Istituzione Universitaria dei Concerti
I CONCERTI DELL’AULA MAGNA
79aStagione 2023-2024
Sabato 2 marzo ore 17.30
Enrico Bronzi violoncello
Ensemble MUZSIKÁS
“Hora Lunga” - György Ligeti e il
folklore magiaro
Per il centenario della nascita del
compositore
György Ligeti Sonata per
violoncello solo
György Ligeti Sonata per viola
sola (trascrizione per violoncello solo di Enrico Bronzi)
Musiche tradizionali magiare
In questa 79° stagione l’Istituzione Universitaria dei Concerti ha voluto includere un altro evento per il centenario di György Ligeti, dopo il successo del pianista francese Pierre-Laurent Aimard, Sabato 2 marzo ore 17.30 in Aula Magna arriva il violoncellista Enrico Bronzi, solista riverito a livello internazionale, con l’Ensemble Muzsikás in un concerto che ricorda le radici popolari del linguaggio ligetiano, fondendo letteralmente i vari movimenti di due Sonate del compositore ungherese con esuberanti musiche e danze della tradizione magiara.
Muzsikás è il nome dato ai musicisti che suonano musica popolare tradizionale nei villaggi ungheresi. La loro esibizione è un'emozionante esperienza musicale in cui il pubblico viene riportato nell'atmosfera di un remoto villaggio ungherese, dove le tradizioni sono sopravvissute attraverso i secoli. I membri del gruppo suonano e improvvisano nello stile degli antichi gruppi popolari ungheresi tradizionali in cui il violino solista e la canzone erano tipicamente accompagnati dalla viola a tre corde e dal contrabbasso. La musica di Muzsikás può essere definita come un ‘arrangiamento tradizionale’ dell'autentica musica popolare ungherese, con lo stile tipico dei migliori musicisti dei villaggi. Stilisticamente, non ha nulla in comune con lo stile gitano-ungherese ma è piuttosto la vera musica popolare dell'Ungheria, le cui migliori melodie erano considerate da Béla Bartók alla pari delle più grandi opere musicali.
Muzsikás è, senza dubbio, l'ensemble di musica popolare ungherese più famoso al mondo ed è stato il primo gruppo folcloristico ungherese introdotto nello scenario della musica classica, grazie alla capacità di combinare la musica tradizionale e le composizioni di Bartok, Kodaly, Kurtag e Ligeti, in concerti congiunti con rinomati musicisti classici.
Di seguito una lista di strumenti folcloristici inusuali utilizzati da Muzsikás: a partire dalla Viola a tre corde, strumento tipico delle orchestre tradizionali della Pianura Transilvana le cui corde suonano simultaneamente ad ogni colpo dell’archetto; il Gardon, antico strumento a percussione dotato di corde, la cui forma ricorda un violoncello, le tre corde, accordate su una tonalità, vengono martellate con una bacchetta, mentre una corda più sottile viene pizzicata simultaneamente in modo che rimbalzi sulla tastiera con un suono simile a quello di un tamburo. Nell'antica musica da ballo ungherese il tamburo a doppio fondo era spesso usato per accompagnare la danza e viene ancora usato tra i popoli dei Balcani; la Cobza un antico strumento simile al liuto, spesso associato al canto di musiche epiche; il Flauto lungo, flauto di legno lungo circa un metro che si può suonare soffiando e ‘cantando’ contemporaneamente - una pratica comune nella tradizione folcloristica ungherese; il Kaval uno strumento a fiato molto simile al flauto, con soli cinque buchi per le dita, probabilmente originario delle popolazioni ungheresi che vivono in Moldavia: il Tamburo un largo tamburo che viene colpito da due bacchette, una pesante e l’altra più leggera, per creare due diversi effetti, a volte ha anche un piccolo cimbalo attaccato in cima; e infine la Tambura un piccolo strumento, lungo circa 30 cm, che si suona pizzicando le corde, si utilizza nelle melodie, insieme al violino, nei villaggi del sud dell’Ungheria, attualmente usato spesso dalle minoranze serbe e croate.
