Sarà l’Orchestra dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia, al suo terzo anno di residenza alla
rassegna spoletina fondata da Gian Carlo Menotti nel 1958, insieme
al suo Direttore ospite principale Jakub Hrůša ad
inaugurare il 23 giugno alle ore 20.30 la
66° edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto con un concerto
che avrà luogo nella splendida cornice di Piazza Duomo. Il direttore
ceco è un raffinato conoscitore della musica del suo
connazionale Leoš Janáček, il “Musorgskij moravo”,
secondo la definizione di Fedele d’Amico, e nel concerto inaugurale
proporrà un programma monografico che include la Sinfonietta,
tre Danze dei Lachi e la Suite, approntata dallo
stesso Hrůša, della Piccola volpe astuta (1924): un
affresco musicale sulle avventure della volpe Bystrouška che
gli uomini cercano dapprima di addomesticare, poi di catturare e
che infine uccideranno e che simboleggia, per un anziano
guardaboschi, la libertà. Le parti cantate (il duetto tra la Volpe
Bystrouška e il Volpacchiotto Lišák tratto dal 2° atto e la scena
del Guardacaccia dell'atto 3°) sono affidate ai soprani Corinne
Winters e Louise Alder e al baritono Roman Hoza.
Seguiranno tre delle sei Danze dei Lachi (regione di nascita del compositore al confine con la Polonia) composte tra il 1889 e il 1890: la n. 3 Dymák (Danza dell’incudine), dal tempo vivace e che termina in un prestissimo, la n. 5 Celadenský (Danza di Čeladná, tipica danza montanara lachiana) e infine la n. 6, Danza della sega, tre maestose pagine sinfoniche del periodo folcloristico di Janáček, ricche di spunti popolari. In un articolo del 1928, pubblicato pochi mesi prima della sua morte, Janáček racconta una sua visita nella regione natia: “Ecco perché sono qui a correggere le bozze della mia partitura di Danze dei Lachi. Con note e ritmi ho evocato la saletta stipata di gente dai volti rossi e sudati, ragazze, giovani uomini. Tutto si muove, s’inchina, rotea […] Voi tutti, torrentelli del paese dei Lachi, non vi affrettate forse da tempi immemorabili al ritmo di queste danze? In lode alla mia terra natia, la partitura andrà in giro per il mondo piena di note scintillanti, melodie scherzose, chiacchierone e contemplative. Che essa possa seminare allegria e portare il sorriso!". Chiuderà il programma la Sinfonietta, ultima opera per sola orchestra del compositore da lui definita “una graziosa piccola Sinfonietta con fanfare”. Fu eseguita la prima volta nel 1926 ed è suddivisa in cinque movimenti che descrivono alcuni scorci della città di Brno, quasi a disegnarne una mappa sonora (Fanfare, Il castello, Il monastero della regina, La strada, Il municipio).
Jakub Hrůša
Nato in Repubblica Ceca, Jakub Hrůša è Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica di Bamberga, Direttore Principale Ospite dell’Orchestra Filarmonica Ceca e Direttore Principale Ospite dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In precedenza, è anche stato Direttore Ospite Principale della Philharmonia Orchestra.
È regolarmente invitato a collaborare con molte delle principali orchestre del mondo ed è protagonista di strette collaborazioni con i Wiener Symphoniker, l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese (BRSO), la Filarmonica di Monaco, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle di Dresda, la Tonhalle-Orchester di Zurigo, l’Orchestra del Festival di Lucerna, l’Orchestra del Royal Concertgebouw, l’Orchestre de Paris, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la NHK Symphony e la Mahler Chamber Orchestra; inoltre, negli Stati Uniti collabora con la Cleveland Orchestra, la New York Philharmonic, la Chicago Symphony Orchestra e la Boston Symphony Orchestra.
In ambito operistico ha diretto produzioni per il Festival di Salisburgo (Kát’a Kabanová con i Wiener Philharmoniker), la Staatsoper di Vienna (L’affare Makropulos), il Covent Garden (Carmen e Lohengrin), l'Opéra National de Paris (Rusalka) e l’Opera di Zurigo (L’affare Makropulos). È poi stato spesso protagonista di esibizioni al Glyndebourne Festival, dirigendo Vanessa, La piccola volpe astuta, Sogno di una notte di mezza estate, Carmen, Il giro di vite, Don Giovanni e La bohème, ed è stato Direttore Musicale del Glyndebourne On Tour per tre anni.
