La meglio gioventù è il titolo della nuova Stagione del Teatro Regio, che inizia il 1° ottobre 2024 e si conclude il 29 giugno 2025. Un’esplosione di talento e di bellezza che incanterà gli appassionati e un viaggio emozionante nel mondo dell’opera per chi vi si accosterà per la prima volta. Il Regio propone dodici titoli, di cui sette nuovi allestimenti tra cui una trilogia inedita dedicata a Manon Lescaut, un evento eccezionale che ha come punto di partenza la giovane protagonista del romanzo dell’abate Prévost che ha ispirato tre compositori: Daniel Auber, Jules Massenet e Giacomo Puccini, al centro di questo progetto nell’anno del centenario. Infine, spazio alla danza con due imprescindibili balletti classici e il Gala con Roberto Bolle and Friends. La recente riorganizzazione dei settori della sala e una nuova e vantaggiosa politica dei prezzi renderanno il Teatro sempre più accessibile.
Per il Sindaco della Città di Torino e Presidente della Fondazione Teatro Regio questa nuova Stagione conferma la linea culturale scelta dal Teatro, contraddistinta da una proposta artistica innovativa e di qualità e sceglie un tema, quello della gioventù, che va a inserirsi nella politica di attenzione alle nuove generazioni messa in campo dal Regio, con iniziative come le Anteprime Giovani, volte ad appassionare le nuove generazioni alla magia del teatro d’opera.
Mathieu Jouvin (nella foto), Sovrintendente, afferma: «Sono estremamente soddisfatto per il premio Abbiati a La Juive come miglior spettacolo del 2023. Questo significativo riconoscimento non solo attesta la qualità artistica dell’opera, ma fa da sprone a proseguire il lavoro che, insieme al Direttore artistico Cristiano Sandri, stiamo portando avanti. Inoltre, rende merito alla nostra visione di presentare una varietà di titoli capaci di incuriosire e intrigare il pubblico. La frase di Paul Nizan, che ho scelto in apertura, invita a una riflessione critica sul concetto convenzionale della giovinezza come periodo di felicità senza pari, suggerendo che potrebbe invece essere più intricato e sfaccettato di quanto comunemente si pensi. Rappresenta un’affermazione potente e provocatoria che porta con sé temi come la nostalgia, l’ambiguità, il conflitto, la sfida in rapporto al sistema e alla storia. Questo è il motivo per cui ho fortemente voluto come titolo della Stagione La meglio gioventù espressione estremamente “musicale”, che deriva da una raccolta di poesie in lingua friulana di Pier Paolo Pasolini e nasce da uno dei canti più dolorosi e commoventi degli alpini. Inevitabile il rimando al film di Maro Tullio Giordana, che ho amato moltissimo, come tanti francesi, e che venne anche premiato a Cannes; un’opera cinematografica che offre una visione affascinante della Storia italiana attraverso gli occhi di personaggi memorabili e complessi, con le loro ambizioni, lotte interiori e relazioni, un vero e proprio “romanzo di formazione” con una grande capacità di affrontare temi universali tra cui la famiglia, l’amicizia, l’amore, oltre a quello della ricerca di senso e di identità; temi propri della gioventù. Tutte le opere in programma in questa Stagione esplorano in qualche modo l’ambiguità della gioventù, ne esprimono l’emozione, ne indagano la conflittualità, ne celebrano il fascino e invitano alla riflessione. Le fotografie che abbiamo scelto per illustrare la Stagione sono un’evocazione della bellezza, dell’esuberanza, della preziosità e fugacità della giovinezza. Un invito a vivere il presente e, allo stesso tempo, a guardare al futuro con fiducia».
