Venerdì 9 e sabato 10
febbraio l’Opera Carlo Felice Genova sarà in tournée
alla Royal Opera House di Muscat, Oman, con A Midsummer
Night’s Dream, opera in tre atti di Benjamin Britten su libretto
proprio e di Peter Pears dalla commedia di Shakespeare. Il nuovo
allestimento, con il quale l’Opera Carlo Felice ha inaugurato la
Stagione Lirica 2023-2024 lo scorso 13 ottobre, è stato realizzato
in collaborazione con la Royal Opera House. Donato
Renzetti tornerà a dirigere l’Orchestra e il Coro
di voci bianche dell’Opera Carlo Felice (preparato da Gino
Tanasini), con la regia di Laurence Dale, le scene e i costumi
di Gary McCann, la coreografia di Carmine De Amicis e
le luci di John Bishop.
I protagonisti del Sogno: Christopher Ainslie (Oberon), Sydney Mancasola (Tytania), Matteo Anselmi (Puck), Scott Wilde (Theseus), Kamelia Kader (Hippolyta), Peter Kirk (Lysander), John Chest (Demetrius), Annie Reilly (Hermia), Keri Fuge (Helena), David Shipley (Bottom), David Ireland (Quince), Seumas Begg (Flute), Sion Goronwy (Snug), Robert Burt (Snout), Benjamin Bevan (Starveling). Il cast si completa con i solisti del Coro di voci bianche Michela Gorini (Cobweb), Sofia Macciò (Peasebossom), Lucilla Romano (Mustardseed), Eliana Uscidda (Moth), di Adriana di Paola (Maid / Thisby), di Zeyad Mohammed Al Amri (Changeling), del mimo acrobata Davide Riminucci e dei mimi Armando De Ceccon e Francesco Tunzi.
Afferma il Sovrintendente: «La ripresa a Muscat di A Midsummer Night’s Dream di Britten – nel nuovo allestimento realizzato in collaborazione con la Royal Opera House – sancisce la vocazione internazionale dell’Opera Carlo Felice. Dopo il successo conseguito in occasione dell’inaugurazione della Stagione Lirica 2023-24, l’Orchestra e il Coro di voci bianche del Teatro, con le maestranze artistiche e tecniche, avranno modo di tornare a dare vita allo spettacolo nella splendida cornice della capitale omanita. Le due rappresentazioni del Sogno si inseriscono in un progetto di collaborazione con la Royal Opera House nato nel settembre del 2022, quando l’Opera Carlo Felice inaugurò la Stagione di Muscat, che proseguirà nei prossimi anni».
Umberto Fanni, Direttore generale e artistico della Royal Opera House di Muscat, dichiara: «Sono particolarmente orgoglioso e felice che l’Opera Carlo Felice Genova sia ancora una volta importante protagonista nella programmazione della Royal Opera House di Muscat con una nuova produzione – in coproduzione con la Royal Opera House Muscat – di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten e con la elegante e raffinata regia di Laurence Dale. È questa una ulteriore occasione per presentare al mio pubblico omanita e internazionale un prodotto culturale italiano d’eccellenza, portatore di dettagli artistici e artigianali di altissima qualità e bellezza che ci rendono unici e appartengono da sempre alla storia d’Italia. Una collaborazione, quella con l’Opera Carlo Felice, che continuerà nel futuro con nuovi e originali progetti».
La commedia shakespeariana A Midsummer Night’s Dream è uno dei testi teatrali più celebri ed amati dal pubblico. In un intreccio fatto di amori, fraintendimenti, scontri e incantesimi coesistono il mondo delle fate, la dimensione aristocratica dei figli della corte di Atene, e ancora un bislacco gruppo di artigiani aspiranti attori. Il tutto è immerso in un’atmosfera onirica, difficile da descrivere a parole quanto immediata alla percezione. Tanti sono gli elementi drammaturgici che accomunano il Sogno alla miglior tradizione operistica, e che nel 1960 hanno ispirato Benjamin Britten nella messa in musica della commedia.
«Si tratta di una partitura complessa – osserva Donato Renzetti – nella quale si potranno rinvenire spunti pucciniani e rossiniani, e faranno persino capolino accenni ritmici nello stile di Stravinskij… Ma alla fine è Britten, compositore unico ed originale la cui musica facilmente trasporta nella dimensione tanto cara a Shakespeare “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”. E che sogno saremmo senza musica?».
Il regista Laurence Dale commenta così il processo creativo: «La musica di Britten richiede un canto virtuoso con la sua complessità, proprio come i ruoli di Shakespeare richiedono una recitazione virtuosa, immaginate quindi la sfida del casting di tali ruoli. Con Pierangelo Conte abbiamo avuto il compito di trovare un cast ottimale per questa produzione. Nel frattempo, con il costumista e scenografo di punta Gary McCann, ci siamo proposti di creare una foresta magica in cui le coppie, amanti o amiche, si perdono, mettendo alla prova l'essenza delle loro relazioni. Abbiamo deciso di tornare a uno stile elisabettiano degli abiti del 1600, ma ci siamo assicurati di non essere prigionieri di quel periodo, creando un mondo fantastico che si tinge del genio contemporaneo di Vivienne Westwood o Alexander McQueen. Volevamo che la foresta fosse spaventosa, proibita ed eternamente mutevole, oltre che mistica. Abbiamo quindi chiesto a John Bishop, con cui abbiamo già collaborato in passato, di ricreare quel misticismo attraverso le luci e di aggiungere i preziosi effetti video del designer Leandro Summe. Trattandosi di un'opera, quindi di una versione musicale, Britten poneva l'accento sull'armonia tra i personaggi e il suo coreografo, John Cranko, ne era il produttore. Qui, il coreografo Carmine De Amicis crea movimenti e danze che riflettono questa armonia delle sfere attraverso la danza».