Nelle ultime stagioni ha collaborato con artisti quali Behzod Abduraimov, Piotr Anderszewski, Leif Ove Andsnes, Emanuel Ax, Lisa Batiashvili, Joshua Bell, Yefim Bronfman, Rudolf Buchbinder, Isabelle Faust, Sol Gabetta, Christian Gerhaher, Kirill Gerstein, Hélène Grimaud, Augustin Hadelich, Hilary Hahn, Barbara Hannigan, Janine Jansen, Patricia Kopatchinskaja, Karita Mattila, Leonidas Kavakos, Lang Lang, Igor Levit, Anne-Sophie Mutter, Emmanuel Pahud, Kian Soltani, Jean-Yves Thibaudet, Daniil Trifonov, Mitsuko Uchida, Klaus Florian Vogt, Lukáš Vondráčk, Yuja Wang, Alisa Weilerstein e Frank Peter Zimmermann.
In campo discografico, ha ricevuto numerosi premi e ‘nomination’. Di recente ha ricevuto la ‘nomination’ di Opus Klassik per la sezione ‘Conductor of the Year’ e il premio ICMA per la Musica Sinfonica per l’incisione della Sinfonia n. 4 di Bruckner, oltre al ‘Preis der Deutschen Schallplattenkritik’ per la registrazione delle Sinfonia n. 4 di Mahler, entrambe realizzate insieme all’Orchestra di Bamberg. Nel 2021, la registrazione dei Concerti per violino di Martinů e Bartók con i Bamberger Symphoniker e Frank Peter Zimmermann ha ricevuto la ‘nomination’ ai Gramophone Award; la registrazione del Concerto per violino di Dvořák con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese e Augustin Hadelich ha ricevuto una ‘nomination’ ai Grammy Award nello stesso anno. Nel 2020, due delle sue registrazioni – i Concerti per pianoforte di Dvořák e Martinů eseguiti con i Bamberger Symphoniker e Vanessa in scena al Glyndebourne Festival – hanno vinto i BBC Music Magazine Award. Altre recenti registrazioni includono le Sinfonie di Dvořák e Brahms con i Bamberger Symphoniker, la Sinfonia Asrael di Suk con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese (BR Klassik) e il Requiem e Te Deum di Dvořák con l’Orchestra Filarmonica Ceca (Decca).
Jakub Hrůša ha studiato direzione all’Academy of Performing Arts di Praga, dove Jiří Bĕlohlávek è stato uno dei suoi maestri; attualmente è Presidente dell’International Martinů Circle e della Dvořák Society. È stato il primo vincitore del Sir Charles Mackerras Prize; nel 2020 ha ricevuto il “Premio Antonín Dvořák” dall’Accademia di Musica Classica della Repubblica Ceca e, insieme ai Bamberger Symphoniker, il Bayerischer Staatspreis für Musik.
Corinne Winters
Soprano americano, si diploma all’Academy of Vocal Arts di Philadelphia. Riceve riconoscimenti da prestigiose istituzioni statunitensi e si afferma in concorsi internazionali. Inizia la carriera nel suo Paese per poi debuttare in Europa. Particolarmente apprezzata come Violetta nella Traviata, ha interpretato questo ruolo al Covent Garden, English National Opera, Theater Basel, Opera Australia, a San Diego, Seattle, Detroit, Ottawa e Hong Kong. Fra i suoi impegni passati ricordiamo Fiordiligi in Così fan tutte (ROH, Santa Cecilia a Roma), Mélisande in Pelléas et Mélisande (Zurigo, Saint Louis), Mimì ne La bohème (ENO, Washington, Arizona Opera), Juliette in Roméo et Juliette (Arizona Opera), Alice in Falstaff (Birmingham Symphony Orchestra), Soong Ching-ling nella prima americana di Dr. Sun Yat-sen (Santa Fe); i debutti come protagonista in Kát’a Kabanová (Seattle), Desdemona nell’Otello e Rachel ne La Juive (Anversa), Tat’jana in Evgenij Oneghin (Arizona Opera; Detroit), Magda ne La rondine (Saint Louis), Liù in Turandot con l’Orchestra Bolívar diretta da Dudamel, Léïla ne Les pêcheurs de perles (Festival di Santa Fe), Halka nell’opera omonima (Theater an der Wien), Les nuits d’été con la Borusan Istanbul Philharmonic Orchestra. Impegni recenti e futuri: l’acclamato debutto con Kat’á Kabanová al Festival di Salisburgo, opera interpretata anche a Stoccarda, Ginevra e Lione, il debutto come Cio-Cio-San in Madama Butterfly al Circo Massimo con l’Opera di Roma e a Francoforte; il ritorno a Londra come Rusalka, negli Stati Uniti con Evgenij Oneghin e la IX Sinfonia di Beethoven, ancora a Roma con Kat’á Kabanová e per i Dialogues des Carmélites, Il Trittico a Bruxelles, Jenůfa a Ginevra e Valencia.
