mercoledì 2 ottobre 2024

IL 5 OTTOBRE I POMERIGGI MUSICALI CELEBRANO AL TEATRO DAL VERME DI MILANO IL CENTENARIO DELLA MORTE DI PUCCINI CON UN CONVEGNO E L’OPERA “LE WILLIS”

 

In attesa dell’avvio ufficiale dell’80a Stagione, sabato 5 ottobre al Teatro Dal Verme, I Pomeriggi Musicali celebrano il centenario della morte di Giacomo Puccini con una giornata di attività, realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Critici Musicali e con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane.
 
Si comincia in Sala Piccola alle ore 10 con la seconda sessione del convegno Puccini in scena, oggi organizzato dall’Associazione Nazionale Critici Musicali, che darà la parola a registi, compositori, organizzatori musicali, con l’obiettivo di verificare sul campo le idee emerse nella prima giornata (svoltasi a Lucca lo scorso 24 aprile), in cui critici musicali e musicologi hanno affrontato il rapporto tra Puccini, il suo teatro e la cultura contemporanea. Nel dettaglio, dopo i saluti del direttore generale e artistico dei Pomeriggi Musicali Maurizio Salerno e del presidente dell’Associazione Nazionale Critici Musicali Andrea Estero, sono in programma tre tavole rotonde con tre compositori di oggi – Francesco Filidei, Filippo Del Corno e Nicola Sani – moderati da Gianluigi Mattietti; quindi con tre operatori culturali – Laura Berman (attuale sovrintendente dell’Opera di Hannover già designata a quella di Amburgo), Konrad Kuhn (Dramaturg dell’Opera di Francoforte) e Mathieu Jouvin (sovrintendente del Teatro Regio di Torino) – moderati da Stefano Nardelli; infine con i registi Valentina Carrasco, Moshe Leiser e Patrice Caurier, Stefano Vizioli, moderati da Alberto Mattioli. Si riprende alle ore 14.30 con la presentazione dell’Annuario dell’Associazione Nazionale Critici Musicali con Sara Chiappori e Alessandro Cammarano. Si torna a Puccini alle ore 15.00 quando Angelo Foletto dialogherà con Riccardo Chailly, direttore musicale del Teatro alla Scala e interprete pucciniano di riferimento. Il convegno è aperto al pubblico con prenotazione consigliata su www.ipomeriggi.it
 
Alle ore 17, in Sala Grande, per ricordare il profondo legame tra il Teatro Dal Verme e Giacomo Puccini – che in questo luogo al centro di Milano debuttò ancora sconosciuto nel 1884 – l’Orchestra I Pomeriggi Musicali diretta da Diego Fasolis, eseguirà la stessa opera di allora, Le Willis, in forma di concerto. Interpreti vocali sono Francesca Sassu (Anna), Giuseppe Talamo (Roberto), Marco Bussi (Guglielmo Gulf) con il Coro della Radio Svizzera. Un appuntamento in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane che verrà replicato anche all’Auditorio Stelio Molo della RSI a Lugano il 6 ottobre alle ore 20.30.
I biglietti per Le Willis hanno un costo da 11 a 20 euro (intero) e da 9 a 16 euro (ridotto per gli under 30, gli over 60, gruppi, associazioni ed enti convenzionati)

«L’opera d’esordio del neodiplomato al Conservatorio di Milano – scrive Raffaele Mellace nelle note di sala – fu sollecitata dal concorso indetto nel 1883 dalla rivista “Il teatro illustrato” dell’editore Sonzogno. Grazie ai buoni uffici del suo maestro, Amilcare Ponchielli, Puccini entrò in contatto con il poeta scapigliato Ferdinando Fontana, che gli fornì un libretto tratto dal racconto Les Willis (1852) di Alphonse Karr, ispirato a una leggenda slava già sfruttata da Heinrich Heine. Propugnatore d’un robusto rinnovamento del melodramma, Fontana sosteneva una formula innovativa di “spettacolo sinfonico scenico”: esattamente il formato che, nel rinnovato equilibrio tra componente vocale, strumentale e coreutica, la “leggenda in un atto in due parti” Le Willis (non ancora “opera-ballo”) intende realizzare. Coerente con tale intento è la scelta d’un soggetto fantastico, estraneo alla tradizione dell’opera italiana, incentrato sulla leggenda delle Villi, ragazze abbandonate dai loro amanti, che, morte per amore, perseguitano come spettri i fedifraghi, reclamando vendetta. Fresco di bocciatura al concorso Sonzogno, Puccini ebbe comunque l’onore, sostenuto dai musicofili dell’aristocrazia e della finanza milanese, di vedere l’opera in scena in questo Teatro Dal Verme il 31 maggio 1884. Il titolo aveva peraltro prontamente attirato l’interesse dell’editore Giulio Ricordi, acutissimo talent scout, che sin dall’inizio potrebbe aver progettato con Ponchielli un percorso che aggirasse il rivale Sonzogno. Come che sia, l’opera incontrò successo, fu acquisita da Casa Ricordi e, rivista col titolo Le Villi (vi venne ad esempio introdotta la romanza di Roberto, assente nell’originale), l’inverno successivo sarebbe stata riproposta al Regio di Torino e alla Scala. Consumata in un’ora scarsa, la vicenda, identica nelle due versioni, coglie i fidanzati Anna e Roberto (con loro, soprano e tenore, compare solo un terzo solista, il padre di lei, baritono) nel momento in cui quest’ultimo è in procinto di partire per la città, dalla quale, dimentico delle sacre promesse, non farà ritorno. Anna ne morirà di dolore ma non invendicata: quando Roberto riprenderà finalmente la strada del villaggio, s’imbatterà nello spettro della fidanzata che, insieme alle Villi sue compagne, trascinandolo in una danza macabra ne decreterà la perdizione».
 


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