I concerti sinfonici
La stagione concertistica si inaugura il 15 e 16 novembre con uno dei padri del sinfonismo europeo, Gustav Mahler, di cui verrà eseguita l’imponente Sinfonia n. 3 in re min. per contralto, coro femminile, coro di voci bianche e orchestra. Sul podio Vitali Alekseenok, contralto solista Polina Shamaeva. All’Orchestra e al Coro del Bellini si unisce il Coro voci di bianche InCanto di Alessandra Lussi. Come scrisse l’autore: «La natura parla qui dentro e racconta segreti tanto profondi che forse ci è dato presentire solo nel sogno.»
Il 22 e 23 novembre un viaggio che parte dal Barocco per riaffiorare nelle sue rivisitazioni novecentesche. Direttore Alessandro De Marchi, solisti il mezzosoprano Albane Carrère e il flautista Salvatore Vella. L’esecuzione sarà illustrata dalle immagini di Letizia Algeri per accompagnare sul piano visivo un itinerario che prende le mosse da Johann Sebastian Bach (Suite per orchestra in re magg.) e da Alessandro Scarlatti (Concerto per flauto archi e basso continuo in sol min.) fino ad Ottorino Respighi (Antiche arie e danze per liuto e Prima suite), per chiudere con Luciano Berio (Folk songs, versione per orchestra 1973).
Il 3 e 4 gennaio interverranno I Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella, con la partecipazione dei virtuosi Enzo Ligresti e Lucio Degani al violino, Gabriele Ragghianti al contrabbasso. L’itinerario muove dal Barocco di Tommaso Albinoni (Concerto in fa magg. per archi e basso continuo) e Antonio Vivaldi (Concerto in mi magg. n.12 op. 3 per violino, archi e basso continuo, da L’estro armonico). Si passa quindi alle trascrizioni operistiche di Giovanni Bottesini (Fantasia su La Sonnambula di Bellini per contrabbasso e archi) e di Antonio Bazzini (Fantasia su La traviata di Verdi per violino e archi). Anche il Bussettano è in scaletta (Quartetto in mi min. per archi, nella versione per orchestra d’archi dello stesso autore). Per finire nel Secolo breve con Nino Rota (Concerto per archi).
Il 7 e 8 febbraio il focus è su due importanti compositori scandinavi, nati entrambi nel 1865. Del finlandese Jean Sibelius verranno proposti Vapautettukuningatar (La regina liberata) e la Sinfonia n. 2 in re magg. Op. 43. Di rilievo l’accostamento al danese Carl Nielsen e al suo Concerto per clarinetto e orchestra op. 57. Dirige Claudia Patanè, clarinetto solista Andrea Scaffardi.
Il 14 e 15 febbraio un concerto monotematico dedicato a Richard Strauss, altro padre del sinfonismo europeo, con Don Quixote, variazioni fantastiche su un tema di carattere cavalleresco, e la fantasia sinfonica Aus Italien. Sul podio Marcus Bosch, solisti Bruno Boano alla viola e Andrea Waccher al violoncello. Occhio alle illustrazioni siglate da Gitrop e Salvo Russo.
Il 21 e 22 marzo spazio a caposcuola come Ludwig van Beethoven e Felix Mendelssohn-Bartholdy. Al catalogo del Titano di Bonn appartiene il Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra op. 73 “Imperatore”. Due le creazioni di Mendelssohn: l’Ouverture Le Ebridi ovvero La grotta di Fingal, e la Sinfonia n. 4 in la magg. op. 90 “Italiana”. Dirige Riccardo Bisatti, pianista solista Giovanni Bertolazzi. In omaggio a Piero Rattalino, di cui ricorre il secondo anniversario della morte, il musicologo Giuseppe Montemagno leggerà testi dello studioso inerenti i suddetti brani.
Il 26 e 27 aprile atmosfere d’oltralpe per il concerto diretto da Mārtiņš Ozoliņš, violino solista Salvatore Greco. L’antologia prevede Maurice Ravel (Pavane pour une infante défunte e Tzgane Rapsodie per violino e orchestra), Ernest Chausson (Poème per violino e orchestra) e Georges Bizet (una selezione dalle suite ricavate da Carmen e Arlesienne).