Louise Alder
Studia alla Royal College of Music International Opera School dove è la prima borsista di Kiri Te Kanawa. I suoi impegni nella stagione 2022/23 includono Fiordiligi in una nuova produzione di Così fan tutte per la Bayerische Staatsoper di Monaco e il ritorno al Festival di Glyndebourne come Anne Trulove in The Rake’s Progress. In concerto canta la Sinfonia n. 2 di Mahler con la London Symphony Orchestra e Sir Simon Rattle e la Sinfonia n. 4 con la Bayerisches Statsorchester e Vladimir Jurowski, Exsultate, jubilate di Mozart con l’Orchestra Filarmonica di Berlino e la direzione di Kirill Petrenko. Tra i suoi precedenti successi figurano Susanna per la Wiener Staatsoper, la Bayerische Staatsoper di Monaco e l’Opernhaus Zürich; Zerlina in Don Giovanni per la Royal Opera House, il Covent Garden e il Teatro Real di Madrid; Gretel in Hänsel und Gretel e Marzelline in Fidelio per la Bayerische Staatsoper di Monaco; Sophie in Der Rosenkavalier per la Wiener Staatsoper e il Festival di Glyndebourne e Cleopatra in Giulio Cesare per il Theater an der Wien e l’Oper Frankfurt. Le sue apparizioni in recital includono i BBC Proms, il Musikverein di Graz e l’Oper Frankfurt con Gary Matthewman, la Wigmore Hall con Joseph Middleton e James Baillieu, la Schubertiade Schwarzenberg con Daniel Heide e l’Oxford Lieder Festival e la Fundación Privada Victoria de los Ángeles a Barcellona con Sholto Kynoch.
Roman Hoza
Nato nel 1990 a Zlin, nella Repubblica Ceca, oltre agli studi presso l’Accademia Janáček di Brno e la Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Vienna, frequenta corsi di perfezionamento con C. Ludwig, L. Watson, H. Deutsch, J. P. Fouchécourt, T. Krause, A. Plachetka o D. Syrus, solo per citarne alcuni. Nel 2014 partecipa al Salzburger Festspiele Young Singers Project come Dandini in Cenerentola. Nello stesso anno prende parte all’Opera studio dell’Opera National de Lyon. Dal 2015 al 2016 è membro dell’Opera studio della Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf/Duisburg dove appare sul palco in molti ruoli di repertorio come Morales, Silvano, Marullo e altri. Nel 2020 Hoza entra a far parte dell’ensemble della Deutsche Oper am Rhein e interpreta ruoli come Papageno (Die Zauberflöte), Dandini (La Cenerentola) o Belcore (Elisir d’amore). Roman Hoza è anche solista dell’Opera Janáček di Brno, dove interpreta il ruolo di Don Giovanni, Guglielmo (Cosí fan tutte), Marbuel (Il diavolo e Caterina di Dvořák), Rimbaud (Le Comte Ory), Belcore, Jaufré Rudel (L’Amour de loin di Saariaho). È ospite regolare del Teatro Nazionale di Praga (Don Giovanni e Le nozze di Figaro di Mozart, Mamma Agata di Donizetti) e del Teatro Nazionale di Ostrava nel ruolo del titolo di Amleto di Ambroise Thomas. Il suo repertorio comprende, tra l’altro, il ruolo del titolo in Evgenij Oneghin, Carmina Burana, The Messiah, Johannespassion, Paulus, Die Schöpfung, Te Deum di Dvořák e molti altri. Hoza si dedica anche alla musica da camera (cicli di Lieder di Dvořák, Janáček, Mahler, Martinů, Ravel, Schubert, Schumann) e alla musica barocca collaborando con i principali ensemble barocchi della Repubblica Ceca (fra cui Collegium 1704, Musica Florea, Ensemble Inégal).
