“Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”. Sono ancora le parole di Papa Paolo VI, oggi Santo, che rivolse agli artisti nel discorso che chiudeva il Concilio Vaticano II nel 1965, a ispirare il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, giunto alla sua XXIII edizione e promosso dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra fondata e diretta fin dal suo nascere da Hans-Albert Courtial.
L’inaugurazione per l’anno 2024, vede rinsaldarsi la preziosa collaborazione fra il Festival e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: mercoledì 23 ottobre (ore 20.30), alla Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura (ingresso libero, prenotazione sul sito https://promusicaeartesacra.lineamenta.org), la celebre bacchetta inglese Daniel Harding dirige l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in una delle sue primissime apparizioni in veste di direttore musicale dell’Accademia ceciliana, fra le compagini più prestigiose al mondo.
In programma la Messa da Requiem per soli, coro e orchestra di Giuseppe Verdi, solisti il soprano sudafricano Masabane Cecilia Rangwanasha stella nascente del panorama lirico e “BBC New Generation Artist”, il mezzosoprano russo Yulia Matochkina giovane voce già affermatasi nei principali teatri e festival di tutto il mondo, Charles Castronovo americano, di origini italiane, tenore molto richiesto dai palcoscenici lirici e il parmense Roberto Tagliavini fra i principali bassi della sua generazione.
Composto centocinquant’anni fa, nel 1874, per il primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni, per cui Giuseppe Verdi nutriva profonda ammirazione, la Messa da Requiem è uno dei capolavori di musica sacra di tutti i tempi, dalle vaste proporzioni, che fonde la polifonia di austera memoria con le personalissime soluzioni stilistiche del Cigno di Busseto. Vi ritroviamo i grandi temi della spiritualità, della ricerca della fede, della paura e della debolezza dell’uomo di fronte alla morte, su cui Verdi in quegli anni riflette profondamente. Eseguita la prima volta a Milano, il 22 maggio 1874 nella Chiesa di San Marco, diretta dallo stesso Verdi, la Messa ottenne da subito un enorme successo e la fama della composizione superò presto i confini nazionali.
Il festival entra nel vivo dal 15 al 19 novembre con una programmazione fitta di cui fanno da scenario le imponenti e suggestive Basiliche Papali di Roma e Vaticano. Centinaia i musicisti coinvolti fra orchestre, cori, direttori e solisti di fama internazionale, provenienti da Europa e Giappone, accolti da un pubblico altrettanto internazionale per sei appuntamenti musicali di forte spiritualità, con il più noto repertorio sacro e liturgico del Sette e Ottocento. Nel programma anche un doveroso omaggio a due grandi compositori degli ultimi due secoli: Giacomo Puccini, nell’anno in cui si celebra il primo centenario dalla scomparsa, e Anton Bruckner a duecento anni dalla nascita. Fra le formazioni ospiti troviamo Concerto Köln, Swiss National Orchestra, i Vokalensemble Kölner Dom, i St. Florianer Sängerknaben, il coro dell’Escolanía del Escorial, l’IlluminArt Chorus, fra i direttori principali Eberhard Metternich, Ralf Weikert, Tomomi Nishimoto e molti altri.
Info: l’ingresso ai concerti è libero e gratuito fino al raggiungimento della massima capienza dei posti. È possibile prenotare un posto in basilica compilando il modulo di registrazione sul sito https://promusicaeartesacra.lineamenta.org Ai sostenitori e agli amici della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra verranno messi a disposizione dei settori riservati.
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