A distanza di pochi giorni dai due
concerti diretti da Hankyeol Yoon la Stagione Invernale del
Maggio propone il successivo concerto
sinfonico corale e un nuovo debutto fiorentino: venerdì 23
e sabato 24 febbraio il maestro Min Chung, alla guida
dell’Orchestra e del Coro del Maggio, per un concerto che mette in
cartellone la Rapsodia n. 53 e il Gesang der Parzen (Canto
delle Parche) di Johannes Brahms e la celebre Sinfonia n.
3, la Scozzese, di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Voce
solista nella corso Rapsodia di Brahms uno
dei talenti che frequentano l’Accademia del Maggio,
il contralto Danbi Lee. Il maestro del Coro del
Maggio è Lorenzo Fratini.
In attesa del prossimo debutto al Maggio di Vitali Alekseenok previsto il 29 marzo, un altro concerto e un altro debutto a poca distanza da quello avvenuto con il concerto di Hankyeol Yoon, accolto con grande calore da pubblico e critica che ha inoltre segnato il suo esordio in Italia, in una programmazione che ha visto e vedrà - oltre ai concerti tenuti dal direttore principale Daniele Gatti - protagonisti sul podio della Sala Mehta quattro giovani direttori di grande prospettiva e talento, con una brillante carriera e successi a livello internazionale.
In attesa del prossimo debutto al Maggio di Vitali Alekseenok previsto il 29 marzo, un altro concerto e un altro debutto a poca distanza da quello avvenuto con il concerto di Hankyeol Yoon, accolto con grande calore da pubblico e critica che ha inoltre segnato il suo esordio in Italia, in una programmazione che ha visto e vedrà - oltre ai concerti tenuti dal direttore principale Daniele Gatti - protagonisti sul podio della Sala Mehta quattro giovani direttori di grande prospettiva e talento, con una brillante carriera e successi a livello internazionale.
Il maestro Min Chung (foto in alto e qui a destra), figlio di
Myung-Whun Chung, si è formato a Parigi dove ha studiato
contrabbasso, violino e pianoforte; nel corso della sua carriera ha
già guidato importanti ensemble come l’Orchestra Nazionale
Sinfonica della RAI, i Wiener Kammerorchester, l’ Orchestra Haydn
di Bolzano e la Filarmonica di Tokyo. Parlando dei concerti di
venerdì e sabato, il maestro Chung si è detto emozionato di salire
per la prima volta sul podio del Maggio: “Essere per la prima
volta, nel corso della mia carriera, sul podio del Teatro del Maggio
alla guida di un’Orchestra così prestigiosa è davvero una grande
emozione e un grande onore. Sono felice anche per il lavoro che
stiamo facendo insieme a Danbi Lee (foto in basso) dell’Accademia del Maggio,
protagonista durante la Rapsodia di Brahms; è davvero un
talento di grande prospettiva.
È inoltre la prima volta che affronto le due composizioni di Johannes Brahms; entrandoci in contatto, per me sono stati una vera scoperta, il loro studio mi ha permesso di apprezzarli moltissimo e di esserne affascinato. I concerti si chiudono poi con la Scozzese di Felix Mendelssohn: anche questa composizione mi ha sempre colpito, così come, sempre di Mendelssohn, l’Italiana: era un compositore davvero straordinario, così come era straordinaria la sua capacità di entrare in contatto con la cultura dei luoghi che ha visitato nel corso della sua vita, e ciò lo si può capire da questa sinfonia che in modo assolutamente perfetto riesce a rendere in musica lo spirito scozzese.”
In apertura alla serata dunque la Rapsodia n. 53 per contralto, coro maschile e orchestra di Johannes Brahms, scritta nel 1869 in seguito al matrimonio di Julia, una delle figlie di Robert e Clara Schumann: il contenuto del brano si basa su di un frammento della Harzreise im Winter (Viaggio invernale nello Harz) di Johann Wolfgang von Goethe. Anche il testo di Goethe aveva un contenuto autobiografico e soprattutto esistenziale, nel quale Brahms si rispecchiava pienamente.
