverdi
a Mina con il gruppo barocco Soqquadro Italiano e
la carismatica voce di Vincenzo Capezzuto. Fondato
da Claudio Borgianni l’ensemble è considerato tra i più
originali ed innovativi dell’odierno panorama europeo, con un
repertorio che spazia dalla musica antica, al jazz, al pop e
all’elettronica, in una ricerca continua tra passato e presente.
In questa sezione non poteva mancare uno sperimentatore come il violoncellista e compositore Giovanni Sollima che, con Il Pomo d’Oro e Federico Guglielmo (nella foto) violino concertatore, propone un programma d'ispirazione mediorientale dal titolo Al bubduqyyia - Il Concerto Perduto che accosta composizioni dello stesso Sollima e di Vivaldi a musiche tradizionali albanesi e cipriote.
In questa sezione non poteva mancare uno sperimentatore come il violoncellista e compositore Giovanni Sollima che, con Il Pomo d’Oro e Federico Guglielmo (nella foto) violino concertatore, propone un programma d'ispirazione mediorientale dal titolo Al bubduqyyia - Il Concerto Perduto che accosta composizioni dello stesso Sollima e di Vivaldi a musiche tradizionali albanesi e cipriote.
Una première assoluta alla
IUC quella di Romanza Criminale con l’Ensemble
La Terza Prattica, Susanne Bungaard voce e
percussioni, Massimiliano Toni al clavicembalo, tastiere,
arrangiamenti e direzione musicale, i live electronics del sound
engineer Oscar Mapelli e la mise en espace di Deda
Cristina Colonna. Una passionale “crime story” che dalla Roma
barocca arriva ai tempi moderni, unendo stili e mondi sonori
apparentemente lontani, Giulio Caccini e Armando
Trovajoli, Girolamo Frescobaldi e Romolo
Balzani, Giacomo Carissimi e Francesco De
Gregori.
Riflessione tra passato e presente, tradizione e sperimentazione è “7” – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023) del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, il pezzo è atteso in prima assoluta in concerto martedì 27 febbraio nell’esecuzione dell’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina.
Riflessione tra passato e presente, tradizione e sperimentazione è “7” – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023) del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, il pezzo è atteso in prima assoluta in concerto martedì 27 febbraio nell’esecuzione dell’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina.
Giovani “un certain regard”
Da sempre obiettivo centrale dell’Istituzione Universitaria dei Concerti quella di promuovere giovani musicisti di talento, come nel caso del 23enne violinista spagnolo Javier Comesaña (Premio Heifetz 2021, nella foto) al suo debutto romano. Con Matteo Giuliani Diez al pianoforte proporrà un programma che unisce lo stile tipicamente spagnolo di Enrique Granados (la sua Sonata per violino e pianoforte di rarissima esecuzione), quello francese di Debussy, Stravinskij e Messiaen e un omaggio all’Italia con la Sonata di Ottorino Respighi.
Debutta a Roma in recital
solistico il pianista russo Lukas Geniušas, 32 anni (nella foto) ,
musicista dalla carriera internazionale già ben avviata la cui
innata curiosità spinge ad ampliare continuamente i suoi interessi
musicali, dal barocco al contemporaneo. In quest’ottica s’iscrive
il programma di questo concerto che vede la prima
esecuzione a Roma della prima versione (1907) della Sonata
n. 1 di Rachmaninov ma anche l’inconsueto Rubinstein
in Berlin, un brano del 2008 per “pianista parlante” dello
statunitense Frederic Rzewski, con il testo tratto dai diari
di Arthur Rubinstein.
Prima volta a Roma anche per la
violinista britannica Leia Zhu, classe 2006, enfant
prodige dotata di un talento naturale che le ha consentito a
soli 14 anni lo straordinario debutto con la London Symphony
Orchestra diretta da Sir Simon Rattle: con la rinomata
orchestra Festival Strings Lucerne diretta da Daniel
Dodds, Leia eseguirà il Concerto in re minore per violino
e archi di Mendelssohn e il Rondò “La
campanella” di Paganini.
