Lunedì
28 aprile 2025 alle 20.30 Musica
Insieme accoglierà il debutto per i Concerti 2024/25 del Trio
Concept (ex Trio Chagall), primo ensemble italiano della
storia a ottenere riconoscimenti internazionali prestigiosi come il
Premio YCAT Artist per i migliori giovani talenti della classica
e l’ECHO Rising Star per la Stagione 2025/26. E a proposito
del suo debutto all’Auditorium Manzoni, il Trio racconta
al Magazine Musica Insieme: «Ogni sala nuova è per noi
una scoperta! L’esperienza in diversi teatri ci ha insegnato
che ogni luogo ha una propria identità e ogni pubblico reagisce in
modo differente. Debuttare all’Auditorium Manzoni sarà
un’esperienza speciale: abbiamo già avuto modo di conoscere il
pubblico di Musica Insieme e ne ricordiamo la grande disponibilità e
genuinità».
Il concerto vedrà come Main Sponsor PALAZZO
DI VARIGNANA e UNICREDIT e sarà introdotto dagli
Artisti stessi.
E al mattino dello stesso lunedì 28
aprile, gli interpreti saranno protagonisti dell'appuntamento
conclusivo di Che Musica, Ragazzi! 2024|25, il ciclo di
incontri gratuiti organizzati da Musica Insieme e dedicati
agli alunni delle scuole elementari e medie, che si terrà alle ore
10.30 presso il Conservatorio "G.B. Martini" di
Bologna. «Concepiamo la musica nel momento in cui viene
condivisa con gli ascoltatori. - Raccontano gli Artisti del Trio
Concept - Conoscere il pubblico ci permette sia di avvicinare nuovi
ascoltatori alla musica classica che anche di comprendere le
prospettive e le esigenze di chi ci ascolta, arricchendo il nostro
modo di suonare. Ogni progetto con loro è un’opportunità di
crescita reciproca: più che trasmettere qualcosa, ci troviamo a
imparare noi da loro».
Per il pubblico del concerto serale di Musica Insieme, il Trio Concept creerà vere e proprie narrazioni sulle note di Schumann e Mendelssohn, che in un affascinante gioco di specchi s’intrecceranno a un capolavoro di Wolfgang Rihm. E a proposito della scelta del programma, il Trio Concept spiega: «Il nostro approccio alla musica rimane sempre simile: portiamo il brano in prova e cerchiamo di fargli le giuste domande. Anche in Rihm abbiamo riscontrato meccanismi musicali tipici di Schumann e Mendelssohn: creazione di tensione e aspettativa emotiva, conferma o delusione di queste attese. Affrontare musiche cronologicamente lontane è un po’ come leggere libri scritti in epoche diverse: il linguaggio cambia, ma gli aspetti con cui il testo coinvolge il lettore rimangono comuni».
In apertura di serata ascolteremo quindi il Trio n. 1 in re minore op. 63 di Robert Schumann. Composto nel 1847, in uno dei periodi più cupi della vita del compositore, il Trio ripropone melodicamente i continui e improvvisi cambi espressivi che attraversano i tanti stati d'animo, come dimostrano anche le indicazioni agogiche in lingua tedesca e i quattro movimenti che lo compongono e accompagnano l'uditorio da uno slancio energico Con energia e passione al più introspettivo Lento, con intimo sentimento, prima del gran finale Con fuoco.
Nel cuore di questo programma fatto di continui rimandi tra passato e presente, troviamo il brano Fremde Szene III (1983) di Wolfgang Rihm, scomparso meno di un anno fa, esponente della corrente novecentesca denominata Neoromanticismo (o Nuova Semplicità). L’autore utilizza l’antico genere cameristico per esprimere col massimo della sintesi e con un linguaggio innovativo l’essenza del proprio pensiero anche attraverso le citazioni da Beethoven, Brahms e soprattutto Schumann, collegando la tradizione e il presente in un’unica originale composizione.
Il concerto si concluderà con il celebre Trio n. 1 in re minore op. 49 di Felix Mendelssohn, composto nel 1839. In questo brano le voci strumentali sono fuse fra di loro in maniera pressoché perfetta, e i suoi quattro movimenti accompagnano il pubblico in un continuo sbalzo emotivo tra brillantezza e solidità strutturale, con un apice di ispirazione e giocosità nello Scherzo: Leggero e vivace che caratterizza le opere cameristiche più felici di questo straordinario compositore.


Nessun commento:
Posta un commento