Venerdì 23 giugno ore 20.30
Piazza Duomo, Spoleto
direttore Jakub Hrůša
soprani Corinne Winters, Louise Alder
baritono Roman Hoza
Janáček
La piccola volpe astuta: Suite (versione di Jakub Hrůša)
Danze dei Lachi
n. 3: Danza dell’incudine
n. 5: Danza del villaggio di Celadna
n. 6: Danza della sega
Sinfonietta
______________
coproduzione Spoleto Festival dei Due Mondi, Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Seguiranno tre delle sei Danze dei Lachi (regione di nascita del compositore al confine con la Polonia) composte tra il 1889 e il 1890: la n. 3 Dymák (Danza dell’incudine), dal tempo vivace e che termina in un prestissimo, la n. 5 Celadenský (Danza di Čeladná, tipica danza montanara lachiana) e infine la n. 6, Danza della sega, tre maestose pagine sinfoniche del periodo folcloristico di Janáček, ricche di spunti popolari. In un articolo del 1928, pubblicato pochi mesi prima della sua morte, Janáček racconta una sua visita nella regione natia: “Ecco perché sono qui a correggere le bozze della mia partitura di Danze dei Lachi. Con note e ritmi ho evocato la saletta stipata di gente dai volti rossi e sudati, ragazze, giovani uomini. Tutto si muove, s’inchina, rotea […] Voi tutti, torrentelli del paese dei Lachi, non vi affrettate forse da tempi immemorabili al ritmo di queste danze? In lode alla mia terra natia, la partitura andrà in giro per il mondo piena di note scintillanti, melodie scherzose, chiacchierone e contemplative. Che essa possa seminare allegria e portare il sorriso!". Chiuderà il programma la Sinfonietta, ultima opera per sola orchestra del compositore da lui definita “una graziosa piccola Sinfonietta con fanfare”. Fu eseguita la prima volta nel 1926 ed è suddivisa in cinque movimenti che descrivono alcuni scorci della città di Brno, quasi a disegnarne una mappa sonora (Fanfare, Il castello, Il monastero della regina, La strada, Il municipio).
Jakub Hrůša
Nato in Repubblica Ceca, Jakub Hrůša è Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica di Bamberga, Direttore Principale Ospite dell’Orchestra Filarmonica Ceca e Direttore Principale Ospite dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In precedenza, è anche stato Direttore Ospite Principale della Philharmonia Orchestra.
È regolarmente invitato a collaborare con molte delle principali orchestre del mondo ed è protagonista di strette collaborazioni con i Wiener Symphoniker, l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese (BRSO), la Filarmonica di Monaco, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle di Dresda, la Tonhalle-Orchester di Zurigo, l’Orchestra del Festival di Lucerna, l’Orchestra del Royal Concertgebouw, l’Orchestre de Paris, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la NHK Symphony e la Mahler Chamber Orchestra; inoltre, negli Stati Uniti collabora con la Cleveland Orchestra, la New York Philharmonic, la Chicago Symphony Orchestra e la Boston Symphony Orchestra.
In ambito operistico ha diretto produzioni per il Festival di Salisburgo (Kát’a Kabanová con i Wiener Philharmoniker), la Staatsoper di Vienna (L’affare Makropulos), il Covent Garden (Carmen e Lohengrin), l'Opéra National de Paris (Rusalka) e l’Opera di Zurigo (L’affare Makropulos). È poi stato spesso protagonista di esibizioni al Glyndebourne Festival, dirigendo Vanessa, La piccola volpe astuta, Sogno di una notte di mezza estate, Carmen, Il giro di vite, Don Giovanni e La bohème, ed è stato Direttore Musicale del Glyndebourne On Tour per tre anni.
Nelle ultime stagioni ha collaborato con artisti quali Behzod Abduraimov, Piotr Anderszewski, Leif Ove Andsnes, Emanuel Ax, Lisa Batiashvili, Joshua Bell, Yefim Bronfman, Rudolf Buchbinder, Isabelle Faust, Sol Gabetta, Christian Gerhaher, Kirill Gerstein, Hélène Grimaud, Augustin Hadelich, Hilary Hahn, Barbara Hannigan, Janine Jansen, Patricia Kopatchinskaja, Karita Mattila, Leonidas Kavakos, Lang Lang, Igor Levit, Anne-Sophie Mutter, Emmanuel Pahud, Kian Soltani, Jean-Yves Thibaudet, Daniil Trifonov, Mitsuko Uchida, Klaus Florian Vogt, Lukáš Vondráčk, Yuja Wang, Alisa Weilerstein e Frank Peter Zimmermann.
