Sala Victor de Sabata – Ridotto del
Teatro Verdi
Dal 29 febbraio al 9 marzo 2024
L’oro del diavolo
Favola in musica
Musica di Marco Podda
Libretto di Elisabetta D’Erme e Marco
Podda
dalla fiaba I tre capelli d’oro
del diavolo di Jacob Grimm e Wilhelm Grimm
Nuova commissione della Fondazione
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Maestro Concertatore e Direttore
FRANCESCO CASTELLANA
Regia OSCAR CECCHI
Nuovo allestimento della Fondazione
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
In collaborazione con Conservatorio di
Musica “G. Tartini "e con il Liceo Artistico "E. e U.
Nordio" di Trieste
Personaggi e interpreti
Fortunio GIULIA DIOMEDE
Re Parlo ANTONIO DE GOBBI
Ghita/Baba Mala MIRYAM MARCONE
Davolo FRANCESCO SCALAS
Regina Sabù CLEMENTINA REGINA
La mugnaia ILINA MITREVSKA
Il mugnaio ANDRIJ SEVERINI
Orchestra e Tecnici della Fondazione
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
La stagione dell’opéra mignon al de Sabata è per eccellenza non solo il luogo deputato alla divulgazione e fascinazione musicale delle giovani generazioni triestine, ma soprattutto il salotto della sperimentazione teatrale, perfetto per esplorare nuovi percorsi drammaturgici e musicali adatti all’orizzonte d’attesa contemporaneo, che predilige ormai in ogni mezzo espressivo, dal digitale al reale, i tempi brevi. La cornice di un solo atto, dunque adatta alla sensibilità contemporanea, costringe però ad uno sforzo intellettuale di sintesi creativa complesso e sofisticato, affinché i livelli narrativi risultino impeccabili sia per i ragazzi sia per gli adulti più esigenti ed abituati al migliore teatro. Fondamentale, dunque, il lavoro a quattro mani della scrittrice e editorialista appassionata d’opera Elisabetta D’Erme col compositore e direttore d’orchestra Marco Podda. Così racconta la D’Erme, peraltro animatrice della vita musicale della città anche in veste di Presidente dell’Associazione Amici della Lirica G. Viozzi: “Noi siamo partiti da una fiaba, ovvero da un racconto fantastico frutto della tradizione orale popolare che ha lo scopo di trasmettere una forma di saggezza volta alla conservazione e alla conoscenza. “I tre capelli d'oro del diavolo” è il classico apologo morale che racconta il processo iniziatico che un giovane deve attraversare per uscire dall'adolescenza ed entrare nella età adulta, sconfiggere il male, affrontare la vita di coppia e le sfide del mondo. È una fiaba che contiene tutti i personaggi e le situazioni standard di questo genere di testo. Il tempo in cui si svolgono le vicende è indefinito (c’era una volta), come imprecisati sono i luoghi (lontano lontano), e ogni suo elemento – castello, foresta, capanna dei briganti o la casa della nonna del diavolo – sorge isolato nel vuoto.” E ancora: “Lo spazio indeterminato della fiaba (quel 'lontano lontano' accennato all'inizio di questa riflessione) è in realtà uno spazio interiore. Lì arde il fuoco che rivela desideri e passioni, che ci rende meno ignoti a noi stessi. Proprio come la grande letteratura, ci ricorda Ernst Cassirer in “Linguaggio e mito”, la fiaba porta alla luce ciò che è nascosto dietro l’apparente. Questo è il nucleo di ogni ricerca”.
E per riaffermare la vocazione del Ridotto Victor de Sabata come luogo di sperimentazione e crescita per il pubblico ma anche e soprattutto per i talenti di domani, nel cast e nel coro verranno inseriti giovani voci di valore scelte in collaborazione con il Conservatorio G. Tartini di Trieste tra gli studenti migliori, in apertura del nuovo rapporto formativo che proseguirà su tutti i titoli della stagione, mentre scene e costumi sono stati affidati agli allievi del Liceo artistico statale "Enrico e Umberto Nordio".