Fiore all’occhiello dell’Accademia Chigiana (dove ha ottenuto il Diploma d'Onore del M° Antonio Meneses), fresco vincitore del Concorso Kachaturian e già lanciato verso una brillante carriera, il violoncellista Ettore Pagano è un talento tutto italiano. Sarà per la prima volta alla IUC in un progetto con l’Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta da Antonella de Angelis, che presenta musiche di Haydn, Pärt, Sollima ma riporta anche alla meritata attenzione del pubblico i lavori di due compositrici, Marianna Martines, viennese di origine spagnola del periodo classico, e Grażyna Bacewicz prima compositrice polacca a raggiungere fama internazionale nel secolo scorso (in collaborazione con il CIDIM- Progetto Circolazione Musicale in Italia).
Confermata anche per questa stagione la rodata collaborazione con Avos Project - Scuola Internazionale di Musica, una delle realtà più attive e meritorie nel campo della specializzazione musicale, in una serata che vede sullo stesso palco i giovani musicisti di Avos Project insieme ai loro prestigiosi insegnanti Mario Montore, Massimo Spada, Andrea Obiso, David Romano, Mirei Yamada, Riccardo Savinelli e Diego Romano (musiche di Richard Strauss e Ernest Chausson).
Fiore all’occhiello dell’Accademia Chigiana (dove ha ottenuto il Diploma d'Onore del M° Antonio Meneses), fresco vincitore del Concorso Kachaturian e già lanciato verso una brillante carriera, il violoncellista Ettore Pagano è un talento tutto italiano. Sarà per la prima volta alla IUC in un progetto con l’Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta da Antonella de Angelis, che presenta musiche di Haydn, Pärt, Sollima ma riporta anche alla meritata attenzione del pubblico i lavori di due compositrici, Marianna Martines, viennese di origine spagnola del periodo classico, e Grażyna Bacewicz prima compositrice polacca a raggiungere fama internazionale nel secolo scorso (in collaborazione con il CIDIM- Progetto Circolazione Musicale in Italia).
Confermata anche per questa stagione la rodata collaborazione con Avos Project - Scuola Internazionale di Musica, una delle realtà più attive e meritorie nel campo della specializzazione musicale, in una serata che vede sullo stesso palco i giovani musicisti di Avos Project insieme ai loro prestigiosi insegnanti Mario Montore, Massimo Spada, Andrea Obiso, David Romano, Mirei Yamada, Riccardo Savinelli e Diego Romano (musiche di Richard Strauss e Ernest Chausson).
Quartetti d’archi
Punto di forza e d’onore delle programmazioni sapientine, non manca naturalmente un focus sui quartetti d’archi. A cominciare dal Quartetto di Cremona (nella foto) , eccellenza cameristica mondiale legata alla IUC da un rapporto decennale in esclusiva su Roma. Dopo tanti progetti monografici, è la volta di Late Quartets, ciclo in due concerti in cui si esplorano opere della maturità di Šostakovič, Dvořák, Borodin, Beethoven, Janáček e Mendelssohn.
Quest’anno inoltre ricorre
il cinquantenario dalla fondazione del Quartetto
Arditti, formazione di assoluto riferimento per moltissimi
compositori novecenteschi e contemporanei che spesso hanno dedicato
loro lavori ai quattro musicisti capitanati da Irvine Arditti.
Percorso artistico che si riflette perfettamente nella scelta di
eseguire brani “storici” di Maestri del secondo Novecento
(Penderecki, Berio e Xenakis) insieme a pezzi di
autori viventi come la slovena Nina Senk e l’inglese James
Clarke.
Formato da tre strumentisti danesi e uno norvegese, il Danish String Quartet (nella foto) , pluripremiato per le sue registrazioni per la ECM, è giunto al suo ventesimo anno di attività e la IUC gli fornisce l’occasione di debuttare finalmente a Roma. Acclamato per l’impeccabile livello tecnico-esecutivo e per l’originalità dei programmi, proporrà musiche di Purcell, Haydn, Šostakovič e Schumann.
