Ancora un concerto di grande coinvolgimento musicale ed emotivo è in programma alla Fenice per celebrare la Pasqua: pochi giorni dopo la Matthäus-Passion di Bach diretta da Ton Koopman, stavolta sarà con la Resurrezione di Gustav Mahler, magistralmente interpretata da Myung-Whun Chung, che la Fenice festeggerà il Venerdì Santo e le festività pasquali. La Sinfonia n. 2 in do minore, denominata appunto Resurrezione, per soprano, contralto, coro misto e orchestra sarà eseguita dal pluripremiato maestro sudcoreano alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, con la partecipazione del soprano Louise Alder e del contralto Danbi Lee. Maestro del Coro Alfonso Caiani. Due le repliche in programma al Teatro La Fenice, nell’ambito della Stagione Sinfonica 2024-2025 ed entrambe fuori abbonamento: venerdì 18 aprile 2025 ore 20.00 e sabato 19 aprile ore 17.00.
Composta fra il 1888 (il primo movimento, composto di slancio), il 1893 (secondo, terzo e quarto movimento) e il 1894 (il Finale), la Sinfonia n. 2 in do minore per soprano, contralto, coro misto e orchestra, denominata Resurrezione, occupò Gustav Mahler (1860-1911) per lungo tempo, nella ricerca di una soluzione formale che potesse racchiudere insieme una tensione utopica portatrice di un messaggio di laica ‘redenzione’ e la complessità ed eterogeneità di un intero mondo personale e collettivo evocato con visionaria intensità. Il grandioso e lacerato primo movimento, intitolato inizialmente Totenfeier (Rito funebre), si collega idealmente all’ultimo, che incorpora, in un’amplissima struttura ispirata alla forma-sonata, l’intervento di coro, soprano e contralto sul testo – rielaborato dallo stesso Mahler – dell’ode Auferstehung (Resurrezione) di Friedrich Gottlieb Klopstock. Al centro di questa dinamica ispirata allo schema ‘morte e trasfigurazione’, Mahler inserì, in modo eccentrico ed originalissimo, tre ulteriori movimenti: un Andante moderato dall’andamento di Ländler lento, riconducibile alla sfera della memoria o del sogno; uno Scherzo (ma Mahler evita la denominazione) basato su un andamento ostinato di sedicesimi che crea una sorta di vertigine del vuoto, un sentimento di irriducibile insensatezza («come il vorticare di figure danzanti in una sala da ballo ben illuminata nella quale però si guardi da fuori, da tale distanza che non si sente più la musica» scrisse Mahler); e un quarto movimento intitolato Urlicht (Luce primigenia) dal titolo di un Lied di Des Knaben Wunderhorn, la raccolta di testi popolari curata da Arnim e Brentano, che viene intonato dal contralto con accento insieme arcaico e infantile, premessa ‘ingenua’ e delicata al grandioso anelito del Finale dove la volontà di salvezza perseguita con la massima tensione si ricollega all’apocalittica visione del primo tempo, per tentare di rovesciarla.
Una prima esecuzione limitata a tre movimenti diretti da Mahler a Berlino il 4 marzo 1895 non ebbe buone accoglienze. Molto positivo, da parte del pubblico, fu invece l’esito della prima esecuzione completa, diretta da Mahler sempre a Berlino il 13 dicembre 1895.
Myung-Whun Chung
La sua lunga e straordinaria attività musicale è segnata dalla nomina a direttore emerito – primo in assoluto – della Filarmonica della Scala di Milano dal 2023; primo direttore ospite principale in assoluto della Staatskapelle di Dresda; direttore musicale onorario della Tokyo Philharmonic Orchestra, dell’Orchestre Philharmonique de Radio France di Parigi e della kbs (Korean Broadcasting System); la recente nomina a direttore artistico della nuova Busan Opera and Concert Hall in Corea del Sud. È stato direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Saarbrücken, direttore principale ospite del Teatro Comunale di Firenze, direttore principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e direttore musicale dell’Opéra de Paris-Bastille. Nel corso della sua carriera, ha diretto alcune delle più importanti orchestre del mondo in Europa, Asia e Stati Uniti. È stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti, tra cui Commandeur de la Légion d’Honneur dal Governo francese, Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia e Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Governo italiano, il Premio Abbiati per la direzione d’orchestra al Teatro La Fenice di Venezia, con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala. Gli sono state inoltre consegnate le chiavi della città di Venezia e nel 2024 le chiavi della città di Firenze. È stato insignito del Keumkwan, il più alto riconoscimento culturale del Governo coreano. Nel 2008 è stato il primo direttore d'orchestra nominato Ambasciatore di buona volontà per il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (unicef). Alla Fenice dirige Falstaff (2022), Fidelio (2021), Don Carlo (2019), Otello (2019, 2013 e 2012), Macbeth (2018), Carmen (2017), Madama Butterfly (2016), Rigoletto (2010), La traviata (2010 e 2009), oltre al Concerto di Capodanno 2018, 2019 e 2020 e numerosi concerti delle stagioni sinfoniche.
Louise Alder
Britannica, è una delle artiste più richieste del momento, che si è profondamente consolidata come «un formidabile talento, che mescola una grande, luminosa voce con un’impeccabile intonazione e una scrupolosa intelligenza» («The Times»). Estremamente versatile, si trova a suo agio sia nei teatri d’opera che nelle sale da concerto di tutto il mondo, come Royal Opera House, Covent Garden, Wiener Staatsoper, Glyndebourne Festival, Bayerische Staatsoper, Carnegie Hall e Wigmore Hall. I suoi impegni della scorsa stagione sono stati Fiordiligi in Così fan tutte, Susanna nelle Nozze di Figaro alla Bayerische Staatsoper e Cleopatra in Giulio Cesare al Glyndebourne Festival. In ambito concertistico, ha cantato arie di Mozart con l’Orchestra of the Age of Enlightenment; il ruolo del titolo in Das Paradies und die Peri di Schumann con la Royal Northern Sinfonia; la Quarta Sinfonia di Mahler con la Bayerisches Staatsorchester e Vladimir Jurowski; Die Schöpfung di Haydn con la London Philharmonic Orchestra ed Edward Gardner; Ein Deutsches Requiem di Brahms con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Philippe Jordan.
Danbi Lee
Nasce nel 1995 in Corea del Sud e intraprende lo studio del canto all’Università di Chung-Ang laureandosi nel 2017. Nel 2022 si diploma con il massimo dei voti e menzione d’onore al Conservatorio Arrigo Boito di Parma. Nel 2021 frequenta l’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma. Nel 2022 studia all’Accademia Georg Solti e alla Gstaad Vocal Academy. Si sta perfezionando all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze. Si è distinta in numerosi concorsi internazionali. Nel 2019 ha debuttato nel ruolo di Badessa in Suor Angelica di Puccini a Collecchio, dove ha interpretato anche il ruolo di Flora nella Traviata nel 2022, anno in cui ha cantato il ruolo di Porzia in Shylock di Aldo Finzi alla Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona. Nel 2023 è stata premiata al Concorso di Busseto dove si è esibita in concerto; ha poi cantato la Petite Messe Solennelle di Rossini al Maggio Musicale Fiorentino diretta da Lorenzo Martelli e sempre a Firenze nel 2024 ha cantato la Rapsodia per contralto di Brahms diretta da Min Chung.




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