Brevi quadri fulminanti, ironici, spiazzanti, divertenti, realizzati con l’uso magistrale di luci, costumi e videoproiezioni, in cui la musica classica (Bach, Chopin, Strauss, Debussy, e molti altri) si mescola alla danza contemporanea. Una multimedialità ricca che si intreccia con i corpi e costruisce brevi e sofisticate storie che esaltano la cifra stilistica del coreografo americano. Un inno gioioso alla vita e a tutto ciò che essa porta inevitabilmente con sé: gioia, amore, rabbia, dolore. Lo spettacolo torna sui palcoscenici italiani con un cast totalmente rinnovato, in cui Ezralow si affida a giovani e talentuosi ballerini provenienti dalla factory di talenti di Amici di Maria De Filippi che daranno nuova energia e linfa vitale alle sue coreografie. Artisti che il pubblico italiano ha già amato e applaudito come Samuelino Antinelli, Claudia Bentrovato, Oliviero Bifulco, Miguel Chavez, Mimmina Ciccarelli, Rosa Di Grazia, Christian Stefanelli e la partecipazione straordinaria di Klaudia Pepa.
OPEN nasce a Los Angeles nel 2012 e debutta per la prima volta a Civitanova Marche nel novembre dello stesso anno per poi proseguire la tournée nei principali teatri italiani fino al 2014. Nel 2016 debutta negli Stati Uniti. Torna in scena, sempre applauditissimo, più volte fino al 2021 quando nuovamente viene accolto con grande entusiasmo sui palcoscenici italiani. Scritto a quattro mani con la moglie Arabella Holzbog, OPEN è un patchwork di piccole storie con numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all'insegna del più puro entertainment, fra intensità emotiva e maestria tecnica. Così racconta Ezralow: “Abbiamo pensato di intitolare lo spettacolo OPEN perché è una parola che, con le sue quattro lettere molto bilanciate ha in sé tanta energia. OPEN vuol dire aperto al mondo, al lavoro, al business, agli altri. Bisogna guardare al presente senza remore, con mente aperta. La vita è spesso pesante, ma abbiamo anche tanta energia positiva per risolvere i problemi. Open è un’apertura culturale ma anche stilistica.”
Sul palcoscenico, in una scenografia semplice di quattro pannelli su cui vengono proiettati quadri visivi e vignette in movimento, i danzatori coniugano linguaggio neoclassico e modern dance. “L’arte – conclude Ezralow –, è l’unica arma che l’uomo possiede per superare momenti di crisi, perché dà gioia, voglia di vivere e senso alla vita. Ed è proprio nei momenti di crisi che, chi ce l’ha, tira fuori tutta la propria creatività. L’arte è una delle rare cose che non può andare indietro, ma solo avanti”. È l’invito che Ezralow rivolge al pubblico: apritevi al mondo, alla vita, all’amore, progettate di lasciarvi sorprendere.
Dopo Roma, la tournée proseguirà ad Assisi (4 marzo), Mantova (7 marzo), Bari (11 marzo), Pescara (12 marzo), Piacenza (14 marzo), Genova (15 marzo), Voghera (16 marzo), Varese (17 marzo) e Bologna (19 marzo).
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