Sala Primula Via della Cisa, 1 ROMA
“In un salotto d’epoca”
Ann Stupay, violino
Dante Cianferra, violoncello
Rossella di Chio, pianoforte
W.A.Mozart - Trio in Sib maggiore
K502
Allegro- Larghetto- Allegretto
J. Haydn - Trio in Fa diesis minore
Hob. XV,26
Allegro- Adagio cantabile- Finale:Tempo
di Minuetto
R. Schumann - Trio n.3 in Sol minore
op.110
I- Bewegt, doch nicht zu rasch
II- Ziemlich Langsam
III- Rasch
IV- Kraeftig, mit Humor
Un costume, quello ottocentesco, che continuava idealmente il concetto della musica che si fa in casa, nel Settecento appannaggio delle grandi aristocrazie che nelle loro lussuose dimore invitavano complessi di musica da camera per deliziare le orecchie degli augusti e aristocratici partecipanti.
Ma Haydn, Mozart e Schumann, tre grandi compositori vissuti fra epoca classica e romantica fra Settecento e Ottocento, a quali pubblico pensavano per la loro musica da camera?
Haydn quando scrive il suo Trio in fa diesis minore Hob. XV,26 nel 1795, era in partenza da Londra, la città che gli aveva decretato un enorme successo con le esecuzioni, in concerti pubblici, di alcune sue sinfonie (le famose Sinfonie londinesi) e di musica da camera varia (trii e quartetti).
Mozart compone il Trio K 502 a Vienna nel 1786, un anno di grande importanza nella stagione ormai matura della sua produzione per il Teatro (pensiamo alla sublime opera comica Le nozze di Figaro) e strumentale, con la composizione di capolavori fra cui il Concerto per pianoforte in do maggiore K 503 e la Sinfonia “Praga”, con i quali tentava l’avventura di libero professionista non più al servizio di un mecenate, ma di una nuova classe sociale che riempiva le sale da concerto, come aveva già fatto Haydn a Londra.
Schumann compone il suo Trio in sol minore op.110 nel 1851, in un’epoca in cui il retaggio del compositore “a servizio di” era ormai definitivamente tramontato, lasciando il posto alla figura dell’artista che compone liberamente per una committenza varia che destina le opere al pubblico delle sale da concerto; ed il Trio di Schumann fu eseguito a Lipsia nel 1852 (con al pianoforte la moglie di Schumann, la famosa pianista Clara Wieck) nella famosa sala Gewandhaus, ancora oggi una delle sedi più prestigiose sale da concerto in Europa.
Ad accomunare dunque i tre brani che verranno eseguiti in questo Concerto è la circostanza che sono stati scritti da tre grandissimi compositori nella piena maturità della loro vita artistica, che hanno saputo sviluppare le forme del classicismo e del romanticismo attraverso la ricerca di sonorità nuove e la valorizzazione e l’indipendenza massima di tutti e tre gli strumenti, il violino, il violoncello e il pianoforte, elevando il genere cameristico del Trio da composizione di mero intrattenimento a composizione di grande impegno compositivo e di ascolto per un nuovo pubblico che riempiva le sale.
La sfida degli artisti impegnati nel concerto, Ann Stupay (nella foto) al violino, Dante Cianferra al violoncello e Rossella di Chio al pianoforte sarà quella di permettere ad un pubblico riunito in uno spazio intimo e raccolto come quello di “un salotto ottocentesco”, l’ascolto di tre opere importanti, facendole rivivere in tutta la loro importanza storica e grandezza artistica.
M. Francesca Agresta
(Docente del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma)
(Docente del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma)
Nessun commento:
Posta un commento