giovedì 10 ottobre 2024

Presentata la nuova stagione operistica 2025 del Teatro Massimo Bellini di Catania

 

Dal 18 al 26 gennaio il magnifico sipario dipinto dal pittore Giuseppe Sciuti si alzerà sull’inaugurale Norma, titolo iconico, tra i capolavori più amati di Vincenzo Bellini che sviluppa qui - come gli riconosce Schopenhauer - un’esemplare tragedia lirica, potendo contare sul libretto di Felice Romani, con il quale aveva stretto uno dei sodalizi più importanti della storia del teatro musicale. Sul podio Leonardo Sini, mentre regia, scene e costumi sono di Hugo De Ana che firma l’allestimento del Sofia Opera and Ballet House. 
Nel title role si daranno il cambio Jessica Pratt (nella foto a destra) e Irina Lungu, Pollione sarà Antonio Poli. Negli altri ruoli principali si alterneranno Elisa Balbo e Aya Wakizono (Adalgisa), Carlo Lepore e Alessio Cacciamani (Oroveso). Completano il cast Marco Puggioni e Blagoj Nacoski (Flavio), Anna Malavasi e Sabrina Messina (Clotilde). Una sontuosa inaugurazione che apre le celebrazioni per il 190⁰ anniversario della morte del Cigno.
Dal 7 al 15 marzo in scena Don Giovanni o Il dissoluto punito, dionisiaco baccanale di seduzione compulsiva, ma soprattutto insoluto teorema dalle infinite declinazioni libertine e libertarie, cui è legata la stessa essenza del genio di Wolfgang Amadeus Mozart, che qui si dipana in un dramma giocoso sviluppato sul soggiogante libretto ‘italiano’ di Lorenzo Da Ponte. Dirige Beatrice Venezi, la regia di Davide Garattini si avvale delle scene di Ezio Frigerio e dei costumi di Franca Squarciapino. 
L’allestimento è una coproduzione del Teatro nazionale della Georgia di Tbilisi e del Teatro de la Maestranza di Siviglia. Doppio cast per tutti i ruoli tranne uno, con Markus Werba (nella foto a sinistra)  e Christian Fed (Don Giovanni), Desirée Rancatore e Elisa Verzier (Donna Anna), Valerio Borgioni e Matteo Falcier (Don Ottavio), Josè Maria Lo Monaco e Evgeniya Vukkert (Donna Elvira), Cristian Senn e Salvatore Salvaggio (Leporello), Shi Zong e Costantino Finucci (Masetto), Zerlina Albane Carrère e Cristin Arsenova (Zerlina) e, in tutte le recite, Andrea Luca Park (Il Commendatore).
Dall’11 al 19 aprile Madama Butterfly, crudele tragedia “giapponese” che incombe sulla piccola e fedele geisha. Il pentagramma di Giacomo Puccini vibra del dolore di un amore tradito che non lascia scampo alla giovane sposa e madre. Una dignità, la sua, che soffoca la disperazione nel sacrificio estremo, e fa di lei l’eroina che il compositore esalta musicando i versi di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Direttore Alessandro D’Agostini, regia e scene di Lino Privitera, costumi di Alfredo Corno. 
Nella compagnia di canto agiscono Valeria Sepe e Myrtò Papatanasiu (nella foto a destra) (Cio-Cio-San), Leonardo Caimi e Carlo Ventre (Pinkerton), Laura Verrecchia e Carlotta Vichi (Suzuki), Luca Galli e Francesco Landolfi (Sharpless), Paola Francesca Natale e Serafina Liberman (Kate Pinkerton), Saverio Pugliese e Mauro Bolognesi (Goro). E ancora Roberto Accurso (il principe Yamador), Gianfranco Montresor (lo zio Bonzo), Filippo Micale (l’ufficiale di registro).
Dal 17 al 25 ottobre il dramma buffo Don Pasquale, composto da Gaetano Donizetti all’apice della sua gloria parigina, per le cui scene musicò il libretto di Giovanni Ruffini, elogio dell’amor giovane ha la meglio sull’illusione senile. Direttore Riccardo Bisatti, storica regia di Ugo Gregoretti ripresa da Giandomenico Vaccari con le scene e i costumi di Eugenio Guglielminetti per l’allestimento del Teatro Regio di Torino. 
A darsi il cambio nei ruoli saranno John Osborn (nella ffoto a sinistra) e Giulio Pelligra (Ernesto), Marina Monzò, Federica Foresta e Giuliana Di Stefano (Norina), Nikolai Zemlianskikh e Alfonso Muijca (Dottor Malatesta), Dario Giorgelè (un notaro).
Dal 21 al 29 novembre, dopo 35 anni di attesa, sul palcoscenico catanese torna Otello, opera in cui Giuseppe Verdi si confronta alla pari con Shakespeare, elaborando una potente drammaturgia musicale sviluppata nei quattro atti del libretto di un Arrigo Boito in stato di grazia. Sul podio Fabrizio Maria Carminati, regia e scene di Giancarlo Del Monaco, costumi di Stella Del Monaco, coreografie di Lino Privitera. Allestimento del Teatro Nazionale di Bucarest. 
In scena Gregory Kunde (nella foto a destra) che si alternerà con Gaston Rivero nel ruolo del Moro, Lana Kos con Francesca Maionchi (Desdemona), Franco Vassallo con Simone Piazzola (Iago), Paolo Antognetti con Luigi Morassi (Cassio), Anna Malavasi con Albane Carrère (Emilia). E inoltre Andrea Schifaudo (Roderigo), Luca Dall’Amico e Luciano Leoni (Lodovico), Fabrizio Brancaccio (Montano), Luciano Leoni (un araldo).
I balletti
Dal 2 all’8 maggio il recente Othello 2.0, balletto di Amilcar Moret Gonzalez, che firma pure la coreografia su musiche di Antonio Vivaldi, Max Richter, Ezio Bosso. L'adattamento, tratto da William Shakespeare, è di Marina Marchione e punta sulle passioni che fanno perdere il controllo, come la gelosia più cieca e l’invidia che non conosce rimorso. Scenografia di Eva Adler e costumi di Angelo Alberto. Produzione e Corpo di ballo del Teatro di Kiel. 
Lo stesso Amilcar Moret Gonzalez (nella fotoa sinistra) si alterna con Ricardo Urbina nel ruolo del titolo, Virginia Tomarchio con Marina Kadyrkulova (Desdemona), Didar Sarsembayev con Vitalii Netrunenko (Iago), Emilia Leisa Martínez Santana con Gulzira Zhantemir (Emilia), Rauan Orazbayev con Alexey Irmatov (Cassio), Sabina Faskhi con Erika Asai (Bianca), Alexey Irmatov con Christopher Carduck (il sacerdote), e in tutti i turni Henri Frey (un mendicante).
Dal 16 al 21 dicembre, in prossimità delle Festività, arriva il balletto natalizio per definizione, Lo Schiaccianoci, con la straordinaria partitura di Pëtr Il’ič Čajkovskij e le coreografie di Aleksej Fadeečev e Nina Ananiashvili che si muovono nel rispetto dell’originario impianto ottocentesco. Sul podio si succederanno Papuna Gvaberidze e Levan Jagaev. Scene e costumi sono di Simon Virsaladze, assistente del coreografo è Ekaterina Shavliashvili. Solisti, Corpo di ballo e produzione provengono dal Balletto dell’Opera di Tbilisi, di cui la Ananiashvili, già ètoile di fama planetaria, è direttrice artistica.


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