Cristiano Sandri (nella foto), Direttore artistico, aggiunge: «La Stagione che presentiamo propone una selezione di titoli che abbracciano sia il grande repertorio sia opere meno frequentate, in particolare una rarità come Hamlet di Ambroise Thomas, che rappresenta il proseguimento del nostro impegno nel promuovere e sostenere un’ampia gamma di esperienze artistiche. Tra i nostri obiettivi c’è quello di offrire al pubblico una varietà di opzioni, dalle opere più celebri a quelle meno conosciute, creando così un dialogo ricco e stimolante sia con gli appassionati sia con tutti coloro i quali si avvicinano al mondo dell’opera, consapevoli della nostra missione di rinnovare costantemente l’interesse del pubblico e di suscitarne la curiosità. Con un occhio attento al repertorio francese, esploreremo le opere di Massenet, Auber e Thomas, nell’intento di valorizzare quelle che riteniamo gemme musicali, ricche di bellezza e di fascino. Il tema della gioventù, filo conduttore che lega le nostre proposte artistiche, è di sicuro arricchimento. La giovinezza non è solo un’età, ma un concetto universale che intendiamo approfondire. È attraverso questo prisma che ci avviciniamo alle opere offrendo al pubblico una lente d’ingrandimento che permette un dialogo ancora più intimo con le storie e i personaggi che prendono vita sul palcoscenico. Sarà senza dubbio un’avventura musicale e teatrale, in cui esploreremo le profondità dell’animo umano attraverso le meraviglie dell’opera; un viaggio ricco di emozioni e scoperte. Protagonisti della Stagione e autentico vanto del nostro Teatro, sono l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Regio, questi ultimi istruiti con ottimi risultati da Ulisse Trabacchin e Claudio Fenoglio. Crescita personale e sfida sono alla base dell’esperienza, riuscitissima, con il Regio Ensemble, il cui percorso prosegue e che sarà completamente rinnovato con nuovi talenti provenienti da diverse parti del mondo».
La Stagione d’Opera e di Balletto inizia il 1° ottobre con Manon Manon Manon (1 - 29 ottobre), un evento unico che per la prima volta offre un omaggio originale dedicato a Manon Lescaut. I tre nuovi allestimenti sono firmati dal regista francese Arnaud Bernard, al suo debutto al Regio, che ha scelto di sviluppare un progetto drammaturgico incentrato su tre epoche iconiche del cinema francese. Una nuova sfida per il Teatro che metterà il Regio sotto i riflettori internazionali. La trilogia è programmata secondo un calendario che permetterà al pubblico di assistere ogni giorno a un titolo diverso, oltre alla possibilità di goderne nell’arco di un unico fine settimana, lo spazio ideale per chi visita Torino e vuole aggiungere una preziosa offerta al già ricco carnet culturale della città. E chi meglio di Manon Lescaut è in grado di incarnare l’essenza stessa della gioventù ribelle e avventurosa? Questa giovane donna, con le sue contraddizioni, i suoi dilemmi morali e la sua potente forza vitale, è l’icona di questa età: passionale, impulsiva, vulnerabile e in cerca di significato. Le tre produzioni vedranno salire sul podio Renato Palumbo, Evelino Pidò e Guillaume Tourniaire; Erika Grimaldi, Ekaterina Bakanova e Rocío Pérez saranno le tre protagoniste. Main Partner della produzione è Intesa Sanpaolo che si riconferma accanto al Teatro Regio nelle sfide più appassionanti della Stagione.
Sottolinea inoltre Mathieu Jouvin: «Manon Manon Manon sarà al centro dell’interesse europeo perché il Teatro Regio ospiterà dal 24 al 26 ottobre 2024 la Conferenza d’Autunno di Opera Europa, la principale organizzazione europea che riunisce teatri e festival lirici, e che attualmente conta 233 membri provenienti da 44 paesi. La riunione rappresenta un’importante opportunità per tutti i soci di riunirsi e confrontarsi per sviluppare collaborazioni e progetti innovativi. Sarà un’occasione molto importante per accendere i riflettori sul Regio e sulla città di Torino».
L’inaugurazione della Stagione d’Opera e di Balletto 2024/2025 è il 23 novembre con Le nozze di Figaro, l’opera più frizzante e umana di Wolfgang Amadeus Mozart, che compose la musica più adatta per esprimere le emozioni di ogni tipo di innamorato, dimostrando di essere un fine psicologo oltre che un genio del teatro musicale. La gioventù è qui ben rappresentata nella sfida alle convenzioni sociali e con la forza ribelle e intraprendente incarnata da Figaro e Susanna, che aspirano alla libertà e all’autonomia, come il giovane paggio Cherubino, che spesso, a causa della sua ingenuità e impetuosità, si trova a vivere situazioni buffe e teneramente imbarazzanti. L’allestimento, per la prima volta a Torino (nella foto la produzione di Valencia), è del regista spagnolo Emilio Sagi che grazie al gusto classico ed elegante, è garanzia di stile e piacevolezza. Artisti carismatici e affermati vestiranno i panni dei protagonisti: Vito Priante e Monica Conesa saranno il Conte e la Contessa, Giorgio Caoduro sarà Figaro, Giulia Semenzato Susanna e Josè Maria Lo Monaco Cherubino. Sul podio salirà Leonardo Sini, giovane maestro sardo che si è già particolarmente distinto sulla scena operistica per la sua direzione sempre solida e attenta. L’opera sarà in scena fino all’1 dicembre.
