mercoledì 2 ottobre 2024

Orchestra Sinfonica di Milano | Francesca Dego, Diego Ceretta - Campogrande, Beethoven, Čajkovskij - 11/13 ottobre, Auditorium di Milano

 

Venerdì 11 ottobre 2024 ore 20
Domenica 13 ottobre 2024 ore 16
Auditorium di Milano, Largo Mahler
Nicola Campogrande
Cinque modi per aprire un concerto Prima esecuzione italiana
Ludwig van Beethoven
Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 61
Petr Il'ič Čajkovskij
Sinfonia n. 1 in Sol minore op. 13 'Sogni d'Inverno'

Orchestra Sinfonica di Milano
Francesca Dego Violino
Diego Ceretta Direttore

Con il contributo del Ministero della Cultura.
Fondatori Istituzionali: Regione Lombardia, Comune di Milano.
Fondatori Promotori: Città metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza
Brianza Lodi, Banco BPM, Pirelli, Intesa Sanpaolo.
Con il sostegno di Fondazione Cariplo.

Sarà Diego Ceretta, classe 1996, a dirigere il programma di venerdì 11 (ore 20) e domenica 13 ottobre (ore 16) all’Auditorium di Milano, al fianco di Francesca Dego, solista che ha un rapporto prolifico e duraturo con l’Orchestra Sinfonica di Milano, che si cimenta con il Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 61 di Beethoven, accompagnato da Cinque modi per aprire un concerto (prima esecuzione italiana) di Nicola Campogrande (nella foto in alto), Compositore in Residenza dell’Orchestra, e la Sinfonia n. 1 in Sol minore op. 13 'Sogno d'Inverno' di Pëtr Il'ič Čajkovskij.
Ecco un concerto cucinato perfettamente, in cui non manca nessun ingrediente per entusiasmare chiunque sia presente in sala: uno dei più grandi talenti italiani e internazionali del violino, Francesca Dego. Una pagina solistica tra le più preziose della storia di questo strumento, ovvero il Concerto per violino di Beethoven. Un direttore dall’enorme talento, Diego Ceretta, appena nominato Direttore Principale dell’Orchestra della Toscana. Una imperdibile prima esecuzione italiana Nicola Campogrande, compositore in residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano di cui si propone. Il tutto arricchito dalla bellissima Sinfonia n. 1 in Sol minore op. 13 'Sogni d'Inverno' di Čajkovskij.
L’atteso ritorno di Francesca Dego all’Auditorium di Milano avviene insieme a una pagina che rappresenta una delle vette del repertorio solistico, il Concerto in Re maggiore op. 61 di Beethoven. Scritto in poche settimane ed eseguito nell’autunno del 1806, il Concerto fu composto in un periodo molto produttivo, tra la Quinta e la Sesta sinfonia, e rappresenta una composizione che segna profondamente la storia della musica, una delle opere più amate di Beethoven e più ammirate dai pubblici di tutto il mondo, per il fascino che esercita il lirismo del violino, le suggestioni dei passi virtuosistici, le espansioni cantabili.
Arriva all’Auditorium di Milano Diego Ceretta, talento della direzione d’orchestra che a Milano ci è nato e ci è cresciuto, e che a Milano si è formato come musicista, fino a conquistare, alla tenera età di 27 anni, il ruolo di Direttore Principale dell’Orchestra della Toscana. Un musicista di grande profondità, che proviene dai corsi di perfezionamento di Daniele Gatti, e che rappresenta una ventata di freschezza nel panorama direttoriale del nostro Paese. “Obiettivo di ogni direttore è convogliare l’orchestra sull’idea che lui ha dei pezzi”, spiega. “Per portare a casa il risultato vanno
comprese le esigenze anche umane del gruppo, va cercata continuamente la chiave per smuovere entusiasmo e fantasia.” Ceretta ha fatto nel mese di settembre il suo debutto con la Sinfonica di Milano per Mito Settembremusica, dirigendo in prima assoluta una suggestiva partitura di Fabio Vacchi, e torna a ottobre per dirigere la prima italiana di Cinque modi per aprire un concerto di Nicola Campogrande, compositore in residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano.
Ed è proprio in virtù di questa pagina che il concerto sinfonico di venerdì 11 e domenica 13 ottobre rientra nel palinsesto della programmazione speciale “Onde sinfoniche”, calendario di appuntamenti dell’Orchestra Sinfonica di Milano dedicato ai 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi (1874-1937) e i 100 anni dalla prima trasmissione radiofonica italiana (6 ottobre 1924). Due pietre miliari della modernità che rappresentano una significativa opportunità per riflettere sul fondamentale contributo dello scienziato bolognese allo sviluppo tecnologico e culturale dell’Italia e del mondo intero. Questa pagina sinfonica di Campogrande ci proietta immediatamente all’interno del concetto di “apertura delle trasmissioni”: la scelta di questo brano risiede nel fatto che si tratta di “una serie di brevissime ouvertures concatenate, pensate per moltiplicare la festa, la gioia, l’entusiasmo di qualcosa che sta muovendo i primi passi”, con cui si indaga sul ruolo dell’apertura delle trasmissioni e dell’effetto che fa su chi ascolta e su chi suona.
Dopo la diretta del concerto di domenica 6 ottobre, Radio Tre torna protagonista anche in occasione del secondo appuntamento: l’appuntamento di venerdì 11 ottobre, infatti, sarà preceduto da una conferenza introduttiva speciale intitolata “Apertura delle trasmissioni a due voci”, un dialogo “radiofonico” che conduce gli ascoltatori all’interno dell’immaginario entro il quale questo appuntamento sinfonico fa parte del palinsesto di “Onde sinfoniche”: Oreste Bossini, voce tra le più celebri di Radio Tre, chiacchiera con Nicola Campogrande, che come sappiamo, oltre a vantare una splendida carriera da compositore, ricopre, proprio su Radio Tre, il ruolo di speaker radiofonico.

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