Nel corso della sua illustre carriera, che copre ormai un arco di cinquant’anni, Muzsikás ha girato tutto il mondo, visitando Europa, Nord America, Australia, Nuova Zelanda, Giappone e sud-est asiatico. L’ensemble si è esibito in molti dei più grandi festival del mondo e nelle sale da concerto più significative, come la Royal Festival Hall, la Royal Albert Hall, il Barbican Centre e la Queen Elisabeth Hall di Londra, il Théatre de la Ville e la Cité de la Music di Parigi, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, il Concertgebouw di Amsterdam e la Carnegie Hall di New York.
Muzsikás ha pubblicato dozzine di registrazioni.
I suoi collaboratori nel corso degli anni hanno incluso alcuni dei nomi più significativi della musica flocloristica e classica, tra cui solisti del calibro di Alexander Balanescu, Roel Dieltiens, Jenő Jandó, András Schiff e quartetti come il Quartetto Takacs, il Quartetto Keller e il Quartetto Bartok; ha anche collaborato con cori e orchestre sinfoniche quali il Pro Musica Girls' Choir, il Tomkins Vocal Ensemble, il Concerto Budapest, la BBC Scottish Symphony Orchestra, la London Sinfonietta Orchestra e la Danubia Symphony Orchestra; si è poi esibita con musicisti folk di molte altre nazioni.
Tra i vari premi, Muzsikás ha ricevuto il più ambito premio statale ungherese per artisti, il Premio Kossuth, oltre al Premio Prima Primissima e, nel 2008, il prestigioso Premio WOMEX nella categoria ‘musiche dal mondo’.
Tutte le più importanti sale da concerto d’Europa, USA, Sud America e Australia (Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Filarmonica di Berlino, Konzerthaus di Vienna, Mozarteum di Salisburgo, Filarmonica di Colonia, Herkulessaal di Monaco, Filarmonica di San Pietroburgo, Wigmore Hall e Queen Elizabeth Hall di Londra, Teatro Colón di Buenos Aires) hanno ospitato un concerto di Enrico Bronzi.
La sua ricca esperienza da solista l’ha portato a imporsi in importanti concorsi internazionali e collaborare con grandi artisti come Martha Argerich, Alexander Lonquich, Gidon Kremer, e complessi quali il Quartetto Hagen, la Kremerata Baltica, Camerata Salzburg e Tapiola Sinfonietta.
L’attività da solista di Enrico Bronzi si affianca a quella, altrettanto intensa con il Trio di Parma, ensemble che ha fondato nel 1990 e si completa e arricchisce con la didattica. Dal 2007, infatti, Enrico Bronzi è professore all’Universität Mozarteum Salzburg.
Enrico Bronzi non è solo un attivissimo musicista, ma anche un divulgatore in ambito musicale. Trasporta questa sua vocazione anche nelle serie concertistiche di cui è Direttore Artistico, tra cui gli Amici della Musica di Perugia.
Tra le sue registrazioni discografiche, oltre alla vasta produzione con il Trio di Parma, vi sono tutti i concerti di Boccherini (Brilliant Classics), i concerti di C. P. E. Bach (Amadeus), un disco monografico su Nino Rota, le Sonate di Geminiani (Concerto) e l’integrale delle Suite di Bach (Fregoli Music) che è stata al secondo posto della top ten degli album di musica classica di iTunes Music Store.
Enrico Bronzi suona un violoncello Vincenzo Panormo del 1775.
Biglietti: € 25 - 20 - 15
Under 30 € 8
Media Partner
Per la stagione 2023-2024 la IUC ha rinnovato l’accordo di media partnership con Radio Vaticana, che si ringrazia.
Le attività della IUC sono realizzate con il contributo del Ministero della Cultura
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PROGRAMMA
Sabato 2 marzo ore 17.30
Enrico Bronzi violoncello
Ensemble MUZSIKÁS
“Hora Lunga” - György Ligeti e il folklore magiaro
Per il centenario della nascita del compositore
György Ligeti Sonata per violoncello solo
György Ligeti Sonata per viola sola (trascrizione per violoncello solo di Enrico Bronzi)
Musiche tradizionali magiare
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