Dicembre è, come da tradizione, il mese dedicato alla danza. Dal 12 al 18 proponiamo il balletto romantico per eccellenza: Giselle su musica di Adolphe-Charles Adam nella versione coreografica di Aleksej Fadeečev (nella foto) e nell’interpretazione dei solisti e del corpo di ballo del Balletto dell’Opera di Tbilisi. Una partitura raffinatissima che dipinge l’innocenza, la vulnerabilità e la fragilità tipiche della giovinezza che incarna il personaggio di Giselle riuscendo a rappresentarne la fugacità. Dal 21 al 30 dicembre, la magia del Natale si trasforma in musica grazie al talento straordinario di Pëtr Il’ič Čajkovskij autore della meravigliosa partitura de Lo Schiaccianoci, che incanta gli ascoltatori sin dal 1891. Il Balletto dell’Opera di Tbilisi propone la fatata edizione coreografica di Nina Ananiashvili e Aleksej Fadeečev, con scene e costumi ispirati ai libri di fiabe ottocenteschi. Innocenza, meraviglia, avventura e fantasia offrono una visione magica del mondo attraverso gli occhi di una giovane ragazza.
Il 2025 inizia con tre spettacoli straordinari il 3, 4 e 5 gennaio: la grande danza con Roberto Bolle e gli interpreti internazionali nell’ormai celeberrimo Roberto Bolle and Friends: una produzione ARTEDANZASRL.
Una ricca e coinvolgente esplorazione del tema della gioventù, attraverso i suoi protagonisti e le loro esperienze di amore, ambizione, ingenuità e crescita personale è offerta da L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti; in scena dal 28 gennaio al 5 febbraio. Un’opera che, sin dal suo debutto nel 1832, continua a divertire e a commuovere al tempo stesso. Nella nuova coproduzione con il Teatro Regio di Parma (nella foto, una scena), il regista Daniele Menghini trasforma questo racconto d’amore in una fiaba onirica, popolata da burattini e marionette. Vestirà i panni del timido Nemorino René Barbera, tenore elegante dalla voce morbida, che considera questo uno dei suoi personaggi preferiti; il soprano Federica Guida, nel ruolo di Adina, saprà dimostrare il suo talento versatile tanto nei numeri vivaci quanto in quelli sentimentali; accanto a loro due esperti e brillanti artisti: Paolo Bordogna come Dulcamara e Davide Luciano come Belcore. Dirige il maestro Fabrizio Maria Carminati, esperto interprete del repertorio belcantistico.
Dal 28 febbraio all’11 marzo va in scena Rigoletto, uno dei capolavori di Giuseppe Verdi che racchiude pagine memorabili, opera potente al centro della quale vi è un giullare deforme la cui crudeltà unita al cinismo lo porteranno a perdere il suo unico tesoro, l’adorata figlia Gilda, che incarna l’innocenza e la vulnerabilità tipiche della giovinezza. La passione tra Gilda e il Duca è intensa e travolgente, ma anche minacciata dalle convenzioni sociali e dalle forze oscure che circondano i personaggi. Forte è sicuramente il tema della responsabilità e della conseguenza delle azioni, che sottolineano la fragilità e l’effimero della giovinezza. Il ruolo del titolo è affidato al baritono George Petean (nella foto); il tenore Piero Pretti, applauditissimo come Riccardo nel recente Un ballo in maschera, è il duca di Mantova; Giuliana Gianfaldoni è Gilda. Il nuovo allestimento è firmato da Leo Muscato: il pluripremiato regista torna al Regio con il team creativo artefice della felice produzione di Agnese di Ferdinando Paer vincitrice del premio Abbiati nel 2019. Dirige il Maestro Nicola Luisotti, un esperto dell’opera italiana, acclamato a livello internazionale.
