Markus Stenz (nella foto in alto) alla testa
dell’Orchestra del Teatro La Fenice dirigerà musiche di Haydn
e Richard Strauss, nel prossimo concerto della Stagione Sinfonica
2022-2023, in programma alla Fenice venerdì 30 giugno
2023 ore 20.00 (turno S) e in replica domenica 2 luglio 2023 ore
17.00 (turno U). Il maestro tedesco si misurerà in particolare
con la Sinfonia in sol maggiore Hob. I: 94 detta La
sorpresa di Franz Joseph Haydn, la terza delle sue sinfonie
londinesi; e con il poema sinfonico Ein Heldenleben (Vita
d’eroe) op. 40 di Richard Strauss, che sarà eseguito da Roberto
Baraldi in veste di violinista solista
Il programma si aprirà con la terza delle dodici sinfonie londinesi di Franz Joseph Haydn, la Sinfonia in sol maggiore Hob. I: 94 detta La sorpresa (1792). Affrancato dai vincoli con i principi Esterházy, Franz Joseph Haydn approdò a Londra nel 1791: accolto con eccezionale calore fin dal primo concerto, compose dodici straordinarie sinfonie alcune delle quali ricevettero soprannomi evocatori: Surprise, Miracle, Military, The Clock, Drum Roll. Nel caso della Sinfonia n. 94, i due appellativi con i quali è nota (La sorpresa nei paesi anglosassoni e Colpo di timpano in quelli di lingua tedesca) derivano dal fortissimo di tutta l’orchestra rinforzato dal timpano che caratterizza il secondo movimento. Eseguita per la prima volta il 23 marzo 1792 sotto la direzione del compositore, si articola in un Vivace assai preceduto da un Adagio cantabile introduttivo, un Tema con variazioni, un Minuetto che ricorda i Ländler tedeschi, e uno scattante Allegro di molto conclusivo.
Ai poemi sinfonici, Richard Strauss (1864-1949) ha dedicato la fruttuosa fase iniziale della sua attività creatrice. Vita d’eroe porta la data del 1898 e il numero d’opera 40. Era il momento in cui il compositore monacense lasciava la direzione dell’Opera di Vienna, chiamato a reggere quella di Berlino. Nel fiore dell’età – appena trentaquattrenne – era conscio di dover affrontare un compito non certo facile, data la contrarietà di certi ambienti artistici, caparbiamente succubi delle tradizioni. E fu allora che, con orgogliosa fiducia in se stesso, concepì Vita d’eroe con un palese sottinteso autobiografico, come più tardi avrebbe fatto anche per la Sinfonia domestica. Ciò gli valse l’accusa d’aver voluto glorificare la propria personalità. Egli volle invece esaltare l’artista nella sua più alta espressione poetica e umana, con i suoi sogni, le sue lotte, le sue vittorie, anche se in realtà è lui l’artista che, nel nome dell’arte, finisce per sconfiggere e travolgere i suoi detrattori: l’artista idealizzato come un eroe dei tempi nuovi.
In concomitanza con il concerto diretto da Markus Stenz, si rinnovano gli incontri di approfondimento sui programmi musicali: la prima di venerdì 30 giugno 2023 sarà infatti preceduta da una conferenza a ingresso libero in cui dalle ore 19.20 alle ore 19.40 sarà illustrato il programma del concerto .
I biglietti per il concerto – da € 15,00 a € 120,00, ridotto abbonati da € 15,00 a € 90,00 – sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. Main partner Intesa Sanpaolo.
