venerdì 11 aprile 2025

Lo Stabat Mater, il brano musicale più rappresentativo della Passione, in due diverse versioni: quella settecentesca e famosissima di Pergolesi e quella contemporanea di Matteo D’Amico su testo di Vincenzo Consolo. A RomaSinfonietta,Università Tor Vergata.

 

Lo Stabat Mater, cantato durante il rito della Via Crucis e le processioni del Venerdì Santo, è un momento emblematico della Settimana Santa e uno dei brani musicali più importanti della liturgia cattolica. È stato messo in musica da innumerevoli compositori, tra cui Palestrina, Vivaldi, Haydn, Rossini e Verdi. Ma lo Stabat Mater più celebrato e più popolare è quello composto da Giovan Battista Pergolesi nel 1736, pochi giorni prima della sua scomparsa ad appena ventisei anni d’età. Verrà ora eseguito nella settimana di Pasqua, precisamente il 16 aprile alle 18. 00 nell’ambito dei concerti di Roma Sinfonietta presso l’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).
Lo Stabat Mater ha ispirato anche molti musicisti dei nostri giorni, tra cui Matteo D’Amico (nella foto a sinistra), uno dei compositori italiani più noti e ammirati in campo nazionale e internazionale, eseguito nelle più prestigiose sale da concerto di Londra, Parigi, Amsterdam, Atene, Francoforte, Tokyo e altre grandi città. Nel 1999 ha composto un suo Stabat Mater su testo di Vincenzo Consolo, che ha tradotto dal latino all’italiano il testo medioevale attribuito tradizionalmente a Jacopone da Todi e vi ha aggiunto alcuni Salmi latini di carattere penitenziale per il tempo di Quaresima, inserendoli all’interno di un testo in italiano derivato dal suo romanzo Lo Spasimo di Palermo. Con una sottile venatura autobiografica, Consolo narra di un intellettuale siciliano costretto, all'indomani della fine della guerra, a lasciare una Palermo stritolata dall'aggressività della mafia rampante. Quarant'anni dopo, al ritorno nella sua città, si accorge che il suo degrado è ancor più evidente e si trova ad essere testimone dell'omicidio di Paolo Borsellino: il giudice assassinato e la sua vecchia madre, sotto la cui finestra si compie l'eccidio, rinnovano l'immagine secolare del compianto di Maria ai piedi del Cristo crocefisso.
Musica, poesia, prosa, voci si alternano in questo moderno Stabat Mater per amplificare una tragedia antica, eppure moderna e contemporanea. In quest’esecuzione le voci sono quelle del soprano Giulia Peri, del mezzosoprano Lucia Napoli e dell’attore Francesco Trifilio, a cui si aggiunge un’orchestra austera formata solo da strumenti ad arco e dalle percussioni. Sul podio un direttore particolarmente versatile, Gabriele Bonolis (nella foto a destra), che ha diretto un ampio repertorio di musica operistica e sinfonica dei secoli scorsi e contemporanea in Italia, Germania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Norvegia, Oman, ecc. Molteplici le sue esperienze anche nella musica per il teatro e per il cinema: in quest’ultimo campo si segnala la sua lunga collaborazione con Ennio Morricone.



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