mercoledì 28 febbraio 2024

Ivor Bolton dirige due concerti al Teatro La Fenice, venerdì 1 e domenica 3 marzo : musiche di Cherubini, Haydn e Mozart

 
Ivor Bolton (nella foto, di Ben Wright) dirige l’Orchestra del Teatro La Fenice nel prossimo concerto della Stagione Sinfonica 2023-2024 della Fondazione Teatro La Fenice, in programma al Teatro La Fenice venerdì 1 marzo 2024 ore 20.00 (turno S) e domenica 3 marzo 2024 ore 17.00 (turno U). Considerato uno dei più illustri direttori d’orchestra nel campo del repertorio barocco e classico, Bolton proporrà un programma in due parti: nella prima verrà eseguita l’ouverture dalla Lodoïska di Luigi Cherubini e la Sinfonia n. 95 in do minore Hob.I:95 di Franz Joseph Haydn; nella seconda il Requiem in re minore per soli, coro e orchestra KV 626 di Wolfgang Amadeus Mozart, che sarà interpretato dalle voci soliste del soprano Valentina Farcas, del mezzosoprano Cecilia Molinari, del tenore Mauro Peter e del basso Milan Siljanov.
Il 18 luglio 1791 la Salle Feydeau accoglie la prima della comédie héroïque in tre atti Lodoïska di Luigi Cherubini (1760-1842). Il librettista Claude-François Fillette-Loraux prese ispirazione da un episodio di Les amours du chevalier de Faublas, ciclo di romanzi di successo pubblicati fra il 1787 e il 1790 da Jean-Baptiste Louvet de Couvray. L’opera, ambientata in Polonia, ha per protagonista la giovane Lodoïska, figlia di un nobile polacco, che il padre ha affidato all’amico barone Dourlinski per impedirne le nozze con l’aborrito conte Floreski. L’opera si inserisce dunque nel fecondo filone dell’opéra à sauvetage, popolarissimo negli anni attorno alla Rivoluzione francese: la trama è costruita attorno al salvataggio (spesso fortunoso) del o della protagonista come in Richard Coeur-de Lion di André Grétry del 1784 e più tardi in Fidelio di Ludwig van Beethoven, grande ammiratore di Cherubini, che proprio assistendo a una rappresentazione di Lodoïska a Vienna avrebbe avuto l’idea di comporre la sua unica opera. L’ouverture di Lodoïska, poco affine al modello italiano delle sinfonie d’opera di inizio Ottocento, testimonia della capacità di Cherubini di pensare alle proprie opere in una dimensione sinfonica. Un critico d’eccezione come Richard Wagner nel saggio del 1841 Über die Ouvertüre scrisse: «le ouverture [di Cherubini] sono schizzi poetici dell’idea principale del dramma, colta nei suoi tratti più ampi e riprodotta musicalmente in unità, concisione e distinzione». Definizione che calza perfettamente anche all’ouverture di Lodoïska.
La Sinfonia n. 95 in do minore Hob.I:95 di Franz Joseph Haydn (1732-1809) fa parte del primo gruppo delle dodici Sinfonie ‘londinesi’ o Sinfonie ‘Salomon’, cioè quelle che di Franz Joseph Haydn compose fra il 1791 e il 1795 in occasione delle due tournée in Inghilterra invitato dall’impresario e violinista John Peter Salomon, organizzatore di una fortunata stagione di concerti. Terza di questo gruppo di sinfonie – ma probabilmente la seconda a essere compiuta dopo la n. 96 – la n. 95 risale al 1791 e la prima esecuzione avvenne nell’aprile dello stesso anno presso le Hanover Square Rooms nell’ambito dei concerti in abbonamento organizzati da Salomon. L’organico è simile a quello delle altre sinfonie londinesi, che, oltre agli archi, prevede un flauto, due oboi, due fagotti, due corni, due trombe e timpani. E come anche in altre sinfonie del primo gruppo delle ‘londinesi’, sono numerosi i passaggi solistici pensati per mettere in mostra le qualità tecniche delle prime parti dell’orchestra di Salomon e molto apprezzati dal pubblico. Questa sinfonia, tuttavia, presenta anche delle caratteristiche che la differenziano dalle altre composte per Solomon sotto vari aspetti: è l’unica in tonalità minore ed è l’unica che non inizia con un’introduzione lenta.
Composto a Vienna nel 1791 ma rimasto incompiuto per la prematura morte, il 5 dicembre, del musicista trentacinquenne, il Requiem fu commissionato a Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) dal conte Walsegg, un nobile viennese che voleva ‘acquistare’ la pagina in forma anonima dal compositore per poi presentarla come un suo proprio lavoro in omaggio alla moglie appena defunta. Mozart, che da alcuni anni non si era più dedicato alla musica sacra, accettò senza indugi l’incarico e senza sospettare che le sue condizioni di salute non gli avrebbero permesso di portarlo a termine, trasformando il suo ultimo atto creativo in una drammatica riflessione sulla morte vicina. Completato dall’allievo Franz Xaver Süssmayr – che probabilmente aveva potuto raccogliere alcune idee e appunti del maestro – il Requiem è l’estremo capolavoro del salisburghese.
In occasione del concerto di Ivor Bolton, si rinnoverà il consueto appuntamento con le conferenze di approfondimento della Stagione Sinfonica: il concerto di venerdì 1 marzo 2024 sarà infatti preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice. 

I biglietti per i concerti (da € 15,00 a € 130,00) sono acquistabili nella biglietteria del Teatro La Fenice e nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. 
Main partner della Stagione è Intesa Sanpaolo.

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