In campo discografico, ha ricevuto numerosi premi e ‘nomination’. Di recente ha ricevuto la ‘nomination’ di Opus Klassik per la sezione ‘Conductor of the Year’ e il premio ICMA per la Musica Sinfonica per l’incisione della Sinfonia n. 4 di Bruckner, oltre al ‘Preis der Deutschen Schallplattenkritik’ per la registrazione delle Sinfonia n. 4 di Mahler, entrambe realizzate insieme all’Orchestra di Bamberg. Nel 2021, la registrazione dei Concerti per violino di Martinů e Bartók con i Bamberger Symphoniker e Frank Peter Zimmermann ha ricevuto la ‘nomination’ ai Gramophone Award; la registrazione del Concerto per violino di Dvořák con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese e Augustin Hadelich ha ricevuto una ‘nomination’ ai Grammy Award nello stesso anno. Nel 2020, due delle sue registrazioni – i Concerti per pianoforte di Dvořák e Martinů eseguiti con i Bamberger Symphoniker e Vanessa in scena al Glyndebourne Festival – hanno vinto i BBC Music Magazine Award. Altre recenti registrazioni includono le Sinfonie di Dvořák e Brahms con i Bamberger Symphoniker, la Sinfonia Asrael di Suk con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese (BR Klassik) e il Requiem e Te Deum di Dvořák con l’Orchestra Filarmonica Ceca (Decca).
Jakub Hrůša ha studiato direzione all’Academy of Performing Arts di Praga, dove Jiří Bĕlohlávek è stato uno dei suoi maestri; attualmente è Presidente dell’International Martinů Circle e della Dvořák Society. È stato il primo vincitore del Sir Charles Mackerras Prize; nel 2020 ha ricevuto il “Premio Antonín Dvořák” dall’Accademia di Musica Classica della Repubblica Ceca e, insieme ai Bamberger Symphoniker, il Bayerischer Staatspreis für Musik.
Corinne Winters
Soprano americano, si diploma all’Academy of Vocal Arts di Philadelphia. Riceve riconoscimenti da prestigiose istituzioni statunitensi e si afferma in concorsi internazionali. Inizia la carriera nel suo Paese per poi debuttare in Europa. Particolarmente apprezzata come Violetta nella Traviata, ha interpretato questo ruolo al Covent Garden, English National Opera, Theater Basel, Opera Australia, a San Diego, Seattle, Detroit, Ottawa e Hong Kong. Fra i suoi impegni passati ricordiamo Fiordiligi in Così fan tutte (ROH, Santa Cecilia a Roma), Mélisande in Pelléas et Mélisande (Zurigo, Saint Louis), Mimì ne La bohème (ENO, Washington, Arizona Opera), Juliette in Roméo et Juliette (Arizona Opera), Alice in Falstaff (Birmingham Symphony Orchestra), Soong Ching-ling nella prima americana di Dr. Sun Yat-sen (Santa Fe); i debutti come protagonista in Kát’a Kabanová (Seattle), Desdemona nell’Otello e Rachel ne La Juive (Anversa), Tat’jana in Evgenij Oneghin (Arizona Opera; Detroit), Magda ne La rondine (Saint Louis), Liù in Turandot con l’Orchestra Bolívar diretta da Dudamel, Léïla ne Les pêcheurs de perles (Festival di Santa Fe), Halka nell’opera omonima (Theater an der Wien), Les nuits d’été con la Borusan Istanbul Philharmonic Orchestra. Impegni recenti e futuri: l’acclamato debutto con Kat’á Kabanová al Festival di Salisburgo, opera interpretata anche a Stoccarda, Ginevra e Lione, il debutto come Cio-Cio-San in Madama Butterfly al Circo Massimo con l’Opera di Roma e a Francoforte; il ritorno a Londra come Rusalka, negli Stati Uniti con Evgenij Oneghin e la IX Sinfonia di Beethoven, ancora a Roma con Kat’á Kabanová e per i Dialogues des Carmélites, Il Trittico a Bruxelles, Jenůfa a Ginevra e Valencia.