Il 16 e 17 maggio il ritorno di Giovanni Sollima, eclettico direttore, violoncellista, nonché compositore e arrangiatore, che esplorerà il suo rapporto con la musica popolare. Con lui sul palco l’autorevole voce recitante di Giovanni Calcagno e al marranzano lo specialista Puccio Castrogiovanni. In locandina due prime esecuzioni. Figlio d’arte, Giovanni propone l’inedita Giufà suite del padre Eliodoro. L'altra novità è Pitrinu e u lupu, che Sollima ha rielaborato da Prokof’ev, mentre la versione in lingua siciliana si deve a Giovanni Calcagno. La soirée musicale prevede pure una pagina di Gino Marinuzzi (Canzone dell’emigrante da Suite siciliana) e altri due arrangiamenti di Sollima: Immigrant song dei Led Zeppelin e Du, Moj e bukuramore, brano tradizionale albanese/arbëreshë. Infine Fecit Neap. 17…, pagina scritta dal virtuoso per il suo violoncello.
Il 23 e 24 maggio, due brani che non hanno bisogno di presentazione: il Concerto n. 1 in mi min. per pianoforte e orchestra op. 11 di Fryderyk Chopin e la Sinfonia n. 5 in do min. op. 67 di Ludwig van Beethoven. Dirige Gianna Fratta, solista al pianoforte Nicolò Cafaro. Sempre in omaggio a Piero Rattalino, il critico musicale Carmelita Celi legge un testo dello studioso sulla “Quinta” per antonomasia.
Il 30 e 31 maggio il concerto voluto per la Celebrazione dell’inaugurazione del Teatro Massimo Bellini (31 maggio 1890) e in memoria dell’architetto Carlo Sada, cui si deve il progetto del teatro d'opera più bello al mondo. Direttore Fabrizio Maria Carminati, voci soliste il tenore Antonio Poli e il baritono Giorgio Caoduro. Sarà l’occasione per ascoltare creazioni meno note di Puccini: Inno a Roma, Capriccio sinfonico e Messa di Gloria, ma anche una pagina di Giuseppe Verdi dall’afflato cosmopolita, Inno delle nazioni.
Il 7 e 8 giugno un concerto sinfonico corale incentrato sul Novecento italiano. Il maestro Carminati dirige nella prima parte Rapsodia satanica, colonna sonora scritta da Pietro Mascagni per l’omonimo film del regista Nino Oxilia. Nella seconda parte un florilegio di cori d’opera: ancora Mascagni in buona compagnia con Puccini, Pizzetti, Smareglia, Respighi.
I recital
Il 1 dicembre largo ai “vezzi” baritonali di Franco Vassallo, che sarà accompagnato al pianoforte da Giovanni Brollo in arie d'opera e da camera di Mozart, Rossini, Donizetti, Verdi, Boito, Puccini, Tosti, Liszt, Leoncavallo, Vaughan Williams.
Il 27 dicembre immancabile appuntamento con gospel, spirituals e brani corali ispirati al Natale. Protagonista il Coro del Teatro Massimo Bellini, sapientemente istruito da Luigi Petrozziello, qui in veste di direttore e pianista. Il messaggio di pace legato alla Natività rivive nelle partiture religiose o laiche di Rosetta Tharpe, Wallace Willis, Charles A. Tindley, Thomas A. Dorsey, Michael Bublé, Mariah Carey, Muddley Waters, Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, Roberto De Simone.
Il 2 febbraio il commovente recital “La musica miracolosa. Storia e leggenda di Wladyslaw Szpilman, il pianista del ghetto di Varsavia”. Al pianoforte Francesco Nicolosi, narratore Stefano Valanzuolo, insieme per ripercorrere la parabola artistica e umana del compositore e virtuoso polacco di origine ebraica, che evitò i campi di sterminio nazisti grazie ad amici che lo nascosero. Dalla sua autobiografia è stato tratto il film Il pianista, diretto da Roman Polański, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes e di tre premi Oscar.