Markus Stenz
Ha ricoperto incarichi di prestigio come quelli di direttore principale della Netherlands Radio Philharmonic Orchestra (2012-2019), di direttore ospite principale della Baltimore Symphony Orchestra (2015-2019) e di conductor-in-residence della Seoul Philharmonic Orchestra (2016-2021). È stato direttore musicale generale della Città di Colonia e per undici anni Gürzenich-Kapellmeister dirigendo Don Giovanni, il Ring, Lohengrin, Tannhäuser e Die Meistersinger von Nürnberg, così come Jenůfa e Kát’a Kabanová di Janáček e Love and Other Demons di Eötvös. Ha debuttato nell’opera alla Fenice nel 1998, e dopo un recente e applaudito concerto su musiche di Mozart e Strauss, vi è tornato la scorsa stagione per due concerti su musiche di Mozart, Schumann e Wagner. Nel 2018 ha diretto Die Gezeichneten di Franz Schreker alla Bayerische Staatsoper di Monaco e avrebbe dovuto farvi ritorno nel 2021 con Fidelio, appuntamento poi cancellato a causa della pandemia Covid 19. Il 2018 ha visto inoltre l’attesa prima mondiale di Fin de partie di György Kurtág al Teatro alla Scala di Milano (dove ha ottenuto grande successo anche dirigendo Elektra di Richard Strauss), seguito dalle prime nazionali alla Dutch National Opera e, la scorsa stagione, all’Opéra National de Paris. Dopo una recente esibizione alla Deutsche Oper di Berlino con Death in Venice di Benjamin Britten, è tornato in quel teatro per dirigere A Midsummer Night’s Dream, ancora di Britten, e nella stagione corrente Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach. Ha studiato alla Hochschule für Musik di Colonia sotto la guida di Volker Wangenheim e a Tanglewood con Leonard Bernstein e Seiji Ozawa. Gli è stata assegnata una Honorary Fellowship dal Royal Northern College of Music di Manchester e la Silberne Stimmgabel (Diapason d’argento) dello Stato di North Rhein/Westphalia.
Roberto Baraldi
Ha iniziato lo studio del violino all'età di otto anni presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sotto la guida di Wanda Luzzato. Nel corso dei suoi studi ha vinto numerosi concorsi e borse di studio e, a diciotto anni appena compiuti, si è diplomato con il massimo dei voti. Si è perfezionato con Giuseppe Prencipe alla Scuola di musica di Fiesole, con Viktor Liberman (konzertmeister dell’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam) a Utrecht e nel 1995 ha conseguito il Solisten-Diplom al Conservatorio di Winterthur. Ha ricoperto per due anni il ruolo di primo violino di spalla presso l'orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e per tre anni lo stesso ruolo presso l'orchestra della Fondazione Arena di Verona. Ricopre dal 1997 il ruolo di violino di spalla dell'orchestra del Teatro La Fenice; con queste orchestre si è esibito come solista in numerose occasioni. Ha effettuato svariate incisioni in veste di solista e di camerista. Suona un violino J. B. Vuillaume del 1850.
Il programma si aprirà con la terza delle dodici sinfonie londinesi di Franz Joseph Haydn, la Sinfonia in sol maggiore Hob. I: 94 detta La sorpresa (1792). Affrancato dai vincoli con i principi Esterházy, Franz Joseph Haydn approdò a Londra nel 1791: accolto con eccezionale calore fin dal primo concerto, compose dodici straordinarie sinfonie alcune delle quali ricevettero soprannomi evocatori: Surprise, Miracle, Military, The Clock, Drum Roll. Nel caso della Sinfonia n. 94, i due appellativi con i quali è nota (La sorpresa nei paesi anglosassoni e Colpo di timpano in quelli di lingua tedesca) derivano dal fortissimo di tutta l’orchestra rinforzato dal timpano che caratterizza il secondo movimento. Eseguita per la prima volta il 23 marzo 1792 sotto la direzione del compositore, si articola in un Vivace assai preceduto da un Adagio cantabile introduttivo, un Tema con variazioni, un Minuetto che ricorda i Ländler tedeschi, e uno scattante Allegro di molto conclusivo.
Ai poemi sinfonici, Richard Strauss (1864-1949) ha dedicato la fruttuosa fase iniziale della sua attività creatrice. Vita d’eroe porta la data del 1898 e il numero d’opera 40. Era il momento in cui il compositore monacense lasciava la direzione dell’Opera di Vienna, chiamato a reggere quella di Berlino. Nel fiore dell’età – appena trentaquattrenne – era conscio di dover affrontare un compito non certo facile, data la contrarietà di certi ambienti artistici, caparbiamente succubi delle tradizioni. E fu allora che, con orgogliosa fiducia in se stesso, concepì Vita d’eroe con un palese sottinteso autobiografico, come più tardi avrebbe fatto anche per la Sinfonia domestica. Ciò gli valse l’accusa d’aver voluto glorificare la propria personalità. Egli volle invece esaltare l’artista nella sua più alta espressione poetica e umana, con i suoi sogni, le sue lotte, le sue vittorie, anche se in realtà è lui l’artista che, nel nome dell’arte, finisce per sconfiggere e travolgere i suoi detrattori: l’artista idealizzato come un eroe dei tempi nuovi.
