Mercoledì 28 giugno ai Giardini della Filarmonica, festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, serata zigana (Giardini ore 21.30) dai ritmi forsennati con Danilo Rossi, prima viola del Teatro alla Scala (il più giovane strumentista della storia del teatro scaligero a ricoprire tale ruolo), e i tre musicisti di Bucarest del New Gipsy Project - Albert Florian Mihai (fisarmonica), Marian Serban (cymbalom), Nicolae Petre (contrabbasso) - per un concerto crossover tra repertorio classico del mondo dell’est e il folk del mondo gitano.
I quattro musicisti affiancano la tradizione popolare al repertorio dei grandi compositori classici che si sono ispirati alla musica tradizionale gitana. Un percorso geografico e culturale che attraversa i Balcani e autori quali Dvořák, Brahms, Enescu e Bartók, con un ensemble dalle mille sfaccettature ed estremamente versatile che interpreta, tra gli altri, questi quattro pilastri della storia della musica, diversi tra loro eppure simili in una cosa: il fascino verso il ricco repertorio folkloristico gitano. Un viaggio guardando a Est, da cui tanto ha attinto tutta la musica occidentale. Ritmi forsennati e una continua sfida di note. “Ho voluto capire il mondo rom e mi sono fatto affascinare dai racconti di questi tre zingari. Perché fra loro si chiamano così, in barba agli stereotipi. E oggi ambisco a farmi eleggere zingaro ‘ad honorem’” parola di Danilo Rossi, musicista che ama spaziare nei generi musicali più diversi.
La giornata si apre in Sala Casella (ore 20) con la presentazione della recente pubblicazione per il Saggiatore del volume su Giuseppe Verdi di Paolo Gallarati. Il noto musicologo conduce il lettore alla scoperta della vita e delle opere del maestro di Busseto, intrecciando per la prima volta l’una con le altre in maniera indissolubile. Una narrazione assieme biografica e storica, che segue l’evoluzione del compositore da giovane talento a grande maestro, alternandola a letture attente e avvincenti di ogni sua opera, atto per atto, scena per scena. Da Nabucco a Macbeth, da Rigoletto alla Traviata fino ad Aida e agli ultimi lavori di ispirazione shakespeariana, Gallarati ricostruisce il percorso profondamente innovativo di un genio che, nel rifiuto di ogni convenzione, nella ricerca stilistica e teatrale ha sempre seguito unicamente la propria ispirazione. Con l’autore ne parla Alessandro Avallone, mentre il soprano Marianna Mappa, accompagnata al pianoforte da Angela Naccari, esegue alcune arie verdiane.
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