giovedì 16 maggio 2024

Kolja Blacher e la Sinfonica di Milano, “solo” un’ora di musica interamente dedicata a Beethoven: l’ultimo appuntamento dei “Concerti Ristretti” è domenica 19 maggio, con al pianoforte Young Sun Choi, vincitrice del Concorso Pianistico Internazionale Rina Sala Gallo


Domenica 19 maggio ore 16
Auditorium di Milano, Largo Mahler

Ludwig van Beethoven
Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in Sol maggiore op. 58
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 8 in Fa maggiore op. 93

Orchestra Sinfonica di Milano
Kolja Blacher Direttore
Young Sun Choi Pianoforte

Avvicinarsi poco per volta alla musica sinfonica. Si può fare, ed è ancora più facile farlo con i Concerti Ristretti, un’ora di musica per avvicinarsi al meraviglioso mondo del repertorio classico, insieme a Kolja Blacher (nella foto) e l’Orchestra Sinfonica di Milano.
Per il terzo e ultimo appuntamento della Stagione, in programma per domenica 19 maggio alle ore 16 all’Auditorium di Milano, Blacher sale sul palco per affrontare un programma interamente dedicato a Ludwig van Beethoven: la Sinfonia n. 8 in Fa maggiore op. 93 e il Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in Sol maggiore op. 58. Al pianoforte Young Sun Choi, vincitrice, nel 2022, del Concorso Pianistico Internazionale Rina Sala Gallo.
A Young Sun Choi è affidata l’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in Sol maggiore op. 58 di Ludwig van Beethoven, una perla del repertorio per pianoforte e orchestra composta nel 1806. Una pagina di straordinaria bellezza e originalità, in cui per la prima volta nella storia il pianoforte apre il concerto, anticipando la canonica esposizione orchestrale, che da sempre rappresenta una preparazione al trionfale ingresso del solista.
Nella seconda parte, la Sinfonia n. 8 in Fa maggiore op. 93, la penultima delle sinfonie di Beethoven, composta nel 1812 ed eseguita per la prima volta nel 1815. A proposito di questa serena e tersa composizione, scrive Alberto Savinio nel suo “Scatole sonore”, del 1955: “Beethoven qui è ragazzo: ritrova l'arte migliore e più confortante: l'arte come 'una lunga infanzia'. Aggiungo che questa sinfonia è più 'tedesca' delle altre: più antica tedesca (…) più nella germanità gotica, lucida, metafisica di Bach.
Kolja Blacher è il protagonista dell’interessante esperienza che sono i “Concerti Ristretti”, nell’ambito della quale ha fatto emergere tutta la sua esperienza e autorità in relazione, in particolare, al repertorio beethoveniano. Si legge così in una recensione: “Blacher è un grande musicista e la sua concertazione è sempre molto interessante. Le cura soprattutto del fraseggio è sicuramente l’aspetto che è più evidente oltre ad una chiara e precisa distinzione dei piani sonori.” Del resto, Blacher mette a disposizione la sua caratura di eccellente musicista per questa serie di concerti pensati proprio per abbattere i preconcetti rispetto alla presunta difficoltà di fruizione della musica classica. Così ha dichiarato in un’intervista per Music Paper: “Penso ci sia assoluto bisogno di abbandonare i pregiudizi. Chi sono i “non addetti ai lavori”? Se non hai studiato musica classica, non significa necessariamente che tu non possa avere una formazione musicale, e non sappia “fiutare”. Un’opinione diffusa ad esempio è che la musica classica sia complessa, snob, costosa: bene, pensiamo al prezzo di un biglietto per un concerto “classico” in confronto a quello di un concerto rock o a una partita di calcio. Il concerto classico costa meno della metà. Quindi penso che dobbiamo solo abbandonare gli stereotipi, aprirci a nuove formule, anche più brevi, così da non spaventare le persone… “oddio tre di concerto senza pause”. E invece no: un’ora, ti concentri, e poi sei libero – perché non provare?».

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