Formato da tre strumentisti danesi e uno norvegese, il Danish String Quartet (nella foto) , pluripremiato per le sue registrazioni per la ECM, è giunto al suo ventesimo anno di attività e la IUC gli fornisce l’occasione di debuttare finalmente a Roma. Acclamato per l’impeccabile livello tecnico-esecutivo e per l’originalità dei programmi, proporrà musiche di Purcell, Haydn, Šostakovič e Schumann.
Al debutto romano anche i giovani
del Quartetto Leonkoro doppiamente insigniti lo
scorso anno del Primo Premio all'International String Quartet
Competition della Wigmore Hall di Londra e del Concours Quatuors à
Bordeaux: in programma il Quartetto op. 59 n. 1
“Razumovsky” di Beethoven ma anche musiche di due
autori di spicco del Novecento come Webern e Šostakovič.
Iniziative didattiche per studenti Sapienza
Studiare con la IUC è un progetto didattico integrativo al percorso di Laurea, Dottorato e Post-dottorato del Corso di Studi Magistrali in Musicologia (Dip. di Lettere e Culture Moderne) della Sapienza Università di Roma con il coordinamento del prof. Franco Piperno.
Il progetto si articola in tre diversi ambiti: 1) Studiare con la IUC, redazione di note esplicative da pubblicare sui programmi di sala; 2) Studiare con la IUC – Non solo note, lezioni-concerto nelle scuole inerenti ai concerti della stagione; 3) Studiare con la IUC – Giovani relatori, introduzioni ai concerti in Aula Magna alla presenza di studenti delle scuole secondarie, nelle Biblioteche e al Museo Orto Botanico. Tali progetti, integrati nell’ordinario corso di Musicologia della Sapienza, sono finalizzati all’attribuzione di CFU nelle “Attività utili all’inserimento nel mondo del lavoro”.
Storie di musicisti è un progetto didattico integrativo al percorso di Laurea del corso di Etnomusicologia (Dip. di Lettere e Culture Moderne) della Sapienza Università di Roma a cura della Prof.ssa Grazia Tuzi. Gli studenti selezionati raccoglieranno materiali di studio e di ricerca audio-video in occasione dei concerti IUC nell’ambito del più ampio progetto “Raccontare i musicisti: vite di musicisti nel cinema, nella documentaristica, nel teatro e nella letteratura. Ricezione filmico-teatrale, produzione documentaristica, creazione di portali per la storia culturale della musica”.
Iniziative didattiche per studenti Sapienza
Studiare con la IUC è un progetto didattico integrativo al percorso di Laurea, Dottorato e Post-dottorato del Corso di Studi Magistrali in Musicologia (Dip. di Lettere e Culture Moderne) della Sapienza Università di Roma con il coordinamento del prof. Franco Piperno.
Il progetto si articola in tre diversi ambiti: 1) Studiare con la IUC, redazione di note esplicative da pubblicare sui programmi di sala; 2) Studiare con la IUC – Non solo note, lezioni-concerto nelle scuole inerenti ai concerti della stagione; 3) Studiare con la IUC – Giovani relatori, introduzioni ai concerti in Aula Magna alla presenza di studenti delle scuole secondarie, nelle Biblioteche e al Museo Orto Botanico. Tali progetti, integrati nell’ordinario corso di Musicologia della Sapienza, sono finalizzati all’attribuzione di CFU nelle “Attività utili all’inserimento nel mondo del lavoro”.
Storie di musicisti è un progetto didattico integrativo al percorso di Laurea del corso di Etnomusicologia (Dip. di Lettere e Culture Moderne) della Sapienza Università di Roma a cura della Prof.ssa Grazia Tuzi. Gli studenti selezionati raccoglieranno materiali di studio e di ricerca audio-video in occasione dei concerti IUC nell’ambito del più ampio progetto “Raccontare i musicisti: vite di musicisti nel cinema, nella documentaristica, nel teatro e nella letteratura. Ricezione filmico-teatrale, produzione documentaristica, creazione di portali per la storia culturale della musica”.
Media Partner
Per la stagione 2023-2024 la IUC ha rinnovato l’accordo di media partnership con Radio Vaticana, che si ringrazia.
Le attività della IUC sono realizzate con il contributo del Ministero della Cultura
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