venerdì 3 maggio 2024

Festival del Maggio Musicale - 5 maggio 2024, sala grande del Teatro, concerto sinfonico corale diretto da Daniele Gatti, musiche di Petrassi e Šostakovič

 

A poche settimane dal grande successo di pubblico e critica del concerto che ha inaugurato l’86ª edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino, il direttore principale Daniele Gatti torna alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio (nella foto in alto, di Marco Monasta-Maggio Musicale Fiorentino) per un altro appuntamento sinfonico corale, in programma il 5 maggio alle ore 20 nella Sala Grande del Teatro. 
 
In apertura il Magnificat di Goffredo Petrassi, composizione per soprano leggero, coro misto e orchestra che trova protagonista inoltre Eleonora Bellocci (nella foto a sinistra, di Valentina Mazzola), che torna sulle scene del Maggio dopo le recite dell’acclamato Ritorno di Ulisse in patria del luglio 2021, vincitore del Premio Abbiati come miglior spettacolo di quell’anno. Un brano con una forte impronta sacra, in linea con il cartellone del concerto del 13 aprile – che ha visto in programma il Salmo 13 di Alexander Zemlinsky – e con quello che sarà l’ultimo impegno concertistico del maestro Gatti nell’ambito dell’86ºFestival del Maggio, il 7 giugno in Sala Mehta, che mette in cartellone il Salmo IX, sempre di Goffredo Petrassi.
Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini
In chiusura al concerto la Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93 di Dmitrij Šostakovič: composta fra il luglio e l’ottobre del 1953 - a distanza di circa 8 anni dalla precedente – fu eseguita per la prima volta nel dicembre dello stesso anno, ottenendo fin da subito una vasta eco ma finendo però sotto l’occhio dell’Unione dei compositori sovietici, che criticò il tono della partitura, ritenuta troppo pessimistica rispetto alle caratteristiche celebrative e positive che il regime in parte cercava di imporre alla musica.
 
Prima di ogni recita sono proposte al pubblico le presentazioni degli spettacoli: le guide si tengono nel Foyer della Sala Zubin Mehta o nel Foyer di Galleria della Sala Grande 45 minuti circa prima dell’inizio di ogni recita.
 
 
Il programma:
 
GOFFREDO PETRASSI 
Magnificat per soprano leggero, coro misto e orchestra
Nato alle porte di Roma nel 1904, Goffredo Petrassi muove i primi passi nel mondo musicale tra le fila dei pueri cantores della Schola Cantorum della Chiesa di San Salvatore in Lauro. Al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in organo e composizione, si cimenta con le polifonie ardite di Josquin Desprez e Palestrina ma al contempo viene folgorato dal modernismo di Igor Stravinskij. Così, come altri colleghi della sua generazione inizia il proprio cammino artistico sotto la spinta della corrente neoclassica, che lo porta a rielaborare forme musicali del passato in modo nuovo ed eclettico. Il Magnificat per soprano leggero, coro e orchestra fu realizzato tra il 1939 e il 1940 ed eseguito per la prima volta il 4 maggio 1941 al Teatro Adriano di Roma sotto la direzione di Bernardino Molinari. Come il Salmo IX, che aveva consacrato il nome di Petrassi solo pochi anni prima, anche il Magnificat è un’importante pagina corale basata su un testo sacro, il canto di lode e di gratitudine a Dio che secondo il Vangelo di Luca fu intonato per la prima volta dalla Vergine Maria dopo l’Annunciazione. Nel Magnificat l’attenzione del compositore è rivolta a restituire in modo quasi madrigalistico le parole e le immagini contenute nel testo creando un affresco sonoro dove si alternano perorazioni corali imponenti a episodi di pacato lirismo. Particolarmente suggestivo è poi il ruolo della Vergine che con voce agile e cristallina si libra sui vari interventi corali. A conclusione dell’opera Petrassi costruisce una grandiosa fuga per l’intonazione del Gloria che, contrariamente alle aspettative, non termina in modo trionfale ma si spegne in pianissimo nell’Amen finale.
 
DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ
Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93
Dopo la morte di Stalin, avvenuta il 5 marzo 1953, Šostakóvič iniziò a comporre la sua decima sinfonia. I lavori alla nuova partitura lo impegnarono da luglio a ottobre e il 17 dicembre la Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93 debuttò a Leningrado diretta da Evgenij Mravinskij. Opera cupa e di taglio introspettivo, la Sinfonia n. 10 rappresenta una denuncia della personalità di Stalin, che tanto tragico peso aveva avuto nella vita degli artisti sovietici. La presenza del dittatore aleggia infatti minacciosa sull’intera partitura, soprattutto nel secondo movimento che, come precisò l’autore, fu pensato come un ritratto sonoro del dittatore. Articolata nei quattro canonici movimenti, la Sinfonia presenta una scrittura chiaroscurale e ricca di allusioni. Nel primo e lunghissimo movimento in tempo Moderato un tema desolato simile a una trenodia, affidato inizialmente a violoncelli e contrabbassi, si muove strisciando in orchestra come un’idea fissa. Segue poi un Allegro brevissimo e dalla potenza espressiva stupefacente. Il ritratto del dittatore è caratterizzato da un ritmo violento e brutale di marcia, da blocchi sonori che si scontrano e dall’uso del tritono, l’intervallo diabolico per antonomasia nella storia della musica. Il terzo tempo (Allegretto) riprende, trasformato nel ritmo di valzer, il tema ondeggiante del primo movimento a cui l’autore contrappone un motto costruito sulle note re-mi bemolle-do-si, il crittogramma del proprio nome secondo la notazione anglosassone già utilizzato in altre opere. Nel finale, un Allegro introdotto da un Andante, ritroviamo l’incedere aggressivo del secondo movimento. All’inciso tematico del dittatore si oppone il motto del nome del compositore che innerva il discorso musicale fino alle ultime battute in cui Šostakóvič afferma trionfante la ritrovata libertà artistica.
 
La locandina:
 
GOFFREDO PETRASSI 
Magnificat per soprano leggero, coro misto e orchestra
 
Soprano Eleonora Bellocci
 
DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ
Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93
Moderato/Allegro/Allegretto/Andante. Allegro
 
 
Direttore
Daniele Gatti 

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino 
 
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
 


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