Louise Alder
Studia alla Royal College of Music International Opera School dove è la prima borsista di Kiri Te Kanawa. I suoi impegni nella stagione 2022/23 includono Fiordiligi in una nuova produzione di Così fan tutte per la Bayerische Staatsoper di Monaco e il ritorno al Festival di Glyndebourne come Anne Trulove in The Rake’s Progress. In concerto canta la Sinfonia n. 2 di Mahler con la London Symphony Orchestra e Sir Simon Rattle e la Sinfonia n. 4 con la Bayerisches Statsorchester e Vladimir Jurowski, Exsultate, jubilate di Mozart con l’Orchestra Filarmonica di Berlino e la direzione di Kirill Petrenko. Tra i suoi precedenti successi figurano Susanna per la Wiener Staatsoper, la Bayerische Staatsoper di Monaco e l’Opernhaus Zürich; Zerlina in Don Giovanni per la Royal Opera House, il Covent Garden e il Teatro Real di Madrid; Gretel in Hänsel und Gretel e Marzelline in Fidelio per la Bayerische Staatsoper di Monaco; Sophie in Der Rosenkavalier per la Wiener Staatsoper e il Festival di Glyndebourne e Cleopatra in Giulio Cesare per il Theater an der Wien e l’Oper Frankfurt. Le sue apparizioni in recital includono i BBC Proms, il Musikverein di Graz e l’Oper Frankfurt con Gary Matthewman, la Wigmore Hall con Joseph Middleton e James Baillieu, la Schubertiade Schwarzenberg con Daniel Heide e l’Oxford Lieder Festival e la Fundación Privada Victoria de los Ángeles a Barcellona con Sholto Kynoch.
Roman Hoza
Nato nel 1990 a Zlin, nella Repubblica Ceca, oltre agli studi presso l’Accademia Janáček di Brno e la Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Vienna, frequenta corsi di perfezionamento con C. Ludwig, L. Watson, H. Deutsch, J. P. Fouchécourt, T. Krause, A. Plachetka o D. Syrus, solo per citarne alcuni. Nel 2014 partecipa al Salzburger Festspiele Young Singers Project come Dandini in Cenerentola. Nello stesso anno prende parte all’Opera studio dell’Opera National de Lyon. Dal 2015 al 2016 è membro dell’Opera studio della Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf/Duisburg dove appare sul palco in molti ruoli di repertorio come Morales, Silvano, Marullo e altri. Nel 2020 Hoza entra a far parte dell’ensemble della Deutsche Oper am Rhein e interpreta ruoli come Papageno (Die Zauberflöte), Dandini (La Cenerentola) o Belcore (Elisir d’amore). Roman Hoza è anche solista dell’Opera Janáček di Brno, dove interpreta il ruolo di Don Giovanni, Guglielmo (Cosí fan tutte), Marbuel (Il diavolo e Caterina di Dvořák), Rimbaud (Le Comte Ory), Belcore, Jaufré Rudel (L’Amour de loin di Saariaho). È ospite regolare del Teatro Nazionale di Praga (Don Giovanni e Le nozze di Figaro di Mozart, Mamma Agata di Donizetti) e del Teatro Nazionale di Ostrava nel ruolo del titolo di Amleto di Ambroise Thomas. Il suo repertorio comprende, tra l’altro, il ruolo del titolo in Evgenij Oneghin, Carmina Burana, The Messiah, Johannespassion, Paulus, Die Schöpfung, Te Deum di Dvořák e molti altri. Hoza si dedica anche alla musica da camera (cicli di Lieder di Dvořák, Janáček, Mahler, Martinů, Ravel, Schubert, Schumann) e alla musica barocca collaborando con i principali ensemble barocchi della Repubblica Ceca (fra cui Collegium 1704, Musica Florea, Ensemble Inégal).
Venerdì 23 giugno ore 20.30
Piazza Duomo, Spoleto
direttore Jakub Hrůša
soprani Corinne Winters, Louise Alder
baritono Roman Hoza
Janáček
La piccola volpe astuta: Suite (versione di Jakub Hrůša)
Danze dei Lachi
n. 3: Danza dell’incudine
n. 5: Danza del villaggio di Celadna
n. 6: Danza della sega
Sinfonietta
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coproduzione Spoleto Festival dei Due Mondi, Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia
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