venerdì 23 febbraio 2024

IUC: Martedì 27 febbraio - 20.30 - “7” di Marcello Filotei, Prima Esecuzione Assoluta con Ars Ludi Ensemble e il baritono Patrizio La Placa

 
Istituzione Universitaria dei Concerti
I CONCERTI DELL’AULA MAGNA
79aStagione 2023-2024
Martedì 27 febbraio ore 20.30 
Ars Ludi Ensemble
Gianluca Ruggeri maestro concertatore
Patrizio La Placa baritono 
Marcello Filotei  
“7”
Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023)
Opera commissionata e trasmessa in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana 
Prima esecuzione assoluta in concerto
Il concerto sarà preceduto da un incontro con il compositore Marcello Filotei
Intervengono
Marco Di Battista, Giornalista e producer dei programmi musicali della Radio Vaticana
Giovanni D’Alò, Direttore artistico della IUC


Riflessione tra passato e presente, tradizione e sperimentazione è “7” – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023) del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, il pezzo è atteso in prima assoluta in concerto all’Istituzione Universitaria dei Concerti, martedì 27 febbraio alle 20.30 in Aula Magna, nell’esecuzione dell’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina.
Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce sono state messe in musica continuamente, - ci racconta Marcello Filotei (nella foto a sinistra) - in tutte le epoche. Evidentemente in ogni tempo gli artisti si sono sentiti chiamati in causa. Si tratta quindi di capire cosa significano per noi oggi. Nella mia meditazione personale sono partito dal capolavoro di Haydn, dal quale ho preso la struttura: un'introduzione, sette movimenti e un terremoto finale. Ovviamente non era possibile né utile una trascrizione. In primo luogo perché Haydn usa milioni di note, e io quasi solo rumori. Poi perché anche quando le percussioni sono intonate, spesso risultano imprecise. Non a caso si dice “stonato come una campana”. Ma soprattutto in un mondo “stonato” e confusionario che senso avrebbe avuto descrivere l'ordine. Poi c'era l'esigenza di parlare a tutti, ovunque. Per questo il brano si chiama 7 (scritto a numero), in modo che ognuno possa leggerlo nella propria lingua. E per questo il baritono canta in latino, il linguaggio verbale più universale che conosco. Ma resta aperta la questione centrale: che significa ogni parola che Cristo pronuncia per me oggi. Facciamo un esempio: Sitio (“ho sete”). Io l'ho interpretata come un'emergenza del corpo, e per questo in quel movimento ho utilizzato soprattutto colpi delle mani sulle pelli, ma anche un crotalo che viene a tratti immerso in una vasca, per cercare di capire che differenza c'è tra avere l'acqua e non averla. Lo stesso ragionamento si può fare per ogni momento del brano, ma in particolare ce ne è uno in cui ho avuto bisogno dell'elettronica: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Forse non in questo modo, ma tutti ci siamo sentiti abbandonati in qualche momento, a qualsiasi latitudine. E allora ho chiesto ai colleghi di Radio Vaticana di pronunciare nelle loro lingue madri questa frase. Uomini e donne che chiedono aiuto, o, con un certo cipiglio, vogliono proprio capire “perché” sono rimasti soli. Mentre le loro voci si diffondono grazie agli altoparlanti, le percussioni improvvisano su alcune idee ricorrenti. A volte soffocano le richieste d'aiuto, altre le fanno emergere. Come succede nel mondo, dove sembrano esserci sofferenze di serie A e dolori di serie B. 
Marcello Filotei è nato a Roma nel 1966 e si è diplomato in pianoforte, composizione e musica elettronica al Conservatorio di musica di Santa Cecilia. Dopo avere concluso gli studi, si è dedicato all'approfondimento dei linguaggi musicali contemporanei, con particolare attenzione alle nuove tecnologie. Oltre alla produzione per organici tradizionali, il suo catalogo conta diversi lavori che prevedono l'intervento dell'elettronica. In particolare è interessato all'interazione tra gli strumenti acustici e le macchine, mantenendo un profondo senso della forma mutuato dalla tradizione. Ha ricevuto commissioni tra gli altri da Biennale Musica di Venezia, Accademia Filarmonica Romana, Teatro La Fenice di Venezia, Cantiere internazionale d’arte di Montepulciano, Orchestra della Toscana, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Sagra Musicale Umbra, Ensemble orchestral contemporain, Ars Ludi ensemble, Tiroler Festspiele Erl, festival PlayIt, festival Evenings of actual music in Yekaterinburg, Milano Musica, Festival Puccini Torre del Lago, Cantus Ansambl, Ensemble orchestral contemporain ecc.. Nel 2000 il suo atto unico Il Sogno di Arsenio è andato in scena al Teatro Valle di Roma, con Piera degli Esposti voce recitante. Da sempre interessato al teatro musicale, ha scritto negli anni diverse opere tra le quali L'ultima estate, eseguita nei teatri delle città colpite dal terremoto del 2016, e Ricordarsi di vivere, su testi di Pasolini, andata in scena al Festival di Torre del Lago e al Teatro centrale di Zagabria. È edito da Rai.com.
Ars Ludi (foto a destra) è un ensemble di percussioni a organico variabile, che, sin dagli esordi (fondato nel 1987 da Antonio Caggiano e Gianluca Ruggeri - nella foto più in basso), ha intrapreso un itinerario artistico attivo su due dimensioni interpretative. Da un lato, la proposizione del repertorio contemporaneo per percussione, realizzata con un’attività  concertistica internazionale (Usa, Messico, Germania, Cina, Svezia, Francia, Spagna, Malta, Grecia,  Turchia, Algeria, Kenya, Scozia e Svizzera in alcune di queste occasioni ha registrato per le emittenti radio-televisive nazionali.) interpretando compositori quali J.Cage, K.Stockhausen, B.Bartok, G.Battistelli, L.Andriessen, E.Varese, S.Reich, W.Duckworth, A.Curran, G.Scelsi, L.Berio,V.Heyn e C.Ambrosini) ed incentivando con commissioni e prime esecuzioni, il repertorio di autori italiani (L.Ceccarelli, P.Esposito, M.Lupone, L.Bianchini, M.Tadini, M.Cardi, T.Battista, N.Sani, M.D’Amico, C.Boccadoro, M.Dall’Ongaro, F. Filidei, L. Pagliei, L. Gregoretti, C. Galante, A. Solbiati e molti altri). 
Su un altro fronte, l’attività di A.L. si è caratterizzata per l’ideazione e la realizzazione di progetti di diverso e più ampio respiro, soprattutto riguardanti il teatro strumentale e musicale che ha visto coinvolti molti artisti provenienti dalle più disparate discipline. Eventi che, per la maggior parte, si configurano come creazioni multimediali MusikAutomatik (musiche di Rota/Catalano e K.Stockhausen),“Tetralogia del Sogno e del Dolore” dedicata a W.Herzog ed ai Popol Vuh,  “Land im Klang” di A.Curran, “Macchine Virtuose” di L.Ceccarelli, “Drumming”, “Electric Counterpoint” e “Tehillim” di S.Reich, “Aphrodite” , “Orazi e Curiazi” e “Jules Verne” di G.Battistelli, “Gewael” di M.Dall’Ongaro , "Deserts" con musiche di Edgar Varese e video di Bill Viola, “Inanna’s descent” di L.Andriessen, “Lied” di N.Sani, “N.N” di Francesco Filidei, "Primi Piani" di L. Cinque e  “Land of Silence” di Jacob TV. Ha preso parte a molti festival di prestigio internazionale quali Locarno (video-art), Accademia di Francia, Accademia Tedesca, RomaEuropa festival, Biennale Musica, Cantiere Internazionale d'Arte, Monday Evening Concerts-Los Angeles, Manca-Nizza, New York Interpretations, Festival Cervantino, Aterforum-Ferrara, Vienna "Land im klang", Pechino MusicaACOUSTICA, Musica/Italia di Edinburgo, Fylkingen a Stoccolma, GAS di Goteborg, Mittelfest, Nuova Consonanza, REC, Reich Festival- Roma, Milanesiana, etc. Ha inciso per Brilliant, Edipan, BMG, Pontesonoro e Stradivarius.
Premiati per il 2022 con il Leone d’argento dalla Biennale Musica di Venezia