Il compositore Marco Podda racconta: “A differenza di un libretto, la cui trama è sintetizzabile su carta, credo che la musica per il teatro d’opera in particolare sia una codificazione sonora di un magma di sensazioni, emozioni, idee, che vanno vissute in prima persona nell’ambiente per eccellenza deputato ad esse ovvero il teatro. A tal proposito mi sono prefisso di rispettare in primis la commissione che mi è stata affidata dal direttore artistico: la scrittura di un’opera fruibile da un pubblico eterogeneo con una particolare attenzione ai giovanissimi - da zero a 100 anni, che condensasse in un atto e nella durata massima di 60 minuti, numerosi momenti di vita e fatti, senza unità di tempo e di luogo. Credo che in una società in cui l’elicitazione sensoriale è a prevalenza visiva si sottovaluti molto la percezione e l’immaginifico sonoro, che invece, in quest’opera, sono il veicolo principale non solo della fabula ma soprattutto delle sue emozioni condivise dai suoi personaggi e da coloro che saranno presenti in sala creando una magica unità nel sentire insieme. Particolarmente caro mi è stato l’utilizzo della voce del Mezzosoprano en travesti per la non identificazione di genere di una gioventù alla ricerca di una autodeterminazione e del discernimento tra bene e male. Nella mia concezione etimologica del termine “Persona” “Attraverso i suoni” la massima espressione dei contenuti sovra segmentali emotivi di un testo può essere veicolato in maniera assai efficace dal canto che ne è l’artificio tecnico più alto. Ritengo inoltre che l’orchestrazione nella sua accezione tradizionale sia soprattutto oggi, a causa di un massiccio impiego filmico, un percorso di stile estremamente funzionale e contemporaneo poiché possiede ancora molte cose da dire.”
Sul podio Francesco Castellana, altro artista ben consolidato nella realtà cittadina e già collaboratore di Podda.
Il Direttore Artistico Paolo Rodda racconta: “E’ da un anno che carezzo questo progetto perché a mio avviso è importante che il teatro incentivi la creatività contemporanea e inviti il pubblico ad uscire dalla routine dei soliti titoli, come ci ha insegnato Raffaello de Banfield da poco celebrato dal nostro teatro e da tutta la città. La scelta di questa favola mi sembrava dunque perfetta per creare un lavoro che fosse un ponte tra passato e presente, tra grande tradizione narrativa e nuove forme d’arte. Mi piace anche pensare che un gruppo di lavoro tutto giuliano non sia poi da intendersi come una forma di particolarismo provinciale, ma bensì nasca dall’idea di una creatività che fiorisce da un cenacolo amicale, di affetti e frequentazioni costanti, da un dialogo vero, umano, perché sono le relazioni personali autentiche, le lunghe conversazioni nei nostri caffè a disegnare alla fine la nostra cifra stilistica ora e sempre”
Aggiunge il Sovrintendente Giuliano Polo: “Prosegue anche per L’Oro del Diavolo la collaborazione sempre più stretta fra il Verdi e tutte le realtà culturali e formative della città nello sforzo comune di offrire alla cittadinanza momenti collettivi di scambio e supporto reciproco perché un nuovo pubblico e una nuova generazione d’artisti diano sempre linfa fresca alla nostra comunità”.
Recite:
Giovedì 29 febbraio 2024 - 2 recite
Venerdì 1 marzo 2024 - 2 recite
Sabato 2 marzo 2024 - 2 recite
Martedì 5 marzo 2024 - 2 recite
Mercoledì 6 marzo2024 - 2 recite
Giovedì 7 marzo 2024 - 2 recite
Venerdì 8 marzo2024 - 2 recite
Sabato 9 marzo 2024 - 2 recite
Biglietti al costo di 10 euro. Per under 18 e per studenti delle scuole a 5 euro. Informazioni e prenotazioni per le scuole e i gruppi alla mail promozione@teatroverdi-trieste.com.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del teatro, aperta da martedì a sabato dalle 9 alle 16. Domenica dalle 10 alle 13. La biglietteria è sempre aperta anche da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Chiusura il lunedì.
(foto di F.Paranzan)
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