Istituzione Universitaria dei Concerti
I CONCERTI DELL’AULA MAGNA
80a Stagione 2024 | 2025
Martedì 15 aprile . ore 20.30
Duo pianistico Canino-Ballista
Wolfgang Amadeus Mozart
Sonata in
re maggiore per due pianoforti K 448
Franz Schubert
8 Variazioni in la
bemolle maggiore su un tema originale per pianoforte a quattro mani
op. 35 D. 813
Dmitrij Šostakovič
Concertino in
la minore per due pianoforti op. 94
Emmanuel Chabrier
Souvenirs de
Munich. Fantasie en forme de Quadrille sur les thèmes favoris de
Tristan et Isolde de Richard Wagner, pianoforte a 4 mani
Darius Milhaud
Scaramouche per due
pianoforti op. 165b
Antonio Ballista e Bruno Canino si incontrarono al Conservatorio di Milano nella stessa classe di pianoforte e spinti da voracità musicale pari solo alla loro curiosità, incominciarono a leggere insieme una grande quantità di musica. Si presentarono prestissimo in pubblico dando inizio ad una fortunata carriera che si è protratta fino ad oggi senza interruzioni. Nel campo della “Neue Musik” le loro esecuzioni ebbero un valore storico: la loro presenza fu fondamentale per la diffusione delle nuove opere e per la funzione catalizzatrice che esercitò sui compositori. Numerose composizioni sono state dedicate al duo: dal concerto di Berio, eseguito in prima mondiale a New York con la New York Philarmonic diretta da Boulez, la cui incisione discografica con la London Symphony, sotto la direzione dell’autore, valse al duo un prestigioso Music Critic Award, a “Cloches II” di Donatoni. Il numero delle prime esecuzioni assolute e delle prime esecuzioni italiane che ebbero come protagonista il duo Canino-Ballista è molto elevato. Berio, Boulez, Donatoni, Stockhausen, Ligeti, Castaldi, Bussotti... Il duo ha suonato sotto la direzione di: Abbado, Boulez, Brueggen, Chailly, Maderna, Muti, con orchestre come BBC, Concertgebouw, Israel Philarmonic, Filarmonica della Scala, London Simphony, Orchestre de Paris, Philadeplhia Orchestra, New York Philarmonic. Dallapiccola, Boulez, Kagel, Ligeti e Cage effettuarono concerti con il duo. Stockhausen collaborò personalmente in una lunga tournée di “Mantra”. Per il duo, così ha scritto Piero Rattalino: “Riguardo al loro approccio al repertorio tradizionale, il duo ha percorso con rispetto e amore il repertorio a quattro mani e per due pianoforti da Bach a Bartok, riuscendo a non ghettizzare né l’avanguardia né la storia. È questo un raro merito: non mettere il presente in guerra con il passato, o viceversa, significa concepire la musica come un continuum storico in cui i valori umanistici prevalgono su tutto. E questo è fare della musica una ragione di vita”.


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