Il 23 febbraio l’“Omaggio a Burt Bacharach”, il raffinato e colto hitmaker delle canzoni di tanti musical e colonne sonore, vincitore di tre Oscar e sei Grammy. L’Orchestra Brass di Palermo sarà diretta da Domenico Riina, voce solista Lucy Garsia, all’armonica Giuseppe Milici. Per ripercorrere le tappe salienti del composer che ha inventato la “chamber pop sonata”.
Il 30 marzo emozioni tanghere con l’ensemble Anna Tifu Tango Quartet, che schiera la leader al violino, Romeo Scaccia al pianoforte, Massimiliano Pitocco al bandoneon e Gianluigi Pennino al contrabbasso. La più sensuale delle danze è evocata attraverso le note di Astor Piazzolla, Romeo Scaccia, Sarasade-Bizet.
L’11 maggio immersione nella danza contemporanea di Virgilio Sieni che firma lo spettacolo “Un Amico”, dedicato al mondo e all’arte di Ezio Bosso. Coreografia e spazio sono dello stesso Sieni, i costumi di Marysol Maria Gabriel. Violoncello solista Mario Brunello, al pianoforte Maria Semeraro e la Compagnia di Virgilio Sieni. Musiche di Arvo Pärt, John Cage, Johann S. Bach, Olivier Messiaen, Ezio Bosso. Il titolo rientra nell’ambito del Catania Contemporanea Fic Festival promosso da Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza, riconosciuto dal Ministero della Cultura centro di rilevante interesse e legato al Teatro Massimo Bellini da un protocollo d’intesa triennale.
Il 25 maggio è la volta dell’Ensemble Metamorph che schiera al violino Mauro Loguercio, al clarinetto Alessandro Carbonare, al violoncello Francesco Pepicelli, al flauto Andrea Oliva, al pianoforte Angelo Pepicelli, all’arpa Fabrice Pierre. È quest’ultimo che, proprio alla ricerca di un’affascinante metamorfosi, ha trascritto per il sestetto due magistrali partiture concepite per la danza: Romeo e Giulietta di Prokof’ev e Petruška di Stravinskij.
Concerti straordinari fuori abbonamento
Quattro concerti per altrettante ricorrenze che si confermano occasione di aggregazione e riflessione civile. L’irrinunciabile e trascinante Concerto di Capodanno sarà diretto da Fabrizio Maria Carminati, che per festeggiare il 2025 sceglie le melodie e i ritmi di Julius Fučík, Nicola Colabianchi, Nino Rota, Ennio Morricone, Lucio Dalla, Dmtrij Šostakovič, e naturalmente gli spartiti frizzanti di Franz von Suppé e Johann Strauss padre e figlio.
Il primo febbraio il tradizionale Concerto in onore di Sant’Agata, in segno di devozione verso l’eroica protomartire, amatissima patrona di Catania. Dirige Giulio Prandi, mezzosoprano solista Josè Maria Lo Monaco. In prima esecuzione assoluta Vulcani immaginari per orchestra, scritto da Nicola Campogrande su commissione del Teatro Massimo Bellini (ed. Breitkopf). Di Händel ascolteremo “Donna che in ciel di tanta luce splendi”, di Sergio Rendine Ode a Sant’Agata, ancora su commissione dell’Ente lirico regionale catanese.
Il 1 giugno il Concerto per la Festa della Repubblica, solenne e partecipata riflessione sui valori della Patria e della nostra Costituzione. Sul podio ancora il maestro Carminati, con musiche di Bellini, Verdi, Rossini, Donizetti, Puccini, Mascagni e un brano recente di Francesco Muraca.
Il 28 settembre un concerto sinfonico-corale per la Celebrazione del 2754° anno della fondazione della Città di Catania; direttore Francesco Di Mauro, brani di Bellini, Donizetti, Rossini, Verdi, Puccini e di due nomi di spicco del panorama musicale attuale come Yuri Furnari e Joe Schittino. Per una profonda connessione con la lunga storia di riscatto e rinascita di una città il cui motto è “Melior de cinere surgo”.
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