Ambizione, passione, conflitti generazionali e follia rendono La dama di picche di Pëtr Il’ič Čajkovskij (3-16 aprile) un’interessante rappresentazione del tema della gioventù. Čajkovskij lo considerava il suo miglior lavoro in assoluto: compose l’opera nel 1890 spinto da un’ispirazione travolgente, su un libretto del fratello tratto da un racconto breve di Puškin, uno dei più celebrati poeti russi. La tragedia di Hermann, un uomo che perde ogni speranza di felicità e di amore a causa della sua ossessione per il gioco d’azzardo, ispirò al musicista le sue arie più emotive e disperate. Nell’allestimento firmato da Richard Jones (nella foto) per la Welsh National Opera di Cardiff, l’azione si sposta nella Russia del primo Novecento, in cui convivono i relitti della grandiosità imperiale e il caos post-rivoluzionario. Le allucinazioni di Hermann acquistano così risvolti grotteschi e vengono risolte scenicamente in modo sorprendente. Il tenore Mikhail Pirogov è Hermann, Jennifer Larmore la contessa, Zarina Abaeva è Liza e Vladimir Stoyanov il principe Eleckij. Il giovane maestro Valentin Uryupin, dopo il suo brillante esordio al Regio nel 2023 con La sposa dello zar di Rimskij-Korsakov, torna a dirigere i complessi artistici del teatro. Lo spettacolo, per la prima volta a Torino, è realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, la Den Norske Opera di Oslo e la Canadian Opera Company di Toronto.
Dal 15 al 27 maggio presentiamo una nuova produzione dell’opéra romantique Hamlet di Ambroise Thomas. La tragedia di Shakespeare (cui l’opera è liberamente ispirata) si accende con nuovi episodi per dare spazio a danze e cori pieni di colore; allo stesso tempo, conserva le sue scene più tenebrose e violente, qui esaltate da una musica straordinaria. Il finale è tutt’altro che scontato. Per la prima volta al mondo in tempi moderni presentiamo in forma scenica la versione dell’opera con il ruolo di Hamlet affidato a un tenore anziché a un baritono (come tradizionalmente è invece stata sempre messa in scena); è infatti John Osborn, che ha entusiasmato il pubblico torinese nella Fille du régiment, a incarnare il principe triste, intonando il celebre monologo «Être ou ne pas être». Sara Blanch è Ophélie, la cui pirotecnica aria della follia è una vera sfida per i soprani di coloratura. Lo spettacolo ha la regia di Jacopo Spirei (al suo debutto al Regio) e la direzione di Jérémie Rhorer che, con la sua consueta sensibilità, saprà mettere in risalto le atmosfere contrastanti dell’opera. Hamlet vive una profonda crisi identitaria e di turbamento rispetto al suo ruolo nel mondo e incarna una gioventù tormentata, in conflitto con il mondo adulto. La sua ribellione contro il re, suo patrigno, riflette il conflitto generazionale e la lotta per l’indipendenza e l’autonomia.
L’ultima produzione della Stagione, Andrea Chénier di Umberto Giordano, vede il ritorno di artisti di grande statura vocale e interpretativa: Gregory Kunde, Maria Agresta e Franco Vassallo. L’opera, in scena dal 18 al 29 giugno, ci fornisce meditazioni stimolanti sul tema della gioventù a partire dall’ambientazione: la Rivoluzione francese, periodo di tumulto e cambiamento sociale; il poeta Chénier sacrifica la vita per i suoi ideali e Maddalena lo segue fino al patibolo per amore. Idealismo e passione, ma anche crescita e maturità attraverso esperienze come la guerra e la morte, che insegnano a comprendere il valore della vita e delle relazioni umane. Fin dal suo debutto, nel 1896, l’opera di Giordano riscosse un enorme successo, grazie ad arie e duetti magnifici e brani memorabili, complice un libretto firmato da Luigi Illica che seppe trasformare in una tragedia ardente la biografia di un poeta francese vittima della Rivoluzione. L’opera sarà presentata in un nuovo spettacolare allestimento di Giancarlo del Monaco, esperto regista di fama internazionale che si definisce “un innovatore nel segno della tradizione”. Il podio accoglierà nuovamente il giovane maestro Andrea Battistoni, dopo la sua brillante direzione della Bohème del 2022.
Abbiamo programmato anche per la Stagione 2024-2025 le Conferenze-concerto per presentare le opere al pubblico. Saranno condotte dalla giornalista Susanna Franchi, dalla musicologa Liana Püschel e dalla giornalista Elisa Guzzo Vaccarino per i balletti. Incontreremo gli interpreti protagonisti dello spettacolo, a volte affiancati da giovani cantanti, anche del Regio Ensemble, per l’esecuzione dei momenti musicali più celebri. Gli incontri sono a ingresso libero.
Proseguono anche gli appuntamenti con le Anteprime Giovani riservate al pubblico under 30, che nella Stagione in corso hanno permesso a 20.000 giovani di assistere ai nostri spettacoli d’Opera.
