giovedì 10 ottobre 2024

Tarmo Peltokoski debutta con la Filarmonica della Scala. Solista Leonidas Kavakos

 Teatro alla Scala
Domenica 27 ottobre 2024, ore 20
 

Filarmonica della Scala
Tarmo Peltokoski, direttore
Leonidas Kavakos, violino
 
Jean Sibelius
Finlandia op. 26
 
Karol Szymanowski
Concerto n. 2 in la minore per violino e orchestra op. 61
 
Jean Sibelius
Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 43
Allegretto
Tempo andante, ma rubato Vivacissimo
Finale: Allegro moderato

Continuano gli appuntamenti con la Filarmonica al Teatro alla Scala: domenica 27 ottobre alle ore 20 è atteso il ventiquattrenne finlandese Tarmo Peltokoski (nella foto in alto), giovane direttore al debutto in questa stagione. Peltokoski arriva alla Scala con la musica del suo connazionale più famoso, Jean Sibelius, scegliendo la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 43 e Finlandia op. 26. Al suo fianco il violinista Leonidas Kavakos, interprete del Concerto n. 2 in la minore per violino e orchestra op. 61 di Karol Szymanowski.
Non si contano gli incarichi che Tarmo Peltokoski si è conquistato in pochi anni: già direttore musicale e artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Lettone e direttore ospite della Rotterdams Philharmonisch Orkest e della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen (primo a ricoprire questo ruolo in 42 anni di storia), a partire dalla stagione 2025/26 diventerà direttore musicale dell’Orchestre National du Capitole de Toulouse, mentre dalla stagione 2026/27 sarà direttore musicale della Hong Kong Philharmonic Orchestra.
Il concerto si apre con la più famosa ode alla Finlandia, sorta di secondo inno nazionale, scritta da Jean Sibelius (nella foto a destra) in occasione delle celebrazioni in difesa della libertà di stampa, in risposta alla stretta autoritaria imposta nel 1898 dal Governatore-Generale russo Nikolaj Bobrikov su quello che allora era il Granducato di Finlandia. Nella seconda sinfonia in re maggiore Sibelius torna a interrogarsi sull’“elemento nazionale”. Scriveva: «Penso di essere giunto ad una conclusione diversa dalla sua (di Dvořák) in quello che concerne l’elemento “nazionale” nella musica. Noi altri lo adoriamo e lo abbiamo adorato per la dimensione “etnografica”, se posso dire. Ma l’elemento autenticamente “nazionale” si situa ad un livello ancor più profondo».
Anche Karol Szymanowski, in Polonia, si faceva domande simili. Quando scrisse il Concerto n. 2 per violino Szymanowski si era già trasferito nella sua amata Zakopane, località nella regione montuosa delle Tatra, dove scoprì la musica folklorica dei montanari polacchi che influenzò molta della produzione musicale successiva. A proposito scrive: «voglio che questa canzone ebbra e commovente di un harnás (brigante di montagna) che tu ascolti dietro la finestra diventi, nella mia interpretazione, comprensibile e forse vicina e bella per ciascun europeo».
 
Lunedì 4 novembre la stagione si chiude con il concerto diretto da Fabio Luisi, che inaugura un nuovo ciclo dedicato alla musica di Richard Strauss: in programma Till Eulenspiegels lustige Streiche (I tiri burloni di Till Eulenspiegel) e la Suite da Der Rosenkavalier. Imogen Cooper è impegnata nel Concerto per pianoforte n. 20 in re minore K 466. Ultimo appuntamento anche per le Prove Aperte, domenica 3 novembre alle ore 19:30, a sostegno di Comunità del Giambellino.


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