sabato 12 aprile 2025

Lunedì 14 aprile Giovanni Sollima dirige la OTO al Teatro Comunale di Vicenza

 

Quando Giovanni Sollima sale sul palco in compagnia del suo inseparabile violoncello di scuola cremonese – uno splendido Francesco Ruggieri del 1679 – non ci si deve mai aspettare di assistere ad un concerto di routine. D'altronde il maestro siciliano, figlio d'arte, ha abituato il pubblico a performance decisamente fuori dall'ordinario, come quando ha imbracciato il suo violoncello nel deserto del Sahara o quando ha suonato lo strumento di ghiaccio costruito dallo scultore Tim Linhart.
Sollima è prima di tutto un violoncellista di gran vaglia molto stimato e richiesto da colleghi musicisti come Yo-Yo Ma, Riccardo Muti, Iván Fischer, Viktoria Mullova, Jurij Bashmet e da orchestre di impostazione decisamente “classica” come la Chicago Symphony, la Liverpool Philharmonic, la Royal Concertgebouw, l'Australian Chamber Orchestra l’Accademia Bizantina e la Budapest Festival Orchestra.
Ma all'eclettico violoncellista i rigidi confini dell'ambiente classico stanno un po' stretti e così lo abbiamo visto collaborare con i vari Stefano Bollani, Paolo Fresu, Patti Smith e, in veste di compositore per il cinema, il teatro e la danza, con personaggi del calibro di Peter Greenaway, John Turturro, Bob Wilson, Marco Tullio Giordana, Lasse Gjertsen e Carolyn Carlson.
Come direttore, poi, Sollima è un autentico trascinatore. Ne darà prova lunedì 14 aprile alla sala maggiore del Teatro Comunale di Vicenza quando prenderà le redini della OTO nel penultimo appuntamento della sua stagione sinfonica. Per il debutto con la formazione vicentina Sollima ha scelto un programma davvero insolito che al centro presenta due autori misconosciuti: il napoletano Gaetano Ciandelli, pupillo di Paganini, e Francesco Zappa, violoncellista lombardo attivo nella seconda metà del Settecento al servizio di nobili e aristocratici di mezza Europa.
Di Ciandelli, fondatore nella sua Napoli di un'eccellente scuola violoncellistica che si irradiò in varie parti del mondo, ascolteremo il Concerto in Do maggiore per violoncello, archi e basso continuo. Di Francesco Zappa, musicista elogiato per la “bella cavata, dolce e piena di sentimento”, sarà eseguita la Sinfonia n. 5 in Re maggiore. I suoi lavori cameristici – scrisse un buon numero di Duetti, Trii, Quartetti, Sinfonie e Romanze, dimostrando notevole perizia – sarebbero ancora del tutto sconosciuti se nei primi anni Ottanta non fossero stati riscoperti dal suo “omonimo” Frank Zappa, il geniale compositore, chitarrista, cantante e polistrumentista statunitense di origini italiane. Nel 1984 fu proprio Frank a portare alla ribalta il suo presunto antenato incidendo con un Syntclavier – uno strumento elettronico a metà strada tra un sintetizzatore di suoni e un campionatore – un album che conteneva alcuni lavori di Francesco Zappa. Di qui la scelta di Sollima di inserire nel programma con la OTO anche un breve pezzo di Frank Zappa: Wild Love del 1979. Scopriremo infine Giovanni Sollima nella veste di compositore – suo padre Eliodoro
insegnò per molti anni composizione al Conservatorio di Palermo – ricordando che il musicista siciliano è attualmente uno degli autori italiani più eseguiti al mondo. Dopo Hell I per violoncello e orchestra da camera del 2014, Sollima e la OTO eseguiranno Fecit Neap 17 per violoncello, archi e basso continuo. Il brano del 2017 alterna momenti di cantabilità tipica del barocco napoletano, con un tema su basso ostinato, a passaggi dominati da ritmi insistenti, spesso irregolari e con un retrogusto “esotico”.

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