In concomitanza con il concerto diretto da Markus Stenz, si rinnovano gli incontri di approfondimento sui programmi musicali: la prima di venerdì 30 giugno 2023 sarà infatti preceduta da una conferenza a ingresso libero in cui dalle ore 19.20 alle ore 19.40 sarà illustrato il programma del concerto .
I biglietti per il concerto – da € 15,00 a € 120,00, ridotto abbonati da € 15,00 a € 90,00 – sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. Main partner Intesa Sanpaolo.
Markus Stenz
Ha ricoperto incarichi di prestigio come quelli di direttore principale della Netherlands Radio Philharmonic Orchestra (2012-2019), di direttore ospite principale della Baltimore Symphony Orchestra (2015-2019) e di conductor-in-residence della Seoul Philharmonic Orchestra (2016-2021). È stato direttore musicale generale della Città di Colonia e per undici anni Gürzenich-Kapellmeister dirigendo Don Giovanni, il Ring, Lohengrin, Tannhäuser e Die Meistersinger von Nürnberg, così come Jenůfa e Kát’a Kabanová di Janáček e Love and Other Demons di Eötvös. Ha debuttato nell’opera alla Fenice nel 1998, e dopo un recente e applaudito concerto su musiche di Mozart e Strauss, vi è tornato la scorsa stagione per due concerti su musiche di Mozart, Schumann e Wagner. Nel 2018 ha diretto Die Gezeichneten di Franz Schreker alla Bayerische Staatsoper di Monaco e avrebbe dovuto farvi ritorno nel 2021 con Fidelio, appuntamento poi cancellato a causa della pandemia Covid 19. Il 2018 ha visto inoltre l’attesa prima mondiale di Fin de partie di György Kurtág al Teatro alla Scala di Milano (dove ha ottenuto grande successo anche dirigendo Elektra di Richard Strauss), seguito dalle prime nazionali alla Dutch National Opera e, la scorsa stagione, all’Opéra National de Paris. Dopo una recente esibizione alla Deutsche Oper di Berlino con Death in Venice di Benjamin Britten, è tornato in quel teatro per dirigere A Midsummer Night’s Dream, ancora di Britten, e nella stagione corrente Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach. Ha studiato alla Hochschule für Musik di Colonia sotto la guida di Volker Wangenheim e a Tanglewood con Leonard Bernstein e Seiji Ozawa. Gli è stata assegnata una Honorary Fellowship dal Royal Northern College of Music di Manchester e la Silberne Stimmgabel (Diapason d’argento) dello Stato di North Rhein/Westphalia.
Roberto Baraldi
Ha iniziato lo studio del violino all'età di otto anni presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sotto la guida di Wanda Luzzato. Nel corso dei suoi studi ha vinto numerosi concorsi e borse di studio e, a diciotto anni appena compiuti, si è diplomato con il massimo dei voti. Si è perfezionato con Giuseppe Prencipe alla Scuola di musica di Fiesole, con Viktor Liberman (konzertmeister dell’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam) a Utrecht e nel 1995 ha conseguito il Solisten-Diplom al Conservatorio di Winterthur. Ha ricoperto per due anni il ruolo di primo violino di spalla presso l'orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e per tre anni lo stesso ruolo presso l'orchestra della Fondazione Arena di Verona. Ricopre dal 1997 il ruolo di violino di spalla dell'orchestra del Teatro La Fenice; con queste orchestre si è esibito come solista in numerose occasioni. Ha effettuato svariate incisioni in veste di solista e di camerista. Suona un violino J. B. Vuillaume del 1850.
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