sabato 12 aprile 2025

L’UTOPIA DELL’IMPOSSIBILE Teodor Currentzis e l’ Utopia Orchestra tornano a Santa Cecilia, con musiche di Brahms e Mahler. Con loro il pianista Alexandre Kantorow.

 

Torna a Roma dopo poco più di un anno, mercoledì 16 aprile alle ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica) in Sala Santa Cecilia uno dei direttori che più sta facendo parlare di sé nel mondo: Teodor Currentzis (nella foto in alto di Nadia Romanova). Nato in Grecia ma formatosi musicalmente anche in Russia, è Direttore Artistico dell'Orchestra e del Coro MusicAeterna e fondatore e Direttore artistico della neonata Utopia Orchestra. Currentzis, che dagli esordi si distingue per l’audacia interpretativa, la tensione artistica, l’approccio anticonvenzionale e il carisma magnetico, si esibirà sul podio ceciliano con la sua Orchestra Utopia, ospite dell’Accademia di Santa Cecilia, in un programma che prevede il Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms - solista Alexandre Kantorow - e la Quarta Sinfonia di Mahler con il soprano svizzero Regula Mühlemann (nella foto in basso a sinistra di Shirley Suarez).
L’Orchestra Utopia, composta da più di cento musicisti provenienti da circa trenta Paesi, è stata fondata con lo scopo artistico di creare senza compromessi ciò che l’immaginazione musicale dei professori d’orchestra concepisce e unire le persone con un’idea musicale condivisa. “Questo sogno non è solo mio” - ha dichiarato il direttore nato ad Atene nel 1972. “Si tratta di un’idea a lungo coltivata da un gran numero di musicisti provenienti da tutti gli angoli del mondo: […] creare senza compromessi ciò che la nostra immaginazione musicale ci propone, […] alla ricerca del suono perfetto con musicisti di grande talento […]. La prima cosa che soffre della globalizzazione è l’intimità. L’emozione, l’unità e la dedizione di cui parlo si trovano molto probabilmente nel lavoro di un singolo musicista o di un piccolo collettivo. Vogliamo portare questa identità cameristica e questa intimità nella strumentazione completa di un grande concerto sinfonico. Quindi rinunceremo a ciò che conoscevamo e faremo un salto. Naturalmente, si tratta di un’idea utopica. L’utopia è qualcosa di impossibile, ed è questo che ci attrae: realizzare l’impossibile”.
 
Il programma si apre con il Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms, che vede alla tastiera un beniamino del pubblico ceciliano, il francese Alexandre Kantorow (nella foto di Sasha Gusov). Considerato per la sua complessità tecnica uno dei concerti di più difficile esecuzione accanto al Secondo Concerto di Prokof'ev e al Terzo Concerto di Rachmaninov, questo concerto fu eseguito dallo stesso Brahms, pianista eccellente, durante la prima a Budapest il 9 novembre 1881 sotto la direzione di Sandor Erkel. Nella seconda parte del programma risuonerà la Quarta Sinfonia di Mahler, lavoro che chiude il primo periodo produttivo del compositore e, come la Seconda e la Terza, accoglie al proprio interno l’intervento vocale, a differenza delle sinfonie immediatamente successive, che segnano un ritorno verso la musica “pura”. Torna sul palco della Sala Santa Cecilia Regula Mühlemann che negli ultimi anni si è affermata, sia sui palcoscenici operistici che concertistici, come uno dei soprani più importanti della sua generazione.

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