 Dopo la sua formazione musicale come puer cantor della Cappella Musicale Pontificia Sistina, Patrizio La Placa si laurea con il massimo dei voti e la Lode presso il Conservatorio di Roma S.Cecilia, prima in Canto Lirico, in seguito in Canto Barocco sotto la guida di Sara Mingardo. 
Nel 2018 è allievo dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” e in seguito frequenta il corso di alto perfezionamento dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Nel Festival della Valle d’Itria 2018 interpreta il ruolo del Capitan Rodimarte nell’opera buffa di A. Scarlatti Il Trionfo dell’Onore. Al Teatro Olimpico di Vicenza veste i panni di Darete nella prima esecuzione mondiale in tempi moderni dell’opera Polidoro di A. Lotti. Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino debutta diversi ruoli tra cui Moralès nella Carmen, Fiorello ne Il Barbiere di Siviglia, Antonio ne Le nozze di Figaro.Nel novembre 2021 debutta il ruolo di Leporello nel Don Giovanni di Mozart, al teatro Duse di Bologna. Nel febbraio 2022 debutta al Teatro Verdi di Pisa nel Giulio Cesare di G.F.Händel. Nel febbraio 2023 è il basso solista nella Messa in Do Minore di W.A.Mozart, presso la sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, sotto la direzione del M° M.Honeck. Sempre nel 2023 ha la fortuna di debuttare in due prestigiosi teatri, il Teatro dell’Opera di Roma e il Teatro Regio di Torino. 
Nel luglio 2023 è risultato vincitore di concorso presso il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. 

Biglietti: € 25 - 20 - 15 
Under 30 € 8 
Media Partner
Per la stagione 2023-2024 la IUC ha rinnovato l’accordo di media partnership con Radio Vaticana, che si ringrazia. 
Le attività della IUC sono realizzate con il contributo del Ministero della Cultura
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Per informazioni
Tel. 06.3610051-52 
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
 

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