Continua il Bimbi Club, che permette di “combinare” la passione per l’opera con la cura dei figli: mentre i genitori si godono lo spettacolo, i bambini partecipano a divertenti laboratori musicali e teatrali.
Alla Stagione d’Opera e di Balletto si aggiungono la Stagione sinfonica e le attività dedicate alle Scuole e alle Famiglie, che presenteremo prossimamente.
Tutte le immagini sono della fotografa Gaia Bonanomi: nata in Italia, vive tra Milano e Barcellona. Il fascino per le diverse culture l’ha portata a vivere anche in Canada, Spagna e Paesi Bassi, un percorso che ha ispirato il suo amore e la ricerca quotidiana di ciò che ci rende unici e l’ha resa consapevole dell’importanza di abbracciarlo, proteggerlo e celebrarlo senza alcuna paura. La sua ricerca personale esplora la bellezza che vive in ogni persona nei dettagli più nascosti, insieme al legame più profondo che tutti abbiamo con Madre Terra, per celebrare la vita in ogni diversa sfumatura attraverso un punto di vista sensibile e femminile. Anche quest’anno, la regista torinese Aksinja Bellone firma il trailer della Stagione, in perfetta sintonia con le immagini fotografiche e con lo spirito che ha animato la proposta artistica.
Proseguiamo inoltre il percorso intrapreso per rendere il Teatro sempre più accessibile, con l’introduzione di alcune novità tra cui sottolineiamo: l’unione dei settori di platea C e D in un unico settore C ancora più conveniente; sarà più facile partecipare alle Prime e apprezzare insieme il nuovo titolo in scena grazie all’allineamento del prezzo alle altre recite e, inoltre, acquistare o rinnovare l’abbonamento sarà ancora più conveniente, infatti lo sconto rispetto alla somma dei singoli biglietti passa al 30%.
L’opera lirica, da sempre, agisce come uno specchio della vita stessa, riflettendo le emozioni, i conflitti e le sfide che caratterizzano l’esperienza umana. È una forma d’arte preziosa che offre al pubblico un’esperienza emotiva, intellettuale ed estetica, arricchendo la nostra comprensione del mondo e della nostra stessa umanità. Il riconoscimento da parte dell’Unesco dell’opera lirica italiana come Patrimonio immateriale, è un evento di rilevanza straordinaria, ne sottolinea il valore culturale, artistico e sociale e ne promuove la conservazione e diffusione a livello globale. È un attestato alla sua importanza nel panorama culturale mondiale e un impegno a preservare e promuovere questa forma d’arte per le generazioni future.
Mathieu Jouvin conclude: «Come Sovrintendente, sento una duplice responsabilità: nei confronti delle nuove generazioni e del nostro pubblico storico. Entrambi sono fondamentali per il nostro Teatro e ne costituiscono la linfa vitale. Pertanto, abbiamo introdotto novità per arricchirne l’esperienza al Regio. Per i nostri abbonati abbiamo migliorato non solo la convenienza nella sottoscrizione degli abbonamenti ma abbiamo anche dedicato una maggiore attenzione alle comunicazioni dirette e all’estensione dei tempi di prelazione. Vogliamo che si sentano non solo parte della nostra storia, ma anche protagonisti del nostro futuro. Per i giovani stiamo investendo ancora di più. Oltre alle Anteprime e ai costi particolarmente vantaggiosi dei biglietti e delle Card, abbiamo sviluppato un’offerta su misura per loro. Spettacoli creati appositamente per i più piccoli, per far sì che fin dalla più tenera età possano apprezzare la bellezza e la magia dell’opera lirica. Il titolo della nostra Stagione è anche un ringraziamento a tutti quei giovani che ci seguono con entusiasmo e curiosità. Sono loro il futuro della nostra arte e noi siamo qui per nutrirne la passione e far crescere il nostro meraviglioso mondo dell’opera. Desidero, infine, cogliere questa occasione per esprimere il mio più profondo apprezzamento a tutte le lavoratrici e i lavoratori del Teatro Regio: è grazie al loro instancabile impegno e alla loro energia che questa Stagione prende vita».
Il Teatro Regio esprime un sentito ringraziamento al Ministero della Cultura, alla Città di Torino e alla Regione Piemonte per il fondamentale e costante impegno; ai Soci della Fondazione per l’indispensabile apporto, agli Amici del Regio per l’incessante e affettuoso supporto e alle tante Aziende, che continuano a credere nel Teatro Regio, per il sostegno. Inoltre, ringraziamo i Consiglieri di Indirizzo e il Presidente per l’importante lavoro che svolgono al nostro fianco.
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