I protagonisti del Sogno: Christopher Ainslie (Oberon), Sydney Mancasola (Tytania), Matteo Anselmi (Puck), Scott Wilde (Theseus), Kamelia Kader (Hippolyta), Peter Kirk (Lysander), John Chest (Demetrius), Annie Reilly (Hermia), Keri Fuge (Helena), David Shipley (Bottom), David Ireland (Quince), Seumas Begg (Flute), Sion Goronwy (Snug), Robert Burt (Snout), Benjamin Bevan (Starveling). Il cast si completa con i solisti del Coro di voci bianche Michela Gorini (Cobweb), Sofia Macciò (Peasebossom), Lucilla Romano (Mustardseed), Eliana Uscidda (Moth), di Adriana di Paola (Maid / Thisby), di Zeyad Mohammed Al Amri (Changeling), del mimo acrobata Davide Riminucci e dei mimi Armando De Ceccon e Francesco Tunzi.
Afferma il Sovrintendente: «La ripresa a Muscat di A Midsummer Night’s Dream di Britten – nel nuovo allestimento realizzato in collaborazione con la Royal Opera House – sancisce la vocazione internazionale dell’Opera Carlo Felice. Dopo il successo conseguito in occasione dell’inaugurazione della Stagione Lirica 2023-24, l’Orchestra e il Coro di voci bianche del Teatro, con le maestranze artistiche e tecniche, avranno modo di tornare a dare vita allo spettacolo nella splendida cornice della capitale omanita. Le due rappresentazioni del Sogno si inseriscono in un progetto di collaborazione con la Royal Opera House nato nel settembre del 2022, quando l’Opera Carlo Felice inaugurò la Stagione di Muscat, che proseguirà nei prossimi anni».
Umberto Fanni, Direttore generale e artistico della Royal Opera House di Muscat, dichiara: «Sono particolarmente orgoglioso e felice che l’Opera Carlo Felice Genova sia ancora una volta importante protagonista nella programmazione della Royal Opera House di Muscat con una nuova produzione – in coproduzione con la Royal Opera House Muscat – di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten e con la elegante e raffinata regia di Laurence Dale. È questa una ulteriore occasione per presentare al mio pubblico omanita e internazionale un prodotto culturale italiano d’eccellenza, portatore di dettagli artistici e artigianali di altissima qualità e bellezza che ci rendono unici e appartengono da sempre alla storia d’Italia. Una collaborazione, quella con l’Opera Carlo Felice, che continuerà nel futuro con nuovi e originali progetti».
La commedia shakespeariana A Midsummer Night’s Dream è uno dei testi teatrali più celebri ed amati dal pubblico. In un intreccio fatto di amori, fraintendimenti, scontri e incantesimi coesistono il mondo delle fate, la dimensione aristocratica dei figli della corte di Atene, e ancora un bislacco gruppo di artigiani aspiranti attori. Il tutto è immerso in un’atmosfera onirica, difficile da descrivere a parole quanto immediata alla percezione. Tanti sono gli elementi drammaturgici che accomunano il Sogno alla miglior tradizione operistica, e che nel 1960 hanno ispirato Benjamin Britten nella messa in musica della commedia.
«Si tratta di una partitura complessa – osserva Donato Renzetti – nella quale si potranno rinvenire spunti pucciniani e rossiniani, e faranno persino capolino accenni ritmici nello stile di Stravinskij… Ma alla fine è Britten, compositore unico ed originale la cui musica facilmente trasporta nella dimensione tanto cara a Shakespeare “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”. E che sogno saremmo senza musica?».
Il regista Laurence Dale commenta così il processo creativo: «La musica di Britten richiede un canto virtuoso con la sua complessità, proprio come i ruoli di Shakespeare richiedono una recitazione virtuosa, immaginate quindi la sfida del casting di tali ruoli. Con Pierangelo Conte abbiamo avuto il compito di trovare un cast ottimale per questa produzione. Nel frattempo, con il costumista e scenografo di punta Gary McCann, ci siamo proposti di creare una foresta magica in cui le coppie, amanti o amiche, si perdono, mettendo alla prova l'essenza delle loro relazioni. Abbiamo deciso di tornare a uno stile elisabettiano degli abiti del 1600, ma ci siamo assicurati di non essere prigionieri di quel periodo, creando un mondo fantastico che si tinge del genio contemporaneo di Vivienne Westwood o Alexander McQueen. Volevamo che la foresta fosse spaventosa, proibita ed eternamente mutevole, oltre che mistica. Abbiamo quindi chiesto a John Bishop, con cui abbiamo già collaborato in passato, di ricreare quel misticismo attraverso le luci e di aggiungere i preziosi effetti video del designer Leandro Summe. Trattandosi di un'opera, quindi di una versione musicale, Britten poneva l'accento sull'armonia tra i personaggi e il suo coreografo, John Cranko, ne era il produttore. Qui, il coreografo Carmine De Amicis crea movimenti e danze che riflettono questa armonia delle sfere attraverso la danza».
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