giovedì 23 maggio 2024

Orchestra Sinfonica di Milano | Suor Angelica, 31 maggio - 2 giugno, Auditorium di Milano

 
Auditorium di Milano, Largo Mahler
Giacomo Puccini
Suor Angelica, in forma di concerto
Orchestra Sinfonica, Coro Sinfonico e Coro di Voci Bianche di Milano
Massimo Fiocchi Malaspina Maestro del Coro
Maria Teresa Tramontin Maestro del Coro di Voci Bianche
Vincenzo Milletarì Direttore
Si ringrazia Accademia Teatro alla Scala.

I festeggiamenti per i 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini arrivano all’Auditorium di Milano: venerdì 31 maggio (ore 20) e domenica 2 giugno (ore 16) in programma Suor Angelica in forma di concerto, con Vincenzo Milletarì alla testa di Orchestra Sinfonica, Coro Sinfonico e Coro di Voci Bianche di Milano. Il cast: Monica Zanettin (Suor Angelica - nella foto in basso), Silvia Beltrami (Zia principessa), affiancate dalle Soliste dell’Accademia Teatro alla Scala, Dilan Saka (Maestra delle novizie, Suora Infermiera), Greta Doveri (Suor Genoveffa, Seconda Cercatrice, Seconda Conversa), Fan Zhou (Suor Osmina, Suor Dolcina, una novizia), Laura Lolita Perešivana (Prima Cercatrice, Prima Conversa), Elena Caccamo (Badessa, Suor Zelatrice). Massimo Fiocchi Malaspina (Maestro del Coro) e Maria Teresa Tramontin (Maestro del Coro di Voci Bianche).
Anticipa il concerto del 31 maggio una conferenza introduttiva tenuta dal Prof. Fabio Sartorelli, una guida all’ascolto intitolata “Suor Angelica”, una introduzione” (ore 18.30, Foyer della Balconata dell’Auditorium di Milano) arricchita da esemplificazioni al pianoforte e videoproiezioni. Del resto, si tratta di un’opera particolarmente significativa e interessante che merita di essere conosciuta e approfondita. Suor Angelica, data 1918, rappresenta senza dubbio una delle vette del Puccini sperimentatore. Come afferma il Prof. Sartorelli: “Suor Angelica è ambientata in un tempo indefinito che potremmo però collocare tra il Sedicesimo e il Diciassettesimo Secolo, in un monastero toscano.
Ma è al contempo un’opera estremamente moderna, in primis per il fatto che il complesso di voci è interamente femminile, un fatto assolutamente nuovo e decisamente sperimentale. Ma non solo: ambientandola in un monastero, Puccini opta per modalità espressive arcaiche, recuperando la modalità antica ed elementi di canto liturgico e canto gregoriano, il tutto accostato a una musica che potremmo definire naturalistica, rappresentando in musica il ronzio delle vespe, il ragliare dell’asino, il canto dell’uccellino.”
Dal punto di vista eminentemente formale, Suor Angelica fa parte del Trittico, trio di opere di un atto unico, modalità operistica diffusasi alla fine dell’Ottocento a partire dal successo di Cavalleria Rusticana di Mascagni, che inaugura la Stagione della cosiddetta ‘opera dei bassifondi’ o ‘dramma plebeo’. Forma che tuttavia, dopo la fine dell’Ottocento, fu emarginata. In maniera assolutamente sorprendente, nel 1918 Puccini propone tre opere in atto unico. Del resto, innovare può anche voler dire volgere lo sguardo al passato e attingerne a piene mani in maniera sapiente. E’ il caso di Puccini, che fu un innovatore da tutti i punti di vista, come prosegue il Prof. Sartorelli: “La sua musica resta estremamente attuale anche oggi, e mostra una grande capacità di sperimentazione continua, dall’armonia alla ritmica, fino all’orchestrazione, tra le più all’avanguardia dell’epoca. Ciò che lo condannò fu ciò che la critica ha considerato un problema (e che dal mio punto di vista rappresenta un falso problema), cioè il suo indefesso attaccamento alla melodia. Questo tratto gli costò l’etichetta di ‘passatista’. Ma in realtà il modo in cui tratta la melodia è estremamente moderno. Puccini ebbe la capacità di intuire il Novecento prima che il Novecento si palesasse, potremmo dire che fu lui a inventare il Jazz, il Musical, la musica da film. Puccini cammina nel Novecento prima ancora che il Novecento si sia palesato. E’ stato un precursore.”

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