Segue un’altra composizione di Brahms, il Gesang der Parzen (Canto delle Parche) op. 89, composta dall’autore intorno alla metà del 1882: anche in questo caso la fonte letteraria fu un lavoro di Goethe, ossia i versi che chiudono il quarto atto di Ifigenia in Tauride, e Brahms fu probabilmente ispirato da l'ammirazione che egli nutriva per attrice drammatica Charlotte Welter, una grande protagonista del dramma di Goethe.
Chiude la serata una delle composizioni più note di Felix Mendelssohn-Bartholdy, la Sinfonia n. 3 in la minore op. 56, la celebre Scozzese: fu ispirata mentre Mendelssohn si trovava in Scozia durante un viaggio ma fu conclusa oltre dieci anni dopo, all’alba del 1841, fu dedicata alla Regina Vittoria e venne presentata al pubblico per la prima volta a Lipsia nel marzo del 1842.
È inoltre la prima volta che affronto le due composizioni di Johannes Brahms; entrandoci in contatto, per me sono stati una vera scoperta, il loro studio mi ha permesso di apprezzarli moltissimo e di esserne affascinato. I concerti si chiudono poi con la Scozzese di Felix Mendelssohn: anche questa composizione mi ha sempre colpito, così come, sempre di Mendelssohn, l’Italiana: era un compositore davvero straordinario, così come era straordinaria la sua capacità di entrare in contatto con la cultura dei luoghi che ha visitato nel corso della sua vita, e ciò lo si può capire da questa sinfonia che in modo assolutamente perfetto riesce a rendere in musica lo spirito scozzese.”
In apertura alla serata dunque la Rapsodia n. 53 per contralto, coro maschile e orchestra di Johannes Brahms, scritta nel 1869 in seguito al matrimonio di Julia, una delle figlie di Robert e Clara Schumann: il contenuto del brano si basa su di un frammento della Harzreise im Winter (Viaggio invernale nello Harz) di Johann Wolfgang von Goethe. Anche il testo di Goethe aveva un contenuto autobiografico e soprattutto esistenziale, nel quale Brahms si rispecchiava pienamente.
Segue un’altra composizione di Brahms, il Gesang der Parzen (Canto delle Parche) op. 89, composta dall’autore intorno alla metà del 1882: anche in questo caso la fonte letteraria fu un lavoro di Goethe, ossia i versi che chiudono il quarto atto di Ifigenia in Tauride, e Brahms fu probabilmente ispirato da l'ammirazione che egli nutriva per attrice drammatica Charlotte Welter, una grande protagonista del dramma di Goethe.
Chiude la serata una delle composizioni più note di Felix Mendelssohn-Bartholdy, la Sinfonia n. 3 in la minore op. 56, la celebre Scozzese: fu ispirata mentre Mendelssohn si trovava in Scozia durante un viaggio ma fu conclusa oltre dieci anni dopo, all’alba del 1841, fu dedicata alla Regina Vittoria e venne presentata al pubblico per la prima volta a Lipsia nel marzo del 1842.
JOHANNES BRAHMS
Rapsodia op. 53 per contralto, coro maschile e orchestra
su testo di Johann Wolfgang von Goethe da Viaggio invernale nello Harz
Adagio / Poco Andante / Adagio
Gesang der Parzen op. 89 (Canto delle Parche) per coro e orchestra
su testo di Johann Wolfgang von Goethe da Ifigenia in Tauride
FELIX MENDELSSOHN-BARTHOLDY
Sinfonia n. 3 in la minore op. 56, Scozzese
Andante con moto. Allegro un poco agitato / Vivace non troppo / Adagio /
Allegro vivacissimo. Allegro maestoso assai
Direttore Min Chung
Contralto Danbi Lee
—
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Prezzi:
Settore D: 20€; Settore C: 35€; Settore B: 50€; Settore A: 70€
Nessun commento:
Posta un commento